La Community Ting'Avert
Ma io mi diverto...
Scritto da robitreno - Pubblicato 10/11/2014 15:45
Non sempre le opinioni di padri e figli sono le stesse...

I miei figli mi dicono che sono fuori di testa. Potrebbero avere anche ragione, ma a me, fare certe cose piace. Mia moglie non è mai voluta salire in moto ed allora... mi diverto da solo.

Se volete sapere qual'è stata la mia ultima "pazzia", leggete qui.

Roberto
 

Commenti degli Utenti (totali: 17)
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Commento di: Pier_Silverio il 10-11-2014 19:33
Quando sono arrivato a questo punto: «Durante la visita apprendiamo che l'indomani mattina, uno dei “Pendolino” per le ferrovie polacche, ormai terminato, sarebbe stato trasferito dallo stabilimento alla contigua stazione ferroviaria di Savigliano dove, nel pomeriggio, sarebbe stato prelevato da due locomotori che lo avrebbero trainato in Polonia»

Ho pensato che il resto del report avrebbe descritto come te e i tuoi amici siete riusciti a progettare e a realizzare il furto del pendolino, e di come questo sia ora "parcheggiato" dietro casa vostra, ricoperto di tendoni mimetici per evitare che lo vedano dai satelliti. Mr. Green Mr. Green

Stai forse progettando una riedizione dei "Viaggi di Gullier" (o "col Gulliver")? ASD Applause
Commento di: robitreno il 10-11-2014 20:53
Per il Pendolino vorrei.....che tu avessi ragione. Essendo anche appassionato di modellismo ferroviario, se avessi il Pendolino nel giardino di casa, pensa.......che plastico potrei costruirci dentro. Oltre le ferrovie ci sarebbero campagne, città, strade e sulle strade metterei tanti......soci del Ting' Avert....
A propposito di Viaggi di Gulliver, devi sapere che nella casa di campagna a Sarzana (SP) ho la mia mitica Apetta (Ape 50). Ho già pronto il progetto per portarla a vedere Parigi. Il viaggio è programmato in 5 tappe. Chissà se la primavera prossima, appena compiuti i 65 anni.......
Saluti
Roberto
Commento di: Pier_Silverio il 11-11-2014 03:15
Complimenti, spero proprio di avere la tua carica quando avrò la tua età Applause Smile
Commento di: Kildem il 11-11-2014 02:22
358 chilometri in moto??
Curve, curvoni, montagne, salite e discese??
In scoooooter?!
Devi avere il culo d'acciaio!
Per un attimo ho creduto saresti andato in Polonia in moto, te lo giuro!
Complimenti per lo spirito d'avventura, vecchi sì, rincoglioniti no!
Commento di: devargas il 11-11-2014 12:38
Bravo, l'età, anzi, i limiti dell'età, l'esser vecchio, disadeguato, rientra nella logica di perdere delle abilità. Cazzate, è un autoconvincimento che ha origini da una lenta e costante imposizione sociale, un condizionamento a cui, alla fine, si soccombe. Prima o poi ci si convince che si, è vero, hanno ragione, si è vecchi!

Ma se io incomincio a parlare di disadeguatezza, incapacità, ridicolaggine, limiti, stili di vita calmi e consoni (a cosa poi) ad un ventenne, e lo faccio con costanza, per 5, 6, o 7 anni...be, credetemi, quel ragazzo a trent'anni sarà inevitabilmente vecchio e stanco.

Feci questo discorso a mio figlio ora quattordicenne: "io non sono vecchio, ma se voi mi volete convincere di questo arriverà il giorno in cui vi crederò!"

Ora è il primo a sostenermi e non accettare mai, nemmeno lontanamente che io parli di limiti, stanchezza o diseguatezza.

La tua avventura è giovanile ma intensa, volta a cogliere con esperienza le bellezze e le gioie più semplici e di queste goderne. (Per come un ragazzo spesso non riesce a fare).

