Commento di: devargas
A volte capita, e quando capita ti penti di essere uscito, di esserti agregato e, per compensazione, la volta successiva esci solo. Soltanto, per goderti l'andatura migliore, le soste che dicidi quando le decidi, e strade praticate, praticabili e che soprattutto ti piacciono. Godendoti a volte panorami già visti ma che, nel complesso, non solo non ti stanchi di rimirare, ma ti consentono una bella passeggiata con quel puro piacere di guida che in quel giorno particolare senti di voler adottare.
Leggendoti ho notato molti errori, da parte degli organizzatori, nella pianificazione dell'uscita. Questi errori sono evidenti a tutti ma, già che ci siamo, elenco un vademecum forse utile per organizzare una buon giro.
Chi organizza si assume per buona parte la responsabilità della riuscita, anche in termini di armonia generale.
La pianificazione: -
va fatta in prima analisi a tavolino, assieme ad un amico, avendo ben chiare le località da visitare e cosa, di queste località, vedere. Esistono programmi di ultima generazione semplicemente fantastici per questo. Io utilizzo Tyre pro.
Stabilito l'itinerario di massima, si passa ai dettagli: pompe di benzina aperte, ristoranti, aree inibite alla circolazione, permessi eventuali da richiedere. Quando tutto sembra a posto si convertono i file relativi ai percorsi in maniera da caricarli ognuno sul proprio navigatore, affinchè non soltanto tutti (o i responsabili) abbiano ben chiaro i punti salienti, ma anche le esatte strade da percorrere.
Dopodichè si stabilisce una passeggiata ricognitiva (che generalmente si fa in coppia per ovvi motivi). Non solo si collauda la bontà del giro e delle strade scelte, ma si verifica esattamente la loro l'effettiva percoribilità, il loro stato. (in questa fase si prendono accordi con i ristoratori e si verifica l'accesibilità o meno ad alcuni luoghi, provando, magari, a richiedere eventuali permessi.
Completato questo, nel gruppo (in genere con chi ha collaborato alla decisione del giro) si nomina una guida, un intermedio, ed una scopa. La guida ha il ruolo che il nome del suo incarico suggerisce. L'intermedio, dopo che la guida ha operato una deviazione programmata, si ferma agli incroci ed ai punti di svolta per segnalarli al resto del gruppo ed ai ritardatari, evidenziando a tutti dove si è svoltato. La scopa segue, e si accerta che effettivamente ci siano tutti.
Queste tre figure chiave stanno in contatto o attraverso interfoni, o walki talkie, o telefonino, per comunicare eventuali problemi.
Il gruppo poi, deve essere possibilmente collaudato. Esiste una deontologia per non intralciare gli altri. Ma questo è un discorso abbastanza lungo che demando ad altra circostanza. Importante è che non coesistano motociclisti con velleità corsaiole, enduristiche, acrobatiche, assieme a placide coppie di mezza età con intenti turistici.
In genere gli amici di un motoclub ben si conoscono e rispettano. Una passeggiata ben organizzata è sempre un momento di aggregazione ed un sicuro successo!
Commento di: Frankfnc
Mi scuserete ma vorrei spendere una parola in difesa di questi navigatori:
1. Sicuramente non bisogna abusarne in quanto fonte di distrazione alla guida.
(detto questo)
2. Anche il navigatore bisogna saperlo utilizzare, io all'inizio utilizzavo il navigatore su un percorso conosciuto proprio per capire lui cosa intendeva per le scelte fatte (le opzioni utilizzate).
Anni fa' utilizzavo stradari e cartine e credetemi il navigatore per me è stato una svolta, ma certo se non sai cosa chiedergli o come chiederglielo non sara' una felice convivenza
Commento di: devargas
Si, infatti, condivido. E necessario fare un pochino di pratica al fine di non prendere ogni suggerimento per oro colato. le istruzioni di un navigatore vanno in parte interpretate, sopratutto se non si pianifica l'itinerario a casa.
Anche per me è stato un punto di svolta, mi sembra sempre una magia, un piccolo miracolo tecnologico. Con un navigatore mi sento molto più libero e sicuro.
In ogni caso anche la distrazione è relativa. Alcuni navigatori sono capillari nelle indicazioni vocali, che sono complete, bene espresse e comprensibili.
Se ne può fare a meno su rotte conosciute. Importante averlo se incerti sulle strade, soprattutto sulle lunghe distanze. Assolutamente indispensabile se si è organizzatori di un giro e non si desiderano catastrofici contrattempi come quelli elencati nell'articolo!
