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Vittorio
Scritto da madux - Pubblicato 11/04/2007 15:50
Aveva 18 anni appena compiuti quando morì sul suo Ducati 350 desmo giallo fiammante.

18 anni.
Avevamo quasi tutti 18 anni: lui, io e tanti altri della nostra combriccola. Appassionati... matti per le moto.

Non riuscimmo mai a capire bene la dinamica di quel tragico incidente: sono sempre circolate voci contrastanti, ma la più attendibile diceva che, mentre “se la giocava” con Williams, un altro ducatista (Scrambler 450) sulla strada di Carnello (una frazione vicina) quest’ultimo nel tentativo di non farlo passare lo strinse contro lo spigolo di un marciapiede. Vittorio volò via. Per sempre.

Ricordo il funerale in moto che si usava fare in quei casi ma a cui non partecipai (mi sembrava e mi sembra tuttora una inutile messa in scena) mentre dentro di me piangevo con tutta l’anima, ricordo le accuse a William, che era già stato protagonista di diversi incidenti seri, ricordo le solite chiacchiere della gente che non sa, ricordo quasi tutto come fosse ieri.

La tomba di Vittorio si trova vicino a quella di alcuni miei famigliari: la sua foto è in bianco e nero, a mezzobusto. Lui, serio come sempre, indossa una polo scura e ha i capelli lunghi fino alle spalle, come me lo ricordo io. Mi fermo ogni volta a baciami due dita per passargliele poi sulla guancia, rivolgendogli un pensiero e ricordando quei tempi. Dopo tanti anni penso sempre la stessa cosa: è morto prima ancora di riuscire a capire cosa fosse veramente la vita. Il nostro mondo, a quell’età, erano soltanto le moto e le ragazze. Poche volte parlavamo d’altro.

Vittorio era sempre molto serio e taciturno, non amava fare lo spaccone, ma guidava bene, andava forte. Quello era il tratto distintivo: andava forte. Tutti gli portavano rispetto, anche se non parlava mai, perché andava forte. Ripenso spesso a quel teorema: uno che va forte merita rispetto. Alla luce delle tante primavere passate e dei tanti che conoscevo che andavano forte e ora non ci sono più è facile dire che è un’idea assurda, ma allora era così e niente ci avrebbe fatto cambiare idea.

Ascolto mio figlio Marco: parla dei suoi amici, di moto che vanno forte e di quanto uno vada più forte degli altri. Mi dice che Andrea lo ha sfidato con il suo Ciao “preparato” . Mi ritornano in mente le parole del gruppo quando si parlava con rispetto di chi andasse forte e di chi invece “non valeva niente”.

Cosa dirgli? La velocità e la sfida sono nel sangue di tutti i ragazzini ed è stupido pensare di risolvere tutto non comprandogli le cose o minacciandolo. Forse raccontargli di Vittorio, di quanto fosse giovane e pieno di vita, di quanto amasse le moto e di quanto avrebbe potuto essere felice ora di avere un figlio con cui parlare di moto come io faccio con lui può servire a fargli capire che io so di cosa parla quando mi racconta, con il sangue che gli bolle nelle vene, delle sfide con gli amici...

Ecco Marco: la vita è molto più dell’andare forte in motorino e la vera forza sta nel saper usare e apprezzare le cose di questo mondo senza farsi travolgere da esse.
Un bacio.
Papà.
 

Commenti degli Utenti (totali: 14)
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Commento di: shadow830 il 11-04-2007 16:21
leggendo il tuo racconto mi viene un nodo alla gola....io non ho mai perso una persona cara in un incidente in moto (per fortuna) però credo che sia molto doloroso......e ho tre figli maschi che hanno ereditato la mia passione....hai ragione tu non gli si può dire altro che quello che dici tu......
anna
Commento di: TIGER69 il 11-04-2007 17:56
ecco casa vorrei ke i miei capissero...la passione per la moto...un sentimanto sincero che nn si può reprimere in nessun modo...anchio nn ho perso nessuno...ma alcuni miei cari sono stati li li per lasciarci...beh un gran nodo alla gola il tuo racconto...ma utile in svariati e variopinti sensi...grazie...
Commento di: Edyamaha il 11-04-2007 19:41
Anche io ho il magone con questo racconto..
Le parole di una persona adulta anche se scritte ti arrivano e le riesci a capire bene..

Con questo dico che secondo me bisogna viversi la vita giorno per giorno..ma non per questo devo aiutare il mio destino a farmela finire domani andando forte o azzardare in moto..

