Ho appeso il casco al chiodo.

Ebbene si... è arrivato per me il momento di appendere il casco al chiodo, di coprire bene la moto in garage, e prepararla a un lungo e definitivo letargo, perché anche se non potrò più guidarla, pennellare le curve della Campagnanese come a me piaceva tanto, al punto che era diventato il mio girello preferito, 120 km ma tutte curve, questo girello che come avevo del tempo libero, salivo sulla mia moto, allacciavo il casco, mettevo in moto e via... Questo giro che ho amato tanto, mi portava dalla campagna di Roma nord, fino al mare e rientro.

Giro che per quanto mi divertivo a farlo come un bambino sulle giostre ho battezzato "la Giostra". Ma per me la moto non è solo questo... Per molti anni mi ha portato da casa al lavoro e dal lavoro a casa, con il caldo torrido delle ultime estati, e del freddo dell'inverno, a dire il vero mai troppo pungente, qui a Roma o nel Lazio, siamo fortunati con il clima, piove poco e possiamo contare su belle giornate di sole per quasi tutto l'anno.

Ma tornando al tema di questo articolo, che per me ha un sapore di congedo dal mondo "vissuto" in moto, senza affrontare il problema che mi ha costretto a dover fare questo passo, posso solo dirvi che non ho più il controllo in sicurezza della moto, nulla di particolarmente preoccupante ma purtroppo irreversibile.

Bene Amici, o Fratelli come usiamo chiamarci noi Motociclisti, ora che non vado più in moto, non sono più un Motociclista? In cuor mio lo rimmarò per tutta la mia Vita!

Buona strada sempre