Martedì 1 maggio... giornata fantastica, guardo fuori dalla finestra e vedo il sole, a discapito delle previsioni meteo, un bel cielo anche se velato, e la cosa che più adoro al mondo... il vento... il primo pensiero qual'è?... caspita come mi piacerebbe essere in giro in moto...

Oggi purtroppo non è possibile, alcune circostanze hanno reso impossibile uscire in moto, e mi ritrovo a guardare il giorno al di qua del vetro, con nemmeno la voglia di aprire la finestra... poi lo faccio, e una folata di aria frizzante mi investe e mi pervade, io chiudo gli occhi e mi faccio accarezzare, mi faccio portare via, dimentico di essere in una stanza e mi rivedo in moto, sul mio posto sul sellino posteriore, il rombo del motore nelle orecchie, l'aria che passa dentro il casco e negli spazi aperti della giacca, tolgo con la mente i guanti per sentire il fresco sulle mani, e per farlo entrare come fosse un'energia invisibile le apro e le stendo, voglio un contatto con il vento, con la strada, con la moto... l'accarezzo da dietro, le voglio bene, è il mio tappeto magico per farmi volare in posti da favola, per farmi attraversare paesaggi che chiusa nell'abitacolo di una macchina non hanno lo stesso fascino...

Mi ritrovo a pensare a voi del Tinga, a quanto è bello quando ci si incontra, perché è come entrare in un cerchio fatto da un filo invisibile ma robusto, un filo che costruisce a suo modo il perimetro di un mondo fantastico, dove non può entrare chi non capisce e non sente la stessa passione, e dentro quel perimetro ci si sente in qualche modo diversi, speciali perché la passione per la moto è un amore, non è solo un mezzo di trasporto, ma una parte di noi come può essere una gamba o un braccio... la moto ci assomiglia, la si sceglie e la si compra perché in qualche modo è come noi, anzi ad essere sinceri pensi che dietro la vetrata del concessionario o sulle pagine di un giornale, sia lei a scegliere noi, a farci quel lamp speciale che solo noi e il nostro cuore vediamo...

Poi quasi mi sveglio e mi rendo conto che io non ho una moto, io non guido, io sono una passeggera, e... sale ancora di più la voglia di realizzare il mio sogno, la paura passa sempre un po' di più ogni volta che mi ritrovo a casa da sola invece che sul sellino di una moto... e se ne avessi una tutta mia?... io però ho sempre avuto paura di guidarne una, paura di non sapere domarla, paura del troppo amore che proverei per lei, del male che potrebbe farmi cadendo o altro... però sto escogitando di fare una scuola in pista, seguita da persone che sanno quanta paura posso avere, e magari insieme ad altri che come me non hanno mai nemmeno acceso una moto... il costo è elevato, ma ti affittano la moto e tutta l'attrezzatura, e sei catapultata in un attimo dall'altra parte della barricata, sei tu a far rombare il motore, e se sbagli pazienza, nessuno riderà, nessuno ti guarderà con la faccia da compatimento, come se tu volessi fare qualcosa al di fuori della tua portata, delle tue capacità e possibilità, anzi ti sproneranno a risalire in sella e riprovarci, fino a che il giro in pista sarà fatto solo di piacere ed emozione all'ennesima potenza, allo stato puro...

Caspita quanto ho sognato questa volta, mi risveglia la voce di mio figlio che mi chiama perché non trova una cosa... rientro nel mio mondo e mi rassegno al fatto che oggi sono a casa, una zavorrina appiedata, nella speranza che giorni come questo quest'estate non siano poi molti... ed una motina nell'angolo della mia mente mi fa ancora ... lamps...