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Faenza e dintorni con Alberto 18marzo
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8097544 Inviato: 14 Lug 2009 18:39
 

padistr ha scritto:
Non voglio vedere le foto.Non voglio vedere le foto.Non voglio vedere le foto.Non voglio vedere le foto.Non voglio vedere le foto.Non voglio vedere le foto.Non voglio vedere le foto.Non voglio vedere le foto.Non voglio vedere le foto.Non voglio vedere le foto.Non voglio vedere le foto.Non voglio vedere le foto. 0510_sad.gif 0510_sad.gif 0510_sad.gif 0510_sad.gif 0510_sad.gif 0510_sad.gif 0510_sad.gif 0510_sad.gif 0510_sad.gif 0510_sad.gif 0510_sad.gif 0510_sad.gif 0510_sad.gif 0510_sad.gif icon_cool.gif 0509_vergognati.gif


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[/size] doppio_lamp.gif doppio_lamp.gif doppio_lamp.gif





ne ho aggiunte altre

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8097881 Inviato: 14 Lug 2009 19:20
 
 
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8098041 Inviato: 14 Lug 2009 19:39
 

dai Faustino non fare i capricci, vedi le foto!!!! 0510_abbraccio.gif
 
8099093
8099093 Inviato: 14 Lug 2009 22:11
 

polipa ha scritto:





ne ho aggiunte altre

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Bravissima Daniela, un reportino molto originale veramente diverso dal solito e foto bellissime eusa_clap.gif eusa_clap.gif eusa_clap.gif eusa_clap.gif eusa_clap.gif eusa_clap.gif eusa_clap.gif

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8108362
8108362 Inviato: 15 Lug 2009 23:28
 

Prima parte


La cosa bella di Daniela è
che ancora partita non è....
e già ti manca........

La cosa brutta di Daniela
è che poi parte........



Venerdì 10 Luglio Passo delle Cento Forche ore 16.30 circa
Ho un'andatura rapida.
Da un pò non piove più. La pioggia mi ha preso appena partito, e mi ha accompagnato fino ad alcuni chilometri fà.
Stò ripercorrendo questo tragitto, già sperimentato quando son andato a Campobasso: la seconda volta è più bello della prima. Sono, di corsa, diretto a Bagno di Romagna dove ho appuntamento con Daniela che trascorrerà a casa mia qualche giorno.

Ripercorro a mente l'organizzazione del week-end. Grazie al rinvio di questo incontro, ho avuto modo di preparare, abbastanza, due giorni di viaggi sperando di offrirle un buon ricordo.
Penso che i buoni ricordi ci aiutino a vivere più serenamente, che di serenità ne abbiamo bisogno tutti quanti.

Il primo giorno, cioè sabato, sarà dedicato a Caterina Sforza, donna molto significativa nella storia della Romagna. Bè, nulla di trascendentale, poche cose per dare un senso più completo al viaggio, un omaggio ad una motociclista, che ho percepito dal carattere bello forte, suggerendo le imprese di una regina dal carattere altrettanto bello forte.

Il secondo giorno, cioè domenica, sarà dedicato al luogo per me più suggetivo: le cosidette zone umide, che nel passato, in questo territorio hanno visto forti tensioni degli uomini, nella lotta contro l'acqua.
Così si passerà per la Valli di Comacchio, zone paludose vicine e foce del fiume Pò.

Ore più o meno diciassette.
Sono arrivato all'uscita della E45 di Bagno di Romagna.
Daniela si sbraccia. Da alcuni minuti sono arrivati, lei ed un suo amico, che l'ha accompagnata fino a lì. Scopro così che non ha mai viaggiato sola: qualcuno l'ha quasi sempre accompagnata lungo il suo viaggio. Ce la stiamo passsando come si passa il testimone durante una staffetta. Io sono l'ultimo: Vincerò di sicuro.................. 0509_campione.gif
Salutato l'amico, riprendiamo il percorso, appena fatto, a ritroso.
Affrontiamo subito il Passo del Carnaio. E' una bella salita, con cuve semplici, paesaggi senza pretese, ma ordinati e coerenti.

Arriviamo a Santa Sofia e via verso Galeata.... dietro una curva trovo un' automobile ferma e per poco mi inzucco....
E' l'ultima di una lunga fila. Certo che se si segnalava meglio...... icon_evil.gif


Iniziamo a superare la fila. E' lunghissima. Strano, sono passato di qui mezz'ora fà e c'ero solo io.
Siamo arrivati in cima alla fila. Di fronte a noi, dalla parte opposta, un camion fermo. Diversi carabinieri stanno facendo dei rilievi. Ci fermiamo e parcheggiamo le motociclette davanti il muso del camion.
C'è stato un incidente. Il camion fermo, a metà di una curva, ha una gomma squarciata. Forse un motociclista.
Aspettiamo una decina di minuti finchè un carabiniere ci dice che le moto possono transitare. Passiamo davanti alla moto, vicino ad essa c'è il casco. In terra del sangue. Il ragazzo è già stato portato via. Speriamo non si sia troppo rotto.

Proseguiamo un pò sgomenti. In cima al passo delle Cento Forche mi fermo, Voglio capire se và tutto bene, e se la ragazza ha qualche genere di problema: forse è meglio riposi un pò.
Ci ha fatto bene la sosta, abbiamo parlato dell'incidente e questa cosa ha allentato un pò la naturale tensione. Per il resto mi dice che và bene così. Si prosegue allora.

Ore 17.00 siamo a casa finalmente.

Le mostro come è fatta in modo che possa muovers agevolmente, e, dopo aver messo a posto alcune cose che erano ancora rimaste in qua e là, inizio a preparare la cena.
La cena è semplicissima
Un pò di antipastino, la focaccia col formaggio (simil quella di Camogli), un liquorino...... icon_rolleyes.gif

Si chiacchera, ci si studia, ci si confronta con prudenza............. icon_eek.gif
Usciamo per conoscere un pò la città. Le spiego la logica delle città fondate dagli antichi romani....... 0509_marlowe.gif che chi vive sulla Via Emilia ha un modo di vedre la vita diverso da quelli che abitano in altri posti (a buon intenditor, poche parole........... 0510_regolamento.gif)
La città le piace.

Si và a dormire. Domani ci sarà anche Luciano, che viene da Verona. Faremo il giro insieme. Appuntamento alle ore otto vicino all'unico passaggio a livello di Solarolo, punto di incontro di precedente viaggio, che egli conosce bene.............. icon_evil.gif

Solarolo è a dodici chilometri da Faenza, mezz'ora per arrivare ci vorrà...
Concordo con Daniela l'orario per la partenza. Propongo di partire alle sette e mezza. Tenta una labile ribellione, la zittisco subito: "Non vorrai mica arrivare dopo Luciano?"

