Motoclista ucciso ma la colpa è solo sua!?
Commento di: Elr0ndK
Io potrei essere uno di quei "signori lettori" che tu etichetti come benpensanti ed a cui auguri di ricevere lo stesso trattamento da parte di un TIR.
Però, ti dirò in tutta franchezza, se guardi bene il video e cerchi di notare altri particolari oltre allo schianto noterai che in prossimità dell'incrocio c'è un'indicazione: "SLOW" con una freccia in avanti, l'indicazione era per chi, come il malcapitato, arrivava in quella direzione.
Ora, puoi opinare tutto, ogni parere va rispettato però vorresti dire che è colpa dell'automobilista?
Tutta la solidarietà del mondo, se fosse capitato a qualcuno che andava a 80km/h su una strada da 90km/h l'automobilista sarebbe stato TOTALMENTE responsabile; in queste condizioni è ben diverso: troppo spesso motociclisit/ciclisti/automobilisti etc soffrono della sindrome del "sono invincibile e totalmente padrone della situazione", cosa che viene tristemente e puntualmente confutata dai fatti.
Bisogna capire una cosa fondamentale che spesso trascuriamo volutamente: i primi responsabili per la nostra incolumità siamo noi.
Se io andassi a 100km/h in una strada da 50km/h con molte curve e fondo dissestato sarei perfettamente consapevole di essere incline a farmi male, però dovessi cadere in una curva a destra e venir travolto da un mezzo che procede a 40km/h che colpa ne avrebbe lui? Nessuna.
Forse sono idealista o perbenista, come dici tu, ma personalmente credo che andare nel rispetto delle regole (almeno la maggior parte) ed usando molto buon senso alla guida, rallentando in prossimità di incroci o di posti potenzialmente pericolosi, sia una virtù (sì, esatto, una virtù) che molti motociclisti non hanno, me compreso nonostante sia uno di quelli etichettati come fermoni, perché convinti che sotto i 130km/h non ti diverti.
Personalmente, anche se leggere il tuo bellissimo augurio mi fa girare le balle, non ti auguro nessun TIR, ma spero vivamente di incontrare gente diversa nel mio percorso da motociclista iniziato da poco anche se ho 34 anni...
Motoclista ucciso ma la colpa è solo sua!?
Commento di: MAUROX
Grazie per il commento, devo precisare però che io non ho augurato a nessuno di finire sotto un TIR od altro, probabilemente ti è sfuggito il verbo condizionale che non a caso ho utilizzato (mi verrebbe voglia ho detto ma non lo faccio).
Io rispetto la tua opinione ma tu non attribuirmi affermazioni che non ho fatto.
Io continuo a ritenere che se uno deve dare la precedenza la deve dare e basta e che se non sa valutare la velocità del veicolo che incrocia allora c’è da preoccuparsi; nella fattispecie non ha nemmeno valutato ha svoltato e basta.
Il comportamento del povero motociclista è stato certamente imprudente ma questa imprudenza non costituisce esimente per la mancata precedenza, si è trattato di un comportamento voluto (quello dell’automobilista) ben diverso dall’esempio che tu fai dell’incolpevole autista che si trova davanto all’auto il motociclista caduto a causa di proprio comportameno imprudente.
Comunque ribadisco che IO non non auguro e non ho augurato nulla di male ad alcuno e non vedo perché non salutarti se ti dovessi incrociare per strada; in oltre 30 anni di guida turistica di moto e di circa 70.000 km annualmente percorsi in auto di comportamenti irresponsabili ne ho visti sia da parte di auto che di moto e di ogni altro tipo di veicolo e non sono mai stato di parte e non credo di esserlo nemmeno in questa circostanza, poi liberi tutti di avere le proprie opinioni.
Motoclista ucciso ma la colpa è solo sua!?
Commento di: 42
Io continuo a ritenere che se uno deve dare la precedenza la deve dare e basta
Vero, com'è vero, però, che se uno deve viaggiare entro il limite deve farlo e basta
se non sa valutare la velocità del veicolo che incrocia
Valutare un veicolo dal profilo frontale tanto stretto come una moto è difficile, molto difficile. Un'auto o un camion hanno una dimensione frontale tale che il nostro cervello riesce a calcolare abbastanza velocemente la velocità (o, meglio, il tempo di avvicinamento) semplicemente ossrvando di quanto si ingrandisce questo profilo frontale.
Con una moto questo non succede.
si è trattato di un comportamento voluto (quello dell’automobilista)
Non meno voluto di viaggiare in totale spregio dei limiti (quello del motociclista)
La colpa non è SOLO del motociclista (sostenendolo mentirei sapendo di mentire), ma certo è ANCHE sua (e sostenendolo sarei periclosamente ipocrita).
Finchè continueremo a ritenerci al di sopra delle regole (gli altri devono rispettare il cds, noi forse ma anche no) non andremo da nessuna parte.
Motoclista ucciso ma la colpa è solo sua!?
Commento di: 42
Chiedo scusa, la frase
"ma certo è ANCHE sua (e sostenendolo sarei pericolosamente ipocrita)"
è incompleta. Va letta come
"ma certo è ANCHE sua (e sostenendo il contrario sarei pericolosamente ipocrita)"
Motoclista ucciso ma la colpa è solo sua!?
Commento di: Elr0ndK
Per come la vedo io, se avesse viaggiato nei limiti non si sarebbe preso probabilmente nemmeno uno spavento, l'automobile sarebbe passata tranquillamente e lui pure.
Io, per come sono fatto, fossi stato l'automobilista mi sarei fermato (ma io mi fermo anche con diritto di precedenza perché sono fermamente convinto che dove vivo la gente guida/passeggia come se non esistesse altro essere vivente nel mondo ad usufruire della strada), ma con ciò non do assolutamente la colpa a lui che di responsabilità ne ha comunque poca; però fossi stato il motociclista non sarei passato in quel modo totalmente privo di qualsivoglia senno...
Inoltre, affermare che fosse un qualcosa di voluto dall'automobilista mi sembra esagerato: fino a prova contraria anche lui/lei poteva farsi male o peggio, se l'avesse preso sulla fiancata...
A me sembra che le responsabilità siano chiare: per quanto si possa accusare l'automobilista, a spanne giudicando i tempi quando ha iniziato la manovra la moto credo si trovasse ad oltre 300/350m, spazio più che sufficiente per fare la curva a patto di non vedersi arrivare contro un proiettile.
Per quanto si possa solidarizzare non credo ci sia molto da dire... Sono d'accordo con 42, sembra quasi che solo gli altri sono tenuti ad osservare le regole, mentre noi che siamo anche utenti deboli (almeno quando siamo in moto), siamo fuori dalle leggi. Non solo in casi del genere, sempre: vedi quando si parla dei multati in Svizzera quando beccati a +80km/h sul limite, quando si parla di scarichi aperti o silenziati (in questo caso adoro la "giustificazione" dell'essere più avvertibili, comicità estrema 2.0), etc.
Se ci sono le regole le si rispettano, magari se iniziamo noi a renderci meno antipatici, prima o poi la finiremo di dire che sono tutti contro i biker.
Per il malinteso sul verbo, avrò capito male e nel caso mi dispiace, ma rimane che non è un bel modo di esordire dopo aver già espresso sarcasticamente cosa pensavi di quelli che "assolvono", in un certo senso, l'automobilista.
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Commento di: MacMickey
le cose "sbagliate" a mio avviso sono le prese di posizione, indirettamente anche la tua.
Il video è stato reso pubblico dai genitori del ragazzo, unicamente come monito sulla sicurezza stradale, rivolto in particolare ai motociclisti. Un tentativo di rendere non del tutto inutile questa tragedia evitandone altre.
Guardandolo ci si rende subito conto di quanto tutto appaia sin da subito inevitabile, la moto non sembra neppure rallentare, neppure sembra cambiare traiettoria in un tentativo disperato di evitare la collisione. Si vede la macchina che inizia la svolta già prima, e la moto che la prende in pieno, manca ogni reazione a quella velocità...
Io credo che in questo caso chi ha maggiormente sbagliato ha pagato con la propria vita, e ha inflitto un terribile dolore a molte persone.
In moltissimi altri casi invece succede che qualcuno paga a caro prezzo gli errori degli altri, e magari il responsabile non ne sente alcuna colpa o non gli viene fatto pesare a dovere la gravità dello sbaglio commesso. In questo caso prese di posizione e indignazione sono dovute.
Noi motociclisti ci lamentiamo sempre di chi guida le automobili, lo facciamo in continuazione citando esempi casi ecc.
Ma questa nostra coscienza della "situazione" non sembra renderci minimamente prudenti. Anzi ci vantiamo pure perchè "le schiviamo tutte"
Quante volte siamo certi che un auto ci vede arrivare ma svolta comunque? Ci salta davanti in un incrocio, esce in un sorpasso ecc.. Sappiamo che spesso siamo visti ma non considerati. Questo ci rende doppiamente colpevoli quando succede qualcosa, perchè conosciamo già la reale pericolosità del frangente, ma ci mostriamo stupiti dell'accaduto.
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Commento di: Savi_NERO
Mi associo allo sgomento per una giovane vita interrotta in un attimo.
La famiglia ha voluto rendere pubblico il video, non per colpevolizzare il conducente dell'auto, ma per essere di monito ad altri motociclisti che non si rendono conto quanto sia alto il rischio di perdere la vita se si corre con la moto su strade normali. A ruoli invertiti, la moto che impegna l'incrocio e l'auto che gli piomba addosso ad alta velocità senza poterla evitare, la colpa sarebbe del motociclista che non doveva impegnare l'incrocio?
Chi corre con la propria auto o in moto è un pericolo per i danni che può arrecare agli altri ed a se stesso. Se sei in moto devi sapere che metti a repentaglio la tua vita anche per fatti banali, che non dipendono da te, ma che possono esserci: un cane che attraversa la strada, una ruota che si sgonfia, una buca sull'asfalto, un .... Ne vale la pena?
