Leggi il Topic


Indice del forumMotobarRock my Bike

   

Pagina 1 di 1
 
Cercasi bravo musicista per chiarimenti teorici!!
9698276
9698276 Inviato: 18 Apr 2010 10:20
Oggetto: Cercasi bravo musicista per chiarimenti teorici!!
 

ragazzi io avrei delle domande di teoria musicale da porre ma non so a chi chiedere.
se c'è qualche bravo musicista che conosce bene la teoria ed ha voglia di chiarirmi dei dubbi lasci un messaggio nel topic,risponderò ponendo le mie domande (mi sembra inutile mettere subito carne al fuoco,vediamo prima se c'è qualcuno in grado di rispondermi).

gli argomenti sui quali vorrei fare domande sono le relazione tra accordi e scale modali,la costruzione in base al grado e l'armonizzazione scala\accordo.
spero che ci sia qualcuno che ne mastica!!


P.S. non è un topic "ad personam" magari queste nozioni possono interessare o tornare utili anche ad altri utenti ed è nel motobar (dove si parla del più e del meno) quindi per favore non chiudetemelo!!


grazie mille a chiunque risponderà!! 0509_up.gif 0509_up.gif
(...sperando che ci sia qualcuno...)
 
9713562
9713562 Inviato: 20 Apr 2010 16:28
 

Sono curioso anche io..un po di cultura musicale della chitarra non fa mai male...
 
9714597
9714597 Inviato: 20 Apr 2010 19:05
 

Io posso essere in grado di rispondere.

Comunque per dubbi musicali ti consiglio di visitare il forum di MusicOff. Ho imparato molto leggendolo Forum.musicoff.com
 
9715027
9715027 Inviato: 20 Apr 2010 19:48
 

innanzitutto grazie per aver risposto! 0509_up.gif
ora provo a porti le mie domande:

vado per esempi:
una progressione di accordi che suona bene potrebbe essere:
III - VI - II
da questi gradi ricavo che i tipi di accordi dovrebbero essere nell'ordine:
7min con seconda diminuita - 7min con quinta eccedente - 7min

ora io non riesco a capire questo:
se voglio ottenere un buon risultato a livello di armonia (teoricamente parlando):
gli accordi li devo andare a creare (creare partendo dal grado,per esempio in tonalità do prendo: mi - la - re, e poi cercando le note della triade e la settima pura o alterata per l'abbellimento) sui gradi della scala presa in considerazione e sopra ci devo suonare le relative scale modali costruite sui medesimi gradi?
(tutto ciò per le convenzioni armoniche)

poi volevo anche sapere se una progressione tipica di accordi (come ad esempio quella precedente) risulta gradevole anche fatta con note singole.
ad esempio in scala di do se suono gli accordi:
mi - la - re (considerati con le appropriate settime)
ottengo un buno risultato.
suonando le note singolarmente viene lo stesso o non posso generalizzare la regola a cuasa del fatto che un accordo è dato dalla conteporaneità di più note e viene costruito per essere gradevole con l'aggiunta di settime (che è una nota dissonante dalla triade originaria) anche variate?


spero di essere stato chiaro e spero che riuscirai a rispondermi.
in ogni caso grazie mille!
 
9715734
9715734 Inviato: 20 Apr 2010 20:53
 

allora eusa_think.gif per la prima domanda gli accordi li costruisci sulla scala presa in considerazione. Per la seconda la progressione di accordi (per esempio accordi di settima minore) su quei gradi che tu hai indicato (mi-la-re) risulta più completa e articolata rispetto a un'esecuzione di note singole, e sicuramente non è la stessa cosa.

spero di esserti stato utile 0510_saluto.gif
 
9715933
9715933 Inviato: 20 Apr 2010 21:15
 

capito,grazie!

se qualcun'altro è in grado di aggiungere qualcosa si faccia avanti!
 
