La Community Ting'Avert
Abbandono
Scritto da castoro - Pubblicato 07/01/2015 14:13
Di racconti a sfondo motociclistico ce ne sono pochi in giro, ed ecco il mio contributo letterario al mondo delle moto...

Anche se non ho poi molti anni posso dire di essere vissuta per ben due volte, assaporando la morte e ricevere il privilegio di ricordarmela. Non so bene quanto tempo stetti senza vita, quando non ci sei più non puoi essere neanche sensibile al tempo che passa, ma so bene la sensazione che provai quando ritornai alla vita. Una scintilla si accese in me, poi altre ancora, il mio liquido vitale ricominciò a scorrere e tutte le dinamiche interne ripresero a muoversi. Ci misi un po’ a sgranchirmi e anzi per poco non rischiai di morire un'altra volta. Ma l'amore e le cure del mio salvatore, colui che mi riportò al mondo dei vivi prima che diventassi polvere, mi diedero la forza necessaria per vincere quella sfida con la morte che in precedenza avevo perduto. Non so perché il salvatore ha scelto proprio me tra tante, ma immagino che lo abbia fatto perché non potesse accettare che a un bell'esemplare come me non fosse offerta una rivincita nella partita tra la vita e la morte.

Mentre passavano i giorni dalla mia rinascita piano piano miglioravo le mie capacità motorie e i ricordi della vita precedente cominciarono ad serpeggiarmi dentro, rendendomi cosciente di essere una resuscitata alla vita. Erano ricordi sfumati, a tratti dolcissimi e che scorrevano lungo tutta me stessa regalandomi forza vitale, a tratti invece terribili, che strisciavano graffiandomi internamente. Tuttavia il mio salvatore era sempre lì vicino a me, pronto a tranquillizzarmi e rassicurarmi quando i tormenti mi carpivano e mi trasportavano al margine degli inferni.

Non so perché decisi di farlo, ma lo feci.
Forse i ricordi atroci della mia vita precedente mi avevano fatto impazzire, o forse solo il fatto che chi muore deve rimanere morto e accettare la chiusura dei giochi, invece che riprendere vita tramite ottocenteschi tentativi alla dottor Frankenstein. Ero in giro per una passeggiata tranquilla per le strade di un passo di montagna con il mio salvatore quando mi fermai all'improvviso, e disobbedendo ai suoi comandi lo scaraventai lontano da me. Poi andandogli incontro di corsa lo urtai con tutta la forza e lo feci cadere in un dirupo. Credo sia morto sul colpo, almeno spero. Ingrata, traditrice, pazza, non so con quali altri termini posso descrivermi, sarebbe stato meglio se non fossi mai rinata, se lui mi avesse lasciato marcire lì dove mi aveva trovata.

Vagai per giorni, nascondendomi di giorno e battendo strade isolate e deserte di notte. Uccisi altri due esseri umani, più per noia che per altro. Poi lo vidi. Era colui con cui avevo diviso la mia vita precedente, colui che mi aveva impresso sia i ricordi di vita, sia i ricordi di morte. Camminava ai margini della strada, lento e affaticato, venendomi incontro, e avrei potuto farlo fuori facilmente, se fosse stato ciò che desideravo.

A pochi metri di distanza si fermò e mi disse:
- ti stavo cercando-
- anche io- risposi.
- cosa vuoi?- mi chiese
- sapere perché mi hai abbandonato e lasciato morire- gli domandai ansiosa.
- mi stavi rubando la vita, eri diventata parte di me. Non vedevo che te, solo te- disse piangendo, - e smettila di uccidere - aggiunse singhiozzando.
- perché dovrei?- risposi freddamente
- non sei cattiva, non sei un essere umano- sentenziò.

Gli diedi ragione. Ero solo un insieme di metallo, plastica e gomma che per qualche oscura ragione provava delle emozioni. E nient'altro.
Smisi di uccidere, smisi di girovagare.

Ora non so che cosa mi riserverà il futuro, ammesso che una motocicletta possa aspettarsi qualcosa dal futuro.
 

Commenti degli Utenti (totali: 7)
Login/Crea Account



I commenti sono di proprietà dell'inserzionista. Noi non siamo responsabili per il loro contenuto.

Commenti NON Abilitati per gli utenti non registrati
Commento di: Doc_express il 07-01-2015 18:17
cosa può aspettarsi una motocicletta? Almeno un minimo di controlli e manutenzione. Secondo me TUTTE le moto,anche quelle che di elettronico hanno solo il raddrizzatore qualcosina "pensano" non si spiegherebbero certe cose che a volte capitano se no. Le moto che "meritano" di morire sono molto poche,una decina o poco più su quelle che circolano al mondo (parliamo ovviamente di mezzi targati) . Che poi alcuni mezzi abbiano dei difetti congeniti e siano pericolose,tutto è possibile. Tempo fa avevo visto un video che si chiamava "tankslapping" nel quale una sportiva (probabilmente honda o yamaha) sfiorando i 300 kmh in circuito cominciava a dondolare e saltellare indecentemente. Quella forse era da fare fuori! perchè era pericolosa ed era "cattiva" ma è una su un milione
Commento di: castoro il 08-01-2015 09:38
eheheh a quella velocità stava tentando il decollo!
Commento di: adenak il 08-01-2015 11:00
interessante come esperimento letterario, tipo "la sentinella" di Brown. Con la differenza che ovviamente il tuo racconto non ha uno scopo morale ma solo di divertimento con una punta di romanticismo.
O forse l'idea suggerisce che anche noi umani non siamo altro che macchine molto complesse nelle mani di un salvatore e che in virtù della nostra complessità possiamo anche ribellarci ad esso.
In questo caso direi che non condivido nulla della tua tesi, anche se rimane carina come è raccontata.
Commento di: devargas il 20-01-2015 14:32
Mi piace molto, l'ho letto due volte. La lunghezza giusta per non stufare, avevo capito che c'era qualcosa di emblematico e volutamente celato, ma non capivo cosa. La morte descritta era asettica. Troppo brusco il passaggio dall'agonia dell'"individuo" (così credevo) alla sua rinascita: le passeggiate, le sue immotivate azioni. Mi sembrava che stesse diventando delirante. Poi il punto di svolta, il colpo di scena. Bello, romantico, surreale ma non tanto (letterariamente). Mi sono divertito, ti dico la verità, inoltre induce una più vasta riflessione su vita, morte, passione, fato!
Bravo.
Commento di: ShootingStar il 22-01-2015 10:15
io il racconto lo trovo bello se non altro per il fatto di uscire una volta tanto dai soliti schemi e dai soliti post di richiesta info e consigli vari... veramente bello! Bravo!
Commento di: castoro il 22-01-2015 11:56
grazie a tutti per i complimenti, sono contento che vi piaccia; l'ho scritto per noi motociclisti. Sarebbe bello avere una sezione del forum dedicata proprio ai racconti a sfondo motociclistico, chissà....
Commento di: Albedog il 22-01-2015 22:51
Ciao Castoro, non è la prima volta che mi emozioni, mi fai sorridere, sognare....a quando un libro? Sarei il tuo primo acquirente!!!