Ascoltiamo la famiglia e diciamole grazie. Da domani andremo più piano e staremo più attenti.
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Commento di: vilcoyote
E rieccoci a dover confrontare la differenza tra il "rischio" e il "pericolo", soggettivo e controllabile il primo, assoluto e indipendente dalla nostra volontà e/o comportamento il secondo. Ho letto l'articolo e visto il filmato in questione, anche in lingua originale giorni fa... certo l'automobilista non è scevro da responsabilità, ma anche il motociclista ci ha messo parecchio del suo! per esprimere giudizi di un certo valore bisognerebbe avere dati telemetrici circa la distanza tra i due mezzi al momento in cui il motociclista realizza che l'urto è imminente, la velocità di entrambi, se hanno frenato, e altri dati cinematici del genere; dal momento del grido a quello dell'impatto passa circa un secondo (poco più di una quarantina di metri a quella velocità) però già tre-quattro secondi prima dell'impatto (e prima della scritta "SLOW" sull'asfalto) si vede già la macchina sulla corsia centrale per la svolta a destra e la distanza dovrebbe aggirarsi sui centoventi-centosessanta metri... gente...calcoli che lasciano il tempo che trovano eh! quindi secondo me il tempo per togliere il gas e toccare il freno per rallentare e agevolare la svolta all'automobilista o comunque per guadagnar tempo per capire il da farsi c'era tutto; il motocliclista invece accenna una leggera deviazione a sinistra, come a voler passare davanti all'auto nel caso questa avesse inchiodato, mentre a mio avviso la via di fuga più sicura era alla sua destra, anche se era libera la sola corsia di svolta a destra e se sull'altra corsia di marcia sopraggiungeva un veicolo che comunque probabilmente non avrebbe costituito un pericolo... soprattutto se in quei cento-centoventi metri la velocità fosse scesa sotto ai 100km/h... pochi secondi prima dell'impatto toglie la mano sinistra dal manubrio... è un'azione riprovevole quando si va piano, figuriamoci a quella velocità! quindi denota una certa "rilassatezza" alla guida, in prossimità di un incrocio, con traffico e ad una velocità non proprio da codice...dai ragazzi... cerchiamo di essere onesti con noi stessi... il pericolo di un impatto con un'auto che svolta a snx (in questo caso a dx) è sempre presente in prossimità di un incrocio (salvo la strada completamente deserta...) e il rischio di finirci sopra dipende da un sacco di parametri, a cominciare dalla velocità dei mezzi, dalla velocità di reazione nel momento in cui si percepisce il rischio di impatto, il tipo di manovra evasiva scelta (solo riduzione della velocità più o meno drastica, manovra evasiva o entrambe), le capacità del motociclista e/o dell'automobilista... insomma, si fa presto ad appioppare etichette, cerchiamo di valutare bene l'accaduto! con tutto il rispetto per entrambi: per il giovane deceduto e per l'altro che si porterà per il resto della vita quella scena davanti agli occhi!!!
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Commento di: Doc_express
A quanti è capitato che l'auto o il furgone che ti sta davanti dopo un pò mette la freccia e gira a sinistra. Se le condizioni stradali sono giuste è un suo diritto farlo. E deve essere fatto con la testa,ovvio.
Il problema ,peraltro ben diverso è quando arriva un proiettile a due ruote che comunque ha uno spazio di frenata diverso da zero (anzi bello lungo) e a volte non si ha manco il tempo di VEDERLO.
A velocità maggiori hai sempre meno tempo per "capire" il problema e affrontare la situazione. Inoltre....diciamolo pure,chi guida una moto "che cammina" spesso ha la manetta pesante . Nessun problema su una strada totalmente libera,è un goccio diverso quando ci sono anche "gli altri" .
A me stanno sul naso le moto sportive,più che altro perchè quasi ti si infilano sotto le ruote sui colli,perchè spesso e volentieri le trovi ciliegiate per strada e perchè sopratutto le ritengo causa della diceria "la moto è pericolosa" . E io ne ho le scatole piene di sentirmi i soliti discorsi odiosi e da overdose sulla sicurezza,sulle protezioni,sul fatto che si deve sempre avere in testa un vaso da notte integrale di una nota marca italiana,sulle moto che pensano al posto mio e quant'altro.
i 160 non tutte le harley te li lasciano tenere,e quasi nessuna enduro "seria" li fa,se lasciamo perdere le stradali travestite.
Poi da quando ci sono le telecamerine sono tutti pilotoni del fine settimana e si sentono ancora più autorizzati a dare gas per farsi vedere poi su youtube ....ci fossero tanti poliziotti a guardare il video e fioccassero multe la voglia di "velocità" vedi che va via.
Io non dico che l'automobilista è un santo ma lo stesso caso di guida malfatta se l'altro teneva i limiti si risolveva con una frenata violenta e nulla più.
Mi sono rotto le scatole che ogni fine settimana i giornali locali traboccano di ragazzi morti (specialmente nella bella stagione) e quindi prendo le mie posizioni
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Commento di: SaoPaulo
Gentlemen
ho visto anch'io quel filmato e mi trovo concorde con @vilcoyote: l'automobilista non ha rispettato la sacralità della precedenza ma il motociclista andava veramente troppo forte, soprattutto dato il tipo di strada, questa volta purtroppo gli è andata male ma chissà quante volte gli è andata bene in passato, mi viene da pensare che fosse una persona abituata non dico a sfidare la morte ma piuttosto a circolare prendendosi dei rischi enormi...
Cioè, se un motociclista vuole fare il Marquez (anni fa avrei scritto il Valentino...) della situazione che vada in pista o almeno lo faccia in una strada a senso unico e possibilmente semideserta o deserta...
Sappiamo tutti benissimo che la stragrande maggioranza degli automobilisti non rispetta le due ruote, fate caso a quando superiamo una fila di automobili ferme in colonna, quante volte si rischia di venire investiti perché l'automobilista cambia corsia all'improvviso senza guardare e/o mettere la freccia?!?
Il viaggiare tra le auto in colonna è tra le cose più pericolose che ci siano nonostante le auto siano ferme o quasi!
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Commento di: nonecolpamia
qui mi tocca intervenire. E faccio l'avvocato del Diavolo (ossia difendo le auto, pur essendo motociclista)
Io uso la moto tutti i giorni per andare al lavoro oltre che nei fine settimana per diletto e quindi mi trovo TUTTI i giorni a "superare una fila di automobili ferme in colonna"
E' vero che ogni giorno io potrei essere sdraiato dal tizio che "cambia corsia all'improvviso senza guardare e/o mettere la freccia"
Ora però VI CHIEDO (e mi chiedo) QUANTI di voi (e quante volte io) superando la famosa "fila di auto" fate i 50 all'ora senza svicolare a destra e sinistra e accelerando all'improvviso per passare quelle due macchine ecc. ecc. ???
Il citato automobilista in coda dovrebbe accorgersi della moto che arriva all'improvviso, sbucando da dietro la fila a ben oltre i 50 all'ora?
E nel caso del povero ragazzo in moto, l'automobilista che "non ha dato la precedenza" come avrebbe dovuto accorgersi in tempo del tizio che arrivava a velocità DECISAMENTE superiore ai limiti?
I genitori del ragazzo hanno messo il video in rete SOPRATTUTTO per incoraggiare i ragazzi come loro figlio a stare attenti in moto. Se avete letto l'articolo nessuno di loro ha detto "hanno ammazzato nostro figlio".
ha ragione chi dice che è ora di smetterla di comportarci come "biker brutti e cattivi". Io sono stufo di sentirmi dire "...ve la cercate..."
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Commento di: Elr0ndK
Guarda, io gli slalom in mezzo alle file li evito perché ho paura di rovinare la moto, più che di farmi male, e non sto scherzando.
Solo in due occasioni, ma due contate, ho superato una macchina in colonna sulla destra (con minimo 2 metri di spazio dal limite della carreggiata), perché vedevo i guidatori titubanti ed indecisi. Per il resto, se ho spazio a sinistra pian pianino mi porto avanti, ma sempre sotto i 50km/h per evitare brutte sorprese. Come evito di superare quelli che, sempre per fare esempi, vedendo una moto dietro si mettono apposta con la ruota sulla striscia di mezzeria per non lasciarci spazio.
Però in autostrada ho visto, per esempio, un Monster passare tra 2 e 3 corsia due macchine quasi appaiate, in fase di sorpasso ma con poca differenza di velocità, che andavano intorno ai 120km/h e questo qui gli è passato in mezzo andando più veloce di almeno 30km/h.
E come lui tanti altri, che poi vanno in giro a dire che le moto arrivano a 150km/h senza che nemmeno te ne accorgi, come se bastasse guardare la manopola destra per arrivare a velocità folli... A me, poi ripeto sarò io che ho una moto addormentata, un "misero" 899cc 3 cilindri, ma non mi è mai parso che lei decidesse di sua sponte di portarmi a quelle velocità né che ci arrivasse appena toccando la manopola...
Il punto è che, anche questo esempio dello svicolare nel traffico o superare auto in coda, a voler fare in toto gli avvocati del Diavolo, sono infrazioni. Ma, come sappiamo tutti, ce lo concedono senza problemi. Quindi non è che auto, poliziotti, ciclisti, camionisti sono biologicamente nati con l'odio verso i motociclisti, siamo anche noi che spesso con determinati comportamenti prestiamo il fianco a certi giudizi negativi.
In strada non ci sono santi, ma se si pretende rispetto è bene anche trattare gli altri con rispetto; perché anche io ho le scatole piene di vedere alcune persone che mi guardano come fossi un teppista per il semplice fatto di aver commesso il peccato di aver acquistato una naked sportiva per colpa di quale personaggio che c'è la manina pesante...