9717921
9717921 Inviato: 21 Apr 2010 10:43
 

avrai anche un'altra domanda,anzi due:

in un brano possiamo avere variazioni di tonalità.
quando si varia tonalità si cambia la scala che si suona e si dovrebbe modulare ad una scala con il minor numero di variazioni tonali possibile (cercando la scala con la minor differenza di distanze in toni e semitoni in intervalli)
quindi,presupposto questo,cambiando tonalità modulo alla scala modale che segue quella che sto suonando?
facendo questo il cambio di tonalità avviene poichè la fondamentale della scala nuova scala è diversa dalla fondamentale dalle scala suonata in precedenza?

per chiarire metto un esempio basato su ciò che ho detto prima:
scala di do maggiore,modo ionico: (fondamentale: do)
do - re - mi - fa - sol - la - si
scala di do maggiore,modo dorico: (fondamentale: re)
re - mi - fa - sol - la - si - do


inoltre volevo chiedere se suonando le note singole di una scala senza una vera logica di intervalli ma casualmente esce un buon risultato armonico.
 
9741274
9741274 Inviato: 25 Apr 2010 5:52
 

Io non ti posso aiutare se non lasciandoti aperto il Topic!

Penso possa essere utile per molti! 0509_up.gif
 
9754344
9754344 Inviato: 27 Apr 2010 13:15
 

Guitarman ha scritto:
avrai anche un'altra domanda,anzi due:

in un brano possiamo avere variazioni di tonalità.
quando si varia tonalità si cambia la scala che si suona e si dovrebbe modulare ad una scala con il minor numero di variazioni tonali possibile (cercando la scala con la minor differenza di distanze in toni e semitoni in intervalli)
quindi,presupposto questo,cambiando tonalità modulo alla scala modale che segue quella che sto suonando?
facendo questo il cambio di tonalità avviene poichè la fondamentale della scala nuova scala è diversa dalla fondamentale dalle scala suonata in precedenza?

per chiarire metto un esempio basato su ciò che ho detto prima:
scala di do maggiore,modo ionico: (fondamentale: do)
do - re - mi - fa - sol - la - si
scala di do maggiore,modo dorico: (fondamentale: re)
re - mi - fa - sol - la - si - do




scusa ma nell'esempio non hai cambiato tonalità, hai cambiato modo. Non è la stessa cosa. Se stai suonando in do maggiore e l'armonia modula (per esempio) in re maggiore, non è cambiando modo alla scala di do maggiore che devi suonare nella nuova tonalità.
Il fatto che la fondamentale cambi non ti porta niente dal punto di vista melodico anzi, sono proprio le altre note (la terza per esempio) che caratterizzano la nuova tonalità.
Queste domande le fai perché stai imparando ad improvvisare?
 
9754373
9754373 Inviato: 27 Apr 2010 13:18
 

Guitarman ha scritto:


poi volevo anche sapere se una progressione tipica di accordi (come ad esempio quella precedente) risulta gradevole anche fatta con note singole.
ad esempio in scala di do se suono gli accordi:
mi - la - re (considerati con le appropriate settime)
ottengo un buno risultato.
suonando le note singolarmente viene lo stesso o non posso generalizzare la regola a cuasa del fatto che un accordo è dato dalla conteporaneità di più note e viene costruito per essere gradevole con l'aggiunta di settime (che è una nota dissonante dalla triade originaria) anche variate?


direi che accordi e note singole hanno funzioni diverse. Se vuoi suonare mi, la, re in una melodia non ha senso chiedere se l'effetto è gradevole, dipende da che accordi hai sotto, da dove vieni (melodicamente) e soprattutto dove vai a risolvere. Potrebbe essere bellissimo oppure estremamente insipido. Forse non ho capito la domanda
 
9757021
9757021 Inviato: 27 Apr 2010 19:11
 

dacopta ha scritto:


scusa ma nell'esempio non hai cambiato tonalità, hai cambiato modo. Non è la stessa cosa. Se stai suonando in do maggiore e l'armonia modula (per esempio) in re maggiore, non è cambiando modo alla scala di do maggiore che devi suonare nella nuova tonalità.
Il fatto che la fondamentale cambi non ti porta niente dal punto di vista melodico anzi, sono proprio le altre note (la terza per esempio) che caratterizzano la nuova tonalità.
Queste domande le fai perché stai imparando ad improvvisare?


si,sto imparando ad improvvisare,mi sono rotto di fare solo tab!

comunque la mia era una domanda non un affermazione,io volevo sapere per l'appunto se era un cambio di tonalità quello della scala modale poichè inziava con una nota diversa.
mi hai gia risposto! grazie mille. 0509_up.gif

comunque in virtù di questo la variazione di tonalità deve avvenire cambiando scala?
nel senso devo modulare ad una scala di diversa fondamentale e con il minor numero di variazioni di note?


