Non solo i piccoli viottoli di paese, ma anche le principali arterie di comunicazione d'Italia, sono in condizioni a dir poco pietose: continui cantieri che vengono aperti senza criterio, enormi voragini che si formano su asfalti della peggiore qualità, mai tappate o rattoppate alla meglio con un paio di badilate di asfalto, strade ricoperte da ghiaia, sporcizia, olio, residui viscidi di motori mal manutenuti, cocci di vetro e plastica dei fari rotti nei tamponamenti, incroci con segnaletica ambigua o addirittura inesistente e chi più ne ha più ne metta.
Chi dovrebbe provvedere alla continua ed adeguata manutenzione delle strade? Molto spesso è qualche grossa azienda, i cui manager, pur di vincere l'appalto, hanno tirato il prezzo al limite del possibile, se non oltre, e di conseguenza per non sforare il budget si vedono costretti ad utilizzare materie prime scadenti ed a ridurre al minimo la manutenzione, spesso a scapito dei cittadini che, a causa dell'incuria e dell'abbandono delle strade, finiscono per fare incidenti spesso gravi, e talvolta mortali, che si sarebbero potuti facilmente evitare usando un po' di buon senso e di coscienza nel fare le cose.
Proprio qualche giorno fa, a pochi metri da dove lavoro, un motociclista è caduto, ferendosi all'addome, perché durante una frenata vigorosa, si è trovato con la ruota anteriore sopra una costa d'asfalto alta più di dieci centimetri e lunga qualche centinaio di metri, formatasi a causa del continuo passaggio di pesanti automezzi sopra un asfalto pessimo e troppo cedevole. Fortunatamente se la caverà con qualche botta ed un grosso spavento, ma la presenza di questa “deformazione” della strada è già da tempo nota a chi di dovere, ed era già stata grattata via tempo fa, con l'unico risultato di ritrovarla uguale poche settimane dopo e da allora è rimasta li indisturbata.
Il vero problema è che troppo spesso ci si muove solamente dopo qualche spiacevole incidente, e comunque sempre mettendoci una pezza. I responsabili se la cavano con una causa per risarcimento danni, e spesso di poche migliaia di euro: spesa “accettabile” per i guadagni garantiti da una gestione “al risparmio” di questo tipo.
Purtroppo questo tipo di atteggiamento non viene combattuto a dovere, in tanti si lamentano, ma pochi si rimboccano le maniche e provano a fare qualcosa di concreto per smuovere la situazione.
Nel frattempo altra gente continuerà a morire o a farsi male, mentre noi stiamo a guardare e siamo pronti a criticare, senza però muovere un dito, spesso partendo dall'errata convinzione che un uomo solo non possa cambiare il mondo, che tanto è inutile perdere tempo perché le cose non cambieranno mai, ma fino a quando questo sarà l'atteggiamento della “massa”, continueremo a fare il gioco di
alcuni imprenditori senza scrupoli che si arricchiscono sulla pelle dei cittadini, incuranti dei problemi che causano per le strade, tanto loro sono abituati a spostarsi in elicottero.
Noi motociclisti dovremmo essere i primi a prendere una seria e concreta posizione in merito: siamo una delle categorie più a rischio, un camion può tranquillamente “pascolare” su crateri e voragini, con la stessa facilità con cui può passare sopra ad un povero motociclista scivolato sul brecciolino, ma a questo preferiamo sempre non pensare.
I mezzi per avere strade più sicure ed a misura d'uomo esistono, esistono numerosissime proposte in merito, ma in Italia si preferisce rendere più sicure le strade imbottendole di inutili autovelox nascosti nei cespugli, o pattuglie pronte a multare moto con porta-targa non originale, tutti sistemi utili solo ad ingrassare le casse dei comuni, quando gli stessi soldi potrebbero essere spesi per riasfaltare decentemente le strade e tenerle pulite, montare guardrail più civili degli attuali “affetta-motociclisti”, togliere i maledetti lampioni o alberi in esterno curva, sostituire pericolosi incroci a raso con sottopassi o cavalcavia, illuminare adeguatamente gli incroci durante le ore notturne, dirottare buona parte del trasporto pesante su rotaia anziché su gomma e così via.
Tra l'altro questi sistemi darebbero vita ad un “piccolo” sistema economico che favorirebbe tante piccole imprese: in realtà è proprio questo uno dei principali problemi, non mancano i mezzi, bensì la volontà di farlo, la paura di pestare i piedi alle persone sbagliate.
E allora almeno smettiamola di lamentarci, se proprio dobbiamo starcene a braccia conserte da bravi italiani, a guardare il mondo che ci crolla addosso, almeno dovremmo avere la decenza di tenere la bocca chiusa, perché muovere la bocca è molto facile, quando invece bisognerebbe muovere il culo.
È stata di recente avanzata una proposta (vedi
questo
topic) per fare qualcosa di concreto per risolvere questo problema che ci affligge da più vicino di quel che pensiamo, in fondo le strade le utilizziamo tutti i giorni, ma sembra interessare a pochissima gente. Allora, da bravi italiani, dimostratemi che
non ho ragione: non infischiatevene...
Parsifal_SK