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Commento di: bulldog61
Velocità del motociclista e scarsa attenzione dell'automobilista? Colpa dell'uno, colpa dell'altro fatto sta che un uomo di 38 anni è morto.
Parlare male di motociclisti spericolati che si sentono invincibili, che guidano in strada pensando di essere in pista.Chi di noi non ha avuto un attimo di sfogo.(non mi venite a raccontare c....te dicendomi "io viaggio sempre cds") non ci credo.Io ho 53 anni uso (usavo poi scrivo anche il perchè del verbo al passato) tutto il giorno tutti i giorni per spostamenti lavorativi. Quindi l'età e l'esperienza dovrebbero fare di me,come dite voi... un fermone. Eppure vuoi per la fretta vuoi per un momento o uno stato d'animo particolare qualche volta mi sono trovato anche io a superare di gran lunga il limite di velocità, sia in città che fuori.Fortunato?Esperto? Io propenderei per la prima ipotesi. Questo fino ad al 9 Aprile 2014 alle 22:00 quando attraversando un incrocio con il semaforo verde alla velocità di circa 30 kh sono stato travolto da una autovettura che proveniva in senso opposto, riportando tre fratture al femore e dieci fra tibia e perone, con un totale di 125 punti di sutura.(sto ancora scontando l'urto, con mia moglie e i miei figli che quando sentono parlare di riacquistare la moto, diventano isterici e bestemmiano in aramaico antico) Adesso di chi è la colpa?L'autista della vettura ha dichiarato ai Vigili Urbani di non aver visto l'impianto semaforico......che dire. Il fatto è che noi stiamo su due ruote e non siamo invincibili ne immortali, dall'altra parte ci sono troppe distrazioni, vedi telefonini, navigatori satellitari, inesperienza, menefreghismo e tutto il cucuzzaro. Quindi grande dolore per la scomparsa di una persona e grande dispiacere per l'altra coinvolta nell'urto che secondo me non si riprenderà molto presto da questa storia. Purtroppo di queste discussioni se ne potrebbero fare (almeno a Roma) dalle tre alle quattro al giorno quando non piove. Quindi non colpevolizziamoci ne assolviamoci. Cerchiamo di essere ancora più prudenti, lo dico per noi. Doppio lamps a tutti
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Commento di: devargas
Anche a me è capitata una cosa simile, andavo forte, molto, ed una signora ha deciso per una inversione ad U in curva, io stavo in traiettoria ed in sorpasso, inoltre c'era la doppia striscia continua. Io ho avuto una sanzione per l'alta velocità, la moto è andata completamente distrutta, la signora non si è fatta niente ma ha ripagato i danni avendo palesemente torto.
Ora mi chiedo, potevo avere ragione se per esempio avessi impegnato un incrocio a 200 all'ora? La strada è di tutti, se l'incubo di un motociclista è quello di vedersi tagliare la strada, credo, parimenti, il terrore degli automobilisti siano quella razza di incoscienti di cui anche io facevo parte e che ti piombano addosso da non sai nemmeno tu dove.
Ovviamente la morte mitiga ogni pretesa di ragione, resta il lutto, il senso di colpa, il ragionare su quale percentuale di responsabilità realmente si abbia (come automobilista) e se, ovviamente, si poteva evitarlo, quell'incidente mortale. Credo che il peso della morte di un altro essere umano, un ragazzo, magari dell'età di nostro figlio, non sia cosa facile da portarsi addosso. Io credo incida per la vita e resti sempre a deturpare la pace della mente e dell'anima. Come giudice assolvo l'automobilista, applicando soltanto, sterilmente, il codice. Chissà se l'automobilista assolverà se stesso con la stessa facilità e con altrettanto fredda obiettività. Indipendentemente da ogni superficiale commento (che avranno anche la loro logica e ragion d'essere) io non credo.
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Commento di: Elr0ndK
A molti è capitato di trovarsi di fronte qualche sprovveduto che fa manovre del genere, come probabilmente molti di noi si saranno trovati dall'altra parte: anche a me l'anno scorso, la prima volta che presi la moto, andavo a 50km/h sul lungolago di Lecco quando una ragazza si avvicina ad uno stop (ero a 70m circa), mi guarda, parte e mi si ferma davanti perché, rendendosi conto di aver fatto una cavolata, ha ben pensato di bloccarsi anche... Io ho frenato, il classico panic stop che per mia fortuna non si è trasformato in una scivolata e non so nemmeno come sono riuscito a riprendere la moto scartando la macchina a destra. Ora, fossi andato a 80km/h, mi sarei fatto come minimo MOLTO male, ma la mia fortuna di essere un fermone mi ha aiutato ad evitare il disastro.
Purtroppo almeno una volta a settimana, quando vado a prendere il treno leggo nelle prime pagine dei giornali locali in esposizione fuori dall'edicola di incidenti mortali di ragazzi, talvolta incidenti in auto ma molto più spesso in moto; il punto è sempre lo stesso: dovremmo mettere da parte il nostro "orgoglio" e capire che non darci sempre il gas non è una sconfitta morale, ma un segno di forte maturità.
Anche io faccio il cretino a volte, ma sono consapevole dei miei limiti ed il mio "fare il cretino" spesso significa chiudere la fila dei gruppi cui mi aggrego, spesso anche ad abbondante distanza, anche perché se non ci sono le condizioni piuttosto mi faccio aspettare (od odiare, a seconda del gruppo).
Non voglio pontificare dicendo che sono meglio di altri, lungi da me, ma questo mio comportamento arriva da una semplicissima e cruda considerazione: il bello della moto è andarci ma è ancora più bello <strong>RITORNARCI</strong>. Per cui, se mi accorgo che sto esagerando (ovviamente nel mio personalissimo limite), levo il gas, punto, perché ormai guido come fossi l'unico e il solo che, in strada, ci tiene a farmi arrivare a casa integro. Sia in macchina che in moto.
Lamps
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Commento di: devargas
Utopicamente sarebbe la cosa migliore da fare, adottare il tuo stile e la forza delle tue considerazioni, immagino che gli incidenti si ridurrebbero dell'ottanta per cento.
Ciononostante la motociclezza è un mezzo eclettico che si adatta a molti scopi, enfatizzato più per l'azione e lo sport, che per il relax ed il turismo.
Credo sia una questione di retaggio "storico" che la motocicletta si porta dietro, un discorso che coinvolge le masse adrenalinizzandole. Poi, ovviamente, c'è sempre l'eccezione, rappresentata o da chi si è troppo spesso scottato (e gli è andata bene) o chi (ben più raro) di correre non ne ha mai sentito ne l' impulso ne l'esigenza.
Considera chi l'acquista a fini "evoluzionistici" (concedimi il termine) o sportivi. Immagino che sia paragonabile a chi acquista uno Snowboard, un paracadute, una moto da trial, un auto da drifting. Mezzi dedicati ad uno scopo. Che poi, nel caso specifico della motocicletta lo "scopo" è raggiungibile e sperimentabile ovunque, rappresenta comunque un altro discorso dove solo regole e repressione possono qualcosa.
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Commento di: Elr0ndK
Io vorrei capire soltanto cosa spinge a rischiare così stupidamente la vita...
Mi spiego con un esempio: domenica scendevo giù da Bellagio per andare sulla Colma, che è un piccolo "passo" dove c'è sempre una caterva di motociclisti perché è raggiungibile in poco tempo da Lecco e Como con delle belle curve e che, quindi, è l'ideale quando capitano quelle giornate in cui non hai molto tempo.
Percorrendo la strada insieme ad altri due amici, entrambi sulla loro moto, eravamo accodati dietro ad una macchina in prossimità di una curva cieca a destra quando sentiamo arrivare a cannone due "simpaticoni" che sverniciano noi e macchina proprio all'ingresso della curva (ricordo, cieca ed a destra), proprio in quel momento è sbucata una macchina in direzione opposta e, fosse stato avanti di non più di 1 metro circa, a quest'ora staremmo raccogliendo i pezzi suoi e della moto.
Assodato che a questi evidentemente piace correre, vorrei capire che diavolo di meccanismo scatta nella gente di questi "pilotoni" a fare questi sorpassi tanto rischiosi quanto inutili. Curiosità antropologica più che altro.
Perché, senza valide argomentazioni, sono portato a credere davvero alla teoria che sostiene che "la popolazione mondiale cresce mentre il livello globale d'intelligenza rimane costante".
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Commento di: devargas
Mi hai fatto venire in mente un articolo apparso sulla rivista "Riders": Speciale Tourist Trophy.
La corsa in questione è una delle più affascinanti ed adrenaliniche. Affascinanti solo in virtù dell'alto rischio a cui si sottopongono i piloti. Non esiste versione, anno dopo anno che non abbia riscosso puntuale le sue vittime.
Nello speciale dedicato a tale gara, hanno intervistato uno dei protagonisti: "Guy Martin" Tralascio tutta l'intervista, inserisco solo questa sua frase: "vincere o morire, che differenza c'è"?
Non lo critico, mi piace il tipo, d'altronde è uno stereotipo abbastanza tipico, se vogliamo. Forse l'atteggiamento assunto è un modo di esorcizzare il rischio, forse giustificarsi con se stessi.
Ma è emblematico anche di una mentalità diffusa che vede nell' affrontare dei rischi, quasi un elezione, una prova, una autoaffermazione. Forse un modo per dare più colore alla vita considerando che al termine di una stronzata si è ancora vivi.
Non sono gareggianti, ma non occorre esserlo per rischiare e sperimentare il brivido.
I retaggi di cui ti accennavo prendono ad esempio questa ed altre situazioni tipiche, purtroppo. Situazioni dove, l'amore per la moto si sposa solo con l'estremizzazione delle azioni ad essa legata, e purtroppo col rischio di pagarne tutti le conseguenze.
