La Community Ting'Avert
L'evoluzione del motociclista
Scritto da ziomunch - Pubblicato 26/03/2015 17:24
Scrivo quest'articolo con la consapevolezza del mio cambiamento come motociclista....

Cosa ci fa cambiare idea su delle certezze che pensavamo fossero ben radicate nel nostro essere uomini, o donne.
Penso che sia nella natura umana evolversi e, si spera, sempre in meglio.
Questo vale per tutte le cose , ma adesso si parla di moto, di adrenalina, di goduria nel girare quel polso destro che solo un motociclista può capire.

Mi accorgo che sto cambiando, di anno in anno, e che vedo le moto con occhi sempre diversi.
Vedo moto di ogni genere e mi immagino come dev'essere guidarle, sentire la strada che scorre sotto altre ruote, diverse da quelle che credevo fossero le uniche per me.
Per me, le moto, QUELLE VERE, erano solo con i semi manubri le carene e gli scarichi aperti... E pensavo: “Figuriamoci se mai salirò su un altro genere di moto!”

Sono passati ormai un po di anni, da quando il mio amico Andrea si presentò in “cortile” con il suo Ciao Piaggio, avevo 13 anni e lui era uno grande.... ne aveva 15!
Accidenti a lui, a quando mi ha detto “lo vuoi provare?”.
Che botta ragazzi! Nel vero senso della parola! Mi sono piantato contro un muro perché frenavo, ma tenevo l'acceleratore aperto...

Da quel momento tutto è cambiato, e seppur ferito nel mio orgoglio per la botta, non vedevo l'ora di risalirci!
Gli anni passavano e i miei amici “figli di papà” avevano già tutti il motorino, o addirittura la moto; i miei genitori invece non avevano la possibilità di accontentarmi, quindi ho dovuto sudarmelo il mio primo Garelli!

Che gioia, finalmente potevo andare in giro anche io per le strade della mia città, senza prendere l'autobus!
Negli anni sono arrivati un Cimatti Gringo un po elaborato (aveva un impostazione già diversa dal Garelli, era più “moto”) e poi una Gilera RV 125 ma col 160; e li si che cominciavo a sentimi un “motociclista” ma erano sempre motorette da poco prezzo e che ne avevano sempre una... Poi il salto a una moto vera!

Con il mio primo vero lavoro sono riuscito a comprarmi una Kawasaki ZXR400, una meraviglia. Era enorme per il mio fisichetto magrolino e andava anche forte, forse fin troppo per me.
Impostazione sportiva e, ad ogni curva grintosa, il mio culetto usciva si sella!
E che goduria andare in giro, e vedere che i miei coetanei si giravano tutti a vedere la mia Kawa!

Ero uno “scavezzacollo” e non pensavo troppo a quello che poteva succedere se cadevo: il mio solo e unico intento era quello di piegare più degli altri, e di toccare con sto benedetto ginocchio a terra emulando il grande Kevin Schwantz, con i jeans e una lattina legata al ginocchio con il nastro adesivo... Un vero incosciente, ma lo facevano tutti all'epoca.

Tutto questo fino al fatidico giorno in qui distrussi la R6 di un amico che mi fece provare! L'aveva comprata la settimana prima...
Pensare che tutt'ora sul colle di Cadibona e “Naso di gatto” a Savona, c'è il limite dei 50 per le moto e i 70 per le auto proprio perché ogni tre per due qualcuno ci lasciava la pelle...

Dopo aver pagato i danni, vendendo anche la mia Kawa, mi sono reso conto che avevo paura di risalire in sella.
Mi sono proprio dissociato dal mondo motociclistico, non guardavo le gare, non compravo i giornali specializzati, ma ho comprato uno scooter e l'ho tenuto per tre anni credendo che la mia esperienza di motociclista fosse finita. Ma, un bel giorno, ho visto LEI in una vetrina, una moto diversa da tutte le altre, era strana, non si era mai vista una linea simile, con il suo mono laterale, il telaio oro, le sue curve e la livrea nerissima!

E' stato amore a prima vista, ma non sapevo nulla di lei , erano 3 anni che non compravo né “motociclismo” né “motostrint” o altre riviste del settore.
Iniziava cosi la mia seconda vita da motociclista in sella ad una kawa ER6n.
Questa moto mi ha dato tanto, ho finalmente capito quella che era la mia vera essenza di motociclista, avevo capito che mi piaceva viaggiare!