OT: ma sei di boffalore nella zona vicino al Galbiga?
 
9757548
9757548 Inviato: 27 Apr 2010 20:05
 

Guitarman ha scritto:


si,sto imparando ad improvvisare,mi sono rotto di fare solo tab!

comunque la mia era una domanda non un affermazione,io volevo sapere per l'appunto se era un cambio di tonalità quello della scala modale poichè inziava con una nota diversa.
mi hai gia risposto! grazie mille. 0509_up.gif

comunque in virtù di questo la variazione di tonalità deve avvenire cambiando scala?
nel senso devo modulare ad una scala di diversa fondamentale e con il minor numero di variazioni di note?


OT: ma sei di boffalore nella zona vicino al Galbiga?


Dunque: la variazione di tonalità è una questione prima di tutto armonica, se il pezzo cambia tonalità tu ti adegui. Non è assolutamente detto che la modulazione (cambio di tonalità) avvenga su tonalità simili, per esempio non è detto che un pezzo in do maggiore debba per forza modulare in sol maggiore, potrebbe benissimo modulare in la bemolle maggiore. Quando improvvisi sei tu che adegui la melodia all'armonia del pezzo usando le scale di quella tonalità. Usando il sistema modale: se l'armonia passa da do maggiore a la bemolle maggiore, devi passare dalla scala in modo do ionico a modo do frigio (do reb mib fa sol lab sib do).
Detto questo mi sembra di capire che sei autodidatta, allora, anche se non me l'hai chiesto, ti consiglierei di andare da un maestro che ti guidi almeno all'inizio.
Te lo dico perché l'approccio modale (cioè associare un "modo" a determinati accordi) è un sistema valido per cominciare a improvvisare ma, per mia esperienza personale, rischia di fuorviarti dal fare musica improvvisata. Rischi di diventare un automa che appena vede la sigla dell'accordo sa che scala metterci su, ma non capisce perché quella scala va bene e un'altra no. Personalmente ho abbandonato il sistema modale che trovo un po' macchinoso e meccanico e mi sono concentrato sul capire le sequenze armoniche dei brani, capire "cosa suona" e cosa no e perché. Alla fine il concetto base è che una bella melodia è un continuo alternarsi di tensioni e risoluzioni della linea melodica in funzione di quella armonica. Se la melodia crea solo tensioni stanca e sembra sempre stonata, "fuori" in gergo musicale, se non crei mai tensioni la melodia suona insipida.
Non suono la chitarra, ma parlando con amici musicisti, ho scoperto che quasi tutti (me compreso) dopo un po' abbandonano il sistema modale.


Comunque se hai domande spara e comunque buona musica 0509_up.gif

OT sono di boffalora ticino, galbiga non so neanche dove sia
 
9759007
9759007 Inviato: 27 Apr 2010 22:36
 

dacopta ha scritto:


Dunque: la variazione di tonalità è una questione prima di tutto armonica, se il pezzo cambia tonalità tu ti adegui. Non è assolutamente detto che la modulazione (cambio di tonalità) avvenga su tonalità simili, per esempio non è detto che un pezzo in do maggiore debba per forza modulare in sol maggiore, potrebbe benissimo modulare in la bemolle maggiore. Quando improvvisi sei tu che adegui la melodia all'armonia del pezzo usando le scale di quella tonalità. Usando il sistema modale: se l'armonia passa da do maggiore a la bemolle maggiore, devi passare dalla scala in modo do ionico a modo do frigio (do reb mib fa sol lab sib do).