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Commento di: Elr0ndK
Io fatico, onestamente, anche a farmi una ragione del TT, però quelle sono gare, gente che con la moto non ci va da ieri e circondata da altra gente di esperienza paragonabile, se vogliamo estremizzare, il "rischio" è dovuto solo alla velocità ed alle abilità proprie di guida.
Invece in strada ci sono tantissime variabili, in gara non rischi di trovarti auto/moto/bici in senso di marcia opposto, etc. Perché, metti caso che poi dall'altra parte ci fosse un altro dueruotista e si fossero presi... Ci avrebbero rimesso in 2!
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Commento di: littlemiky96
ElrOndK condivido in pieno questo tuo ultimo commento! A me piace il TT però quello che noi motociclisti "quotidiani" dovremmo tenere a mente, come hai detto tu, è che al TT si è soli con gli altri piloti. In strada ci sono anche altre persone e quello a cui dovremmo pensare prima di fare certe azioni è proprio agli altri. Io personalmente in strada ragiono sempre prima di fare qualsiasi cosa, che sia un sorpasso, un attraversamento o altro, perchè appunto in caso di incidente potrei essere la causa del dolore altrui (oltre che il mio ma questo passa in secondo piano). Quindi, per allacciarmi all'articolo, io penso che nel caso di questo sfortunato motociclista ci sia un concorso di colpa: lui andava a velocità troppo elevate per essere in una strada aperta al traffico. L'automobilista ha svoltato in maniera superficiale dire, senza prima pensare alle conseguenze che un suo errore di calcolo avrebbe potuto portare al motociclista. Quindi nella mia piccola esperienza di motociclista mi sento di dire che il modo migliore per cercare di "tenersi a bada" è pensare alle conseguenze che i nostri comportamenti potrebbero avere sugli altri! Non siamo soli in strada (purtroppo)......
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Commento di: fil_rouge
Anche io evito di prendere posizione su questa tristissima vicenda.
Mi limito a raccontare che qualche mese fa mi sono fatto una settimana di ospedale dopo essermi stampato contro un'auto che mi ha attraversato la strada immettendosi da uno stop....... e andavo a 60 km/h.
"Non ti ho visto": questo è quello che ha detto l'automobilista.
Credo che la gran parte degli incidenti riguardanti motociclisti siano più simili al mio che non a quello del ragazzo inglese e su questo bisognerebbe riflettere.
Negli anni '80, quando ho cominciato con le moto, che distrazioni poteva avere un'automobilista alla guida? Principalmente due: lo stereo e, se fumatore, l'accendersi o il fumare una sigaretta.
Oggi?
Oggi è un delirio!
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Commento di: lucyg
Non posso che quotare i commenti da Bulldog in giù....
Mi sembra evidente poi che qui l'automobilista non ha visto la moto e viceversa la moto non ha visto l'auto.
Io non ho la moto da tanto tempo, e confesso che ogni tanto può venire a tutti la voglia di "fare i cretini"...
Ho anche imparato presto che bisogna fare attenzione a TUTTO, sia in moto che in macchina.
C'é poco da fare o da dire. Poi a questo mondo può succedere di tutto.
Condivido il motivo per cui i genitori hanno voluto condividere questo doloroso avvenimento.
Purtroppo è molto difficile cambiare la testa delle persone.
Rimango d'accordo con l'autore dell'articolo riguardo ai commenti, ma nel senso che piuttosto che lanciarsi in commenti, di qualsiasi genere, stiamo zitti di fronte a filmati di questo genere, e facciamoci un esame di coscienza (sia come automobilisti che come motociclisti, perché anche noi siamo entrambe le cose). Questo è stato l'unico pensiero che ho avuto dopo aver visto il filmato. E così ho fatto.
Noi siamo ancora lì a vedere la telecamera immobile, lui non si è più rilazato. Nel nostro piccolo, cerchiamo di migliorare. Se ognuno pensa a migliorare un po' se stesso, forse riusciremo a migliorare un po' tutti!
Motoclista ucciso ma la colpa è solo sua!?
Commento di: Alberich
Vi prego di considerare ciò che scrivo come mere riflessioni, completamente aperte a discussioni e a critiche ovviamente.
Il video l'ho rivisto molte volte ormai e non finisce mai di stupirmi. Quello che più sconvolge è la velocità con cui tutto si conclude, una vita che finisce, senza avere nemmeno il tempo di pensare. Quell'"OH!" gridato dal motociclista non credo fosse relazionato a qualche feeling particolare (anche se non posso saperlo per certo ovviamente), semplicemente si è reso conto che ci sarebbe stato un impatto. Avrà avuto modo di pensare che quello era il suo ultimo istante di vita? Non credo. L'autista, dal canto suo, si sarà reso conto che stava per impattare con la moto? Anche qui ho i miei dubbi. Ho i miei dubbi perchè appare chiaro dal video [quello che ho usato è questo con un'intervista alla madre https://www.youtube.com/watch?v=oq9u6tMnWwU] al min. 2.58 di come la macchina stesse invadendo la corsia opposta mancando il dare la precedenza senza accennare minimamente a fermarsi. Ora, potrebbe essere un errore di prospettiva data la posizione della videocamera su di un corpo mobile lanciato ad alta velocità, ma sembra che la macchina stesse svoltando a velocità molto bassa; se l'autista avesse avuto lo sguardo puntato in direzione della moto cosa avrebbe visto? Sarebbe bastato quello a far si che si fermasse prima? Di nuovo, non credo. Nei commenti sopra è stato giustamente discusso il fenomeno di "invisibilità" cui va soggetta la moto lanciata ad alte velocità da un punto di vista quasi frontale. Perchè la macchina non ha dato precedenza quindi? Io credo che non vi fosse modo di accorgersi della moto in arrivo in tempi utili per evitare lo schianto. Più in specifico, non ha visto la moto del tutto oppure non ha guardato verso la direzione opposta? In effetti, cosa può causare una mancata precedenza? Milioni di fattori purtroppo. Distrazione, imprudenza, alta velocità (ripeto, non credo sia il caso dell'auto in questione ma chissà a quanto andava), forse ha guardato ed effettivamente non ha visto nulla, data la velocità della moto. Vi era solo la moto però? Se guardiamo con attenzione al min. 2.54 la moto sorpassa una macchina che procedeva in prima corsia. Lo schianto avviene esattamente al minuto 3.00 il che indica 6 secondi dal punto di sorpasso all'impatto (mancata precedenza). 6 secondi a quella velocità quanto implica in distanza percorsa? Non ne ho idea, credo fosse una distanza considerevole però. Dal video credo si possa concludere che l'automobilista abbia dato un veloce sguardo (chissà) approcciando la svolta, abbia ritenuto le due corsie opposte libere ( [1] la macchina era in effetti molto lontana, 6 secondi di video a velocità-moto; [2] la moto risultava invisibile perchè difficilmente identificabile frontalmente e lanciata ad altissima velocità) e abbia proceduto nella svolta impattando con la moto.
Vi chiederete, e quindi? Ci vuoi dire di chi è la colpa? Non per ora, no. Interessante innanzitutto il titolo che l'autore ha dato a questo pezzo: "Motoclista ucciso ma la colpa è solo sua!?". Il corpo dell'articolo, che discute la natura dei commenti su youtube, è sicuramente interessante ma non mi sembra prenda in esame la faccenda con adeguata profondità. Perchè la gente punta il dito, prima di tutto? Per discolparsi. La gente, me compreso, ha paura guardando video di questo tipo o di finire ammazzata o di causare involontariamente la morte di qualcuno. Nasce immediatamente la voglia di librarsi a un livello più alto, più etico se volete, della gente che vediamo nei video: Io lascio sempre la precedenza; Io non guido così veloce; Io corro solo se la strada è deserta; Io non corro mai; Per non parlare dell'eterna lotta tra automobilisti e motociclisti. Chiunque abbia un po' di cervello capisce immediatamente che non è possibile da un video di questo tipo capire di chi è la colpa. Abbiamo per certo due torti qui, la velocità della moto troppo elevata e una mancata precedenza. Mentre sappiamo cosa stesse andando a fare il motociclista (min. 1.39 la madre dice che andava a trovare degli amici e dei colleghi della British Antarctic Survey) non sappiamo cosa stessa facendo l'automobilista, sebbene dal video in questione mi sembra che non avesse troppa fretta nel fare la svolta, ma ripeto, non è troppo chiaro. Il punto è che credo sia tanto naturale quanto inutile alzare la voce e puntare il dito, perchè cose di questo genere possono capitare a tutti. Mi dispiace, è brutto da dire, ma tutti abbiamo corso almeno una volta sia in moto che in macchina. Chi, effettivamente, non ha mai corso oltre il limite o non ha mai mancato una precedenza in vita sua non sentirà mai il bisogno di alzare la voce e gridare "la colpa è di X, la colpa è di Y". Per tutti gli altri, me compreso, che sentono il bisogno istintivo di commentare, (la prima cosa che ho pensato io è stata: "ma come c***o corre questo!!!!") questo è dettato dal fatto che siamo noi su quella moto, siamo noi su quella macchina, e questo ci mette addosso una paura fottuta. Anche se in vita nostra abbiamo corso in moto solo UNA volta, quella avrebbe potuto essere la nostra unica e ultima volta perchè queste cose, purtroppo, accadono. Noi ci ripariamo sempre dietro alla frase "a me non accadrà". Invece accade. Ecco perchè youtube si scatena, o anche qui la gente sente il bisogno di dire la sua: la precedenza è sacra!; la velocità della moto era troppo alta!. La ricerca delle giustificazioni per discolparsi è necessaria come l'aria. Siamo tutti noi su quella moto e tutti noi in quell'abitacolo. Siamo tutti noi il morto e tutti noi l'omicida, per quanto involontario.