Commento di: devargas
Aggiungo che anche io dovrò fare una piccola sperimentazione. L'attuale navigatore (o meglio il programma di supporto) non si preoccupa della provenienza del tipo di file: ne converte una miriade di tipi, compreso quelli del Garmin. Ora però c'è da dire che non mi fido totalmente di questa conversione, operata su cartografie diverse (google maps). Temo sempre dei disallineamenti o chissà cos'altro. Il viaggio che mi accingo a fare sono 5.500 chilometri tra andata e ritorno e chi ha preso informazioni sull'itinerario da seguire e lo ha elaborato usa appunto google maps e Garmin. Io Tom Tom.
Prima di mettermi sulla strada con un itinerario convertito ne elaboro uno minore (un paio di centinaia di chilometri), articolato e deciso a tavolino utilizzando lo stesso procedimento: google maps, Garmin, conversione. Vediamo cosa succede. Mal che vada inserisco nel Tom tom, manualmente, ogni singola tappa. Una scocciatura bestiale, ma così sicuramente non sbaglia. Almeno lo spero!
Commento di: alcau
Anche i giri, giretti e vari ed in specialmodo se si percorrono strade con carreggiate limitate con fodi "bucaioli" è meglio non essere in troppi!!! Quando sono andato a gennaio al "Pinguinos" in Spagna mi sono trovato ad un certo punto intruppato in un gruppo di "GS" ( 12 insieme) che non riuscivano a fare 200 Km senza fermarsi almeno ho provato a dire ma facciamo benzina tutti una volta cosi qualche kilometro di fila lo percorriamo......è stata una lotta contro i mulini a vento, ed ora che sono in partenza con la mia ducati ss100ds per il tourist Trophy .....dovremmo essere in due/tre con una regola se uno vuole fermarsi prima , dopo, non ha fame, vede il bel tempo e preferisce fare più kilometri un giorno, liberissimo di farlo senza costrizioni in specialmodo se al seguito vi sono passeggieri.
Ci si sente e ci si incontra il giorno dopo. Ammetto che non traendo gran soddisfazione dall'aspetto culinario cioè non vado li solo per "magnare a gozzoviglia" mi trovo a malpartito insieme a chi macina asfalto e birra!!!
Per il navigatore nelle città secondo me è molto utile , sulle lunghe percoorrenze arrivare a Calais sono tutte autostrade e tenerlo acceso mi sembra di rivedere la scena di 3 uomini ed una gamba dove la vocina ad agni kilometro percorso ne scalava uno dal computo totale.
Per esperienza, se ti finisce la batteria....si guasta...mappa non aggiornata....le cartine è sempre meglio averle a disposizione anche se chiedere informazioni è, da che mondo è mondo, quella cosa che trae fuori dagli impicci, a patto di capirsi con la lingua.
saluti a tutti.
Commento di: Doc_express
nessuna difesa per i navigatori. Che schifo. Ti fanno passare da posti indegni,una volta tornando da una birreria di cuneo per andare a saluzzo dalla strada più breve mi sono fidato e mi hanno fatto passare col pulmino 9 posti in una strada dove oltre agli specchi non ci passava manco una sigaretta.
Lasciamo perdere tutti i camion dell'acqua eva che si incastrano nella colletta di barge dove abita mio fratello.
Il solo posto di un navigatore è sotto alle ruote non sul cruscotto!
Per quanto riguarda le strade,bè con troppe bocche da sfamare che ci sono da qualche parte si risparmia
Commento di: castoro
concordo al 100 per 100! Ma che siamo taxisti che devono sapere la strada più breve (o piu lunga se sono poco onesti)? Cartina sulla borsa del serbatoio e se ci si perde, si chiede ai passanti!
Commento di: Quarantuno
Quello che avete scritto è anche vero! nel senso che in caso di necessita' il navigatore può essere di grande aiuto ma se non sai come impostare le tue richieste è facile che ti porti su vie poco consoni alla gita che si vuole fare. Comunque rimango legato alla vecchia scuola. giro studiato a casa e una carta con me nei casi disperati. Mi trovo benissimo cosi dato che se sbaglio una strada in montagna ne trovo un'altra,. In moto è divertente pure questo!!!!!!!
Ora il brutto è che ho capito di essere diventato esigente in questo tipo di uscite. Sara l'eta', sara la sclerosi non so ma le prossime andrò' solo per compensare le cavolate viste nelle ultime due gite.
Guidate gente guidate e meditate prima di partire.
ciao a tutti.
Commento di: devargas
Ciao, no dissento, almeno in parte, nel mio commento l'avevo anche specificato. Credo che parlavamo di uscita di gruppo ben pianificate e col minor numero di contrattempi. Premesso che reputo utile una ricognizione, non sempre però ques'ultima è possibile. Ricordarsi a memoria strade panoramiche e stradine di collegamento, o scociatoie? Improbabile. La vecchia cartografia? Ok, ma quando sei solo.
