SPARTANI !!
Ho pronta una valutazione delle modifiche dello "Step 3", stilata dopo la pistata di Franciacorta
Magari non ve ne frega nulla, ma il ranking bisogna pur farlo crescere
Motore
Adesso la spinta è sempre morbida e pastosa, tanto quanto prima se non di più, ma la verve all'apertura del gas è sensibilmente superiore, con una maggior rapidità nel prendere giri.
L'entrata in coppia è praticamente INAVVERTIBILE, e ci si trova al limitatore senza aver capito il perchè
L'erogazione così morbida ed elettrica (ma bella sostanziosa fin dai bassissimi regimi) aiuta moltissimo la motricità in uscita di curva, tanto che potevo aprire senza particolari ritegni a moto ancora molto (sì, vabbè... era per dire
) inclinata senza che il posteriore derapasse troppo (le gomme hanno tra l'altro quasi 7000 km). Insomma, fa molta strada, e lo fa dolcemente
La linearità della progressione della potenza, poi, fa sì che il collegamento tra manopola del gas e ruota posteriore sia estremamente diretto, così da poter gestire la trazione in condizioni "sensibili", come ad esempio il lungo curvone da terza di Franciacorta, in cui non avevo cuore per tenere tutto spalancato ma potevo gestire comunque l'aumento di spinta in maniera estremamente progressiva senza così temere improvvise entrate in coppia in piena piega; ad ogni mm di apertura della manopola corrispondeva sempre un proporzionale aumento di tiro, nè più nè meno.
Tutto questo (che potrebbe sembrare un carattere noioso, su una sportiva), su strada si traduce in una marcia in surplace invidiabile, tanto che posso affrontare il misto anche con marce alte avendo pur sempre tiro e trazione.
Ho addirittura provato a fare dei tornanti in QUARTA, e la moto non ha fatto il minimo starnuto !!!
Ciclistica
La differenza più avvertibile si ha all'avantreno: il complesso è notevolmente più rigido rispetto al gruppo forcella/piastre originale, e questo si sente moltissimo un po' in tutti i frangenti. In ingresso e percorrenza si sente la moto molto stabile, quasi granitica, mentre in uscita si avverte una notevole precisione direzionale, a differenza della configurazione originale, che è sì solida e stabile, ma un po' "vaga" in quanto a direzionalità.
Questa solidità restituisce una sensazione di tranquillità, come a comunicare che il limite ciclistico è ancora lontanissimo, e che con le mie ridicole pieghette sto a malapena facendo il solletico alla ciclistica
In staccata, poi, la moto è solida e composta, mentre in configurazione di serie sembra un po' avvitarsi.
Altro punto interessante è la sensibilissima risposta alle variazioni di regolazione, segno che le sospensioni lavorano molto bene in accoppiata col telaio: basta variare l'idraulica anche di mezzo giro sui registri della forcella (o un click sul mono) per sentire variare il comportamento della moto.
Il retrotreno non sembra diversissimo da prima; in fondo le quote dei forcelloni sono identiche. Ad ogni modo la sensazione "a pelle" è stata quella di avere una ruota posteriore molto ben incollata all'asfalto, col giusto carico e la corretta rigidità.
La minore inerzia dei cerchi, poi, fa sembrare la moto, specie in inserimento e nei pif-paf, molto più leggera di quanto dica la bilancia
I freni sono potenti e instancabili; certo, se confontati coi freni di una sportiva attuale si sente una bella differenza di potenza, ma il salto dall'impianto originale è a dir poco ABISSALE. La tenuta allo sforzo è stata eccellente, ma va detto che Franciacorta non è particolarmente probante, da questo punto di vista.
Concludendo, la moto è adesso una sportivona cicciona, ben equilibrata e solida; non reattiva (ma non vuole esserlo) ma progressiva e ben piantata, pur permettendo una guida spigliata e divertente, supportata da un motore che è UNA MONTAGNA DI BURRO che spinge come un toro
Insomma, giusto per sboroneggiare un po' (ho appena scaricato le foto in formato full), è una moto che FA SCINTILLE
Immagine:
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