Era una mattina di fine estate, il sole splendeva alto nel cielo e l’aria era carica di aspettative. Dopo mesi di attesa, finalmente era arrivato il giorno in cui avrei dovuto riprendere la mia amata Ducati Pantah SL 500 dal meccanico, Franco Lenci. La mia moto, che avevo portato da lui per trasformarla in una vera Cafè Racer, era stata oggetto di importanti lavori di restauro e personalizzazione.
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Arrivai all’officina con il cuore che batteva forte, immaginando già il rombo del motore e la sensazione del vento sul viso. Franco mi accolse con un sorriso, ma subito notai un’ombra di preoccupazione nei suoi occhi.
“Mi dispiace, ma la moto non è ancora pronta,” disse, abbassando lo sguardo.
Il mio entusiasmo si spense in un istante. “Come non è pronta? Franco, ho aspettato tanto per questo momento!”
Lui sospirò, spiegandomi che alcuni pezzi di ricambio erano arrivati in ritardo e che non aveva voluto affrettare il lavoro per garantire la massima qualità. Ma io non potevo accettare un altro rinvio.
“Se non posso ritirarla oggi, dormirò qui in officina,” dichiarai con determinazione.
Franco mi guardò sorpreso, ma poi scoppiò a ridere. “Va bene, come vuoi. Ma non pensare che ti lascerò dormire su una sedia scomoda. Ho un vecchio divano nel retro, puoi usarlo.”
Così, quella sera, l’officina si trasformò nel mio rifugio. Mentre Franco continuava a lavorare sulla mia Ducati, io mi sistemai sul divano, osservando ogni suo movimento. La passione e la dedizione che metteva nel suo lavoro erano evidenti, e pian piano la mia frustrazione si trasformò in ammirazione.
La notte passò tra chiacchiere e risate, con Franco che mi raccontava aneddoti delle sue avventure motociclistiche e io che condividevo i miei sogni di viaggi futuri. Alla fine, mi addormentai cullato dal suono degli attrezzi e dal profumo dell’olio motore.
Quando mi svegliai, il sole stava già sorgendo. Franco era ancora lì, stanco ma soddisfatto. “Ecco, ora è pronta,” disse, indicando la mia Ducati.
La moto era perfetta, ogni dettaglio curato con amore e precisione. La accesi e il rombo del motore riempì l’officina. Sorrisi a Franco, grato per il suo impegno e la sua amicizia.
Quella notte in officina non solo mi aveva regalato una moto straordinaria, ma anche un ricordo indimenticabile e un legame ancora più forte con il mio meccanico e amico.
Spero che ti piaccia! Se hai altre richieste o modifiche, fammi sapere, mi disse mentre io, felice come non mai, stavo già uscendo dall'officina in sella alla mia Ducati.
Buona strada sempre
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