Vista l'amichevole rottura di gonadi perpetuata nei miei confronti sull'argomento, vorrei condividere con voi questo mio ragionamento.

Ciao a tutti,
per chi non mi conoscesse (vabbè, manco fossi famoso) mi chiamo Simone, vengo da Brescia, 27 anni passati sulla terra, da 8 anni tra me e la terra ci interpongo una motocicletta.
Presentazione necessaria per introdurvi al titolo del mio primo articolo pubblicato qua sul Tinga: le moto possono essere da “cinquantenni”?

Non me ne vogliano i cinquantenni, io ammiro e rispetto moltissimo chi ha più esperienza di me e sicuramente la sentenza di cui sopra non ha niente di dispregiativo ma sta semplicemente ad indicare una categoria di moto che mi pare proprio uno stereotipo: moto comoda, grossa e protettiva, magari il termine paciosa rende l’idea? Moto quindi per chi vuole viaggiare in souplesse, seduto su di una poltrona e ben protetto.
Ma andiamo con ordine.

A 19 anni, con i primi stipendi, mi sono comprato la moto dei miei sogni di quando ero ragazzino: il/la/lo-egli/noi/voi/essi (così accontentiamo tutte le scuole di pensiero riguardo l’articolo che deve precedere il nome della moto) MONSTER.
Moto bellissima, ignorantella, sebbene fosse “solo” una 620 dark e non una S4 faceva la sua porca figura ovunque la si piazzasse e con lei mi son tolto mille soddisfazioni, ma soprattutto ho imparato con essa a guidare una motocicletta. È stato un primo amore, per intenderci.
Poi però è arrivato un ma. Anzi, qualche “mah”:
“mah, alla morosa piace fare la passeggera e dietro ci sta da schifo”;
“mah, comincio a starci strettino qua sopra”;
“mah, e se volessi farmi qualche week end full morosa+bagagli?.

Morale della favola, nel giugno del 2018 mi son comprato una Tiger 800, quindi un mezzo più comodo, grosso e protettivo.
Ed eccoci al punto del discorso: “ma che moto ti sei preso? E perché non ti sei fatto una carenata?” “ma una supernaked da sparo non era meglio?” “hai comprato una moto da cinquantenne”.
Eccola lì, la famosa frase. Un ragazzo di 25 anni che si prende la moto da viaggio? Assolutamente fuori luogo!
La passione per la moto, a mio modo di vedere, non ha paletti, regole fisse, stereotipi. Il portinaio dello stabile in cui lavoravo fino a 4 anni fa veniva al lavoro tutti i giorni con pioggia, tempesta e uragani a bordo della sua F4 fiammante (forse avrei dovuto fare il portinaio?) e, una volta saltati fuori i famosi problemi delle MV (altri stereotipi ne abbiamo?) si è preso un'Hayabusa.

Il ragazzo di cui sopra, quest’anno, dovrà prendere una bella boccata d’aria per spegnere tutte e sessantacinque le candeline che si troverà sulla torta di compleanno.
Altro fuori luogo mi dicono?

Conosco padri di famiglia più vicini ai 60 che ai 50 che appena li piazzi su di una Vespa tornano sedicenni e fanno le impennate che manco Valentino Rossi, oppure trentenni che si adagiano comodamente (più o meno) sul sellone della propria Sportster e trottano beatamente in giro per la regione.
E ancora, vogliamo pensare a quanti capelli grigi si vedono in giro nei box di tutte le piste nostrane?
E intanto io, da appassionato di fuoristrada quale sono, alla Tiger con cui faccio volentieri e con enorme soddisfazione delle belle pieghe sui passi di montagna, così come anche dei lunghi week end in compagnia, ho appena montato un bel set di gomme semitassellate e mi sono iscritto alla 1000 sassi sulle strade bianche toscane, tanto per provare cosa voglia dire mettere le ruote sullo sterrato. E mi ci diverto come un bambino.

Viva le moto tuttofare, viva le moto da cinquantenni, viva le moto che ci rappresentano.
E voi? Siete da stereotipi del tipo "o supersportiva o sei vecchio/femminuccia" o godete semplicemente del meglio che ogni moto può darvi?