Le cose, purtroppo, capitano e spesso capitano in coincidenza. Qui si sono manifestate due violazioni del codice in coincidenza, ed è successo quel che è successo. La colpa può essere di chi si vuole, alla fine. Non è importante, le cose accadono. Chiaro che ai fini giuridici va trovata una certa responsabilità, unica o condivisa, ma non cambia come questo episodio ci fa sentire. E, volenti o nolenti, ci fa sentire in difetto e deboli.
Quindi secondo me l'unica cosa che possiamo evincere dal video è che la moto fosse lanciata a una velocità troppo elevata. Punto. Non sappiamo perchè la macchina non si sia fermata, se perchè effettivamente abbia ritenuto la corsia libera (come ho cercato di argomentare sopra) o se perchè l'automobilista fosse distratto alla guida, probabilmente entrambe le cose. Se è emersa una maggiore percentuale di commenti contro il motociclista è solo perchè la maggior parte della gente non guida la moto e perchè si evince dal video una maggiore responsabilità del motociclista. Anche a livello quantitativo, il motociclista corre per tutta la durata del video, perdurando nell'errore, mentre basta mezzo secondo di mancata precedenza per far finire il tutto (quello di cui parlavo all'inizio). Siamo seri, il pregiudizio della moto lanciata a folle velocità è molto più forte di quello dell'automobilista assassino che manca le precedenza di proposito. Questo ci deve solo mettere nelle condizioni di lavorare ancora più a fondo sulla necessità di cambiare il nostro modo di andare in moto. Dobbiamo poter dire, "si, io non ho nulla da recriminare, sto seguendo il codice alla lettera". Dobbiamo essere felici con noi stessi, perchè ci può capitare comunque qualcuno che ci ammazzi, o di ammazzare qualcuno, codice o non codice. Nel dubbio perenne che ci invade, l'unica cosa che può essere di conforto è sapere che stiamo dando il massimo per non fare del male a nessuno, nemmeno a noi stessi.
Motoclista ucciso ma la colpa è solo sua!?
Commento di: Elr0ndK
Può capitare a tutti qualcosa di brutto, anche solo andando a piedi ti può capitare il protagonista di turno che perde il controllo del mezzo per un motivo e ti investe; purtroppo non è tutto ponderabile e credo che sia anche uno delle cose che rende la vita interessante.
Quello che cerco di dire io nei vari commenti è che, a giudicare il video, possiamo davvero affermare che sia stato l'automobilista a non dare la precedenza? A Milano, Lecco e dintorni si vedono svolte improvvise spesso non segnalate, ingressi dalle corsie di accelerazione e non "alla cieca" ("tanto sono gli altri che mi evitano"), pullman che arrivano ad una rotonda a 70km/h e non rallentano neppure per dare la precedenza (cosa realmente accaduta, ho evitato l'impatto solo perché, per non saper né leggere e né scrivere, io mi fermo); manovre che lasciano spesso molto meno tempo di reagire e che spesso causano incidenti, soprattutto quando c'è maltempo dove la gente sembra perda totalmente la testa.
Non è una questione di auto/moto/bici, è una tragica quanto banalissima convinzione che molti fanno propria quando sono in strada, ovvero che "non importa come guido io tanto sono gli altri a dover reagire"; una mentalità che non può che portare a guai.
Io non faccio grosse riflessioni, visti il video ed i tempi in cui accade tutto, vedo talmente poco da interpretare che mi stupisce anche che se ne parli in questi termini. Anche perché i genitori non hanno certamente deciso di mostrare il video per sensibilizzare gli automobilisti a dare precedenza, piuttosto credo sia indirizzato a TUTTI con un invito a non percorrere le strade aperte al traffico in maniera dissennata.
Per come la vedo io, seppur concorde che una piccola violazione è pur sempre una violazione, tuttavia, parlando per metafore, non mi sognerei mai di equiparare legalmente un pugno ad un colpo di pistola sparato a bruciapelo; ci sono violazioni veniali e violazioni di una certa entità.
Motoclista ucciso ma la colpa è solo sua!?
Commento di: Elr0ndK
ERRATA CORRIGE: ... perde il controllo del mezzo per un motivo QUALSIASI e ti investe ...
Motoclista ucciso ma la colpa è solo sua!?
Commento di: Zetistapazzo87
Io penso che tu abbia detto un po' di cose inesatte in questo articolo....
Capisco l'emozione, capisco il dolore, capisco la rabbia... Ma non comprendo questi sentimentalismi che vanno oltre il reale andamento dei fatti e l'assegnazione di una colpa precisa...
Ovviamente l'automobilista ha torto, e marcio anche, perchè avrebbe dovuto assolutamente dare la precedenza a chi veniva di fronte.... Quindi la colpa dell'incidente è solamente sua....
Tuttavia, il motociclista ha mostrato nei primi attimi del video una guida tutt'altro che prudente, andando a velocità davvero elevate in una strada con un limite non alto e soprattutto ultra-trafficata!!! Chi deve svoltare non lo vede uno che va a 150 all'ora, soprattutto una moto, quindi concordo con ciò che hanno detto altri utenti prima di me...
Ok, quasi tutti in strada andiamo più o meno forte, soprattutto in tratti rettilinei o su strade statali... Ma è anche vero che siamo noi i responsabili della nostra vita, e quindi di conseguenza non dobbiamo dare la colpa solo all'automobilista, chiunque avrebbe potuto commettere quell'errore... sono convinto che anche uno di noi in un attimo di distrazione avrebbe potuto non vedere una moto che arrivava ad una velocità così sostenuta... Per andar veloci c'è la pista, la strada è per circolare...
Comunque RIP biker.....
Motoclista ucciso ma la colpa è solo sua!?
Commento di: craniof
È triste ammetterlo, anche perché a tutti può capitare "il momento del matto", quindi al suo posto potrei esserci stato io (specie qualche anno fa, per quanto sia coetaneo del deceduto), ma credo che se la colpa non è equamente divisa, essa spetti più al motociclista che all'altro. Pace all'anima sua e pace alle famiglie coinvolte, la sua in primo luogo, che ha voluto diffondere questo video affinché noi motociclisti andiamo più piano. Può capitare di morire a 50 all'ora, o che vada sempre tutto bene, ma dovremmo cercare di non dare una mano ad un destino così tragico. "Gli altri fanno errori... Rallenta", è il messaggio di una campagna di sensibilizzazione che va in onda in Nuova Zelanda, vista per caso su facebook proprio ieri: www.youtube.com/watch?v=kmMwiT4PAWw
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Commento di: Elr0ndK
Credo che il punto sollevato nella campagna della Nuova Zelanda sia impeccabile, anche perché se una volta capita a noi di scampare ad un errore altrui è anche vero che qualcun altro potrebbe scampare ad un nostro errore.
Riguardo il "torto marcio" dell'automobilista, sfido io a trovare qualcuno che si ferma vedendo un qualsiasi veicolo a 200/300m circa... Già è tanto se te la danno a 50m! Anzi, mettete una telecamera alla rotonda di Valmadrera di fronte Obi/Valli Moto e conteremo quanti di coloro i quali vanno in direzione Lecco anche solo rallentano per dare la precedenza. A me, per poco, non veniva addosso un bus dei mezzi pubblici locali che, giustamente andando a 60/70km/h, non poteva consumare le pasticche dei freni; non mi ha travolto solo perché ho buttato l'occhio e non vedendo alcun rallentamento mi sono fermato. Ero in macchina, per la cronaca.
Purtroppo questo evento è costato una vita, ma sono totalmente d'accordo con il messaggio che vuole trasmettere, che poi credo sia lo stesso concetto della campagna di sensibilizzazione neo zelandese.
Motoclista ucciso ma la colpa è solo sua!?
Commento di: Skoll
Anch'io ho visto il video qualche giorno fa, e direi che è tutto molto chiaro. Mi spiace dirlo, ma se vai a 160 in una strada che non è deserta (e si vede bene che di macchine ce ne sono in giro) non sei un mito, non sei un pilota, sei solo un IDIOTA. è vero che andare veloci è bello, ma se si ha un minimo di cervello bisogna pensare anche alle conseguenze di quello che si fa, e non vivere solo al presente.
Andare a quella velocità vuol dire cercare di suicidarsi, e quel che è peggio si rischia di ammazzare qualcun altro oltre che se stessi.
Poi è inutile fare discorsi del tipo "eh ma tanto gli incidenti ti capitano anche quando vai a 30 kmh". Certo, se è destino, se proprio sei nel posto sbagliato al momento sbagliato, puoi avere l'incidente anche da fermo. Ma è un fatto di probabilità: è ovvio che fare la roulette russa con 1 proiettile nel tamburo è meno rischioso che farla con 5.
Se vuoi andare a 160, vai in pista, vai nel deserto, vai dove diavolo ti pare ma non in una strada trafficata. Nessuna stima per gente che si ammazza così; e per inciso, pensa come si sarà sentito l'automobilista che si è visto arrivare addosso un missile e sa di aver causato, sia pure senza colpa, la morte di una persona.
è vero che molte volte gli automobilisti guidano come se noi non esistessimo. Ma bisogna saper ammettere che non sempre è colpa loro, dato che tra i motociclisti ci sono tanti deficienti, e questo mi sembra proprio uno di quei casi.
Comunque, massima comprensione e stima per la famiglia che ha avuto la forza di rendere pubblico il video, che sicuramente fa riflettere molto.
Motoclista ucciso ma la colpa è solo sua!?