E in uno di questi primi viaggi, mi sono imbattuto in un raduno che ha cambiato tutto, era il 2009 ed era in mio primo Tingarda!!!
Conobbi così il Ting'avert e un sacco di amici che tutt'ora frequento :-)
Sono poi arrivate la mia bellissima Z 750 arancio, che presi perché avevo bisogno di risentire un po di cavalli sotto le chiappe! E scusate il “francesismo”.

E ora, dopo il periodo da KAWAliere, gusto il marchio inglese da 3 anni con molta soddisfazione!
Una magnifica Triumph Tiger 1050, la mia prima moto alta, con un'impostazione di guida totalmente diversa dai canoni a cui ero abituato.
Ci ho messo un pò a capire come si guidava, ma poi è diventata una vera goduria.
Pian piano però la sto trasformando in una moto da viaggio, che mi da sensazioni da comoda sportiva.

Ora mi rendo conto di com'è cambiato il mio modo di essere motociclista, mi vedrei alla guida di una cafè racer, se non di un “ferro” da enduro su qualche sterrata, oppure su di una Gt.
Ne è passato di tempo da quando il mio unico intento era quello di toccare di ginocchio, di quando l'unica meta era la collina dietro casa per sfidare il “belinone” di turno.

Non bisogna fermarsi a delle uniche vedute, a quello che per un certo verso si può anche definire razzismo motociclistico, bisogna provare prima di dire NO, quella moto non fa per me.
Si lo so non ho menzionato le custom.... si vede che devo crescere ancora un po'... anche se a dire il vero la Rocket 3 e la California mi stuzzicano!

Chissà se un giorno avrò il coraggio di fare anche questo salto di categoria e se, soprattutto, ne avrò la possibilità...

Un saluto a tutti i biker e di ogni tipo, da un motociclista qualsiasi!
 

Commenti degli Utenti (totali: 29)
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Commento di: Doc_express il 26-03-2015 19:48
un mio vicino di casa ha tutto kawa. dal ninja alla bici del bimbo al decespugliatore. Ci sarà un motivo!
Commento di: ziomunch il 26-03-2015 20:19
Lo capisco! È come una malattia ASD
Commento di: Doc_express il 27-03-2015 06:23
L'unica moto che ho avuto che ha passato i 100 mila km senza aprire il motore è il kawa di mio fratello. Un KLR che si tiene insieme col fil di ferro!
Commento di: CBR_125R il 26-03-2015 20:32
Bel racconto Zio!
Davvero... Wink
Commento di: ziomunch il 26-03-2015 22:49
Grazie carissimo!
Commento di: gabry64 il 27-03-2015 00:03
Bella zio! Comunque tu non sei un motociclista qualsiasi: hai fatto tutta la gavetta, dal primo patone con il ciao, che ho preso anche io a 12 anni col ciao di un amica e in quell'occasione ho imparato che non è cosa buona guidare solo con la mano destra e frenare sull'erba bagnata, salendo di cilindrata a ogni scadenza possibile, avendo assaggiato diversi tipi di moto e ogni volta eri un "briciolino" più maturo! Non sei un motociclista qualunque, uno qualunque non porta i cerchi di una moto appena comprata a far verniciare di nero, perchè "il nero sta bene con tutto", non avresti progettato e costruito quel parabrezza per eliminare qualche turbine di vento, uno "normale" non avrebbe applicato sulla tiger le manopole riscaldate, i paramani di una ktm, i faretti supplementari, le prese per il cellulare e il navigatore, con relativi sostegni! E pure l'antifurto!!
Uno dei tanti non si spara 500 km di autostrada, anche da solo, per raggiungere gli amici al raduno di Casina o altrove!!
Uno qualsiasi non si sbatte un mese o più per organizzare il raduno Tinguria!
Tu non sei uno qualsiasi, nel tuo sangue sono presenti evidenti tracce di Bardhal o di Motul...e io sono felice di essere tuo amico!! Abbraccio
Commento di: aketoest il 27-03-2015 13:30
bellissima il kava zxr 400 ninja un vero peccato il fatto che poi hai dovuto vederla " mi dispiace " , anche a me piaceva parecchio . Ciauz
Commento di: ziomunch il 30-03-2015 22:18
Era un bel mezzo e mi dispiace solo il fatto di non avere nemmeno una foto con lei!
Commento di: ziomunch il 30-03-2015 22:16
Troppo buono Gabry! Smile
Anche io sono felice di essere tuo amico! Five
Commento di: PIZZO79 il 27-03-2015 15:31
concordo Zio, cambiano le vedute..