è questo che intendevo nella domanda inziale ma appunto essendo autodidatta non riesco molto bene a farmi capire,faccio un pò di confusione:

Citazione:
cambiando tonalità modulo alla scala modale che segue quella che sto suonando?

tu mi hai risposto:
Citazione:
scusa ma nell'esempio non hai cambiato tonalità, hai cambiato modo.

e poi:
Citazione:
Usando il sistema modale: se l'armonia passa da do maggiore a la bemolle maggiore, devi passare dalla scala in modo do ionico a modo do frigio


se cambia la melodia e devo quindi cambiare scala passo ad un altro modo della scala di partenza dunque?

non riesco a capire comunque se il cambio di melodia o armonia come lo intendi tu sia la stessa cosa di dire cambio di tonalità... eusa_think.gif

scusami se faccio confusione e ancora grazie mille per l'aiuto che mi stai dando!! icon_mrgreen.gif
 
9759677
9759677 Inviato: 28 Apr 2010 7:39
 

Ciao,
secondo me fai confusione tra melodia e armonia, per semplificare:
armonia -> gli accordi del brano (più note suonate contemporaneamente)
melodia -> il canto, l'assolo (una nota alla volta)

se l'armonia modula, è possibile che tu possa suonare cambiando modo alla scala originale. Nel tuo esempio però passavi da do maggiore a re maggiore, e passavi da do ionico a re dorico che con la tonalità di re maggiore c'entra come il 2 di picche.
Questa modulazione è il classico esempio che non è sempre possibile passare da una tonalità all'altra cambiando semplicemente modo alla scala.
Per poter suonare in tutte le tonalità, e quindi anche affrontare qualunque modulazione ti trovi davanti, devi sapere suonare tutte le scale maggiori e tutte le minori. Poi, se ti è comodo, usi il sistema modale all'interno di ciascuna tonalità.
Esempio
tonalità di do maggiore, l'armonia fà il classico giro II - V - I usando il sistema modale suonerai
re dorico
sol misolidio
do ionico

se il brano modula per esempio passando in fa maggiore e di nuovo fà il giro II - V - I userai
sol dorico
do misolidio
fa ionico

che, visto in altra maniera, è come suonare la scala di do misolidio partendo da fondamentali diverse però, se il pezzo modula in la maggiore non c'è maniera di trovare un "modo" della scala di do che ci stia bene.

non puoi suonare in la maggiore semplicemente cambiando modo della scala di do maggiore

0509_lucarelli.gif

icon_biggrin.gif
ciao
 
9762660
9762660 Inviato: 28 Apr 2010 17:12
 

Citazione:
tonalità di do maggiore, l'armonia fà il classico giro II - V - I usando il sistema modale suonerai
re dorico
sol misolidio
do ionico

se il brano modula per esempio passando in fa maggiore e di nuovo fà il giro II - V - I userai
sol dorico
do misolidio
fa ionico


un'altra cosa che non mi è chiara:
il cambio di tonalità avviene solo se l'accordo cambia fondamentale di costruzione giusto?
cioè nel tuo primo esempio la tonalità è sempre do mentre nel secondo gli accordi vengono costruiti partendo a contare gli intervalli dalla nota fa e quindi è una nuova tonalità.


all'interno di una progressione\giro la tonalità è dunque sempre la stessa?




oltre a questo durante il giro di accordi io teroicamente usando sempre il sistema modale dovrei cambiare modo della scala al cambio dell'accordo in tempo reale?
per esempio prendendo knocking on heaven's door di dylan:

sol
re
la min

quando la base è su accordo di sol tengo come base di improvvisazione la scala di sol,quando cambia in re la scala di re e infine quella di la?


o ragionando per gradi che forse è meglio tengo presente i gradi dell'accordo che c'è come base e improvviso con la relativa scala costruita sullo stesso grado?
 
9769064
9769064 Inviato: 29 Apr 2010 16:31
 

Guitarman ha scritto:


oltre a questo durante il giro di accordi io teroicamente usando sempre il sistema modale dovrei cambiare modo della scala al cambio dell'accordo in tempo reale?
per esempio prendendo knocking on heaven's door di dylan:

sol
re
la min

quando la base è su accordo di sol tengo come base di improvvisazione la scala di sol,quando cambia in re la scala di re e infine quella di la?