Concordiamo la SUA sveglia per le sei e tre quarti, dopo che mi ha ripetutamente promesso che per le sette e trenta sarebbe stata pronta.....vedremo se sarà di parola!............. icon_evil.gif

La saluto e vado a dormire....................

Sabato undici ore 06.00 suona la sveglia .............azz.........

Stranamente oggi sono più solerte del solito ad alzarmi........... icon_mrgreen.gif. Faccio le cose di tutti i giorni, e alle sei e quarantacinque , porto il caffè a Daniela, la quale mantiene la parola, e alle sette e mezza siamo sulle moto pronti per il viaggio.
Ore 07.50 siamo al punto di incontro.......... 0509_doppio_ok.gif
Con Luciano bisogna stare cauti.... gran motociclista, è un altro di quelli che sono sempre col fucile puntato pronti a rilevare le tue dabbenaggini!
Va bè, lo ammetto, ne sforno parecchie durante la giornata, però.......................... icon_rolleyes.gif

Neanche a dirlo, alle 07.58 fà il suo ingresso Luciano da Verona.................... 0509_doppio_ok.gif
Nenche a dirlo come scende nota subito che la mia moto è sporca............. icon_evil.gif
Neanche a dirlo nota subito che la marmitta è legata con del filo di ferro....... icon_twisted.gif

icon_arrow.gif Ma se ieri ho preso l'acqua per andare a vincere la staffetta, Roma-Faenza, di questa leggiadra pulzella? Cosa pensa che io faccia? pensa che lasci la pulzella, sola, per andare a pulire la moto?????????...... icon_twisted.gif

icon_arrow.gif E se la Guzzi non è tenuta insieme con del filo di ferro, che Guzzi sarebbe? E poi i BMWisti, se non sapessero che NOI abbiamo il filo di ferro, come farebbero a venircelo a chiedere per tenere insieme le loro motastre?
LA BMW è un IPOTESI DI MOTO!...................... icon_twisted.gif

A parte gli scherzi Luciano è persona deliziosa (anche se un pò strana.. eusa_think.gif ) e penso che fare questo viaggio insieme a lui sia cosa divertente.... eusa_think.gif ............certo che la faccenda ha risvolti che danno perplessità.....Daniela da Roma..... eusa_think.gif ....Luciano da Verona ........................ eusa_think.gif..........Io in mezzo................. icon_evil.gif

Spiego ai miei compagni di viaggio la mia idea: poichè non conoscono bene la Romagna, gliela mostrerò per come io la percepisco. Caterina Sforza fu un Gran personaggio di questa zona


Donna bella, intelligente, colta, esperta di alchimia, madre di un infinità di figli, moglie di diversi mariti, esperta nella caccia e nelle arti militaresche. Ha segnato la cultura del rinascimento in Romagna, e penso che il suo carattere abbia lasciato un segno nei modi di agire dei romagnoli, almeno di quelli che abitano sulla via Emilia, la strada sulla quale vivo e lavoro.

Cerco di spiegare ai miei ospiti il senso di questo giro. Asseriscono come se capissero ma la perplessità nel loro animo è evidente................... icon_evil.gif

Vabbè: si parte. Invero non è che nemmeno io sia proprio pronto..... eusa_shifty.gif
Se poi pensano di approfondire.... meglio non facciano troppe domande..... icon_evil.gif

Prima tappa: Cotignola


Cotignola è un punto nella carta geografica. E' paese di nessuna importanza artistica. Sennonchè fose non tutti sanno che la famiglia degli Sforza, che hanno governato Milano per circa un secolo, parte da questo paese. Muzio Attendolo, detto Sforza perchè era molto forte, era nato proprio qui. Era un mercenario. Suo figlio Francesco sposò l'ultima dei Visconti, signori di Milano, e divenne così signore della città. Fu il padre di Caternia.
Dopo aver fatto provare a Luciano l'ebbrezza del famoso reticolo Augusteo, insieme di viuzze di campagna costruite dagli antichi romani, e nel quale già una volta si è perso............... 0509_si_picchiano.gif , raggiungiamo il paese..
I miei compagi sono un pò sconcertati... eusa_shifty.gif ....in effetti non c'è nulla da vedere....

Così glisso, e, senza scendere, si va dritto a Mordano per fare colazione

Nel bar, poco tempo dopo il nostro ingresso, entra una bambina accompaganta dal babbo.
La bambina avrà due anni. Ha individuato i caschi che abbiamo appoggiato su una mensola in mezzo al locale, e li indica, e li chiama...."caschi...caschi", col linguaggio da tenera creatura.... eusa_angel.gif
Si guarda intorno per cercarne i proprietari.... mi vede. Mi guarda sconcertata...... icon_eek.gif
Ma perchè oggi sento tutti sconcertati?.............. icon_evil.gif

.............. sarà una nostra futura collega................ icon_mrgreen.gif

Scatto alcune foto con la fotocamera che Daniela mi ha gentilmente affidato......

La ragazza è raggiante................ icon_biggrin.gif
LUI un pò troppo vicino........... icon_evil.gif




L'affabile vegliardo è sempre molto convincente................ 0509_marlowe.gif 0509_marlowe.gif

Ritrovate inspiegabilmente le moto.... icon_eek.gif , si riparte per Dozza evitando la via Emilia e passando sempre per strade di campagna............
Ogni tanto dubito della strada, non è che passi utti i giorni di qua.... ma alla fine sbuco sulla via Emilia, nel punto esatto che mi ero prefisso............ 0509_campione.gif

Esaltato dal piccolo successo, mi lancio in direzione di Dozza, attraverso la via Emilia e mi infilo nella prima strada che, secondo me, sale al paese. La percorro esaltato, anche se un pò perplesso perchè non c'erano indicazioni stradali....
La strada, splendida, scorre tra i boschi. Si và ad andatura spedita (sempre nei limiti, visto che il signor Luciano-di-Verona, mi aveva redarguito per la velocità dei precedenti percorsi..... icon_evil.gif )
e si gode il paesaggio.... icon_mrgreen.gif
Mi aspettavo di salire invece continuiamo ad andare in piano................. eusa_think.gif
m***a.... ho sbagliato strada...... icon_twisted.gif dovevo prendere la strada nell'incrocio successivo.........
Infatti ora sono nella Val Sellustra, splendido percorso, ma-non-và a Dozza.............. eusa_naughty.gif
Ci siamo sotto... cerco disperatamente qualche salita che ci porti alla città, ma non ne vedo.....
Cerco la strada che ci sale da dietro, ma non riesco a trovarla............
Oramai abbiamo passato da un pezzo il paese .......... eusa_think.gif
Devo ammettere la sconfitta... dobbiamo tornare!............ icon_evil.gif

Bè, Luciano ci è abituato....... ma la ragazza.... cosa penserà?......... icon_eek.gif
Mi fermo, giro la moto, e torno indietro............ icon_evil.gif
I miei compagni mi seguono buoni buoni ..................... icon_rolleyes.gif

Ritrovo la strada giusta, e finalmente siamo a Dozza!............. 0509_doppio_ok.gif


Parcheggiamo sotto un bel viale di tigli ed entriamo nel paese.