anche io immaginavo solo curve e ginocchio in terra, io son partito col fifty invece del ciao...

ora il ginocchio lo metto in terra solo in pista (beh sai com'è il lupo perde il pelo... ASD ) e dal 2011 mi diverto come un bambino con la mia Stelvio in mezzo alle curve (tutta orginale cosi anche se mi fermano Pernacchia ), poi monto le valige e la moglie sul sellino e via per i viaggi (sicilia, calabria, puglia, grecia ), 50.000km di divertimento. Rotfl
Commento di: ziomunch il 30-03-2015 22:22
Avere la seconda moto da pista sarebbe un vero sogno per me! Smile
Ti invidio, e non poco Up
Commento di: devargas il 31-03-2015 15:25
Torniamo, attraverso le tue esperienze e le considerazioni sul tema del cambiamento, a concetti già accennati. Si cresce, in tutti i sensi, acquisendo coscienza e modificando, sovente, i nostri gusti, forse per passare ad altro, sperimentare e non annoiarsi.

In ambito motociclistico faccio mia una frase che non mi appartiene: "si può essere un ottimo pilota pur non essendo un vero motociclista e si può essere un motociclista anche non sapendo affatto pilotare."

Ma allora cosa potrebbe significare essere motociclista? Non credo ci sia una definizione migliore se non che: "crescere con la moto". Per coniare un motociclista ci vuole il tempo.

Io stesso, che di anni ne ho oramai 54, fino a pochi anni fa non riuscivo a reputarmi veramente motociclista. Trovavo sempre qualcuno che aveva vissuto qualcosa di più vero, grande, ed intenso.

Alla fine, un po' come te, ripercorsi la mia vita, accorgendomi che le esperienze degli ultimi anni avevano colmato quelle che consideravo lacune.

C'è sempre chi si dedica all'esperienza estrema, ma spesso, l'impresa vive di vita propria, non sei motociclista per quello, o solo per quello.

La summa di moto possedute, le tappe di vita che ci hanno visto protagonisti, bambini prima, adolescenti poi e maturi padri di famiglia oggi. I ricordi, suadenti, dell'adrenalina e le stupidaggini fatte, il motocross, gli incidenti scampati, quelli subiti, le opere di bene fatte utilizzando il mezzo motociclistico, la quantità di persone conosciute nell'ambiente, i forum, le esperienze di viaggi brevi lunghi lunghissimi, le pistate (ove presenti) la messe di modelli posseduti, l'appartenenza a più motoclub, ai tanti gruppi, le volte che abbiamo messo la nostra esperienza al servizio dei giovani. La prudenza, vera o simulata, per esortare chi ci legge, a non procedere sulla stessa strada di quelli che furono i nostri disastri.

Mamma mia, quante cose concorrono a far si che poi, alla fine, si, tirando tanti fili ci si ritrovi con tra le mani una matassa pesante e lunga da percorrere.

Ti auguro di camminare ancora, sperimentare ancora, capire dell'altro. Nel nostro mondo c'è sempre un poi. Iniziamo con nulla tra le mani ed una semplice scelta nel cuore. Chi non tradirà la scelta fatta, un giorno, inaspettatamente, si ritroverà motociclista!
Commento di: kappasette il 01-04-2015 00:50
io sono talmente ignorante di moto che capisco i limiti solo dopo...

Commento di: devargas il 01-04-2015 11:45
Ti batto, non mi ero reso conto di avere fatto tanti chilometri ma, quella che vedi alle mie spalle, in alto a sinistra del fotogramma è...la terra! Campione