...di la minore...., se usi il sistema modale è così. Anzi, per essere precisi dovresti dire che usi:
sol ionico
re misolidio
la dorico

Guitarman, non offenderti, ma non possiamo fare un corso di teoria musicale sul forum. Studiati un po' di teoria di base, tonalità, accordi, scale, diesis, bemolle ecc (oltre a fare della sana pratica), magari molte cose ti si chiariscono e puoi fare domade un po' più mirate. Wikipedia è piena di ottime spiegazioni se non vuoi andare da un maestro

0509_up.gif
 
9769191
9769191 Inviato: 29 Apr 2010 16:52
 

dacopta ha scritto:


...di la minore...., se usi il sistema modale è così. Anzi, per essere precisi dovresti dire che usi:
sol ionico
re misolidio
la dorico

Guitarman, non offenderti, ma non possiamo fare un corso di teoria musicale sul forum. Studiati un po' di teoria di base, tonalità, accordi, scale, diesis, bemolle ecc (oltre a fare della sana pratica), magari molte cose ti si chiariscono e puoi fare domade un po' più mirate. Wikipedia è piena di ottime spiegazioni se non vuoi andare da un maestro

0509_up.gif


tranquillo non mi offendo affatto,anzi ti ringrazio per le risposte che mi hai dato! 0509_up.gif

la teoria di base comunque la conosco,per lo meno gli argomenti citati da te.
abbreviavo al solo nome senza mettere l'aggettivo per fare prima a scrivere tutto qui.

comunque hai chiarito praticamente tutti i miei dubbi mi resterebbe una sola ed ultima domanda alla quale desidererei tu rispondessi:
improvvisando su una scala ci sono particolari intervalli (inteso come successione di note) che "stanno bene" o in generale anche suonando casualmente ottengo un buon risultato?
(pongo questa domanda perchè da quanto sento senza sotto una base sembra più quotata la seconda opzione e mi sembra strano ciò).


ti ringrazio ancora per le risposte che mi hai già dato ed anche ulteriormente se mi risponderai a quest'ultimo quesito.

grazie mille per l'aiuto!! 0510_abbraccio.gif
 
9792174
9792174 Inviato: 3 Mag 2010 19:27
 

Guitarman ha scritto:



improvvisando su una scala ci sono particolari intervalli (inteso come successione di note) che "stanno bene" o in generale anche suonando casualmente ottengo un buon risultato?
(pongo questa domanda perchè da quanto sento senza sotto una base sembra più quotata la seconda opzione e mi sembra strano ciò).


no, non esisteno intervalli migliori o peggiori. Certo gli intervalli di terza sono i più usati, ma Coltrane usava le quarte come piovessero ed era Coltrane....le quinte sono un po' insipide, ma dipende da dove vai a risolvere le tensioni che crei con la melodia. Il concetto è improvvisare come piace a te, se ti suona bene, allora va bene.
Buona musica
 
9797859
9797859 Inviato: 4 Mag 2010 15:29
 

dacopta ha scritto:


no, non esisteno intervalli migliori o peggiori. Certo gli intervalli di terza sono i più usati, ma Coltrane usava le quarte come piovessero ed era Coltrane....le quinte sono un po' insipide, ma dipende da dove vai a risolvere le tensioni che crei con la melodia. Il concetto è improvvisare come piace a te, se ti suona bene, allora va bene.
Buona musica


ho capito,ho capito.
ok,sei riuscito a chiarire tutti i miei dubbi!
ti ringrazio davvero tanto mi sei stato di grande aiuto!!

buona musica pure a te
(credo non ti serva questo augurio visto le tue conoscenze ma te lo faccio lo stesso!!)

grazie ancora!
 
10352139
10352139 Inviato: 4 Ago 2010 14:55
 

prosegue il mio cammino attraverso l'improvvisazione e riesumo questo topic per tornare a fare una domanda:
qualcuno mi sa spiegare in parole semplici (per vedere se ho capito o meno) le differenze tra scale minori?

inoltre,vorrei farvi vedere un link con delle schematizzazioni di pattern che non mi sono proprio chiarissime,se qualcuno ha più esperienza di me (con il modo minore ne ho ben poca!) vorrei che mi spiegasse quelle schematizzazioni che mi confondono.

grazie mille in anticipo!!
 
10381693
10381693 Inviato: 10 Ago 2010 12:43
 

Guitarman ha scritto:
prosegue il mio cammino attraverso l'improvvisazione e riesumo questo topic per tornare a fare una domanda:
qualcuno mi sa spiegare in parole semplici (per vedere se ho capito o meno) le differenze tra scale minori?


Le differenze tra le scale minori stanno negli intervalli che separano i gradi della scala. Prova a guardare su wikipedia è spiegato bene, poi magari fai domande più precise.

