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Inviato: 23 Lug 2010 10:41
Oggetto: da Ovest a Est -20.7.2010 - Picc.S.Bernardo/ISERAN/Moncenis
- Ho dormito bene nell'albergo d'alta montagna (a Vens - fraz. di St-Nicolas - Aosta) ad una quota dove normalmente non pernotto ....... però mi sono svegliato troppo presto e riaddormentatomi, mi sono risvegliato un'ora dopo le mie intenzioni .- Niente di grave .... ed alle ore 8,30 mi trovavo sulla lunga discesa che porta al fondo-valle, salutando con un colpo d'occhio lo sperduto paesino di Vens.-
L'itinerario che mi aspetta è : Vens La Thuile Passo del Piccolo S.Bernardo (2188 mt) Bourg-St-Maurice Lago di Chevril Val d'Isere Col de l'ISERAN (2770 mt) Bessans Lanslebourg passo del Moncenisio (2083 mt) Susa ....................................
Sempre con lo sguardo, saluto il Monte Bianco che mi si presenta di fronte per alcuni chilometri
e non appena svolto per il passo del Picc. S.Bernardo anche altre vette osservano il mio passare
La strada fino a La Thuile la ricordavo più impegnativa ...... : ora è un susseguirsi di gallerie ed i precedenti tornanti sono allargati .- Attraversata la località turistica, la strada prende quota ed i panorami diventano piacevoli .-
Arrivo al valico quando i negozietti espongono all'esterno i propri souvenir caratterizzati dal cane san bernardo. Pochissima gente .....è ancora presto per il flusso turistico. Cippi, targhe, statue non mancano a ricordare il passo che stai valicando, e ti ricordano il passato, il confine.-
Oramai in Francia, il panorama si stende fino a Bourg-St-Maurice, con il suo lago, ed oltre ....
La prima parte della discesa ha una pendenza minima e la percorro a motore spento .....lentamente ....godendomi il panorama con il solo rumore dell'aria che si opponeva all'avanzare della moto.
Non molto vario il panorama, ma comunque spettacolare con il fondovalle che si avvicinava e si faceva vedere sempre più distintamente.
Una serie di tornanti, alla fine, mi fanno arrivare al fiume Isere.-
Non sento il bisogno di una merenda mattutina : la colazione all'albergo era stata abbondante, soprattutto per me abituato a caffè e brioche .-
Imbocco così la route des grandes alpes che mi porterà al Col de l'Iseran , al passo più alto d'Europa con i suoi 2770 mt di quota.-
Non mi dice niente la prima parte della salita, ma dopo il lago artificiale di Chevril
ed una serie di gallerie, il panorama non latita .........ed arriviamo a Val d'Isere con il bello della località
ed il brutto dell'ammodernamento.
Da italiano, mi lamento spesso dei palazzi costruiti in montagna che sembrano progettati per le metropoli (esempio : i grattacieli del passo del Tonale), ma anche qui, in Francia, si sono prodigati non poco ad imitarci.-
Per fortuna da Val d'Isere in poi non ci sono più strutture residenziali e comincia la “vera” salita al passo .-
Cartelli a bordo strada, non invadenti, ci ricordano la quota raggiunta.....la pendenza .... ecc.
Tutto ciò che mi circonda e mi avvolge, cattura la mia attenzione ; procedo lentamente come se i miei occhi dovessero filmare, documentare, ogni visuale. Canto e non me ne frega niente di esternare la mia gioia a non so chi . Spengo e riaccendo la moto ogni qualvolta mi fermo .... per favorire il fermarmi qualche minuto in più, ed il motore, riacceso, sembra alimentare la mia sete di salire.....salire .........salire............salire
allo scollinamento di questo mitico Col de l'Iseran.-
La giornata è splendida, troppo splendida per un passo che merita più rispetto dalle bancarelle di
dolciumi ....dai troppi turisti (e purtroppo ci sono anch'io...) !
Mi piacerebbe essere qui, su questo passo, in una giornata più fredda......magari da solo : sicuramente ci guadagnerebbe l'emozione.-
La discesa verso il caratteristico paesino di Bessans è forse ancor più spettacolare (ma è difficile far preferenze) ; la strada, senza protezioni ai bordi, non risparmia precipizi a pochi centimetri dove mi fermo
Disceso soddisfatto ............la meta è stata raggiunta e superata !!!
Alla prima indicazione per l'Italia ..........per il valico e lago du Mont Cenis, svolto ed inizio la salita all'ultimo passo in programma.
Siamo al primo pomeriggio e fin qui neanche un filo di vento, ma improvvisamente le nuvole compaiono non più bianche ma nere .... ed il vento comincia a soffiare.
Più salgo e più peggiorano le condizioni meteo. Al passo le nuvole basse non mi permettono di vedere le vette dei monti .........a momenti neanche il lago.
Approfitto per mettere nello stomaco un panino, ma il tempo non cambia, .....anzi, tende a peggiorare.
Ed allora discesa ........ e prima della sequenza dei caratteristici tornanti, subito dopo il confine si Stato, le nuvole scompaiono .
- Proseguo nella discesa con una decisione da prendere: sono le ore 16,00 c.a .........sono a Susa. Mi avventuro verso il Col delle Finestre , nonostante le nuvole in quota Dovrei prima trovare alloggio qui a Susa Per il giorno dopo, però, sono previsti temporali
Intanto procedo cercando l'incrocio ...... una indicazione per il Col delle Finestre ... o per il Col dell'Assietta ...... .- Niente di niente; nessuna indicazione (e se mi è sfuggita sicuramente era ben mimetizzata affinchè i turisti non la vedono ).-
Locali chiusi ....trascurati o abbandonati ....lungo la strada ; un non so che di disordine.-
No, ........deciso!
Sto bene ..... non sono stanco ......telefono a casa che, seppur tardi, verso mezzanotte sono di ritorno.
Susa TO MI BG BS VR VI tutto in autostrada. Poi, vista l'ora, ....VI Bassano del Grappa Montebelluna :arrow:Sacile per strada statale.-
Ore 23,30 sono a casa ..........cena pronta ..... e penso :
Due giorni .........in due giorni si può far poco .......ma anche tanto !!!! Per niente affaticato, e me lo dice anche mia figlia che mi trova come se non avessi viaggiato.-
Il segreto sta tutto nel procedere ad andatura moderata e costante ..... frequenti brevi soste, ed avere una moto che si sente fra le mani come un vestito su misura.-
aquilasolitaria