Commento di: castoro
Ma quanti moto-moralisti commentano questo articolo, fossero tutti della stradale??? Concordo totalmente con Maurox: un motociclista, anche se supera i limiti di velocità (tra l'altro assurdamente bassi), ha diritto di non vedersi tagliare la strada e rimanerci secco. Uso la moto tutti i giorni, in tutte le condizioni climatiche, e sono stufo di automobilisti incapaci e in malafede. Si và dalle cicche di sigarette lanciate dal finestrino senza vedere se dietro c'è qualcuno che potrebbe beccarsele negli occhi, ai cambi di corsia senza segnalazione o peggio agli stop bruciati. Troppe volte gli automobilisti mi hanno disarcionato perchè distratti o perchè prepotenti e sicuri di non farsi male, loro, nella loro scatola di metallo. Il motociclista rischia la vita, è un soggetto debole della strada, per questo ci deve essere SEMPRE una discriminante positiva nei suoi confronti. Chi fa male a un motociclista fa male a tutta la classe dei motociclisti, perchè al posto del giovane ucciso in questione potevamo esserci tutti noi (anche se vai a 80 km /h e uno stronzo ti taglia la strada ci rimani secco o peggio, paralizzato). Quindi non mi vergogno di augurare anche io TIR in abbondanza agli utenti della strada che non rispettano i motociclisti!
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Commento di: Elr0ndK
Non è moralismo, è GIUSTIZIA. Se tu vai a 1000 all'ora non è che uno appena vede un puntino in lontananza deve fermarsi... Se il motociclista avesse rispettato i limiti imposti dalla legge non sarebbe successo alcunché.
Poi, come detto da tanti in altre sedi, non è che se tu ritieni ingiusta una normativa allora puoi farti un tuo CdS da rispettare...
Troppe volte ci rimettono altri la vita per colpa di persone come il tizio in questione ed in questo caso, se proprio doveva scapparci il morto, almeno è stato colui che ha fatto la cretinata.
Distratti alla guida ce ne sono su tutti i mezzi, ma siccome tu sei IL VERO MOTOCICLISTA, NON QUELLO STAGIONALE allora ti senti in dovere di criticare i cattivi nella scatoletta di metallo.
Poi, se vogliamo autoassolvere i nostri comportamenti schierandoci a favore di chi ha torto marcio, ok, facciamolo pure, ma non è così che va il mondo; scendiamo dal piedistallo, ammettiamo anche le nostre colpe e cerchiamo di comportarci anche da utenti deboli, non solo sbandierarlo all'occorrenza. Chi fa slalom nel traffico, chi va a 160 in strade con limite da 80/90 km/h, chi nelle corsie preferenziali del centro di Milano (e ne vedo, oh se ne vedo...) vanno a 100km/h in moto non si comporta da utente debole e non basta il mezzo per assolverlo dalle proprie castronerie.
Motoclista ucciso ma la colpa è solo sua!?
Commento di: castoro
scusa tu rispetti i limiti di velocità? Tu non infrangi mai il codice? Se un motociclista rispettasse i limiti di velocità verrebbe immediatamente tamponato e schiacciato, se non svicolasse tra le macchina, verrebbe insidiato sia a destra che a sinistra dall'idiota con la Smart o con il Suv; siamo costretti a lottare sulla strada per il nostro diritto di esistere! Se qualche idiota in automobile cerca di farmi del male, vedi come glielo faccio ricordare, devono temerci! Te lo dice uno che ha più di 150.000 km sulle spalle, ha 33 anni e va in moto da quando ne aveva 14. Mi hanno mandato troppe volte in ospedale, ho troppe viti nelle mie articolazioni e cicatrici sul corpo per non essere incazzato, e di fronte a qualche nostro azzardo non ci può essere una condanna, ma comprensione perchè la moto e il motociclismo si amano, senza se e senza ma. Ribadisco: Solidarietà totale ai motociclisti che cadono sulla strada!
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Commento di: Elr0ndK
Non ho mai detto di essere un santo: dei limiti ne rispetto diciamo il 60/70% ma non vado mai oltre i 10/20km/h di eccesso e solitamente lo faccio per brevi periodi. Non mi vedrai mai in tangenziale fisso sui 120, in città sugli 80 etc, anzi nelle strade a scorrimento veloce tendo sempre a stare un pelino sotto per darmi il tempo di reagire ad eventuali situazioni improvvise. Però io non svicolo mai nel traffico, l'unica cosa che faccio qualche volta è passare avanti quando ad un semaforo (di cui conosco bene i tempi) c'è un corridoio sufficientemente ampio da poter passare senza patemi d'animo. Per il resto do la precedenza anche quando mi spetta, non faccio mai sorpassi sfiorando altri mezzi (e tante volte i "buonissimi" motociclisti nostri colleghi mi hanno fatto saltare il cuore in gola perché me li sono visti sfrecciare a meno di 1 metro) e cerco di stare nel mio.
Io, in due anni che vado in moto ho rischiato una sola volta di finire su un'auto che non mi ha dato la precedenza (errore mio nel dare per scontato che lo facesse) ma andando a limite ho avuto tempo di frenare e scartare senza volare a terra; invece ho rischiato diverse volte di venir preso dentro da colleghi dueruotisti che, dando per scontato che li avessi visti (cosa sbagliatissima, soprattutto in curva), mi hanno fatto il pelo ed una volta sono caduto per un panic stop indotto dal comportamento di un collega motociclista (del Tingavert, tra l'altro) che ha zigzagato nel gruppo rallentando improvvisamente.
Personalmente penso che chi è distratto, lo è a prescindere dal mezzo. Io ho avuto esperienze più negative con i camionisti, in autostrada soprattutto, mentre io ero alla guida di un'auto. Ammetto che questo mi ha portato ad avere "un odio ideologico" contro la categoria, ma fosse successo un incidente come quello con un camion, invece di un'auto, non mi sarei mai sognato di dargli la colpa.
Pensa un attimo ad una cosa: tu daresti la precedenza ad un veicolo che è a 300m di distanza?
Oppure, dall'altra parte, andresti in una strada a doppio senso di marcia a 160km/h col traffico?
Motoclista ucciso ma la colpa è solo sua!?
Commento di: castoro
Guarda che nel video il povero motociclista era a meno di 100 metri dalla macchina quando questa ha sterzato tagliandoli la strada, quindi se andava a velocità inferiori si sarebbero presi lo stesso. Inoltre la visibilità c'era, non ci si trovava dietro una curva o roba simile. Poi non stiamo parlando di uno che guida alla Ghost Rider, per intenderci, ma di un motociclista nella media. Tra l'altro il modello di moto che il giovane guidava non era neanche una supersportiva, ad indicare non le scarse attitudini sportive, ma più la maturità di un motociclista navigato. Quell'automobilista è un criminale assassino, ha levato la vita a un giovane che ne avrebbe avuta molta davanti a sè. Dico questo senza nessun odio ideologico, ma in base all''esperienza pratica dei miei anni trascorsi in moto, perchè su quella fjr 1300 ci potevo essere io e sinceramente di morire per colpa di un idiota che dovrebbe salire in macchina solo come passeggero non ho proprio voglia.
Io corro in moto, mi piace, ma non ho MAI provocato io un incidente o fatto del male a qualcuno. Al contrario automobilisti incapaci, frustrati, invidiosi e distratti hanno cercato più volte di uccidermi. Tu guidi sia la macchina che la moto, quindi hai un conflitto interno e non sai per chi parteggiare, e tranquillo, lo comprendo, ma chi ha messo la moto al centro della propria esistenza sa bene da quale parte della barricata stare....
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Commento di: 42
era a meno di 100 metri dalla macchina quando questa ha sterzato tagliandoli la strada, quindi se andava a velocità inferiori si sarebbero presi lo stesso.
Forse, ma a 160 all'ora, quei 100 metri sono stati percorsi in 2" e 25, ai 90 all'ora avrebbe avuto 4 secondi di tempo...
non stiamo parlando di uno che guida alla Ghost Rider, per intenderci, ma di un motociclista nella media.
Sono decisamente un motociclista sotto la media... e non mi dispiace affatto
Il resto (automobilisti invidiosi in primis) fa parte di una retorica (barricate, volontà omicida, conflitti interni) che personalmente non condivido.
La realtà che vedo (ripeto: è una visione personale) è che un ragazzo in moto ha stracciato le regole, un altro in auto ha fatto la stessa cosa e alla fine quello più esposto dei due ci ha rimesso la vita.
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Commento di: Elr0ndK
Guarda che non c'è nessuna barricata, io penso che il tuo errore sia proprio quello di considerare le "categorie" come avverse. Io non ho nessun conflitto dentro, guardando il video e facendo una mera analisi dei tempi l'urlo del motociclista è a circa 4 secondi prima dell'impatto e, facendo due vuoti conti giusto per capire: 160km/h sono circa 45 metri/s, per cui 4 secondi significa che siamo nell'ordine dei 200m come minimo. Quello che non si può negare è la lentezza della manovra dell'automobilista, ma in qualche modo penso che resosi conto dell'arrivo di un folle abbia cercato di rallentare per dargli spazio di passare a sinistra, ma il motociclista non ha fatto nemmeno quello; comunque con quest'ultima ipotesi siamo nel campo delle supposizioni, come è supposizione la tua che una FJR1300 ne facesse un sant'uomo.
Ragionando a mente fredda rimangono i vuoti calcoli di cui sopra, il tutto si è svolto in circa 5 secondi: c'era tutto lo spazio per fermarsi, andando a velocità regolari.
Tu l'automobilista lo chiami assassino, io dico che avrà per tutta la vita sulla coscienza la morte di una persona senza aver fatto nulla per causarla. Se ragionare con numeri alla mano e senza barricate ideologiche fa di me uno che ha conflitti interiori, me ne farò una ragione; ma io, per forma mentis, cerco sempre di basare le mie conclusioni su fatti e non su categorizzazioni e barricate create in modo pretestuoso.