Guitarman ha scritto:

inoltre,vorrei farvi vedere un link con delle schematizzazioni di pattern che non mi sono proprio chiarissime,se qualcuno ha più esperienza di me (con il modo minore ne ho ben poca!) vorrei che mi spiegasse quelle schematizzazioni che mi confondono.

grazie mille in anticipo!!


e dov'è il link?

ciao
 
10383898
10383898 Inviato: 10 Ago 2010 19:52
 

per quanto riguarda il livello teorico non ho ben capito come funziona "l'appianamento" dei semitoni nella scala minore melodica:
in pratica se si considera la scala in fase ascendente bisognerebbe aumentare di un semitono il 6° e 7° (questo per rendere la settima sensibile e appianare il salto tra 6° e 7° grado che si verifica nella scala minore armonica) mentre in fasce discendente corrisponde alla scala naturale.
per quanto riguarda la scala minore armonica invece si aumenta solo la settima per renderla sensibile senza porsi il problema del "passagggio brusco" di un tono e mezzo.
è giusto ciò che ho capito?


il link è questo:

Link a pagina di Robertovillari.it

si trovano i pattern per chitarra delle scale minori,non capisco però quelle freccette che indicano: vorrei sapere se sono totalmente inutili ed il pattern da seguire è quello o se devo spostarmi in avanti di un tasto in corrispondenza delle freccette.



volevo chiederti inoltre,poichè purtroppo non ho abbastanza orecchio per riconoscere le scale in un componimento (infatti a breve ho intenzione di approcciarmi all'hear training),quali sono le grandi differenze a livello "emotivo" tra i tre tipi di scala. (credo poi che non ci siano dei pattern per ogni tipo di scala minore e comunque con lo studio ricorderò le posizioni delle note ed avrò la consapevolezza dell'utilizzo di un tipo di scala minore piuttosto che un'altra ma,indicativamente,la melodica è quella più usata visto che è stata modificata per "suonare meglio"?).



come al solito pongo una sfilza enorme di domande,spero che avrai voglia di rispondermi e inzio già ora a ringraziarti per la pazienza e la voglia di condividere e trasmettermi le tue conoscenza,non hai idea di quanto io te ne sia grato.
 
10385797
10385797 Inviato: 11 Ago 2010 10:50
 

Guitarman ha scritto:
per quanto riguarda il livello teorico non ho ben capito come funziona "l'appianamento" dei semitoni nella scala minore melodica:
in pratica se si considera la scala in fase ascendente bisognerebbe aumentare di un semitono il 6° e 7° (questo per rendere la settima sensibile e appianare il salto tra 6° e 7° grado che si verifica nella scala minore armonica) mentre in fasce discendente corrisponde alla scala naturale.


esatto

Guitarman ha scritto:

per quanto riguarda la scala minore armonica invece si aumenta solo la settima per renderla sensibile senza porsi il problema del "passagggio brusco" di un tono e mezzo.
è giusto ciò che ho capito?


hai capito perfettamente, se vuoi ti racconto la storia di tutto questo, è in essa che risiedono i motivi dell'esistenza di queste scale.

Se tu consideri la scala minore naturale noterai che l'accordo costruito sulla dominante è un accordo minore (es. scala di la min naturale, la dominante è il mi, l'accordo costruito sulla dominante, usando le note della scala di la min naturale è: mi - sol - si - re).
Bene, questo comporta un certo grado di incertezza della tonalità, infatti l'accordo di dominante non richiama per niente la fondamentale (prova a fare un II - V - I in la min naturale così senti quello che cerco di spiegare a parole).
Per ovviare a questo inconveniente si innalza di un semitono il terzo grado dell'accordo di dominante facendolo diventare mi - sol# - si - re (volendo esagerare aggiungi anche il fa naturale); questo accordo richiama la tonalità (prova a rifare il II - V - I di la minore armonico). Ciò accade per un motivo preciso infatti l'accordo mi - sol - si - re NON ha il tritono (intervallo di tre toni) mentre quello mi - sol# - si - re ce l'ha (è tra sol# e re).
Così si risolse il problema "armonico" che la scala minore naturale creava. Però, dal punto di vista melodico, la scala minore armonica ha un intervallo molto particolare ha, cioé, un intervallo di un tono e mezzo tra il 6° e il 7° grado, questo intervallo la rende un po' "arabeggiante" ed è molto usato anche nella musica popolare napoletana (prova a suonarla e te ne rendi conto subito). Quindi si innalzò il 6° grado per ammorbidire il passaggio tra 5° e 7°. Così è nata la scala minore melodica che in fase ascedente ha la settima maggiore che risolve bene sull'ottavo grado, in fase discendente il 6° viene riabbassato per risolvere bene sul 5°.
A volte conoscere la storia ed i motivi che hanno portato a certe scelte, aiuta. Soprattutto provare, provare, provare