Profumo di pane appena sformato ci accoglie. Da circa un mese mi è tornato l'olfatto e ne sono estremamente felice.
La storia di Dozza ve la leggerete su Wilkipedia, noi qui ci siamo perchè c'è una bella vista, una bella rocca della quale Caterina ha diretto la fortificazione, cioè le torri tonde che rendono la costruzione alquanto suggestiva, il paese è carino....

eusa_shhh.gif Eppoi c'è la storia del fantasma di Caterina, storia che i miei ospiti non sanno perchè non glielo detto.... si sà mai..... icon_cool.gif


L'ingresso è a pagamento................ si cominciano a scoprire i saloni....
Mentre aspettavamo che il castello aprisse, abbiamo fatto un giro per vederlo da fuori.









............. icon_eek.gif
Le grandi stanze, portano appesi alle pareti diversi quadri, ma non c'è traccia di Caternia...

.... e nemmeno del suo fantasma...... eusa_think.gif
Proseguiamo il giro girovagando un pò qua un pò là.
Ai mie compagni piace questa cosa.
Stò riguadagnando qualche punto... icon_mrgreen.gif
Abbiamo più o meno lo stesso tipo di curiosità, ciò ci consente di vivere bene in gruppo l'evento. Andiamo un pò dappertutto....cercavo la stanza del pozzo a rasoio vicino alla camera da letto.
Me lo ricordavo in pò diverso ma qualcosa del genere c'è anche qui...




Il pozzo a rasoio è posto dinnanzi ad un altarino prospicente la camera da letto. La collocazione di tale strumento di morte è abbastanza inquietante....
Anche perchè se nella notte uno si alza per fare pipì e si dimentica.....

La camera da letto....
Pensando di rendere la situazione un po' piccante, sussuro alle orecchie della mia amica, una storia inquietante.
La LEGGENDA narra... e io la riporto solo, che Caterina talvolta avesse rapporti con gli armigeri più prestanti, e dopo una notte infuocata, buttasse il poveretto giù dal pozzo a rasoio per chiudergli per sempre la bocca........
Ma chiacchere sulla donna ne sono state sparse molte... certo doveva essere veramente una grande, la immagino sugli spalti a dare ordini alla truppa, a controllare i lavori di consolidamento del castello, a partire a cavallo per una battuta di caccia seguita dalla scorta, penso al povero armigero che, dai camminamenti di guardia, la vede allontanarsi sempre più, un pò affascinato da tanto carattere, ma anche molto spaventato..... che la sua ferocia era nota.

Il castello, pur non essendo immenso, è comunque grande e la visita prosegue..






All'interno del castello c'è anche una mostra....



E qualche strana rappresentazione un pò naive....














Osservare queste testimonianze del nostro passato, forse ci aiuta a capire meglio il presente e cercare di non ripeterne gli errori... icon_rolleyes.gif

Ripartiamo, che il viaggio è solo all’inizio. Passiamo dalla strada posteriore. Suppongo che si colleghi alla Val Sellustra (la strada di prima) ed infatti la trovo. Scopro anche che non ci ero arrivato così lontano...
Come era smbrata nel primo pezzo, la stradina è veramente incantevole scorre a fianco del torrente omonimo, corre sotto gli alberi e del torrente ha la dolce tortuosità. E’ un girettino veramente gradevole...

Ad un certo punto comincia a salire. Liberati dagli alberi, si vedono meglio le formazioni gollinari calanchi soprattuto. Ci fermiamo per osservare il panorama.






Daniela esclama...”Siamo in Cappadocia....siamo in cappadocia....!”

Luciano osserva ed esprime meraviglia... se piace a lui, abituato ai bei paesaggi alpini, vuol dire che il posto merita veramente

Io faccio pipì....


Stiamo scalvalcando la catena gollinare, diretti a Fontanelice che si trova sulla SS “Montanara”, cioè la strada che collega Imola a Firenze passando per Firenzuola, Scarperia ecc.
Da Fontanelice puntiamo verso sud e arriviamo a Castel del Rio. E’ il terzo obbiettivo del viaggio.


Castel del Rio, fondata da alcuni milanesi fuggiti dalla loro città nel VI e VII secolo, è rimasto libero comune per oltre quattro secoli. Non c’è nulla di importante da vedere....o meglio una struttura c’è....



Il ponte degli Alidosi, vecchio di oltre cinquecento anni, è molto alto e dalla struttura a “schiena d’asino”.
In altre parole, quando arrivi in cima, ti devi fermare un attimo, perchè lo spettacolo che ti si para dinnanzi è almeno inquietante.
La discesa è altrettanto ripida della salita, come nelle “montagne russe”. Il fondo è composto di citoli rettangolari bombati in cima.
La cosa carateristica è che quando arrivi in cima , non hai chance... devi comunque affrontare la ripida discesa, a meno che non decida di stare in cima al ponte tutta la vita...





Tre volte l'abbiamo rifatto!

Gli estimatori del grande Magnus (Tex - Alan Ford) forse non sanno che alcune tavole di Tex trassero ispirazione proprio da questo ponte e dai boschi circostanti....................


Essendo il “Padrone di casa” parto per primo.... giunto in cima mi fermo con alcune gocce di perplessità..... non lo ricordavo così ripido.....!
...............Cacchio!...........
...mi butto: innesto la prima e leggermente, col freno davanti e quello dietro, a colpettini, arrivo indenne in fondo.
Brivido! Ma ce l’ho fatta.
I miei compagni dall’altra parte indugiano... poi si sente la moto di Daniela che affronta la salita, giunta in cima si ferma.
Anche lei esita, probabilmente presa dalla mie stesse perplessità. Poi si butta e arriva in fondo. E’ raggiante ed entusiasta.
Le brillano gli occhi ed è un piacere osservarla. All’improvviso entro in contatto col mondo.

E’ la volta di Luciano, stessa pausa in cima al ponte, e poi via.....giù per la discesa fino in fondo.
Daniela vuole ripetere il gioco e lo ripetiamo, altre due volte.....poi proseguiamo per la stradina.

