Una normale mattina, una mattina come molte altre.
Siamo già in piedi , entusiasti persino di andare al lavoro od a scuola, perché
la nostra moto è lì, pronta per essere cavalcata, pronta ad assecondare le
nostre fantasie ed i nostri desideri. Niente può fermarci: pioggia, vento, neve,
intemperie: ci sentiamo padroni del mondo.
Questo entusiasmo fanciullesco porta spesso, troppo spesso, a scordarci che sul
nostro mezzo una semplice distrazione (talvolta anche non nostra) può avere
risvolti tragici.
Parole che possono sembrare altisonanti, scontate, già trattate ed ascoltate
migliaia di volte. Luoghi comuni che non ci riguardano, pensiamo: il rovescio
della medaglia, il lato “oscuro” delle due ruote, la cattiva sorte non
tocca mai a noi , né tantomeno ai nostri amici.
Eppure ogni giorno, ogni dannato giorno tutti noi leggiamo notizie di incidenti
avvenuti ad alcuni nostri compagni motociclisti.
Ma è noto che l’uomo, per sua natura, è portato ad essere cinico, menefreghista
e spesso si sente al di sopra di ogni cosa: le vicende che non lo riguardano
direttamente, purtroppo, rappresentano spunti per riflessioni marginali , che si
dissolvono poco dopo nella nostra mente.
Solo venendo a contatto con determinate realtà, con determinate persone ed in
determinati ambienti, siamo in grado di ammettere prima di tutto a noi stessi
che, essendo motociclisti, esistono moltissime variabili che possono cambiare la
nostra vita.
Nel momento in cui scriviamo, è praticamente certa la tragedia che si è
consumata in via Boltiere, a Brembate (BG), e che ha spezzato la vita di Davide
Etter, che sul forum del Tingavert conosciamo come “Earthshaker”.
Non ci è dato sapere di chi sia stata la colpa dell’incidente, né tantomeno ci
deve importare: quello su cui dobbiamo porre l’enfasi è il fatto che oggi un
altro centauro, un nostro amico e compagno è scomparso.
Sarebbe facile a questo punto fare della filosofia “spicciola”, scrivere su
questo articolo un paio di frasi di circostanza e chiudere l’articolo in bello
stile. Ma non esistono parole che possano descrivere quello che l’intero
Motoclub ha provato nel momento in cui siamo venuti a conoscenza dell’avvenuto:
in questo momento vogliamo solo esprimere il nostro cordoglio e, a nome di tutto
il Tingavert, far sapere alla famiglia che “umanamente” le siamo vicino.
Lassù brilla un’altra stella: quando alziamo il capo, ora, avremmo un motivo in
più per riflettere e agire di conseguenza.
Ciao, Davide Etter
Gli utenti del Motoclub Ting'Avert
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