SalentoSKR ha scritto:
Anch'io ho un paio di amici che suonano con l'orchestra della notte della taranta e anche loro hanno fatto varie ricerche tra le "cantine" (così chiamiamo le osterie dalle nostre parti) alla ricerca di vecchi stornelli e suonatori disposti a regalare qualche loro segreto in cambio di un paio di bicchieri di "mieru" (vino)!!!La storia della mia bisnonna è un pò particolare, infatti suo padre non credeva alla storia delle tarante, diceva che era solo un modo per le donne di mettersi in mostra e così per un pò non fece nulla, ma vedendo lo stato in cui si trovava la figlia: una specie di apatia completa, non mangiava, non parlava, non dormiva, non si muoveva e sopratutto non andava più a lavorare in campagna convinto da alcuni amici si decise di provare a chiamare dei suonatori.Questi erano circa una decina e si alternarono per 4 giorni e 3 notti senza fermarsi mai!!!Naturalmente non c'era un compenso in denaro ma si doveva provvedere al loro mantenimento in quel periodo cioè dargli da mangiare da bere e da dormire.Il rituale era semplice: la donna veniva messa al centro di una stanza stesa su un lenzuolo e in cerchio intorno a lei i suonatori con gli strumenti tradizionali cioè: tamburello, chitarra, flauto e fisarmonica. Le altre persone che assistevano o battevano il tempo con qualsiasi cosa padelle, piatti, tavole o semplicemente con le mani, oppure pregavano.Le parenti donne di solito gestivano la pizzicata che dopo un pò iniziava a "ballare" in realtà non era una vera e propia danza ma movimenti consultori.La pizzicata poi poteva avere comportamenti "particolari" poteva imitare il movimento del ragno o arrampicarsi in posti assurdi o ancora tentare di noscondersi sotto le sedie o i tavoli!!Una cosa era molto importante quando si assisteva a questi riti non andare con addosso colori sgargianti in particolare il rosso perche attirava la tarantata!!
Il rituale poteva durare anche settimane e si concludeva quando si vedeva la tarantata mimare il movimento di schiacciare il ragno uscito dal suo corpo prima di svenire esausta.Per i casi più disperati si portava la pizzicata nella cappella di S. Paolo a Galatina e le si faceva bere un pò d'acqua del pozzo che si trova lì vicino chiedendo la grazia al santo.Se il rito casalingo si concludeva positivamente invece si andava per ringraziare il Santo per la guarigione!!
Tornando al caso della mia bisnonna dopo 4 giorni guarì (e suo padre iniziò a credere) fece il pellegrinaggio di rito e non ebbe più problemi.
Neofz6 spero di aver esaurito un pò la tua curiosità!Ineffetti si può paragonare ad un esorcismo ma credo si basi sù credenze più antiche e pagane che la religione ha assorbito forse perchè non riusciva ad estirparle dalla cultura popolare!!!
E della danza delle spade ne hai sentito parlare?
Ti lu mieru
grazie per il magnifico racconto