Essa si arrampica per la gollina, in mezzo ai boschi. E sempre la dolce sensazione di prima che ci accompagna, poche case, quasi nessuno in giro....
Guidiamo fino a sperderci in una casa piena di bandiere tricolori appese un pò dappertutto e da me ribattezzata subito “la casa dei patrioti”.
Una grande tavolata sotto gli alberi, una cucina da campo militare, inducono a pensare orgie mangerecce della domenica.
Non c’è nessuno però.
Mentre i miei compagni mangiano il loro panino, cerco vie d’uscita, che la strada asfaltata è finita, ma trovo solo mulattiere impraticabili per la mia moto...

Il mio obbiettivo era scavalcare anche queste colline e raggiungere la strada di Casola Valsenio – Palazzuolo, la valle del Senio insomma, ora siamo nella valle del Santerno, mentre prima eravamo nella valle del Sellustra, che anche noi in fondo all’anima siamo un pò valligiani....
Purtroppo da questa parte si può tornare solo indietro ....non esistono comunicazioni asfaltate delle due valli a parte quella che porta a Palazzuolo più a sud, o quella che porta a Casola Valsenio più a Nord. Decido per la seconda.

I miei compagni di viaggio mi seguono, nelle migrazioni bosco-collinari apparentemente inconcludenti, miti e silenziosi, che sono persone educate e non danno ancora cenni di ribellione!
E’ fatta, siam giunti a Fontanelice e si riprende la via per Casola... siamo sulla Via della Lavanda.

Il prossimo obbiettivo sarà il monte Battaglia.

La LEGGENDA (non io!) narra che questo monte prese il nome da una battaglia avvenuta sul finire del 400 d.c. tra Totila, re dei Goti e i bizantini, i quali, già sconfitti a Verona erano fuggiti a Faenza, dove si erano rifugiati, ma lui dietro! ................ icon_twisted.gif
Così su questo monte, che domina la Pianura Padana, e che dalla sua sommità, se l’aria lo consente, si riesce a vedere anche il Pò, sembra avvenuta tale battaglia che vide l’ennesima sconfitta dei bizantini e l’irruzione delle truppe gote che rivinsero a Scarperia, (più o meno dove gli Over tengono i loro raduni)....

Anche qui la dolce Caterina si diede un gran daffare per irrobustire le fortificazioni esistenti.

Purtroppo i tedeschi nel secolo scorso, non ebbero cosiderazione per le imprese architettoniche della nostra regina, e rasero al suolo la rocca all’interno della quale si erano asseragliati gli americani in un primo tempo e gli inglesi in un secondo. Fu un vero macello.

Recentemente è stata restaurata un abbozzo di torre che, severa, osserva i motociclisti che le si avvicinanano.



Se qualcuno pensava di arrivare in moto fino alla torre si sbagliava... l’ultimo tratto (quello più ripido) si fà a piedi.
Io ansimo, Daniela finge indifferenza, Luciano è dignitoso come al solito.
Due cose ci uniscono: essere dei motociclisti zucconi e imprecare (silenziosamante) contro quella perfida salita che sembra non finire mai.
Giunti alla meta, Daniela si butta sull’erba a braccia spalancate, sempre avida di sole.

Luciano ed io gironzoliamo qua e là alla perlustrazione della zona. C’è un monumento a ricordo dell’ultima guerra, due soldati, anzi due pezzi di soldati di bronzo, molto grossi, sdraiati sull’erba.
Daniela lancia apprezzamenti sul culo di uno dei due....Luciano lo tocca, quasi si scotta (c’è stato da diverse ore un bel sole rovente).

Era mia intenzione cercare di capire (tramite somministrazione a campione di questionario di indagine) il gradimento del viaggio da parte dei miei compagni, ma, dalle ultime reazioni nei confronti delle statue, capisco che abbiamo raggiunto il punto minimo, che siamo in giro da questa mattina, ed è ora che io procuri una sosta adeguata: ma abbiamo ancora un mucchio di cose da vedere... forse sarà d’uopo una modifica del programma...

Così decidiamo di fermare il "giro": alla scoperta di Caterina, a Imola dove c'è un' altra rocca bella, poichè, anche di questa città era la Signora.


Ci arriviamo dopo circa mezz'ora di viaggio. Siamo stanchi ed assetati. Brevissima visita al centro della città, dove ci rifocilliamo e dissetiamo, ed entriamo nel castello...
Al suo interno, nella corte, hanno montato un palco per spettacoli estivi. Di fronte una serie di sedie di plastica rosa che sembrano fenicotteri.

Daniela ci si sdraia e crolla in un sonno profondo, Luciano gira nei dintorni facendo foto, io mi rilasso per recuperare le forze. Il viaggio non è finito: accompagneremo Luciano fino ad Argenta da dove proseguirà per Verona.

Dopo una decina di minuti, Daniela si sveglia e rimessi a posto i nostri bagagli, riprendiamo il viaggio.

Siamo diretti ad Argenta, in provincia di Ferrrara. Una deviazione della statale, ci costringe ad infilarci per stradine di campagna tortuose. Io mi ci diverto, spero anche i miei compagni.... icon_rolleyes.gif

Ci vuole circa un' altra oretta per arrivare. Trovo un posto buono per fermarci e salutare Luciano. Complessivamente mi sembra si sia divertito.... e lo spero proprio...................

Poichè ci eravamo vicini, e poichè l'idea mi sembrava interessante, decido di effettuare una piccola deviazione e passare per la Valsalva, ultimo residuo di terreni acquitrinosi che un tempo coprivano la campagna da Comacchio fin qui.
Siamo a cavallo tra le provincie di Bologna, Ferrara, Ravenna, sperduti nella campagna più remota.

Questa valli palustri, sono affascinanti, ma la strada buona per le moto finisce subito. Per vederle bene bisogna percorrerle in bicicletta
In un capano le affittano.... eusa_think.gif
Ma siamo stanchi, è anche tardi, e Faenza non è dietro l'angolo.
Vorrà dire che sarà un'idea per un prossimo giro..... icon_mrgreen.gif

Riprendiamo il nostro cammino attraversando le campagne, perchè le loro strade sono le mie preferite...
Si assa nuovamene per Solarolo, punto di incontro mattutino con Luciano, a significare la fine d questa intensa giornata, concludendo definitivamente il giro a Faenza.
Sosta per gelatino da portare a casa per la cena, frugale cenetta, liquorino, chiacchere sul divano,
altro liquorino.................Daniela crolla................... icon_eek.gif

Con gentilezza la porto nel suo letto, mi preparo per la notte e finalmente sprofondo nel divano..........
Che giornata!
Bè, domattina sveglia alle sei, si va a Ghioggia............. icon_mrgreen.gif
 
8110579
8110579 Inviato: 16 Lug 2009 10:38
 

18marzo1954 ha scritto:
Prima parte

La cosa bella di Daniela è
che ancora partita non è....
e già ti manca........