Commento di: ziomunch il 01-04-2015 18:36
Non ti conosco ma, sei già il mio idolo! DoppioOk
Commento di: ziomunch il 01-04-2015 18:34
Kappasette mi sa che è ora che anche tu provia cambiare! Una bella endurona? Mr. Green
Visto che avevo ragione? Hai bisogno di cambiare anche tu, e lo devi fare prima di............. scivolare sull'erba!!! ASD
Commento di: ziomunch il 01-04-2015 18:29
Bè, che dire? Sono contento di averti dato la possibilità, con il mio articolo, di esprimere questi pensieri profondi che condivido appieno!
Sicuramente continuerò a "camminare" e se non potrò farlo su due ruote allora lo farò nella semplice vita di tutti i giorni, che è più difficile da "guidare" di una moto ultra potente!.
Grazie.
Commento di: devargas il 03-04-2015 15:38
Grazie a te...leggere di esperienze altrui, spesso aiuta a ripercorrere le proprie. Tra avventure, risate, amici, viaggi, conquiste e sbagli ci ritroviamo e divertiamo. Come amici, motociclisti...fratelli di strada!
Commento di: JO74 il 04-04-2015 00:11
E' proprio il caso di dire "Bella Zio"...!! Up
Commento di: Rebel_83 il 04-04-2015 01:09
Scrivo qualche riga per dire anch'io la mia. Io ho sempre avuto la passione per i motori ma nel senso lato del termine, infatti di meccanica non ne capisco proprio nulla! La mia evoluzione è stata una non evoluzione! Nel lontano 99 ho comprato la mia prima moto, una Rebel 125, l'avevo presa perché ero stato al salone del ciclo e del motociclo a Milano ed era la moto più comoda sulla quale mi fossi seduto, pareva di star seduto in poltrona. Quando un paio di anni fa mi son evoluto, anche se con dispiacere perché la mia vecchia moto era ancora perfetta, nemmeno un graffio, ho cercato qualcosa che mi facesse stare sempre in poltrona ma con una cilindrata un po' più elevata, meglio se con un po' di riparo per poter affrontare anche qualche viaggio. Cercavo qualcosa di bicilindrico o monocilindrico sui 400-500 cc, con una quarantina di cv abbondanti. Morale della fiaba? Tra tutte le moto nuove in catalogo non esisteva nulla del genere! Ora mi prenderete per i fondelli ma sapete alla fine cosa abbia scelto? Una Hornet, che naturalmente non mi soddisfa pienamente e sto vedendo di modifidare le pedaline al contrario di come far tutti, quindi anzichè alzarle abbassarle, poi farò rifoderare la sella con inserimento di un paio di cm di gel in modo da essere più comodo e rialzarla anche un po', infine metterò dei rialzi anche per il manubrio. Potete dirmi anche che son matto ma una moto come la mia, una volta personalizzata, vi assicuro che non esiste! E manca ancora il parabrezza ASD
Tutto questo per dire che la mia prima moto è stata una moto comoda, quella attuale non lo è ma lo diventerà e son sicuro che poi mi farò dei bei viaggi.
Bisogna che tutto cambi affinchè nulla cambi, è proprio vero Smile
Commento di: ziomunch il 04-04-2015 23:05
Be', però stai attento alla comunità degli hornettisti, perchè se ti beccano con il manubrio a corno di bue , magari ti linciano! ASD ASD ASD
Comunque, fai quello che più di aggrada, senza preoccuparti dei giudizi altrui, e goditi la tua moto appieno! Up
Commento di: giannisr400 il 09-04-2015 11:43
Avevo una Kawa ern ora ho una yamaha 400 sr (replica del 1976) e sono felice di aver diminuito la cavalleria guido felice a 80-90km
Commento di: noceilveloce il 09-04-2015 22:41
anch'io ho iniziato la mia carriera contro la clere del box vicino con il Ciao di mio padre frenando/accelerando insieme.
poi 4 anni di Si, ovviamente marmittino e via i pedali, accensione a spinta, sempre in due, allora senza casco e senza targa.
poi il collega di mio padre vende la moto, unica possibilità del grande salto, una custom, come una custom??? si: Honda VT500 Custom...
4 anni , 60 mila Km, 4 estati in Sardegna in tenda con e senza fidanzate, alpi, appennini e poi....
volevo accelerare e frenare e almeno 100Kg in meno: Husqvarna 610 Supermotard, nel 2000... tra i primi in Italia... 2 anni esagerati, zero fidanzate a zainetto, 30 mila Km su e giù per gli appennini, 4 gomme anteriori, 6 posteriori, catena corona a frizione, due candele bruciate e testa trafilante... smerigliata a dx e sx dall'asfalto... due anni stupendi... pure troppo,
poi 4 anni di Suzuki SV650 Naked (un cilindro in più era diventato necessario), altri 60 mila Km e di nuovo fidanzate e giri e vacanze con gli amici, forse un pelo ignoranti, ma si sa, ognuno ha avuto il suo periodo... poi matrimonio, 2 figli e una Versys 650 che da 8 anni ogni giorno mi porta a lavoro, estate ed inverno, pochi giri in montagna e tante rotonde e corsie preferenziali, fermo ad ogni semaforo di cui conosco tutti i tempi a memoria, ed un sorriso nel casco ad ogni primavera, quando al verde mi superano ingarellati le nuove leve ed i loro scooterini smarmittati...
ma quando capita, e si parte ancora in gruppo verso gli appennini, la gambetta ancora è lesta nel distendersi all'interno, (l'husky ha lasciato il segno)e i fratellini minori rispettano la vecchia guardia e si godono la tiratina stando dietro... l'esperienza...

