Credo (avendo avuto modo in questi giorni di riflettere un poco) che lo sviluppo dell'elettronica sia dovuto principalmente a due fattori:
1) sviluppo tecnologico ed avanzamento al seguito della tecnologia sfruttabile dall'uomo;
2) utilizzo dell'elettronica per colmare sempre di più i possibili errori che gli esseri umani commettono alla guida (in questo caso).
Sul punto 1 c'è poco da dire (relativamente al fatto del progresso tecnologico), mentre sul punto 2 si può discutere (e non poco).
La tecnologia ci viene in contro (faccio un paio d'esempi inerenti sopratutto a quest'accaduto) aiutando chi è negligente alla guida e chi ha meno esperienza. Questo per poter migliorare sempre di più la guida di un veicolo e per permettere (o quanto meno cercare) di far capitare sempre meno incidenti o situazioni pericolose (basti pensare al breake assistant).
Ma connettendomi al tuo discorso di cui sopra, avere "troppa" tecnologia fa "bene" o fa "male"?
Voglio dire: perché equipaggiare una moto di un sistema elettronico e farlo poi eventualmente disinserire, se prettamente studiato per "aiutare" il pilota?
La nostra guida è influenzata da tutti questi sistemi? Il piacere di viaggiare è proporzionale alla sicurezza che il mezzo ci infonde oppure è alimentato da altri fattori?
O magari da entrambi?
Pensaci e fammi sapere!
Grazie per il commento!
Commento di: devargas
Ciao ti rispondo con piacere esponendoti il mio pensiero. Il nostro modo di guidare non è condizionato ma condizionabile. Credo che la maggioranza dei motociclisti, intimamente, avversi il pappone elettronico presente su molti modelli, ciononostante vi si affida, gradualmente.
Questo affidarsi gradualmente equivale anche a disimparare, perchè l'elettronica (alcuni congegni sono veramente precisi "BMW e KTM") ti presenta nuove possibilità, sposta i limiti e con essi il modo di guidare.
Sulle prime non si osa troppo, batticuore e dubbio, o forse atavico spirito di conservazione, combattono tra loro. Ma poi...
(Ricordo molto tempo fa un amico che prese una macchinetta, una media cilindrata della Fiat. La prima o una delle prime munita di sistema ABS. Ogni frenata era una zampata senza remore, senza tentativo di modulare, incurante di pioggia, o asfalto scivoloso. Io, passeggero, credimi, soffrivo, semplicemente non ero abituato).
In tempi recenti, con la mia (ex) S 1000 RR mi proponevo i tempi su un circuito dove d'abitudine andavo a divertirmi: staccate al limite, entrate in curva con ancora i freni tutti pinzati, anticipata dell'apertura per come non avrei mai fatto, già da QUASI centro curva. A volte mi preparavo a reazioni (imbardate e varie ) che, semplicemente, non arrivavano. Nel breve rettilineo la moto dritta in apertura di gas, efficace...ma l'elettronica lavorava sempre evitando slittate, sbandate, impennate.
Mi chiedo se sia questa una guida consapevole ed alla fine veramente sicura. Consapevole no di certo!
Tornando alla guida di tutti i giorni, ed accostandoci ad una elitaria enduro moderna, si trovano potenze, espresse già a regimi medi, sull'ordine dei 140/160 cv che, per una moto alta, sono semplicemente incredibili. (Le moto GP di vent'anni fa avevano eguale potenza).
A chi sono destinati questi mostri? L'elettronica quindi a nostra salvaguardia, ma anche a salvaguardia delle case costruttrici che non desistono commercialmente all'imperante moda della corsa ai cavalli, a presentare modelli con potenze sempre più anacronistiche.
Quindi riassumendo, va da se che l'elettronica è destinata ad evitare l'errore comune derivante dall'inesperienza o dalla non conoscenza del mezzo in condizioni di uso quotidiano.
Nell'utilizzo specialistico essa trova però ben evidenti limiti. Per esempio la Yamaha 1200 Supertenere, in quanto dichiarata "enduro" e votata, nonostante la mole, a percorsi anche fuoristradistici (lievi) ebbe (e forse ha ancora) accese critiche derivanti dal fatto che l'ABS non fosse disinseribile (se non con apposita procedura scoperta dagli utilizzatori). In condizioni di accentuata pendenza, magari su sterrato, un ABS tarato per il turismo, falsa le reazioni e annulla quasi l'effetto della frenata.