La cosa brutta di Daniela
è che poi parte........ ma ritorna0509_lucarelli.gif



sono senza fiato.....
 
8111020
8111020 Inviato: 16 Lug 2009 11:22
 

polipa ha scritto:


sono senza fiato.....


Se è grave ti posso rianimare molto volentieri. icon_asd.gif icon_asd.gif

Complimenti dall'Arzillo Vegliardo allo scapigliato Principe Libero per il report che non ha uguali nella storia del Tinga 0509_up.gif , veramente hai descritto perfino le sensazioni che abbiamo provato noi ospiti e quasi sempre ci hai azzeccato (perlomeno per quanto mi riguarda).

Unico appunto che mi sento di muovere (altrimenti non sarei neanche io icon_mrgreen.gif ) ma forse è un problema del mio pc, il report non mi si apre completamente e alcune foto o alcuni passi del racconto rimangono invisibili 0510_confused.gif .

Mi inchino 0510_inchino.gif a tanta maestria.
 
8111402
8111402 Inviato: 16 Lug 2009 12:00
 

non so se si può fare tecnicamente, non l'ho mai fatto, stampare tutti i report di Alberto e Daniela e rileggerli con calma la sera sulla siaggia nel mio periodo di vacanza, mi affascinano, bravi 0510_abbraccio.gif
 
8112798
8112798 Inviato: 16 Lug 2009 13:57
 

.... una celata e sana invidia, nel leggere il report, mi assale ..... il tempo sempre tropo poco per fare quello che la mente rincorre ........... il delta del Po è una delle mete dei miei vaggi in solitaria, in settembre, quando l'inquetudine dell'animo è così simile al paesaggio............. credo che sarà la meta del mese di settembre di quest'anno.

Non sapevo che Alby si cimentasse anche in cucina..............lo vedo mangiare solo panini al formaggio........... icon_asd.gif
 
8116778
8116778 Inviato: 16 Lug 2009 22:04
 

tanto di cappello ad un report dettagliato , scorrevole , piacevole nella sua lettura e nella descrizione dei fatti e delle persone , oltre che dei luoghi .
Bravo il suo redattore , bravi gli interpreti (anche se hanno recitato ... a soggetto).
Ma..... c'è sempre un ma e, avendo avuto una nonna emiliana ..... , non leggo di cappellacci , tortelli , insaccati e lambrusco , che fan di quella terra la regina della cucina italiana (questo, pur essendo un parere strettamente personale , vuole anche essere una palese provocazione a chi, vivendo altrove mi volesse dimostrare che anche altre cucine regionali non son da meno .... )
 
8130767
8130767 Inviato: 18 Lug 2009 22:52
 

Parte seconda

Domenica 12 luglio 2009 ore sei.

Di nuovo in piedi, a volte mi sembra di essere a cottimo.
Oggi sarà un'altra giornata di motocicletta, con partenza al mattino e arrivo chissà quando!
Alle 06.45 circa sveglio la mia amica. Il suo sonno è profondo, ma alla seconda bussata risponde.

Ce la prendiamo più comoda di ieri, forse ho un po’ esagerato nella tensione dei preparativi in quesi giorni, preso com’ero dalla buona riuscita del viaggio, magari è meglio che mi lasci un po’ andare….
Così alle otto siamo sulle moto e partiamo. La prima sosta a Bagnacavallo, dove si fa benzina e colazione. C’è un bel clima e siamo di buon umore. Scambiano battute con gli avventori e la barista, una giovane biondina elegante che si tira in continuazione su il vestito nero che le scende inesorabilmente sul petto… icon_cool.gif
Si esibisce anche in caffè artistici: tanta schiuma e stelline o cuoricini di cioccolato ricamati sopra con apposita siringa.

La giornata inizia veramente bene.

Dopo il bar, porto Daniela a vedere la “piazza ovale", una piazzetta di forma ellittica costruita intorno al seicento con pavaglione e relative colonne all'interno.
Inspiegabilmente ha i cancelli chiusi (lo dico sempre che stiamo tornando al medioevo) e non si entra. Al suo interno è montato un palco.
La osserviamo brevemene attraverso le sbarre dei cancelli di legno e ripartiamo alla volta delle Valli di Comacchio che raggiungiamo dopo circa una mezz’oretta.



La distesa d’acqua che appare all’improvviso, toglie il respiro ogni volta che le vedo, la prima volta, la seconda, la terza…. Daniela ne sembra piacevolmente affascinata.
Si riprende la strada che le costeggia e si viaggia per la campagna fino a Comacchio.
Parcheggiamo le moto davanti ad una pescheria, veniamo rimproverati da un cittadino per il modo in cui le abbiamo parcheggiate (in effetti aveva ragione, bloccavano il traffico) le spostiamo e ci fiondiamo nella pescheria dai banchi ricolmi di pesce variegato, e artatamente disposto per attrarre turisti.
Ci si butta sulle orate dopo aver disquisito brevemente tra noi sulla loro provenienza, si “requisiscono” le anguille piccole in vista di una gustosa frittura, si sequestrano le cozze – belle ciccione – in previsione di una pepata (come la chiama Daniela)…. Il pescivendolo, ci promette di conservarci il pesce fino a sera.
Chiudono alle sette, e questo mi costringe a modificare alcuni piani sul programma pensato… poco male, cose da vedere ne abbiamo molte, la ragazza si adatta bene ad ogni situazione e non fatichiamo a metterci d’accordo: sembra di essere di fronte al classico clima di “fattiva e reciproca collaborazione”, dove si spiegano pensieri, abitudini e modi dire e di affrontare la vita.
Poiché tale fenomeno è diventato cosa rara, ne godo con soddisfazione.

Il monumento più interessante di Comacchio è il ponte a tre arcate e che un tempo costituiva l’accesso al paese.
Il paese, come Venezia e Chioggia è edificato sull’acqua, intorno ai canali sono sorte le case, ponticelli di mattoni uniscono le sponde.
Le “casine” una addossata all’altra, come nelle favole, sono a due piani, tipiche case di pescatori.
La pesca è sempre stata la risorsa maggiore di questa zona, soprattutto l’anguilla e la sua lavorazione.
Esploriamo senza una meta precisa il paese, tranquillo e assolato. Vien voglia di venire a vivere qui, sempre che si godano buoni rapporti con l’umidità, afosa in estate diabolica in inverno (per quanto tu ti copra la senti sempre addosso), e soprattutto le zanzare, nugoli di zanzare, di tutte le categorie, ma sempre ben armate di pungiglione e assetate di sangue…un tempo queste erano zone malariche.




