Scritto da nonnoenio - Pubblicato 04/07/2007 22:41
Il settimo sigillo. Sabato 30 Giugno, ore 6,30: di sicuro qualche
vicino mi manderà qualche accidente nel momento in cui il
bicilindrico della mia Guzzi prende vita e mi avvio, per la settima
volta, in direzione di Wilsingen...
Questa volta scelgo l’itinerario più veloce,
passando da Chiasso per poi proseguire per il tunnel del San Bernardino
e quindi puntare verso il lago di Costanza.
Già pochi minuti dopo essere entrato in autostrada capisco
quanto sono fortunato ad andare verso nord: in direzione opposta tre
lunghi serpentoni di auto si muovono a velocità ridotta e
sarà così quasi fino a Modena. Le previsioni non
erano proprio rassicuranti ma, grazie al cielo, i meteorologi si sono
sbagliati.
Attraverso il confine fra la Svizzera e la Germania e qui comincia il
divertimento: strade dal fondo perfetto che si snodano nella
incantevole campagna del Baden Wurttemberg con curve morbide e dolci
saliscendi che attraversano campi verdissimi e piccoli boschi. Di tanto
in tanto attraverso un paesino con le case mai più alte di
due piani e giardini fioriti e le fattorie tutto intorno.
Arrivo a destinazione e non faccio neppure in tempo a scendere di sella
che già le pacche sulle spalle si sprecano.
Quest’anno siamo cinque italiani: oltre a me ci sono due
“smanettoni” da Acqui Terme e due harleysti da
Reggio Emilia. Loro sono arrivati il venerdì ed hanno
passato la serata con un altro italiano che ha fatto tappa a Wilsingen
prima di ripartire in direzione Capo Nord. Come al solito
bisognerà aspettare le prime ombre della sera
perché l’atmosfera si scaldi. Nel frattempo posso
ammirare alcune “nonne” superbamente restaurate
parcheggiate vicino ad un paio di streetfighters. E’ il bello
di raduni come questi dove la moto non fa alcuna differenza.
Verso le 20 partono i giochi, divertenti come al solito e poi tutti al
banco a mettere qualcosa sotto i denti ma soprattutto a dare inizio
alle bevute. Con il bicchiere da mezzo litro di birra a due euro e
venti, le premesse per un incremento tosto del tasso alcolico nel
sangue è garantito. Verso le dieci salgono sul palco i
Woodpeckers, una cover band che, da sempre, fornisce la base musicale a
questo raduno. Gente tosta che suona Steppenwolf e AC/DC, ma anche
Evanescence e Rammstein e non si sta a preoccupare di quante ore sta
sul palco: infatti smetteranno di suonare alle tre del mattino
concedendosi solo un paio di soste di una ventina i minuti.
Dal momento in cui è cominciata la musica il numero dei
partecipanti è andato crescendo in continuazione e verso la
mezzanotte il tendone, che pure è bello grande, è
strapieno e c’è altrettanta gente fuori, attorno
al classico falò, una caratteristica di tutti i raduni
tedeschi. Attorno a quel falò, i più resistenti
continueranno a chiacchierare e bere fino alle otto o le nove del
mattino successivo. Ma c’è chi crolla prima: alle
due e mezzo un biker è steso su una panca e dorme della
grossa ad una decina di metri dalle casse acustiche da cui i
Woodpeckers stanno sparando un brano degli Iron Maiden. Il tempo regge
anche se l’umidità e la temperatura piuttosto
bassa consigliano di chiudere bene la zip del sacco a pelo.
Però c’è anche chi non arriva alla
tenda e crolla sull’erba protetto solo dal calore
dell’alcol.
La Domenica mattina ci vede ripartire con un itinerario diverso: strade
secondarie fino a Sciaffusa in Svizzera e poi autostrada fino a Zurigo.
Attraversiamo il centro città e ci dirigiamo verso Chur ed
il San Bernardino. Come per l’andata, il traffico pesante
è tutto nella direzione opposta e fra le auto costrette in
lunghe code gli unici veicoli che ancora riescono a procedere sono le
moto fra cui spiccano per numero le Ducati di ritorno dal raduno
mondiale di Misano.
Arrivo a casa in tempo per la cena: in 36 ore ho fatto 1.650 km,
dormito tre ore, goduto quasi cinque ore di puro rock e soprattutto
ritrovato vecchi amici e fatti alcuni nuovi che vorrei ritrovare il
prossimo anno. Età permettendo, naturalmente…