Il pilota professionista poi, ha bisogno di sentire la moto, vagliare attraverso le sue reazioni, il come ed il quando inserirsi in una curva o dare gas. Magari gli è essenziale la sbandata o derapata indotta. Troppa linearità abbattono il feeling. Ciononostante l'elettronica si sta radicando anche nelle competizioni.
Esistono anche atteggiamenti più prosaici, ma egualmente logici: "mi sono comprato una KTM 1290 Supernonsocchè" ho questo po po di tecnologia (pagata) e non la uso? Oppure, ancora, consideriamo il timore reverenziale che la tecnologia indirettamente infonde nei confronti proprio della nostra moto con questo ragionamento d'esempio: "Avevo una Yamaha da velocità, una Genesis 1000 da 125 cv. Era la moto più potente in circolazione. Ora ho un enduro - ENDURO - da 160 cv bicilindrica (brusca nell'erogazione) che esprime 160 cv a 4500 giri...come la guido. Per fortuna c'è l'elettronica.
Quindi inizi con tutti i sistemi attivati per poi accorgerti che i sistemi ti rassicurano, sono settabili, modulabili, personalizzabili e vai forte...col tuo mostro.
Quando toglierli? Perchè toglierli? Mica sono le rotelline della bicicletta. Mi migliorano, ed inoltre non solo non riesco ad immaginare cosa possa succedere togliendoli, ma non voglio scoprirlo rischiano una caduta.
Questo pensiero sopra espresso è utopico fino ad un certo punto, perchè fu il mio pensiero con una moto da 190 e rotti cavalli. Ciononostante tolsi tutto (che poi non si toglie mai proprio tutto). Ebbene? Era più divertente, mi sentivo più figo, un po' sporco ma lo desideravo, impennavo di più e...miglioravo i tempi!
La sintesi tra elettronica si ed elettronica no? Secondo me elettronica si, centomila volte si, fin quando costruiranno modelli strapotenti e destinati a tutti, anche a chi vorrebbe uscire con la ragazza o farsi un viaggio (distrandosi per come è logico che capiti).
In fondo, con tutti i settaggi a disposizione, il tutto rappresenta un gadget aggiunto, un giochino per gli amanti della tecnologia e gli sperimentatori. Ma un giochino che, se dovessi prendere una buca, e il polso ti scappa aprendo accidentalmente manetta, ti salva, non ti innesca conseguenze e non ti costringe a ragionare alla velocità della luce per capire cosa stia succedendo o perchè ti ritrovi steso con la schiena per terra e la moto per cappello!
Lamps Mi dilungo sempre...chiedo scusa!
Lamps
Commento di: aleksjboss
Ho provato piacere a leggere questa tua articolata risposta oltre che a recepire eccezionalmente il tuo pensiero e il tuo "voto" all'elettronica.
Voto dettato però da un preciso accorgimento:
elettronica "Si" per "mostri" che crescono a dismisura, dove la corsa ai 300 Cv di moto è sempre più veloce, la ricerca ad un qualcosa di "utilizzabile" se e solo se l'elettronica ne è amica e montata su "misura".
Quest'elettronica amica che ci aiuta (cercando) di evitare il peggio, ci aiuta a regalarci una guida apparentemente perfetta, dove osare non è più un problema (tanto c'e' l'elettronica che corregge al posto mio) e dove l'emblema di un "pistaiolo" è la ricerca del miglior tempo (tempo che per la maggior parte di noi è futile, in quanto non si è professionisti...ed invece, che gusto esiste, per esempio, a viaggiare a 140 km/h senza fermarsi ad ammirare uno scorcio in cima a 2.500 metri? -per entrare nel tema del viaggio, discostandosi dal tema pista- )
Per carità, ognuno è libero di divertirsi come vuole (vedi la pista) e la ricerca del "tempone" può essere una "ragione di vita", ma quanto è soddisfacente fare "il tempo" con una moto che quasi guida per conto tuo (a livello amatoriale, perché nessuno è un professionista altrimenti non ha senso il discorso...)?