Il ponte a tre arcate..... icon_biggrin.gif



Un ponticello......... icon_asd.gif



Un vicolino.................... icon_mrgreen.gif

La batteria della macchina fotografica di Daniela è esaurita. Caparbiamente la lascia a riposo per scattare foto solo se il soggetto lo merita… sembra una sorgente d’acqua prosciugata che traspira ogni tanto ancora qualche goccia… io preferisco non pensare alla mia limitazione di viaggiatore senza macchina fotografica, imprimo nella memoria per quello che può ancora fare, questi momenti di viaggio che mi stanno colmando di emozioni che ancora bene non riesco a elaborare.
Pigramente ritorniamo alle moto e ripartiamo.
Questa volta si percorre la Via degli Acciaioli, che porta sia ai lidi ferraresi, sia a Volano, costeggiando altre valli palustri, dove nidificano i tipici uccelli. E' una bella stradina, curvette, alberi...

A Volano, trent’anni fa c’era una spiaggia libera, senza bar e sedie a sdraio. La spiaggia era grande e cosparsa di tronchi di legno trasportati dai fiumi che sfociano tutt’intorno; le mareggiate li depositavano disordinatamente sulla spiaggia.

Si andava sulla spiaggia stracarichi di cose, si camminava sulla sabbia rovente soffrendo, ma puntando inesorabili verso il posto più vicino al bagnasciuga. Coi tronchi si organizzava un riparo provvisorio e si godeva l’estate.
C’era poca gente, con prudenza e senza trascendere, si riusciva ad amoreggiare….

Così oggi ho riempito lo zaionone di asciugamani da stendere sulla sabbia, ciabatte per non scottarsi, acqua in fresco e relativa birretta, doposole, pensando di prendere un po' di sole come pausa viaggio.
So che a Daniela piace prendere il sole, e siamo d’accordo di fermarci se le condizioni lo consentono.
Ma le condizioni non lo consentono….. icon_evil.gif .......la spiaggia libera è diventata spiaggia occupata dai soliti lettini, ed ombrelloni e relativo chiosco.

Beviamo un caffè e ripartiamo: trent’anni son lunghi e ne succedono di cose…..

Bando ai magoni del passato che non torna, la giornata è splendida.
La strada, libera dal traffico, fiancheggia il Bosco della Mesola, famosissimo nella zona, una delle ultime foreste sopravissute e che meriterà sicuramente un futuro piacevole approfondimento.
Sono passate le undici, siamo ancora molto lontani dal prossimo obbiettivo: la Sacca degli Scardovari, foce del fiume Po’.

Bè, qui la campagna non offre particolari emozioni… siamo nel “piatto” solo campi coltivati, pochi alberi, case strane… anche i paesi sono strani .. a Mesola trovo la strada principale chiusa per lavori…
L’ aggiro seguendo una macchina, poi non trovando indicazioni direzionali, e pensando di aver già superato la barriera del cantiere, ritorno in direzione della strada che ora sembra accessibile, percorriamo alcuni metri per trovarci di fronte ad una seconda cancellata di lavori in corso. Ora mi tocca tornare indietro… anzi no… una salita per disabili che accede ad un supermercato sembra possa essere di aiuto per superare indenni la seconda cancellata e riprendere la strada per Goro.
Piratescamente la imbocco. Daniela mi segue.
Ogni tanto la sbircio per capire il suo stato d’animo…è molto presa dalle manovre, lo sguardo fisso e professionale.. non risponde ai miei sguardi se non con brevi sorrisi che scopro i “dentini” che brillano e contrastano con la pelle del viso abbronzata.
Proseguo nella manovra, siamo sul marciapiede. Poche persone transitano vicino a noi, ci buttano un’occhiata e proseguono senza commenti nel loro percorso.

Abbiamo fatto pochi metri e un nuovo imprevisto ingarbuglia la situazione. Pensando che se c’era un salita, da qualche parte ci sarebbe stata anche anche una discesa, mi son diretto verso un varco della cancellata che si apriva sulla strada per Goro, ma non era una discesa… tre bei scalinoni scendono sulla strada buona, ma con la moto…… eusa_think.gif

Penso alla malsana idea di dover manovrare la “bestia” in quegli spazi angusti per tornare indietro, penso anche alle considerazioni di Daniela, anzi, smetto subito di pensare a questa cosa cercando una soluzione riparativa e la trovo!
Sulla mia destra c’è una discesa, molto stretta, decisamente inadatta per motociclette, però scende sulla strada e ci permette di uscire da questo pastrocchio!

E così ci si libera e si riguadagna la strada correndo di nuovo liberi e felici verso i desideri della nostra vita, ed il prossimo desiderio è la sponda del primo ramo del fiume che incontreremo, il Po’ di Goro, paese natale di Milva, la cantante dai capelli rossi che molti anziani ricorderanno.

Il fiume per me ha sempre qualcosa di magico, ed ogni volta che lo incontro ritrovo la sorpresa e l’entusiasmo come se ritrovassi una caro amico.
Dietro me Daniela si ferma per fare foto. Un po' usa la macchina fotografica con la pila scarica, un po’ il suo cellulare.




Si riparte, altra sosta, altre foto. Superiamo Goro

A Gorino non si può più transitare sulla sponda del fiume, e riprendiamo la via della campagna. Questa si disperde in qua e là costringendoci a giri tortuosi e spesso illogici, devo riprendere la sponda del fiume e approdare al primo ponte di barche. Finalmente lo trovo. Chissà cosa starà pensando Daniela… da ieri la sottopongo a incredibili percorsi sempre molto contorti, e lei mi segue concentrata e professionale e soprattutto zitta....... icon_eek.gif

Non mi sembra il tipo che taccia se qualcosa non le garba, e se tace, vuol dire che va tutto bene. Anche io sono così, e la faccenda mi dà sollievo.
E’ raro incontrare persone che vivono la vita in maniera simile alla tua, e questo rapporto di amicizia che si sta consolidando, mi piace sempre più, anche perché non è facile starmi appresso, le tortuosità del mio modo di essere, corrispondono più o meno (e non a caso) a quella di queste stradine che percorriamo.


Passiamo il primo ponte, e, dopo alcuni chilometri il secondo ponte di barche. Ad ognuno corrisponde un ramo di fiume, che coi suoi sedimenti ha costruito i terreni su cui ora ci sono campi coltivati: siamo nel famoso Delta del Po’.



Non è facile descrivere i sentimenti provati in questo ambiente.. occorre avere uno stato d’animo predisposto. Dappertutto campi coltivati, argini e acqua, tanta acqua. Ho scelto il percorso che costeggia la laguna di Scardovari, una stradina stretta stretta, al’inizio riparata dall’argine e che, successivamente, ci sale sopra.