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Commento di: castoro
4 secondi??? ma stiamo scherzando? L'auto appare al minuto 2,53 e l'impatto (urlo compreso) è a 2,54! Pure se andava in bicicletta si sarebbero scontrati! Qualcuno dice che il video è stato messo dalla famiglia per sensibilizzare i motociclisti, ma sono gli automobilisti a dover essere sensibilizzati! Una scena analoga la vidi qualche anno fa proprio sotto casa mentre ero a passeggio con il cane: una macchina ferma a uno stop, partiva senza dare la precedenza a una r6 che proveniva sulla strada con precedenza. L'impatto fu violentissimo. Il guidatore della macchina, illeso, asseriva che aveva visto la moto ma che pensava di ''fare in tempo''. Stultum dicere putabam, dicevano i latini! Il fatto è che la stragrande maggioranza degli automobilisti ignora il mondo motociclistico, perchè non ne hanno mai guidata una, quindi ignorano che in moto si corricchia un pò di più che con l'auto, che non si può sterzare all'improvviso per evitare un ostacolo, ecc... Le istituzioni usassero i soldi che ci succhiano con multe esagerate per eccesso di velocità per insegnare agli automobilisti che le moto vanno capite, tutelate e rispettate. Spero nel futuro, che ci sia più rispetto di chi ha scelto la moto non solo per passione, ma che è anche direttamente responsabile dello snellimento del traffico, di inquinare meno, di provocare meno morti, ecc... Altrimenti dovremmo dotarci di un proiettore olografico che proietti un'immagine 3d di un TIR 18 assi davanti a noi, forse questo ci garantirà un pò di sicurezza in più.
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Commento di: 42
in moto si corricchia un pò di più che con l'auto
Ah, ecco... 160 su un limite di 90 è "corricchiare"... e ai motociclisti questo DEVE essere concesso, perbacco...
le moto vanno capite, tutelate e rispettate
Mi raccomando, ai motociclisti NON insegnate nulla... ai motociclisti stracciare i codici DEVE essere concesso, perbacco...
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Commento di: Elr0ndK
<blockquote>
le moto vanno capite, tutelate e rispettate
Mi raccomando, ai motociclisti NON insegnate nulla... ai motociclisti stracciare i codici DEVE essere concesso, perbacco... </blockquote>
Se leggi il suo unico articolo sul Tinga, cui non risposi perché c'è poco da rispondere quando ti trovi davanti a quelle affermazioni, il castoro-pensiero ti sarà più chiaro.
"Legalizziamo" anche i serial killer ed i dittatori dal pungo di ferro, allora, perché tutto sommato vanno capiti e rispettati.
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Commento di: Elr0ndK
L'auto, ad 1 secondo dall'impatto, si vede che è già in mezzo e che è in lento movimento, quindi la manovra l'ha iniziata prima a meno che tu non sostenga che si è teletrasportata lì per uccidere un pover'uomo, mentre l'urlo del ragazzo (come ha sottolineato già qualche altro moralista prima di me) si sente circa 4 secondi prima, quindi il motociclista ha VISTO l'auto svoltare non accennando nemmeno minimamente a rallentare. La mia domanda non avrà mai risposta, ma visto che qui si "maligna" liberamente la butto lì: siamo sicuri che l'urlo fosse di terrore e non per uno stato di "eccitazione adrenalinica" per il rischio di impatto? Personalmente non credo, ma di una cosa sono sicuro: il motociclista non si è affatto comportato da utente debole e non ha fatto nulla per evitare lo scontro. Io sono un motociclista non solo sotto la media, ma AMPIAMENTE sotto la media e ne sono contento, non mi piace correre e vivo nella consapevolezza di essere un utente debole, per cui piuttosto che rischiare dando per scontato che gli altri mi vedano o facciano passare, sono io a provvedere cercando di ridurre le probabilità di incidente levando il gas, frenano e chi più ne ha più ne metta. Questo fa di me una femminuccia o un senza pa**e? Pace, vivo comunque bene con me stesso e posso vantarmi che l'unica volta che mi sono fatto male in vita mia (lussazione di una spalla), è stata una cretinata mia e che in 20 anni di guida di vari mezzi posso dire di aver evitato tutte le collisioni con altri veicoli che potevo evitare; mi hanno tamponato 2 volte in mezzo al traffico, in auto, ma su quello c'è poco da fare.
Solo un aneddoto, visto che fai di tutta l'erba un fascio: ieri ero fermo al distributore ed un "maledetto automobilista incivile" si è fermato per guardare la moto e, dopo un po' che annuiva mi fa: "Tre cilindri?" ed al mio sì mi fa il pollice all'insù e parte: pensa te, un automobilista bas**do cui piacciono le moto! Però è conflitto interiore, non vale.
Per quanto mi riguarda la civiltà significa rispetto: rispetto per gli altri e per le regole, giuste o sbagliate che siano. Se i tuoi presupposti sono "io faccio come dico io e gli altri devono evitarmi perché vado in moto e sono un utente debole", mancano tutti i presupposti ed è inutile parlare di senso civico.
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Commento di: Elr0ndK
Dimenticavo: sono talmente in conflitto interno e parteggio per i 4ruotisti tanto che stamattina ho mandato ad un comando di vigili urbani di Milano la foto di una macchina che occupava abusivamente 3/4 parcheggi moto per non parcheggiare all'interno delle strisce blu. Foto fatta in modo che la targa fosse molto più che leggibile.
Non mi stupirebbe se questa cosa ti sembrasse strana o in controtendenza con il fatto che attribuisco responsabilità al "sant'uomo", solitamente nell'avversione contro qualsiasi cosa per partito preso c'entra ben poco la logica o la storia.
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Commento di: Zetistapazzo87
Ok solidarietà totale, ma dici anche un sacco di castronerie!!! Scusami ma non posso essere d'accordo con quello che dici, poi per carità ognuno ha le sue opinioni... Tutti spesso con i nostri mezzi superiamo e non di poco i limiti di velocità, ma deve esserci soprattutto BUON SENSO... E' questo quello che manca ad alcuni motociclisti... Se vai ad 80-90 km/h in una strada dove il limite è 50 o 70, allora stai rischiando ma ti assumi un pericolo minore, hai il tempo di reagire fondamentalmente... Ma se vai a 140-150 all'ora come succede nel video, e casomai c'è traffico (sempre come nel video), allora mi dispiace ma se anche una macchina ti taglia la strada la colpa dell'incidente è solo frutto della tua imprudenza....
Motoclista ucciso ma la colpa è solo sua!?
Commento di: Ocsecnarf
38 anni, motociclista da un pezzo a quanto si legge, attraversa un incrocio di una strada trafficata ai 160 all'ora. Per le colpe se ne occupa la legge, mentre il fatto in sé non necessita commenti. Leggendo questo topic mi sono ricordato di quella volta che ero in auto in superstrada (limite 110 Km/h) mi accingevo a superare un camion dopo aver controllato il retrovisore. All' ultimo, non so forse l' ultima coda dell' occhio al retro, e vedo materializzarsi dal nulla un missile. Interrompo la manovra di cambio corsia ed il sullodato motociclista sfreccia tra me ed il guard rail e sparisce all' orizzonte, a me parve di essere fermo. Sarà andato come minimo al doppio della velocità mia.
Andò bene come si dice, in caso contrario se ne sarebbe occupata la legge ma, dico la verità, in caso di soccombenza non mi sarebbe piaciuto affatto pagare per buono un individuo del genere.
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Commento di: Elr0ndK
Purtroppo ce ne sono tanti così, e sono quelli che poi costano a tutti noi la pessima fama di cui godiamo.
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Commento di: Ocsecnarf
Ma infatti. Dovendo per forza andare come disperati su strade pubbliche, che per lo meno lo si faccia su tratte senza traffico, incroci ecc.
in modo da non danneggiare se stesso, altri e l' immagine collettiva. Al massimo ci si becca un velox.
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Commento di: Elr0ndK
Tu dai per scontato che molti, andando in moto, attacchino anche la spina del cervello... Basta guardare la circonvallazione di Milano dove c'è la corsia centrare riservata a taxi, bus e moto: tra tassisti che superano 3 bus incolonnati alle fermate e gladiatori delle due ruote che bruciano le gomme ad ogni semaforo c'è di che divertirsi...
E pensare non più di 3 mesi fa, proprio sotto l'ufficio dove lavoro, un altro presunto motociclista navigato e sant'uomo a giudicare dal suo VStrom 650, uscendo dalla preferenziale è stato investito ed è morto sul colpo.
Ma logicamente sarà colpa esclusiva dell'assassino che l'ha investito
Motoclista ucciso ma la colpa è solo sua!?
Commento di: Quarantuno
dopo aver visto il video vengono da dire ben poche parole. il fatto è certamente tragico e non sto a giudicare nessuno. il povero motociclista, l'autista dell'auto, tutti coloro che hanno commentato in modo poco felice la notizia sul corriere come descrivevi prima nel tuo articolo. quanto meno auguro la stessa fine a chicchessia. in strada siamo tanti e purtroppo non tutti siamo sempre attenti e rispettiamo il codice. attenzione oltre al codice della strada bisognerebbe osservare anche un codice personale di vasta ampiezza per raccogliere i tantissimi aspetti che riguardano la moto e la strada.
lo sappiamo tutti che con i ma e con se le cose sarebbero andate diversamente ma il fatto c'è stato e non si può' fare nulla ora.
facciamo tesoro di questi eventi per noi stessi e per gli amici quando usciamo in moto.
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Commento di: cioccato
Se avessi un carro armato passerei sopra a tutti gli automobilisti che invece di prestare attenzione alla strada e tenere le mani sul volante...Parlano al cellulare e magari fumano contemporaneamente... Tanto se la sono cercata.
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Commento di: RedBiker413
Non ho guardato il video perché non è mai bello vedere un incidente, mi bastano quelli che ho fatto/visto di persona. Comunque tra la maggior parte degli automobilisti c'è un odio insensato verso le moto (anche da parte dei miei genitori! E io l'auto non so neanche se ce l'ho). Vai a sapere il motivo, fatto sta che spessissimo il motociclista fa un incidente per colpa di manovrr azzardate di automobilisti impegnati con cellulari, borsette, radio...