Commento di: zakkus il 10-04-2015 15:55
ciao,bella la tua storia,io penso.......al mio passato....trotter moto guzzi a 14 anni,fantic caballero a 16,poi a 19,venduta l auto regalatami dai genitoriper esorcizzare le moto, guzzi falcone 500,poi a 20 realizzo il sogno:moto guzzi v7 sport,comprato con tre anni di cambiali usando paghetta e regali vari(i miei avevano detto basta)erano i tempi in cui ancora non c erano limiti di velocità,ma in autostrada andavo piano ,altrimenti i consumi salivano e non riuscivo a pagare le cambiali.....poi anni senza moto,ilmatrimonio,ricompro un qualcosa come hanno fatto gli amici,Yamaha 550 xt,e .di li' a poco,il primo incidente serio,un ginocchio rovinato,carriera stravolta e...per anni solo sentire una moto mi dava fastidio,finche cambio vita,compagna e...nuova moto honda cbr 600,primo viaggio in moto,che la mia compagna precedente aveva sempre rifiutato,Corsica in moto:scopro un mondo,reimparo a guidare,ma sempre nel cuore le supersportive,cbr fireblade,vtr 1000 con varie modifiche,nuovo sogno...aprilia rsv 1000,appena uscita,e mentre la porto dal conce....un camionista distratto mi svolta addosso,mi trascina e....sono fortunato,tutto avviene a pochi metri dall'ospedale diLodi e via rianimazione etc etc.Esco dall ospedale,rottamo quel che resta della aprilia nuova...ma la passione non se ne è andata,vendo la mia bmw r1100rt che viveva abbinata all aprilia,compro una k1200 rs per fare un po di tutto ed appena sto bene riprendo il solito vivere:purtroppo la sfiga mi ha preso di mira ormai,e non mi molla:andando al lavoro una mattina di gennaio del 2005 con il mio scooterone,incontro un tratto di strada ghiacciato,finisco nell altra corsia e..disastro, entrambi gli arti inferiori fratturati,rabbia,disperazione,interventi,sedia a rotelle....vendo le altre moto che intanto avevo acquistato e penso a riprendermi dal disastro,anche economico-lavorativo,che l'incidente ha comportato(preciso che ghiaccio a parte,gli incxidenti si sono sempre verificati per colpa altrui ed a velocità molto modesta,30/40 orari,altrimenti scriverei da lassu')due anni per reimparare a camminare bene,le moto mi danno stress solo a vederle.
A14 anni((2008) DoppioOk DoppioOk DoppioOk compro al figlio un quad sperando che gli basti,ma l anno dopo un amico gli fa provare un cinquantino....e via ,parte la sua passione per le due ruote,aprilia rs 50,corso in pista per imparare....ed ecco rinasce in me il desiderio di moto,mi compro una custom molto tranquilla,riprendo timidamente a fare qualche giretto....che bello,che emozione la val Trebbia in marzo,solo per me,che vado piu lento di un Bradipo,non so piu' piegare,ne ho paura,ma va bene lo stesso,è tutto troppo bello,ringrazio Dio per avermi regalato ancora una volta tutto questo,poi il primo giro di 5 giorni con amici ,tutti ad aspettarmi perchè vado piano e quasi non piego,poi,siccome la mia suzuki intruder striscia presto,reimparo a buttarmi fuori col corpo,ogni passo avanti una conquista,anzi,una riconquista;tutto mi piace troppo,aggiungo una buell,una aprilia mana con cui faccio un viaggio un po' piu"da motociclista"che con la custom,poi la prova e la folgorazione di un dorsduro 1200,scopro il controllo di trazione...e via ,tre viaggi in poco mesi e 9000 km di dorsoduro con borse.
Poi a Natale,ormai del tutto malato,salgo su una honda cb 1100,che mi ricorda le moto dei miei 20 anni,e decido si scambiarla con la intruder,vendo una buell e compro un triumph tiger 800xc,ed a Pasquasecondo viaggio con il figlio motociclista,solo statali perchè ha un 125........insomma,le passioni,se sono vere,non passano mai,nonostante tutto e nonostante gli anni,anche grazie ad una compagna che ha compreso e non mi lega al letto,magari cambiano,ora le supersportive(una l'ho ripresa),mi interessano poco,ho scoperto il fascino dell'andare(un po')piu' piano ,ho scoperto che,hai lati e sopra al pezzetto d'asfalto che ho davanti all'anteriore,c'è un mondo bellissimo,che chiede solo di essere vissuto:ora,anche i 10 minuti per andare con la cb a comprare il giornale sono un regalo che la vita mi fa,un 'emozione che supera tutto il brutto già vissuto,e chiedo,e spero,di poter arrivare poi a smettere di andare in moto quando solo lil trascorrere degli anni me lo imporrà(a proposito,gli anni sono ora 61)