Continuiamo a percorrerla ad andatura moderata, sia perché le condizioni del fondo non consentono gare di velocità, sia perché la magia di quest’ambiente è tanta, e non vorrei disturbarlo. Alla nostra sinistra ci sono distese di campi di grano appena mietuto. Il giallo dei gambi rimasti nella terra è molto intenso, alla nostra destra l’azzurro della laguna è altrettanto intenso.



Vorrei avere la macchina fotografica per fissare questi due colori e riprenderli nel futuro, ma non c’è più, così mi fermo e scendo dalla moto. Cerco di fissare bene queste immagini nella corteccia cerebrale ultima “camera oscura” che mi è rimasta, e giro la testa di qua e di la per memorizzare il giallo e l’azzurro, e trovarne un valore.

Quando ho finito Daniela mi chiede se ho ritrovato l’orientamento (chissà perché…), le rispondo spiegando quello che stavo facendo: lei scatta queste foto..





Stiamo costeggiando la laguna. Un tempo questa era zona di polenta, polenta e polenta. Quando andava bene la si strusciava su una cotica che pendeva dal soffitto. Poi hanno inventato la coltivazione delle cozze, e un po’ di benessere è entrato anche qui. Le coste della laguna sono puntellate di capanni di legno posati su pali piantati nell’acqua. Di fronte ai capanni altri pali immersi nell’acqua sorreggono le corde, per lo più rosse, attaccate alle quali crescono e si riproducono le cozze. Azzurro, marrone e rosso, sono quindi i colori predominanti. L’ordine nello spazio con cui sono disposti i capanni, alcune reti ben rinchiuse nei sacchi che molti capanni hanno fuori sul ciglio della strada, indicano una buona organizzazione dell’attività e buoni controlli di carattere igienico.

Ci fermiamo in un ristorantino in riva alla laguna, l’unico nella zona.
Ci accolgono due giovani cameriere alle quali chiedo un tavolo per due. Si guardano per un attimo perplesse e ci indicano l’unico possibile. Và benone! In mezzo alla sala, di fronte alle finestre con vista sulla laguna….non ho capito bene le perplessità delle cameriere, tuttavia ci sediamo e questo vuol dire che con tutta probabilità mangeremo anche................. icon_mrgreen.gif

La ragazza dice che nei giorni festivi hanno poco da mangiare, e sforna una lista di piatti da matrimonio.............. icon_eek.gif
Io, che a conti fatti come tutti maschi ho un animo semplice e primordiale, dell'elenco capisco solo la parola fritto misto e mi fiondo su quello….Ha!: insalatina……………..

Daniela che invece come tutte le donne ha un animo complesso e variopinto, ordina un antipastino strano…..

Dato che ho molta sete, ordino una caraffa di birra da un litro pensando di esser in due a berla, ma vengo immediatamente stoppato dalla mia compagna che la riduce della metà..”lei non beve, lei non fuma…ma….”
Discorriamo degli Over, del raduno del Mugello, di questo ristorante pacifico e tranquillo, e come sarebbe, travolto dai motociclisti affamati, se qui si facesse un raduno, che ci starebbe pure bene!
Pensiamo alle fauci del coordinatore e dei suoi simili, impegnate a tritare, impastare e inghiottire tonnellate, di cozze, gamberi, e ogni altro ben di dio che questo mare possa offrire.

Dato che come dicevo poc’anzi, questa è la zona della polenta, Daniela ne chiede, ma dopo aver preso la ordinazione. La cameriera torna dispiaciuta e comunica che stranamente l’hanno finita… icon_eek.gif In questo locale accadono cose strane… icon_evil.gif

Il pranzetto è delizioso. Paghiamo e risaliamo sulle moto.
Continuiamo a costeggiare la laguna fino a che non finisce: ora puntiamo verso nord. Passiamo il paese Scardovari, e giungiamo a Tolle. Passiamo nuovamente sopra il fiume e raggiungiamo la Romea.

Qui finisce il viaggio per le stradine libere e tranquille e ci immergiamo nel traffico di una strada nota per la sua pericolosità.
Ci sarebbero anche molte cose da vedere, ma il tempo è scarso, e l'idea di arrivare tardi a Comacchio e “perdere” il pesce, non piace a nessuno dei due.
Ancora mezz'ora di strada e finalmente giungiamo a Chioggia.

Si parcheggiano le moto, mi carico lo zaino sulle spalle e ci dirigiamo verso il centro.
Anche Chioggia è stata fondata dai Romani. La sua struttura è tipica della loro razionalità e semplicità: la strada principale che và dritta verso il mare, le strade parallele, ognuna con il suo canale e i ponti che li sovrastano, case basse, portici.
Di fronte un'isola protegge la città dalle mareggiate.

Come avevamo fatto a Comacchio, giriamo senza meta un po' qua, un po' là scoprendo a poco a poco la città. Non abbiamo molto tempo, e la “assaggiamo”.











La strada principale termina di fronte una piazzetta prospicente il mare.

Occupo una panchina sulla quale deposito lo zaino.


Lei si avvicina e le faccio posto. Contempliamo il mare, l'isola che copre Venezia (ci siamo di fronte), tutto ciò è estremamente gradevole.

Organizziamo il rientro. Ci sarebbero ancora le dune fossili da vedere, vicino a Codigoro, in provincia di Ferrara.

Il suo sguardo si illumina. Sono perplesso per il tempo scarso, ne discutiamo brevemente... vedremo cosa ci permetterà di fare il traffico...
Ritorniamo alle moto, riagganciamo i bagagli e ci rimettiamo sulla Romea.
Siamo diretti a nord. Tra trenta chilometri siamo a Venezia.

Usciamo da Chioggia e percorriamo la statale che in questo punto è molto suggestiva. Da ambo i lati le paludi, sembra di correre sull'acqua. Il traffico intenso e l'orario (bisognerebbe percorrerla all'alba o al tramonto, quando il sole gioca i suoi effetti speciali con l'acqua) non la fanno apprezzare appieno, tuttavia è sempre un bello scenario...

Daniela mi affianca e mi supera. Passa qualche auto e mi cede nuovamente il comando...la ragazza comincia a mordere il freno....
Siamo al bivio di Cavarzere, si torna!
Passiamo il paese...Adria....il Pò.. altro ramo del fiume...
Controllo l'orario... c'è ancora un pò di tempo...giro a est e mi immetto nella strada che sopra l'argine segue il percorso del fiume, e le sue curve. La strada scende dall'argine e siamo a Massenzatica. Piccolissima frazioncina spersa nella campagna ferrarese.
Siamo a ridosso del fiume.
Qui quando c'è la piena, si sta un po' in ansia.... icon_rolleyes.gif

Proseguiamo verso sud, ancora un paio di chilometri e finalmente avvistiamo le dune fossili.