Guitarman ha scritto:

il link è questo:

Link a pagina di Robertovillari.it

si trovano i pattern per chitarra delle scale minori,non capisco però quelle freccette che indicano: vorrei sapere se sono totalmente inutili ed il pattern da seguire è quello o se devo spostarmi in avanti di un tasto in corrispondenza delle freccette.


Qui non so aiutarti, non suono la chitarra


Guitarman ha scritto:

volevo chiederti inoltre,poichè purtroppo non ho abbastanza orecchio per riconoscere le scale in un componimento (infatti a breve ho intenzione di approcciarmi all'hear training),quali sono le grandi differenze a livello "emotivo" tra i tre tipi di scala. (credo poi che non ci siano dei pattern per ogni tipo di scala minore e comunque con lo studio ricorderò le posizioni delle note ed avrò la consapevolezza dell'utilizzo di un tipo di scala minore piuttosto che un'altra ma,indicativamente,la melodica è quella più usata visto che è stata modificata per "suonare meglio"?).


A parte il fatto che l'impatto emotivo è soggettivo....direi che la scala minore naturale è un po' neutra (come le pentatoniche secondo me) prova a suonare un po' di canzoncine inventate su questa scala e, se non stai attento alle tensioni e risoluzioni, dopo un po' ti sembra di essere nella sua relativa maggiore (es. prova a suonare in la min naturale e ti sempbrerà di essere in do maggiore)

La scala minore armonica ha quell'intervallo caratteristico, è un bomba se usato nel momento giusto, ascolta "a night in tunisia" di Dizzy Gillespie (lo trovi su you tube) soprattutto i soli. Ha anche la caratteristica che l'accordo costruito sulla fondamentale è un accordo minore ma con la settima maggiore (bellissimo, secondo me) ascolta Sister Moon di Sting.

La scala minore melodica è quella che ti da più l'idea della tonalità minore.

Comunque, secondo me, in musica vale la regola che "se ti piace, allora va bene". Quindi prova, riprova e ascolta.

Trucco: quando improvvisi sulla settima di dominante di una tonalità minore prova ad usare la 9b (dell'accordo di dominante ovviamente) sentirai la "minorità" saltare fuori dalle corde!

a presto
 
10388484
10388484 Inviato: 11 Ago 2010 20:54
 

chiarissimo anche questa volta e molto apprezzati i "cenni storici": la cultura,di qualsiasi sorta sia,è sempre ben accetta per quanto riguarda il sottoscritto.
non posso far altro che ringraziarti di nuovo con tutto il cuore!
 
11459316
11459316 Inviato: 2 Mar 2011 16:57
 

invoco di nuovo il topic perchè mi è sorto un grande dubbio,sempre in merito a quella che è l'improvvisazione.
fin'ora ho sempre snobbato la linea armonica e mi son concentrato solamente su fraseggi e melodica.
mi sorge ora la necessità di capire per bene come funziona la questione accordi (vorrei,nella composizione,affiancare all'orecchio anche una base più solida) e vorrei dunque porre una domanda:

data una determinata tonalità gli accordi propri di questa tonalità vanno ricavati partendo dai modi dei quali son la tonica oppure vanno ricavati considerandoli come tonica di una scala in tonalità diversa?

per spiegarmi meglio faccio un esempio (accordo a 4 voci)

sono in tonalità di do maggiore (C maj) e voglio ricavarmi gli accordi che suonano sulle note di questa tonalità.
decido di ricavarmi un sol.
ho 2 vie possibili in mente e vorrei sapere qual'è quella corretta (presumo la prima).

