Cronaca della Cronoscalata 'Isola del Liri - Arpino' Racconto Real-Fantasy
Scritto da
Maurizio60 - Pubblicato 12/07/2024 16:38
16 giugno 2024, Isola del Liri...
Il sole sorgeva timido sull’orizzonte, tingendo di rosa e arancione le
cime delle montagne. L’aria fresca profumava di benzina e adrenalina mentre
i piloti si preparavano per la cronoscalata. La strada serpeggiava tra le
colline, un tracciato tortuoso che sfidava la gravità e la perizia
dei motociclisti.
In sella alla sua Triumph Thruxton RS Café Racer, Luca scrutava la
strada con occhi determinati. Il motore ruggiva sotto di lui, pronto a
sfidare la pendenza. La folla si era radunata lungo il percorso, gli sguardi
curiosi e gli applausi di incoraggiamento riempivano l’aria.
La partenza fu data. Luca si lanciò in avanti, il vento gli sferzava
il viso mentre la moto si arrampicava verso l’alto. Ogni curva era una
sfida, ogni rettilineo un’opportunità per spingere al massimo. La sua
Triumph rispondeva con agilità, le ruote afferravano l’asfalto con
fermezza.
Ad ogni tornante, Luca sentiva l’adrenalina pulsare nelle vene. Gli alberi
si sfumavano in una danza di colori, il rumore del motore si mescolava al
canto degli uccelli. La folla lo incitava, le bandiere sventolavano, e lui
si sentiva parte di qualcosa di più grande.
Ma la cronoscalata non era solo una sfida contro il tempo. Era una lotta
contro se stesso, contro i propri limiti. Luca pensava a suo padre, un
vecchio motociclista che aveva corso su quelle stesse strade molti anni
prima. Aveva ereditato la passione per le due ruote e ora voleva dimostrare
di essere all’altezza.
La vetta si avvicinava. Luca stringeva il manubrio, il cuore in gola. Ogni
secondo contava. Attraversò il traguardo, il cronometro segnava un
tempo record. La folla esplose in applausi, gli amici lo abbracciarono.
Aveva vinto, ma non solo la gara. Aveva vinto contro i suoi dubbi, le paure,
le incertezze.
La Thruxton RS Café Racer era diventata parte di lui, un’estensione
del suo spirito ribelle. E mentre guardava il panorama mozzafiato dall’alto,
sapeva di aver scritto una pagina di storia su quella strada tortuosa tra
Isola del Liri e Arpino.
Buona strada sempre