Le dune fossili, sono dune molto antiche. Il Mare un tempo arrivava fin qui.
Ora è 10Km più a est. Non c'è nulla di particolare da vedere, sennonchè esse hanno resistito a pioggia, venti, neve e soprattutto l'uomo.
Tutt'intorno la campagna è piatta, qui costituiscono un rilievo particolare sulle quali cresce la vegetazione originale. In altre parole è un bel posticino per un pic-nic.




Parcheggiamo le moto ed entriamo. Sono le 17.30 ci fermeremo una decina di minuti e poi ripartiremo. Il pesce di Comacchio è lì che aspetta.
Daniela osserva e non dice nulla. Scatta qualche foto e tace.
Taccio anchi'io.

Un po' innervosito da questo silenzio, provo a dire qualcosa, descrivendo, spiegando, commentando....lei zitta.

Ad un tratto parla e dice che quello è un posto come un altro e che non sono dune.
“Come non sono dune!? ............. icon_eek.gif ..........Certo che lo sono!” mi piego e prendo un pizzico di sabbia e lo lascio volare nell'aria.
“Vedi? Sabbia!” …. la ragazza è scettica...
“Guarda! C'è pure un cammello.....”....... icon_mrgreen.gif
Ma lei non vede nessun cammello... icon_eek.gif
”Qui ci sono gli alberi, mentre sulle dune non ci sono!”

Faccio riferimento al magazzino della pazienza ed esclamo:
“Ma queste non sono dune normali, sono le dune fossili!” ma non la convinco...
Provo a rispiegare e, vedendo che non la smuovo le chiedo:
“Ok... cosa sono per te le dune?”
“Le dune sono di sabbia e senza alberi...e poi sono alte!” .......... icon_eek.gif
Sembra un dialogo tra scemi..... icon_evil.gif

Un po' piccato per la sua mancanza di fiducia, un po' preso dalla stanchezza, desisto.. malinconicamente riprendo un altro pizzico di sabbia e lo tiro in aria e, brontolando termino il dibattito...
”Certo che sono di sabbia!”............ icon_evil.gif


“Vabbè, vorrà dire che la prossima volta ci verremo solo a fare il pic-nic” ..
Certo che questa quando si impunta..... icon_twisted.gif

Così. Ridendo e scherzando i dieci minuti sono diventati trenta ed abbiamo da fare ancora molta strada.

Lo scarso traffico, e la giornata perfetta ci consentono di tenere una buona andatura, e alle 19.00 siamo a Comacchio davanti alla pescheria. Daniela esce dal negozio col suo sacchetto di pesce in mano è trionfante.
Inizia a sistemarlo nella rete della sua moto. Propongo il frigo portatile nello zaino, ma lo esclude con decisione, e continua ad armeggiare.
“Fa caldo, potrebbe avariarsi”
“Prende aria, non c'è pericolo..”

...Come farà a prendere aria se è avvolto nella plastica?....mi domando.... icon_evil.gif

Vabbè, meglio che taccia, due giorni di moto vissuti in questo modo sono divertenti ma anche faticosi............ icon_confused.gif

Si riparte ripercorrendo la strada dell'andata. Alle 20.00 siamo nuovamente a casa

Si prepara la cena: Orate al forno, farinata (che non c'entra molto.. ma le orate sono subentrate in un secondo tempo...) gelatino di ieri.....liquorini in assaggio.......... icon_mrgreen.gif
Mi telefonano i figli per il pranzo di domani: ci saranno entrambi. Lo dico a Daniela che accoglie la notizia con entusiasmo.

Così la giornata termina, chiacchiere, sonno, letto.

Lunedì 13/06/2009

Oggi si riposa. Niente caffè alle sei e tre quarti, niente giri in moto.

Esco per alcune commissioni mentre la ragazza si prende il suo tempo.
Si organizza il pranzo, arrivano i figli, bella tavolata, con insuccesso della anguille (è una settimana che mangio anguille e mi escono dalle orecchie!).... icon_confused.gif

Giunge il tempo della partenza. Accompagnerò Daniela fino a Bagno di Romagna, da dove tutta questa storia è cominciata.
Poiché ha fretta, prenderemo la E45 a Cesena. Le faccio strada per la via Emilia, anzi, seguendo percorsi paralleli meno trafficati.
Dopo Forlimpopoli comincia a passarmi davanti.. sta fremendo, per questi due giorni è sempre stata dietro, inizia a cercare la SUA posizione...

Mi fa cenno di superarla, e le faccio strada fino alla E45, dove prenderà la sua posizione di giuda fino a Bagno.

E' l'ora dei saluti (ne tralascio la descrizione) ed ognuno riprende il cammino di casa sua.

Alla prossima................... 0510_saluto.gif








 
8134791
8134791 Inviato: 19 Lug 2009 20:53
 

Letta tutta d'un fiato anche la seconda parte che come la prima è a dir poco ammirevole, complimenti a chi ha fatto le foto, tra tutte la migliore a mio parere è questa


senza nulla togliere alle altre.
 
8134860
8134860 Inviato: 19 Lug 2009 21:03
 

nise_8 ha scritto:
Letta tutta d'un fiato anche la seconda parte che come la prima è a dir poco ammirevole, complimenti a chi ha fatto le foto, tra tutte la migliore a mio parere è questa
Immagine: Link a pagina di Img404.imageshack.us

senza nulla togliere alle altre.


Le foto sono di Daniela, a parte quella di lei sul ponticello.. sembra se la cavi bene anche come fotografa.... icon_rolleyes.gif
 
8135141
8135141 Inviato: 19 Lug 2009 21:41
 

Complimenti per il report, Alby eusa_clap.gif eusa_clap.gif eusa_clap.gif
... e complimenti a Daniela per le foto 0509_up.gif eusa_clap.gif eusa_clap.gif eusa_clap.gif

bel giro!!!! 0510_five.gif
 
8136816
8136816 Inviato: 20 Lug 2009 8:40
 

Eccomi qua, sono in ufficio e solo oggi ho potuto
leggermi la SECONDA PARTE

QUESTO è un bel modo per iniziare la settimana !

Sicuramente fare un viaggio in moto così piacevole
ti lascia dentro un bel ricordo e ti arricchisce di
emozioni ed esperienze, ma questo in particolare
mi ha regalato
UN NUOVO AMICO
 
8682807
8682807 Inviato: 15 Ott 2009 13:03
 

Questo è Alberto.

Mi mancherà tantissimo.
 
8744779
8744779 Inviato: 26 Ott 2009 17:28
 

nise_8 ha scritto:
Questo è Alberto.

Mi mancherà tantissimo.



0510_sad.gif
 
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