Spesso, in qualsiasi contesto della vita, si tende a sottovalutare l’importanza di alcuni dettagli. Ma, è noto, spesso sono proprio i dettagli a fare la differenza. Differenza che, nel nostro caso, equivale alla differenza tra l’incolumità fisica ed il possibile danno,
sia esso solo materiale o anche di natura umana.
E’ per questo motivo, che lancio un appello a tutti coloro che usano in maniera
non consona le luci in dotazione al proprio mezzo: non parliamo solo dei proiettori, ma anche di tutte le altre segnalazioni luminose, quali fendinebbia, frecce,
abbaglianti e quanto altro offre la dotazione del nostro mezzo.
Per quanto riguarda la mia esperienza personale, ho notato che coloro i quali usano le luci in maniera non corretta, appartengono a dei vari gruppi,
che riporto di seguito:
Il gruppo degli “abbaglianti sempre accesi”
Non importano le condizioni meteo, non importa su quale strada stiano circolando: l’importante è abbagliare con tutti i milioni di watt della propria berlina sia chi li precede, sia chi viaggia nel senso di marcia opposto al loro. Il risultato è che,
per alcuni istanti non si capisce nulla: si sfiora il dramma se il casco è
integrale con la visiera non ripulita dal giorno del d-day.
Il gruppo del “faro che non riparerò mai”
Una casta in grande espansione: il loro faro è rotto dalla festa che si fece per l’Italia dopo la vittoria mondiale: sfortunatamente,
risale all’82.
Si pensa che sia una sorta di portafortuna, rimasto immutato e rotto nel corso degli anni,
un cimelio inestimabile da esporre in una galleria di arte moderna.
In realtà, per chi ha la moto, questa categoria è tra le più pericolose: vedendo un faro solo in lontananza,
possiamo ipotizzare un sorpasso... invece no!!! Non è un altro motociclo a venirci incontro, bensì un’altra odiosa quattroruote,
pronta ad un frontale...
Esistono due varianti ancora più odiose: quelli che accendono gli abbaglianti, visto che avendo un faro rotto “si sentono giustificati poiché devono comunque vedere la strada” e quelli che, non contenti dei soli abbaglianti,
aggiungono i fendinebbia.
Interessante vedere come stia progredendo la specie del “faretto giallo fioco fioco”. Una luce puramente decorativa, inutile a qualsiasi scopo,
che è lì giusto per far scena.
Il gruppo del “proiettori alti”
Hanno fatto da mezz’ora l’ultimo tagliando, ed il meccanico di fiducia per sbaglio ha sistemato i proiettori troppo in alto, per rendere ciechi gli altri occupanti della strada. Troppa strada e troppa fatica tornare indietro per farseli sistemare: convinti che sia tutto perfettamente in regola, si arrabbiano anche quando gli lampeggi, rispondendo con altrettanti lamps
oppure con uno sguardo in cagnesco.
Il gruppo della “luce della retromarcia inutile”
Altro grande classico... a cosa servono le luci della retromarcia? Tanto in caso di controllo difficilmente vengono controllate, ed inoltre servono molto di rado... quindi si sentono in dovere di abbattere chiunque passi dietro a loro, giustificandosi con il “ma non vede che stavo facendo retromarcia?!?!”. Se il vostro istinto omicida viene fuori prepotentemente, da parte mia, siete giustificati. Peccato che io non sia Dredd.
Il gruppo della freccia all’ultimo
Forse il più facile da trovare, su ogni tipo di strada: pensa che la freccia si possa mettere solo in seguito ad un’inchiodata pazzesca in prossimità della via nella quale si era scordato di girare... se state sorpassando vi centrate in piedi,
altrimenti partono le canoniche imprecazioni.
Sempre meglio del sotto-gruppo che non mette proprio la freccia, o quelli che la
mettono a destro e poi girano a sinistra.
Ovviamente in questo articolo ho cercato di sdrammatizzare quello che, a mio avviso, è un problema piuttosto serio ed in continua espansione: l’invito che porgo a tutti, è quello di fare una piccola riflessione su quanto odiamo le situazioni sopra descritte, in modo tale da pensarci due volte prima di “ingannare” il prossimo... pensiamo alla sicurezza di TUTTI sulle nostre strade!
Lamps