Con questo non voglio affermare che l'elettronica è nemica, anzi, è esattamente il discorso che hai iniziato tu.
La tecnologia va di pari passo con lo sviluppo dei motori, avendo sempre più potenza da controllare il "solo" essere umano non è (o sarà) più in grado di controllare.
Per questo ci viene in aiuto l'elettronica.
Per rispondere (alla tua contro-domanda nascosta), io non sono per un "Si" al 100% dell'elettronica.
Sono ad un fiacco "50-50", in quanto nel primo "50" vedo l'elettronica in aiuto alle sventatezze dei motociclisti (non necessariamente dovute ad una guida ingenua) dovute, per esempio, ad una semplice distrazione.
L'altro "50" invece è dovuto che (secondo me, ribadisco) il reale piacere di guida ( che comprende, perché no, anche il "rischio") deve essere provocato dal motociclista stesso.
La vera elettronica risiede nella reale capacità di guida del motociclista.
Lamps.
Commento di: devargas
Dalla tua risposta comprendo ed apprezzo la tua condivisione al mio discorso, anche io sono pro e contro assieme. L'assioma elettronica eguale grande potenze in gioco ha una logica fin troppo evidente. Ciononostante così come per l'aspetto motoristico (a riguardo delle potenze) anche quello tecno-elettronico sta diventando moda. Oggi se la tua moto non ha le sospensioni attive, o quantomeno con la regolazione elettronica è nata obsoleta. Falso ovviamente, un simile discorso offusca la bontà globale di un mezzo.
Ma se è tanto importante il gadget tecnologico quest'ultimo diventa anche parzialmente inutile, per esempio su moto poco potenti (un "poco" parziale, intendo sempre 100/120 cv).
In condizioni di marcia normali, ma anche mediamente spinte non sentirai quasi mai l'intervento dell'elettronica come qualcosa di condizionante alla guida, anche perchè, con una moto da 100 cavalli puoi anche permetterti confidenze particolari, addirittura sbandate controllate. Ma la conoscenza del limite è il limite stesso del mezzo. Io con la mia V Strom 1000 sbando di potenza solo in curva e sul brecciolino e quando lo voglio. Su asfalto nisba (a meno che non sia liscio o bagnato, ma in questo caso desisto per evitare altre possibili e non volute conseguenze).
Se quindi la mia attuale V Strom avesse montato l'ultimo pachetto dell'elettronica, non me ne accorgerei quasi mai, ergo la mia guida non ne sarebbe condizionata poi tanto.
Tutto incomincia con l'eccesso, la criticità.
Non per essere polemico ma una nota casa automobilistica (blasonata) all'inaugurazione di un suo modello, durante il collaudo, nel passaggio in velocità tra i birilli, cappottò.
Chiaro l'errore progettuale, perchè non c'è errore o papocchio che tenga, su asfalto liscio, un auto di un certo livello, indipendentemente dall'errore del conducente non deve capottare.
In altri tempi avrebbero ritirato e riprogettato il modello partendo dalle fondamenta del progetto. Oggi hanno sostituito l'elettronica di gestione potenziandola. Ovviamente la cosa non mi piace nemmeno un pochino.
Dove voglio parare con questo esempio? Che forse, e ribadisco il forse, in campo motociclistico grazie all'elettronica si è già oltre la logica progettuale di un modello, per cui ogni criterio di sicurezza ed abilità individuale crolla. Mi riferisco ancora agli enduro, bicilindrici da 160 cv ed oltre 250 chilometri al'ora.
Per me sono moto molto interessanti ma progettualmente sbagliate. E' vero, sono pesanti, hanno gomme più larghe, ma sono pur sempre alte da terra, con cerchi da 19 o 21, sterzo alto ed altre amenità che un tempo erano impensabili su moto tanto potenti. Quale pilota è realmente adatto ed ha le giuste capacità. Non potrebbero essere moto per le masse, senza elettronica.
Portai una oramai vecchia Kawasaki KLR 600 in autostrada, ero giovane e l'esperienza di una enduro sull'autostrada cosa nuova. A 140 km.h la motocicletta era veramente prossima all'ingestibilità, soprattutto per il feeling all'avantreno. Non ricordo quanti cavalli avesse quel mezzo, ma ad occhio e croce direi 55/60.
