Molto interessante l’intreccio di commenti che ho ricevuto sul mio scritto “Ebbene sì: ho venduto il Ninja”

E’ uno spaccato di vita molto simpatico ed istruttivo e voglio innanzitutto ringraziare tutti per la simpatia con cui hanno espresso le proprie idee e la propria passione.
Chiaramente c’è bisogno di fare un po’ d’ordine perché non tutti hanno colto nel modo giusto ciò che ho voluto dire e fare e questa è sicuramente una mia colpa: non mi sono spiegato bene.

Ci riprovo.

Dopo tanti anni di moto, utilizzata in tutti i modi possibili ed immaginabili, compresi quelli che, in gioventù, tante volte mi hanno portato molto vicino a rimetterci le penne (mi viene da ridere quando leggo di qualcuno che “comincia a strisciare il ginocchio per terra” a tarda età...) da qualche tempo a questa parte mi è venuta voglia di andare piano, godermi il panorama, parlare con mio figlio mentre andiamo in giro, portarci anche mia moglie qualche volta (non ci è mai voluta venire con il Ninja).

La voglia di “sparare” mi è venuta meno giorno dopo giorno, in modo quasi impercettibile fino a sparire quasi del tutto. E’ stata una sorpresa anche per me: mi sono accorto di non essere più tanto focalizzato sulla moto stessa quanto su tutto ciò che penso mentre ci vado in giro. Qualcuno ha detto che potevo scegliere una moto meno potente: quando scendi da una moto con oltre 130 cavalli sempre pronti al tuo comando le moto che non ne hanno almeno altrettanti ti sembrano biciclette.

E’ questo uno dei motivi per cui non ho pensato nemmeno per un secondo ad una Naked o ad una moto meno potente. Il ragionamento è stato molto semplice: a me piace avere il massimo (per quello avevo preso la Ninja a suo tempo) se voglio andare piano voglio andare comodo, con la possibilità di portarmi dietro qualcosa senza disperarmi per dove metterlo e, cosa anch’essa importante, senza farmi spolpare inutilmente da bollo, assicurazione, benzina e spese di tagliandi arrivati a livello di possessori di yacht di 60 metri.

Amici: noi stiamo pagando la nostra passione con il sangue! Non è possibile pagare 160 euro l’anno di bollo! Nemmeno avessi un’astronave! Per cosa poi? Non puoi andare a più di 130 all’ora (in autostrada) e la Ninja li faceva “di prima”, le strade fanno schifo e con le sospensioni rigide delle supersport è un tormento, vigili e carabinieri ti controllano con un sospetto ed una solerzia degni di miglior causa... insomma: ho detto basta ad un mucchio di cose che cominciavano ad angustiarmi troppo.

Ieri mi ha sorpassato un tizio in tuta di pelle sul solito Ducati 998 rosso fiammante e rombante: sobbalzava su ogni piccolo avvallamento della strada e non dava l’impressione di godersela più di tanto dovendo tenere a freno la cavalleria per andare ai 50 all’ora. L’ho seguito con lo sguardo mentre seduto “in poltrona” parlavo con mio figlio: non l’ho invidiato.

Le supersport, le moto cioè che più mi sono piaciute e mi piacciono, non hanno più motivo di essere, a mio avviso, per tutto ciò che ho citato sopra, se non per un loro utilizzo limitato alla pista. Qualche settimana fa ne hanno sequestrate una ventina sulla mitica salita di Forca D’acero e, a quanto mi hanno detto, andavano anche piano: le forze dell’ordine hanno voluto dare un esempio... La beffa finale.