1_
procedo per terze sulla scala di do maj partendo dal sol (o meglio sulla scala di sol misolidio) e ricavo la triade sol-si-re-fa

2_
procedo per terze sulla scala di sol e ricavo la quadriade sol-si-re-fa#



presumo che la soluzione corretta sia la prima,poichè si usa la scala costruita sulla tonica che stabilisce la tonalità e l'accordo sarà maggiore o minore in funzione di essa.
mi è sorto questo dubbio sostanzialmente perchè su internet si trovano praticamente solo schemi già fatti che mettendo la diteggiatura in funzione della tonalità senza spiegare ne il perchè ne il per come.
siccome ho capito già tempo fa che è molto più utile e formativo ricavare le diteggiature (di scale o accordi che siano) direttamente sullo strumento,cercando di capire quello che sta dietro alla costruzione e senza ripetere a pappagallo,voglio aver la certezza di operare nel giusto prima di crearmi convinzioni errate.



immagino che a rispondermi sarà come al solito kifaru quindi ti ringrazio in anticipo fin da ora!
0509_up.gif
 
11478836
11478836 Inviato: 7 Mar 2011 1:16
 
 
11487077
11487077 Inviato: 8 Mar 2011 18:38
 

1! ma non sempre

come sempre, in musica, nulla è dato per scontato e dipende sempre dall'effetto che vuoi ottenere.
Ti amplio il discorso in mp, tanto mi sembra che interessi solo noi due
 
11583405
11583405 Inviato: 28 Mar 2011 18:33
 

Guitarman ha scritto:
invoco di nuovo il topic perchè mi è sorto un grande dubbio,sempre in merito a quella che è l'improvvisazione.
fin'ora ho sempre snobbato la linea armonica e mi son concentrato solamente su fraseggi e melodica.
mi sorge ora la necessità di capire per bene come funziona la questione accordi (vorrei,nella composizione,affiancare all'orecchio anche una base più solida) e vorrei dunque porre una domanda:

data una determinata tonalità gli accordi propri di questa tonalità vanno ricavati partendo dai modi dei quali son la tonica oppure vanno ricavati considerandoli come tonica di una scala in tonalità diversa?

per spiegarmi meglio faccio un esempio (accordo a 4 voci)

sono in tonalità di do maggiore (C maj) e voglio ricavarmi gli accordi che suonano sulle note di questa tonalità.
decido di ricavarmi un sol.
ho 2 vie possibili in mente e vorrei sapere qual'è quella corretta (presumo la prima).

1_
procedo per terze sulla scala di do maj partendo dal sol (o meglio sulla scala di sol misolidio) e ricavo la triade sol-si-re-fa

2_
procedo per terze sulla scala di sol e ricavo la quadriade sol-si-re-fa#



presumo che la soluzione corretta sia la prima,poichè si usa la scala costruita sulla tonica che stabilisce la tonalità e l'accordo sarà maggiore o minore in funzione di essa.
mi è sorto questo dubbio sostanzialmente perchè su internet si trovano praticamente solo schemi già fatti che mettendo la diteggiatura in funzione della tonalità senza spiegare ne il perchè ne il per come.
siccome ho capito già tempo fa che è molto più utile e formativo ricavare le diteggiature (di scale o accordi che siano) direttamente sullo strumento,cercando di capire quello che sta dietro alla costruzione e senza ripetere a pappagallo,voglio aver la certezza di operare nel giusto prima di crearmi convinzioni errate.



immagino che a rispondermi sarà come al solito kifaru quindi ti ringrazio in anticipo fin da ora!
0509_up.gif


Non so se ti serve ancora la risposta o se hai già risolto, comunque se sei in do maggiore la soluzione corretta è la prima (sol si re fa): gli accordi di quattro note, di solito, sono settime di dominante, cioè successioni di terze così disposte:
- terza magg (sol-si), min (si-re), min (re-fa)
di solito nella musica leggera trovi scritto sol7 per avere questo effetto.
Per avere quello indicato come opzione 2 avrai scritto sol7# o sol7+.
Ciao!
 
11583645
11583645 Inviato: 28 Mar 2011 19:13
 

avevo già risolto ma grazie comunque! 0509_up.gif
 
Mostra prima i messaggi di:





Pagina 1 di 1

Non puoi inserire nuovi Topic
Non puoi rispondere ai Topic
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi votare nei sondaggi
 
Indice del forumMotobarRock my Bike

Forums ©