Oggi sento che ci si lamenta perchè la propria enduro "sbacchetta" sui 220 e non offre una sensazione di sicurezza.
Se siamo, "esperti o meno", tanto fiduciosi esperimentatori, amico mio, meglio che vi sia almeno l'elettronica oltre i 125/130 cavalli.
Personalmente parlando invece, mi accosto di più all'ottica del concetto espresso in conclusione dal tuo discorso, ma vale per chi, con gradualità, ha seguito un percorso, come dire: "evoluzionistico". Sia in relazione al mezzo, che a quelle capacità che col mezzo si sono, appunto, progressivamente evolute.
Commento di: aleksjboss
Che dire in conclusione...abbiamo espresso al meglio i concetti.
Ci manca sederci al tavolino di un bar e mentre sorseggiamo 'a tazza 'e café insieme, discuterne ancora.
Quando si incontrano discorsi così (oso dir bene) articolati ed illustrati in maniera efficace e comprensibile, che il piacere della scrittura e della lettura si incontrano.
Questa è la nostra visione, credo vivamente che ce ne saranno altre. E discordanti la nostra logica.
Ma gli articoli servono a questo, servono a prendere spunti di riflessioni da un tema fino ad addentrarsi in sotto-temi annessi (si veda il discorso ABS...quanti orizzonti si possono aprire ancora) e poter parlare, scoprire, confrontarsi.
Mi permetto quindi di "rientrare" nel tema iniziale di questa serie di commenti, ovvero la triste caduta di quello scooter.
Purtroppo non sarà mai possibile sapere se quel Liberty avesse o meno l'ABS, ma di quasi certo nel caso non l'avesse avuto, averlo avrebbe aiutato nel mantenerlo in piedi.
Se invece ne fosse stato equipaggiato, è un chiaro esempio di come l'elettronica non ha eseguito il suo lavoro, anche su un mezzo così poco potente.
Ma questo dilemma ci può portare solo ad approfondire, perché ci manca proprio una chiave fondamentale.
Commento di: fil_rouge
Il Liberty non ha l'ABS
Per ora Piaggio monta l'ABS (optional) solo sui top di gamma: X10, Beverly350, MP3
Nel 2016 sarà costretta a montarlo obbligatoriamente su tutti i modelli, come tutte le altre case.
Ma non serve conoscere il listino Piaggio: dalla descrizione della caduta capitata al vecchietto era evidente che l'ABS non ci fosse.
Riguardo all'elettronica non posso che essere d'accordo con quanto letto finora sul rapporto strettissimo che ha con la potenza sempre più esagerata e ingiustificata delle moto attuali.
Ma proprio per questo motivo, dall'ammasso "elettronica" intesa in senso dispregiativo dai motociclisti old school, (categoria a cui anche io mi vanto di appartenere), terrei distinto proprio l'ABS perchè la sua utilità prescinde dalla potenza della moto, come dimostra la vicenda del vecchietto.
Paradossalmente l'ABS (sulla ruota anteriore) avrebbe senso anche su una bicicletta o su un Califfone proprio perchè la dinamica delle cadute su veicoli a 2 ruote è sempre la stessa: per un qualche motivo X si blocca la ruota anteriore, si chiude lo sterzo e ci si ritrova con la faccia a terra senza nemmeno aver capito come.
Personalmente ho una Versys 650 con 64 cv che mi bastano e mi avanzano, l'ho voluta fortemente con l'ABS proprio per quanto scritto sopra e non desidero nessun'altro "aiuto".
Commento di: devargas
Eppure Piaggio è una marca abbastanza costosa, in genere anche attenta. Anche io valuto l'ABS un aiuto essenziale su tutte le tipologie di mezzo. Non solo: per una questione di coerenza, considerato che parliamo di elettronica dedicata alla sicurezza (indirettamente al neofita, all'inesperto, all'avventato, al neopatentato). Potremmo quindi anche dire: orientata ai giovani, (non me ne vogliano) che maggiormente abbisognano di tale ausilio. Proprio loro, purtroppo, ne sono invece defraudati da una logica meramente commerciale, non coerente e speculativa.
Commento di: devargas
Na' tazzulella e' cafè con te, la prenderei ben volentieri!