FilippoCaliari ha scritto:
La scorsa settimana, assieme ad altri due utenti di questo forum, ero fermo a lato della strada in una città straniera, a chiedere indicazioni per trovare una struttura economica in cui passare la notte. Due motociclisti di passaggio ci hanno notati, si sono fermati, e di fronte alla nostra domanda ci hanno invitati a dormire a casa di uno di loro. Non è che sia obbligatorio fare una cosa del genere per doversi sentire motociclisti, è ovvio. Ma il ragazzo aveva spazio in casa e in garage, si è messo nei nostri panni e ci ha aiutati, senza voler nulla in cambio, anzi, offrendoci addirittura la cena. Come questo, potrei citare altre centinaia di esempi di solidarietà data e ricevuta in incontri con motociclisti.
Quello che voglio dire, è che l'importante è capire che il saluto è solo la "punta dell'iceberg": salutare gli altri motociclisti è un piacere, non un dovere, così come è un piacere scambiare quattro parole quando ci si incontra tra motociclisti in un bar, ad un semaforo, ad un distributore di benzina...
Ed è un piacere ancora più grande quando si riesce ad aiutare qualcuno in difficoltà. Credo sia fondamentale capire che il gesto del saluto, da solo, non serve a niente se poi si tira dritto quando si incontra un motociclista in panne, o intento a leggere una carta geografica in una zona che noi conosciamo.
Essere motociclisti, per come lo intendiamo noi appassionati, significa fare parte di un gruppo. Un motociclista non si ferma davanti a barriere come l'età, la classe sociale, la nazionalità, o peggio ancora il tipo e la marca del mezzo... questo avviene per parecchie altre attività ludiche, soprattutto quelle elitarie. Una comune passione crea spesso un legame tra persone anche molto diverse tra loro, che non hanno niente altro in comune nella vita di tutti i giorni. Il fatto è che, a differenza da altre attività che richiedano passione, la moto, un po' perché ogni tanto va di moda, un po' perché è comoda per spostarsi nel traffico di oggi e per mille ragioni ancora, è un oggetto utilizzato abitualmente non solo dagli appassionati. Di per sé, la parola "motociclista" indica in modo indifferenziato chiunque sia in sella ad un motociclo. Noi tendiamo ad attribuire alla parola un significato ulteriore, che non viene però percepito da tutti. Chiunque può entrare in un concessionario e acquistare una motocicletta, ma non tutti diventano motociclisti nel significato profondo che noi diamo al termine. E questo non è necessariamente un male, è semplicemente un dato di cui si deve prendere atto. Non offendiamoci perciò se qualcuno in sella ad una moto non risponde al nostro saluto, così come non dobbiamo criticarlo. Semplicemente non fa parte del nostro gruppo, ma non per questo deve essere considerato una cattiva persona.
Bellissimo discorso, quoto in pieno... e per dimostrare che non predico eben e razzolo male, oggi mi sono fermato proprio per sincerarmi delle condizioni di un ragazzo caduto davanti a me... mentre gli altri automobilisti non curanti continuavano per la loro strada