Mi piace, e ti dico dai miei anni, 54, (non tantissimi ma nemmeno pochi) forza, andiamo avanti con nuovi progetti di vita e di avventura, che per fermarsi c'è tempo!
Commento di: robitreno il 11-11-2014 19:52
Grazie a tutti per le simpatiche risposte.
A fermarmi non ci penso neppure.
Lo so che prima o poi avverrà qualcosa che mi fermerà........ma non sarà per mia volontà!
Lampeggi a tutti
Roberto
Commento di: kappasette il 12-11-2014 11:12
quello che mi è piaciuto di piu' è il livello di cultura che dimostri.Molti me compreso,attaversano paesi non sapendo cosa hanno dato alla storia e quali storie tramandano.
Commento di: robitreno il 13-11-2014 21:16
Certi complimenti confesso che mi imbarazzano un pochino. Non ho inteso fare sfoggio di cultura, anche perchè le notizie che ho riportato credo che oggi si possanno trovare facilmente grazie ad internet. La mia credo sia solo curiosità. Mi piace sapere la storia dei paesi, delle città, delle persone. A volte certe cose nascono per caso. Quand'ero bambino, con i miei, si andava spesso a trovare la nonna ad Alessandria (Rione Cristo). Allora l'autostrada finiva a Serravalle e si percorrevano le statali. A Spinetta Marengo non essendoci ancora la circonvallazione si attraversava il paese e la strada incrociava la ferrovia con un passaggio a livello. Mio padre dimostrava la sua contrarietà quando lo trovavamo chiuso. Io, invece ero contento perchè così avrei visto transitare il mio amato treno. Dopo poche centinaia di metri si transitava davanti alla sede del museo napoleonico della battaglia di Marengo, che mio padre m'indicava e, appena percorso il ponte sul Bormida, m'indicava "il platano di Napoleone" così chiamato perchè la leggenda racconta che sotto la sua ombra si fosse riposato il generale francese.
Arrivato alle scuole medie studiammo la "Campagna d'Italia" di Napoleone. Quelle nozioni si aggiunsero a quanto indicatomi da mio padre nella zona di Marengo, e suscitò la mia curiosità e m'informai di più. Ancora oggi quando mi capita di leggere qualche cosa sulla materia "immagazzino". Essendo ormai "vecchietto" ho avuto modo di "immagazzinare" varie cose.
Difficilmente la "curiosità" ci farà diventare degli scienziati, ma sicuramente ci farà conoscere molte cose, ci renderà la vita più interessante.
Ho provato a fare qualche gita con soci di motoclub, ma si finiva con macinare chilometri senza nulla sapere e conoscere dei posti attraversati per poi finire a tavola a mangiare e chiacchierare nel primo ristorante. E' si piacevole ma per me un po' sterile.
Sarebbe utile, quando si progetta una gita, documentarsi prima, fare una riunione nel motoclub dove ognuno porti il suo contributo conoscitivo in modo che arrivando nei vari posti si sappia almeno £da che parte girare la testa". Al che si sarebbe in grado innanzitutto di progettare una gita con un itinerario non a caso ma "mirato" ed un interesse diverso. Anche il cibo fa parte della cultura.
Andare nell'Astigiano senza assaggiare la "Bagna Cauda", a Mantova i "Tortelli di Zucca", in Emilia lo "Gnocco fritto", tanto per citare qualche piatto tipico, mi sembrerebbe quasi inutile andarci, Non ti pare?
Buone gite e....lampeggi.
Roberto
Commento di: Elr0ndK il 13-11-2014 17:10
Chapeau. Bellissimo e dettagliatissimo il racconto, tu sei un pazzo, ma un pazzo di quelli buoni da cui bisognerebbe prendere esempio.
Io di anni ne ho poco più della metà e cercherò di imparare qualcosa.
Grazie!
Commento di: robitreno il 13-11-2014 21:26
Non so se siano visibili a tutti le risposte che dò ad un commento. Nel dubbio t'invio la risposta che ho mandfato a "Kappasette". desidero smitizzare ciò che ho fatto e nello stesso tempo cerco di dare il mio contributo a rendere più interessanti le gite in moto.
ecco la risposta:

Certi complimenti confesso che mi imbarazzano un pochino. Non ho inteso fare sfoggio di cultura, anche perchè le notizie che ho riportato credo che oggi si possanno trovare facilmente grazie ad internet. La mia credo sia solo curiosità. Mi piace sapere la storia dei paesi, delle città, delle persone. A volte certe cose nascono per caso. Quand'ero bambino, con i miei, si andava spesso a trovare la nonna ad Alessandria (Rione Cristo). Allora l'autostrada finiva a Serravalle e si percorrevano le statali. A Spinetta Marengo non essendoci ancora la circonvallazione si attraversava il paese e la strada incrociava la ferrovia con un passaggio a livello. Mio padre dimostrava la sua contrarietà quando lo trovavamo chiuso. Io, invece ero contento perchè così avrei visto transitare il mio amato treno. Dopo poche centinaia di metri si transitava davanti alla sede del museo napoleonico della battaglia di Marengo, che mio padre m'indicava e, appena percorso il ponte sul Bormida, m'indicava "il platano di Napoleone" così chiamato perchè la leggenda racconta che sotto la sua ombra si fosse riposato il generale francese.
Arrivato alle scuole medie studiammo la "Campagna d'Italia" di Napoleone. Quelle nozioni si aggiunsero a quanto indicatomi da mio padre nella zona di Marengo, e suscitò la mia curiosità e m'informai di più. Ancora oggi quando mi capita di leggere qualche cosa sulla materia "immagazzino". Essendo ormai "vecchietto" ho avuto modo di "immagazzinare" varie cose.
Difficilmente la "curiosità" ci farà diventare degli scienziati, ma sicuramente ci farà conoscere molte cose, ci renderà la vita più interessante.
Ho provato a fare qualche gita con soci di motoclub, ma si finiva con macinare chilometri senza nulla sapere e conoscere dei posti attraversati per poi finire a tavola a mangiare e chiacchierare nel primo ristorante. E' si piacevole ma per me un po' sterile.
Sarebbe utile, quando si progetta una gita, documentarsi prima, fare una riunione nel motoclub dove ognuno porti il suo contributo conoscitivo in modo che arrivando nei vari posti si sappia almeno £da che parte girare la testa". Al che si sarebbe in grado innanzitutto di progettare una gita con un itinerario non a caso ma "mirato" ed un interesse diverso. Anche il cibo fa parte della cultura.
Andare nell'Astigiano senza assaggiare la "Bagna Cauda", a Mantova i "Tortelli di Zucca", in Emilia lo "Gnocco fritto", tanto per citare qualche piatto tipico, mi sembrerebbe quasi inutile andarci, Non ti pare?
Buone gite e....lampeggi.
Roberto
Commento di: Elr0ndK il 14-11-2014 10:49
Tranquillo, tutti quanti possiamo leggere sia i commenti che le risposte :)

Riguardo la curiosità hai ragione, porta a sapere tante cose e come te anche a me piace sapere qualcosa del posto in cui vado. Però non disdegno nemmeno l'altra forma di gita motoristica: macinare km. Sarà perché sono arrivato alle moto solo due anni fa, ma sono avido di prendere confidenza col mio ferro e quindi mi piace fare tutti i tipi di gita: da quello corto con molte pause e molti momenti per osservare i panorami, chiacchierare etc a quelli dove si macinano centinaia di km. Quello che, invece, non mi piace è quando il gruppo va in modo "arrembante" perché si prefigge obiettivi difficili, esempio 800km di stradine da fare in giornata, in questo modo diventa un'inutile corsa contro il tempo fine a se stessa.

Rispetto a te, però, io ho un problema: la memoria "settoriale". Ci sono alcune informazioni che, benché di scarso interesse, non riesco a ricordare come ce ne sono altre che magari mi interessano maggiormente ma non mi rimangono proprio in testa.
A fine agosto/inizio settembre ho fatto insieme a mia moglie una gita (ahimè in macchina) in Toscana dai ritmi compassati e prendendoci tutto il tempo necessario per vedere tutto con calma, questo ci ha portato a conoscere, per farti qualche esempio, come si sta evolvendo la ristorazione a San Gimignano, com'è nata e com'è stata recuperata la ricetta originale della Biadina (liquore lucchese), che un B&B dove siamo stati 3 volte fu la base dei soldati americani quando liberarono Lucca (di cui, tra l'altro, hanno fatto una rievocazione proprio quest'anno ed alla quale partecipò uno dei soldati americani che parteciparono alla guerra mondiale) ed una serie di altre curiosità.
Sapere di più dei posti che visiti secondo me ti permette di viverli, nel vero senso della parola, così come quando vado in una qualsiasi località italiana o estera ESIGO di conoscerne ed assaggiarne anche la cucina tipica, essenziale per conoscere meglio il posto. Andare in Valtellina una volta e non mangiare un buon piatto di pizzoccheri, andare a Lucca e non assaggiare la zuppa alla frantoiana, i tordelli lucchesi e la torta alle erbe di campo, andare nella Sila in Calabria (la mia regione natale e quella dove ho vissuto fino a 6 anni fa circa) e non assaggiare le patate rosse o viola fritte, meglio se nello strutto, o i vari sottoli di melanzane, funghi locali e chi più ne ha più ne metta, è un vero "assassinio". Condivido quando dici che è quasi inutile andare in un posto se non ti concedi quantomeno questo piacere.
Se qualche volta mi capiterà di fare un giro dalle tue parti, ti contatterò così magari, se hai tempo, puoi "presentarmi" un po' quei posti che conosco molto poco.

