Articolo di riferimento: Moto Arte Design - MAD 09
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Mercoledì 7 ottobre ha aperto i battenti la mostra motociclistica "Moto Arte Design - 09".
Al pari dell'edizione che l'ha preceduta esattamente due anni fa, anche in quest'occasione i principi ispiratori degli argomenti e dei "pezzi" scelti per essere mostrati al pubblico, seguono quello che si potrebbe definire l'aspetto più passionale e romantico, se vogliamo, di una passione come è quella per le motociclette. Ci si trova infatti di fronte a mezzi accomunati sostanzialmente dal fatto di essere "particolari", ovvero di essere caratterizzati da scelte tecniche o stilistiche che li pongono al di fuori dei canoni tradizionali della produzione mondiale dei periodi storici cui appartengono. Proprio per questo motivo, ciò che inizialmente colpisce il visitatore è quasi lo stupore o quantomeno la curiosità che si prova di fronte ad un mezzo molto probabilmente mai visto prima o magari solamente collocabile nei propri ricordi più remoti, le tipiche moto di cui "ne han vendute 4...".
Questa edizione del Mad (che, lo ricordo, rimarrà aperto ad ingresso libero fino a dicembre), si presenta sviluppata su due ambienti espositivi, l'uno caratterizzato da moto che accompagneranno tutta la durata dell'esposizione; l'altro che inizialmente ospita fino a novembre una monografia dedicata ad uno dei marchi sportivi nostrani che più hanno sviscerato la passione che si può nutrire per il mondo delle moto e delle corse in particolare: la Paton.
Accompagnato dal fido collega Petrus, ho trovato effettivamente coivolgente la visione di queste moto da corsa, che sebbene abbiano raccolto poco in termini di risultati puramente sportivi (soprattutto negli ultimi periodi delle 500 2 tempi), dimostrano una cura costruttiva, ma soprattutto una costante ricerca all'innovazione ed all'evoluzione, davvero notevoli. Prova lampante è senza dubbio questa GP dal motore decisamente poco convenzionale:
con 4 cilindri disposti a V, ma con i due cilindri centrali sulla bancata anteriore ed i due cilindri "esterni" su quella posteriore!
Esempio della cura cui si parlava poco sopra è una delle ultime versione sempre della 500 da Gran Premio, la cui visione emoziona, come è giusto che sia di fronte a questi mostri a 2 tempi da 170 CV per 130 kg!
Nella sala "permamente", per così dire, cito solamente i 3 esempi di moto con motore Wankel prodotte in serie tra gli anni '70 ed '80: Suzuki, DKW, Norton (quest'ultima non ritratta in foto...):
Come detto, la mostra sulla Paton terminerà per la fine del mese e verrà sostituita da un'altra rassegna, il cui argomento è per ora "riservato". Pare però che si parli di moto che ebbero a che fare col sale... (
)
In definitiva, il mio personale consiglio è di non perdersi questa mostra, per il semplice fatto che la ritengo uno dei pochi esempi di diffusione della storia e della cultura motociclistica meno conosciuta e di cui può essere più facile perderne traccia: quella dei costruttori intraprendenti ed un poco, diciamolo, sognatori...
Se poi il tutto è pure gratis, tanto meglio, no?!
Ultima nota sulla location, dovuta alla nostra personale difficoltà a trovarla nel quartiere Mirafiori di Assago. Le sale si trovano nei palazzi commerciali di nuova costruzione ubicati fra il recente Virgin-megastore e l'autostrada A7 Mi-Ge. Nell'immagine satellitare qui sotto:
Visualizzazione ingrandita della mappa
sono i palazzi ancora in cantiere (l'immagine non è aggiornata) poco sopra la rotonda segnalata.
PS: ringrazio ovviamente molto Giampaolo Meda per le informazioni fornitemi e per la piacevole chiacchierata!