Fermarsi perchè incerti sulla strada da prendere, o peggio costringere a girare 20/30 a volte 40 motociclette che marciano con borse e passeggero, e spesso sono condotte da neofiti, su di una stradina stretta di montagna perchè si è sbagliato strada vuol dire creare una situazione critica e di rischio potenziale?
No, rispondendo all'ideale di una buona organizzazione, tra le voci c'è quella della pianificazione a tavolino, con moderne cartografie, esaminando le strade utili turisticamente per il tragitto che si intende fare, e farne di queste un tracciato dettagliato da inserire poi nel navigatore.
Andare a zonzo va bene quando sei solo, ma di sicuro se ti proponi organizzatore, questo metodo ti procura nemici, tanti di più quanto è lungo il vostro percorso, perchè poi gli errori aumentano esponenzialmente alla distanza. Vedi il commento di ingresso di chi ha postato l'articolo.
Sul fatto che poi, come ha detto qualcuno, il posto migliore di un navigatore non è sul cruscotto ma sotto le ruote? Concordo in pieno...se non lo hai capito e non lo sai utilizzare. Ma, come per tutta la tecnologia (compresi i computer che a loro tempo hanno fatto impazzire tutti) se impari a comprenderla e soprattutto gestirla, te la ritrovi al tuo servizio.
Aggiungo che esiste tecnologia inutile, sulle moto, ma questo dipende sempre da cosa devi fare. Un localizzatore satellitare, o stare in contatto col tuo team, ti salva la vita nel deserto. Non ti serve ad un tubo in un giro di cinquanta chilometri
Commento di: fullman
concordo al 100% il commento di Castoro, sarà che sono all'antica, cartina sulla borsa del serbatoio e via andare!! poi scambiare due parole con la gente del posto non può che farti bene! non sono contro le tecnologie, ma se sbaglio è solo colpa mia e non del navigatore!
Commento di: vilcoyote
come molti altri anch'io studio il percorso a casa su Google Maps e poi vado a memoria... talvolta, mi porto dietro una carta stradale.
Ma il mio "navigatore" preferito consiste nello scrivere i nomi dei paesi da attraversare, rappresentare gli eventuali punti un po' più complessi e altre cose del genere con dei simboli (come i navigatori dei rallies) personalissimi, su pezzetti di nastro adesivo di carta (quello da carrozziere, per capirci) e poi li attacco in un punto ben visibile sul manubrio della moto, sulla borsa da serbatoio... insomma, dove li posso vedere e/o consultare bene e con rapidità e, man mano che supero detti posti, li stacco e li getto via.
Costa niente, se mi sbaglio è colpa solo mia, è un ottimo esercizio per la memoria, si impara a sintetizzare le informazioni, vale sia per i giri della domenica che per gli spostamenti di centinaia di km e non ti pianta in asso per esaurimento pile o amenità del genere... nel caso sia prevista pioggia usare pennarello indelebile a punta fine: funziona!!!
Commento di: memmo86
Ecco perchè odio le uscite in gruppi grossi, poca omogeneità, è un casino aspettare tutti, preferisco uscire in 3 4 amici, ci si conosce, si sa come vanno gli altri e si organizza tutti insieme.
È capitato pure a me e a un amico di uscire con una compagnia simile, non conoscevamo il giro, nessuno aspettava in cima ai passi o agli svincoli, alla fine ci siamo staccati e abbiamo girato per i cavoli nostri. Io ho pure avutoi problemi alla moto e nessuno se ne è accorto
Commento di: Amedeo62
Dopo varie esperienze di questo tipo e anche peggio in riferimento alla sicurezza, visto che le occasioni per uscire in moto sono sempre più rare e quindi me le voglio spendere bene, da tempo ormai ho deciso che se la compagnia non è quella giusta, piuttosto, vado da solo e me la godo......
Commento di: gattapazza
Wow bel girone... dell'inferno!
Secondo me il navigatore è utile in posti sconosciuti ma affiancato sempre da una bella cartina. Per le uscite in gruppo,ahimè, bisogna mettersi l'anima in pace e tenere ben a mente di dover fare un'andatura lenta e tenere tutti sott'occhio. E' il bello dello stare in compagnia : prendersela con moolta calma ed esser comprensivi con tutti. Poi, come tutti già sapete, i giri migliori son quelli con 4 gatti.
Commento di: Quarantuno
Il bello della moto è anche andare all'avventura e mi riferisco a mettersi in marcia con gruppi o motociclisti sconosciuti. Da qui l'esperienza che si vive sara in futuro utile per capire meglio e in anticipo chi potrà' essere il compagno o la compagnia di viaggio. A tutti può capitare una giornata no. La mia esperienza mi servirà nelle prossime uscite. A me piace leggere anche le vostre risposte.
Ciao Biker