Buona strada,
Francesco.
Commento di: robitreno il 14-11-2014 17:53
Mi fa molto piacere che siamo in perfetta sintonia.
Della Calabria ho ricordi bellissimi. Arrivai fino a San Giovanni in Fiore, in quanto capolinea della ferrovia a scartamento ridotto proveniente da Cosenza. Seguii il treno a vapore per un tratto attraversante la Sila. A Camigliatello Silano, nell'attraversare il bosco feci alcune belle diapositive avendo saputo, prima della partenza che, quella di Camigliatello, è la più importante abetaia italiana.
La Cosenza - San Giovanni in Fiore, finchè è stata in servizio, ha detenuto un record, quello della stazione più alta d'Italia: San Nicola - Silvana Mansio.
Lungo il lago Arvo, con la mia famiglia, abbiamo gustato delle splendide trote.
Mi permetto di ricordare un'altra specialità calabrese: la 'nduja che raramente.....non è presente nel mio frigorifero.
Se verrai dalle mie parti sarà un piacere poterci incontrare.
Salutoni
Roberto
Commento di: Elr0ndK il 14-11-2014 17:59
La nduja però da prendere rigorosamente nel vibonese, in particolare Spilinga, o nel lametino, che sono le due migliori.
In Sila ci sono anche molte strade belle da fare in moto: un mio amico toscano che aveva alcuni parenti al mio paese, portava la moto appositamente per girare la Sila lui che, da Toscano, aveva un paradiso motociclistico a portata di mano. E' quanto dire.

A presto!
Commento di: robitreno il 14-11-2014 18:38
Ti ringrazio per le ulteriori precisazioni. Non arrivo a tanto. quando trovo la 'nduja la compro senza domandarmi da quale comune arrivi, anche perchè fino ad un minuto fa non sapevo di quale zona precisa la 'nduja fosse originaria. Ora, grazie a te, lo so.
Grazie
Cordialità
Roberto
Commento di: StefyNrgMc2 il 23-11-2014 20:57
complimenti anch'io vorrei essere cosi a 40-50 anni!!
Commento di: reno57 il 27-11-2014 16:36
prima di tutto un saluto
poi una premessa: non amo gli scooter

però onore a chi dimostra che non c'è bisogno dell'ultimo modello di supermegatourer per divertirsi su due ruote


complimenti, affascinante il racconto ferromototranviario


ciao
Commento di: robitreno il 27-11-2014 18:08
Neppure io sono un amante dei plasticoni. Difatti, la mia moto è Honda 900 F2 Bol d'Or del 1981, in corso di (lento) restauro.
Ma devo dirti che in una città dalle vie strette come Genova (per salire dal centro città a casa mia - subito sopra - faccio 4 tornanti a 180°) apprezzo l'agilità di questo scooterino.
L'ho acquistato tre anni fa, quando aveva compiuto 16 anni da un dipendente Ferrari abitante a Monfestino, una frazione del comune di Serramazzoni (MO). Per telefono, con uno spiccato accento modenese mi chiese: "ma vieni col furgoooone" Gli risposi che sarei andato in treno e tornato con lo scooter. Mi disse "ciao". Treno fino a Modena, autobus fino a Maranello, poi in auto con lui fino a Monfestino. Espletate le pratiche....Partenza: Pietra di Bismantova, Castelnuovo ne' Monti, Passo del Cerreto, Aulla e poi.......Genova è dietro l'angolo.
Con il Bol d'Or avrei pennellato meglio le curve, ma vuoi mettere il sapore della pazzia....... Rotfl
Lampeggi Lamps
Roberto
la Pietra di Bismantova fotografata senza scendere dallo scooter
ex Albergo La Gabellina dove 43 anni fa conobbi mia moglie