un 'esortazione a tutti:godete ogni attimo,sempre come se fosse l'ultimo,perchè purtroppo anche le cose piu' belle giungono al termine,ed è molto meglio avere rimorsi che rimpianti

carlo
Commento di: noceilveloce il 10-04-2015 23:55
bella carlo, se ora fossi in giro con te tra le curve, con una qualsiasi delle tue moto attuali o passate, in qualsiasi strada, a qualsiasi velocità, mi metterei dietro a godermi la tiratina, come un fratellino di 40 anni, guardando le tue linee e tutto il mondo che raccontano... massimo rispetto e ammirazione
Commento di: ziomunch il 12-04-2015 22:34
Ammazza che storia zakkus Very Happy
A parte la jella che ti perseguita, devo dire che di moto ne hai cambiate una marea! Shocked
Comunque anche io dopo la caduta con l'R6 del mio amico, non riuscivo più a piegare, anzi, a volte ho dei ricordi troppo vividi che non mi permettono di fare le curve come vorrei ancora adesso....
Commento di: ziomunch il 12-04-2015 22:28
Eh, la botta con il ciao l'hanno presa in molti!!! ASD
Commento di: zakkus il 14-04-2015 20:25
in effetti anche io,a 14 anni,con il trotter,ebbi la mia facciata contro un muro:ricordo che lo acquistai di colore verde,il trotter,il mio amico piu caro lo aveva rosso(Ferrari e Lotus)e facevamo gare interminabili in un cortile privato la cui estensione stradale era di circa un km e mezzo....
Partivamo dai "box",l'ingresso di una fabbrica di cui Papà era il direttore,dopo le cinque ,quando gli Operai finivano il lavoro,e giravamo come matti,gare di 10 giri;il trotter aveva due marce,una con rapporto piu' corto ,da salita,una con rapporto piu' lungo,da scegliere alla partenza,fermandosi ,se necessario,per cambiare...ma noi avevamo scoperto che partendo con la piu' corta,che aveva piu' spunto,bastava,arrivati al massimo dei giri,mollare il gas un attimo e,ruotando la manopola delle marce(senza frizione),dare un colpo di pedale(e si,c'erano anche i pedali,per l'avviamento o per pedalare in folle a mo' di bici superpesante)ed ecco entrava il rapporto lungo,e ci smaliziavamo sempre piu' in questa arte sopraffina finchè,in un tentativo di sorpasso(il fondo era costituito da due strisce centrali in lastre di pietra per il passaggio dei camion,tutto il resto erano grossi ciottoli cementati,scivolosissimi,)feci un dritto pazzesco e finii a muro a ruote bloccate;non avevano ancora inventato l'abs,correva l'anno 1968 Pat Pat Pat Pat Pat Pat
Commento di: ziomunch il 18-04-2015 15:14
E magari poi davate la colpa agli operai che hanno sporcato per terra! Amici
Che bello però, sapere di aver dato modo, a molti, di ripercorrere momenti del loro passato! Smile