Saluti
Commento di: GixerBender il 11-04-2007 20:41
Madux ciò che scrivi mi tocca molto... la vicenda che tu hai vissuto l'ho vissuta anche io, anche se non l'avrei raccontata allo stesso modo non avendo, diciamo, l'esperienza di vita che puoi avere tu oggi. L'anno scorso ho perso un amico in moto, pochi mesi dopo un altro mio amico se l'è vista davvero brutta. Quando chi va forte e ammiri comincia a cadere, e purtroppo a volte ci lascia le penne (noi smanettoni dovremmo ricordarci ogni tanto di non essere immortali!) si comincia a riflettere! Io sono ancora della categoria di ragazzi che vive in un mondo fatto di moto, ragazze e poco altro, ma è comunque un peccato che tutto questo finisca così, all'improvviso! Doppio lampeggio e prudenza ragazzi!
Commento di: peravallo il 11-04-2007 23:47
madux sono con te...Io ho solo 21 anni e mi sento "fortunato" percnè ho in mè, come penso che nel motociclista dovrebbe esserci sempre, quel pizzico di paura che non ti fà superare e a volte neanche avvicinare al limite, che a volte la maggior parte delle volte ti salva la pelle...io ho rischiato la vita proprio un mese fà per colpa di un'automobile "distratta" che mi si è parata davanti in orrizzontale...
Commento di: Amazzone il 12-04-2007 09:45
Hai scritto delle parole bellissime...
troppo spesso sulla moto ci si sente persone invincibili al di fuori di ogni legge gravitazionale e anche tutte le altre..
Ci perdiamo in questo mondo fatto di vento e rombi assordanti, perdendo di vista il vero senso della vita.. ossia vivere e divertirsi con le nostre passioni.
Ho solo 22 anni e ogni tanto piace anche a me fare una corsettina, ma poi penso che se accadesse qualcosa farei soffrire tantissima gente e avrei buttato al vento chissà quante altre esperienze belle e brutte ancora da vivere..
Commento di: bigsen il 12-04-2007 12:10
Di anni ne ho 31,quasi 32,mi ricordo quando io avevo 18 anni,ero proprio un cretino su ruote,facevo dei numeri che lasciavano lì un sacco di gente,quando correvo non mi sentivo immortale e invicibile,anche perchè nonostante i miei 18 anni sapevo che non lo ero,semplicemente non ci pensavo,ho visto un paio di amici rischiare troppo e un altro che per due volte c'è quasi rimasto secco,la fortuna lo ha aiutato...sono passati tanti anni e ora mi rendo realmente conto di quanto io e i miei amici siamo stati incoscenti,quando incontro ragazzini cerco di far capire loro i rischi che corrono,alcuni mi ascoltano con attenzione,altri mi guardano come se fossi un pazzo...ma ciò che hai scritto dovrebbe essere di lezione a tutti,non si dovrebbe correre per dimostrare qualcosa,ma per divertirsi insieme,quindi rallentare se necessario,ma chi ha 18 anni non crede mai che gli possa succedere qualcosa,è l'età,noi possiamo solo sperare che avvertimenti come il tuo li aiuti a non giocarsi la vita.
Commento di: albatro il 12-04-2007 13:28
grazie.....
Commento di: giova92 il 12-04-2007 15:15
Premettendo che il senso della vita a mio parere e viverla..penso anche che se una cosa succede vuol dire che doveva succedere
Commento di: cassi- il 12-04-2007 15:32
si se doveva succedere succede ma è meglio poi quando sei vecchio e i momenti pui belli li hai gia passati che quando sei ragazzo
Commento di: miker6 il 12-04-2007 15:21
Complimenti per le parole e per come affronti la situazione con tuo figlio. anch'io come te ho sofferto questa tragedia quindi conosco molto bene l'amarezza ed il senso di vuoto che lascia la perdita di un amico. ciao e in bocca al lupo
Commento di: cassi- il 12-04-2007 15:30
io ho solo 14 anni e ho una grande passione x le moto e la velocità.........però leggendo questo racconto ho capito 1 cosa: la vita è una e bisogna tenersela pur divertendos...è solo che quanto sei sulla moto non pensi ad altro e ti senti in 1 mondo a parte da cui è difficile , molto difficil.......comunque hai fatto molto bene a scrivere questo articolo perchè puoi far riflettere molte persone.....
Commento di: facciolino il 13-04-2007 13:53
Sono io papà,il tuo facciolino(marco).Grazie per i tuoi cosigli e per la tua disponibilità.
Marco
Commento di: Skizzato il 16-04-2007 13:01
Ti ammiro molto per quello che ai detto e per come ti comporti con tuo figlio ...mio padre E SU UNA SEDIA A ROTELLE per le moto ma nonostante tutto io o sempre avuto le due ruote...anche a suo malincuore..ti posso dire una cosa il rispetto nn si guadagna con una corsa ma con le parole e gesti che fai...Ai il mio RISPETTO...ciao