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Commento di: er58matusa
Da ragazzo stavo in sicila,non esistevano le piste e si correva su strade addirittura a doppi senso di circolazione.Ci scappava sempre il ferito grave o il morto.La adrenalina della velocita' era piu' forte della responsabilita' per una guida piu' pacata e sicura e ci si assumeva la responsabilita' di un tale modo di pensare.
Ho 56 anni ,ho ricomprato anche una moto dopo l'ultima (cbr1000 ) del 98/99 se non erro.
Onestamente oggi penso che un motociclista a 200 su una normale strada percorsa da auto e persone normali ,vada abbattuto prima che accenda il motore o si schianti contro qualche automobilista anche imbranato che sbaglia manovra o fa anche una cavolata che mai potrebbe causare la morte di qualcuno.
E se avesse attraversato la strada una ragazzina in bici e l'avesse uccisa si sarebbe attribuita la responsabilita' alla ragazzina?
Deve essere chi supera i limiti a considerare l'imprevedibile o l'imponderabile ,se non lo fa, o facendolo spera che gli vada sempre bene,sbaglia.
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Commento di: Elr0ndK
Deve essere chi supera i limiti a considerare l'imprevedibile o l'imponderabile, se non lo fa, o facendolo spera che gli vada sempre bene, sbaglia.
Appunto, basterebbe questa sola frase per chiudere ogni discussione, ma a quanto pare il mito dell'automobilista cattivo SEMPRE E COMUNQUE è ben radicato.
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Commento di: cioccato
sempre e comunque magari no, ma spesso addormentato ed incapace si.
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Commento di: Elr0ndK
Talvolta, non spesso. Come talvolta sono addormentati ed incapaci alcuni motociclisti e come talvolta, automobilisti e motociclisti, in eccessiva confidenza fanno manovre da galera. Proprio domenica scorsa mi è capitato un simpaticone su MT-09 (che, ma magari mi sbaglio, non credo sia un'auto) mi ha costretto a fare il pelo ad un segnale stradale perché mi ha superato stringendomi verso il guard-rail.
Ma com'è ben noto, questi qui vanno capiti e rispettati.
Le battaglie ideologiche di categoria, dover per categoria intendo una separazione fittizia frutto di fervida immaginazione, tra i vari utenti della strada fa male a tutti. Personalmente non ho mai visto automobilisti che cercassero di disarcionarmi o farmi secco; ho visto molti guidatori distratti indipendentemente dal mezzo, ma di fenomeni che ti superano a 1000 all'ora facendoti il pelo ce n'è 1 in macchina ogni 5 in moto, come minimo.
E da qualcuno consapevole di essere utente debole e di essere esposto a molti più rischi di altri mi aspetterei, quanto meno, meno smargiassate.
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Commento di: kybor
Io dico solo che se vai a 160 su una strada del genere cerchi rogne e il motociclista ha trovato la rogna peggiore.
Poi è inutile stare a dire ma l'automobilista ha sbagliato e blablabla. E il motociclista non ha sbagliato niente? Mah!
Inutile pure stare a discutere delle varie categorie di utenti della strada, il fatto è che gli idioti ci sono in tutte le categorie.
E se noi motociclisti siamo sempre messi sotto processo per ogni cosa dobbiamo solo ringraziare i motociclisti idioti che hanno contribuito in maniera importante a mettere tutta la categoria al centro del mirino.
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Commento di: tikkio
Hanno sbagliato tutti e due.. motociclista per la velocità, auto per la manovra (che io reputo assassina.. anche a 50kmh rischi di ammazzarti).
Il motociclista ha pagato per il rischio che ha voluto correre ingaggiando quella velocità, l'automobilista deve pagare per la manovra....
spero che le sanzioni siano un filo più decenti che in italia, specialmente per la presenza del video.. ma dubito...
inoltre vorrei dire: SI GUARDA SEMPRE DUE VOLTE prima di immettersi in un incrocio. Te lo insegnano anche a scuola guida, se da solo con la testa non ci arrivi. E questo serve apposta per evitare situazioni del genere
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Commento di: Elr0ndK
Come fai ad essere così sicuro che non abbia guardato anche 3, di volte?
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Commento di: tikkio
Perchè si sarebbe fermato.. si vede come l'auto si mette in corsia per effettuare la svolta (e già dovresti guardare chi ti arriva davanti) e quando il motociclista ancora più vicini, svolta ancora più decisamente. Una cosa assurda
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Commento di: Elr0ndK
Io penso che sia stato solo questione dell'eccessiva lentezza nel disimpegnare l'incrocio, non che non abbia guardato; non si vede chiaramente quando l'auto parte ed a che distanza fosse il motociclista quando inizia ad impegnare l'incrocio.
Tra le poche cose sicure, a giudicare dal video, ci sono:
1) che il motociclista si era reso conto con discreto anticipo che l'auto era nell'incrocio ma forse da lontano (perché a quella velocità bene che vada era ad oltre 150m) non ha notato la svolta;
2) che il motociclista andava troppo forte.
Secondo me, e di questo ne sono fermamente convinto, fosse andato a velocità consone non sarebbe successo nulla (cosa che, a mio modo di vedere, scagiona totalmente l'automobilista); inoltre, a rafforzamento di ciò, viene l'obiettivo della diffusione del video: andare così forte può costare la vita.
Perché non si può pensare che tutti siano Rosberg/Hamilton/Schumacher, quando sono al volante di una macchina, come non tutti siamo Rossi/Marquez/Schwantz alla guida della moto, l'errore altrui o quello proprio vanno, secondo me, tenuti sempre presenti e proprio per questo dovremmo trarne una lezione: per evitare di metterci in situazioni rischiose dobbiamo essere noi (sia che si guidi l'auto, sia che si guidi la moto) i primi ad adottare una guida prudente. Poi l'imponderabile può sempre avvenire anche se non si fa nulla per favorirlo: vedi i 4 ragazzi investiti, tra cui il fratello dell'assassino (in questo caso è giustissimo definirlo tale) mentre erano davanti al bar dal 22enne ubriaco che sfrecciava col suo macchinone. 22enne, tra l'altro, recidivo.
Tutto il resto, ovvero l'automobilista che si accorge e passa lo stesso perché in preda a follia omicida, la mia idea sulla lentezza della manovra, il fatto che lui potrebbe non aver rallentato perché pensava di schivarla con qualche sorta di manovra (difficilissima per l'inerzia della moto) etc sono ipotesi.
Ho letto quasi ovunque notizie su questa vicenda, perché come si intuisce sono molto sensibile all'argomento "prudenza", ma se i genitori del tizio stessi non ce l'avevano con l'autista un motivo credo ci sia.
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Commento di: tikkio
Io la vedo diversamente... anche a me sembrano parlare chiaro le immagini... lui veloce e l'automobilista che si butta....
comunque certo sicuramente i genitori hanno aspettato la fine delle cause in corso, poi hanno messo il video online... quando non hai più modo di aver ragione puoi anche far del bene. Quanti i genitori vittime della strana aprono o si uniscono ad associazioni per evitare queste tragedie.. ciò non toglie che avessero davanti l'automobilista, con o senza colpa a seguito di sentenza, lo concerebbero per le feste.
Che poi la legge è un concetto astratto.... sia per l'uguaglianza sia per il fatto che c'è sempre un giudice che interpreta e pronuncia pro o contro.. quindi...
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Commento di: Elr0ndK
Scusa, tikkio, credo tu abbia frainteso il senso della diffusione del video e ti vorrei postare due frasi della madre:
“Amava la velocità e amava correre. Spero serva. Rallentate” dice la donna a tutti i motociclisti.
I genitori di David vogliono mandare un messaggio forte e chiaro a tutti i giovani incoscienti che si mettono alla guida pensando di essere dei super eroi. “Speriamo possa servire a salvare delle vite” dice la donna a tutti i motociclisti.
Come l'appello della madre Brenda, che ha dichiarato "Non è stato facile da fare, ma speriamo che qualcuno ne tragga un insegnamento. Per favore non morite come mio figlio".
Avranno pure fatto delle cause, ma a giudicare da quanto hanno dichiarato mi risulta difficile credere in tanta ostilità verso l'automobilista, soprattutto il "per favore" finale me lo fa pensare.
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Commento di: tikkio
Io in quello che hai riportato leggo anzitutto una critica verso il figlio, e in secondo luogo il plasmare il mondo dei motociclisti a immagine di suo figlio , che però non è così. esempio se ho un figlio di 15 anni delinquente, ovviamente penso che tutta la gioventù di oggi lo sia.
Poi oltretutto, che insegnamento ne vuoi trarre se lei la mette solo sul piano del "non correte"... state attenti agli altri, indossate protezioni, fate corsi di guida, controllate lo stato del vostro mezzo... questo va detto, non semplicemente "non correte"
IL messaggio che passa è futile, è il video (visto che c'è, per fortuna o per disgrazia) la cosa importante che ci dovrebbe aiutare a far riflettere!!!
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Commento di: Elr0ndK
Sono d'accordo con te che è un messaggio parziale, però era per far notare come tutto c'è fuorché una qualsivoglia forma di accusa verso l'automobilista. Per quello che ho avuto modo di conoscere della mentalità anglosassone, loro sono molto pragmatici: il dolore c'è, ma visto com'è successo reputano che il maggior responsabile sia il loro defunto figlio.
Però fermo restando la non completezza della raccomandazione, a quelle velocità puoi avere anche un'armatura medievale ma non c'è scampo. Per cui, incompleto sì, ma almeno nell'incompletezza parlano del fattore sicuramente più "importante".
Concordo sul dovere di riflettere vedendo queste immagini (e come è evidente in diversi commenti precedenti non sempre avviene), però non è futile. Se vai a 30km/h è MOLTO più difficile che succedano disastri, se vai a 150/160km/h è, invece, una ruolette russa.
Il problema è che sembra spesso che dire "non correre" ad un motociclista sia lesivo del suo "status di biker"... Non parlo solo di quanto scritto in merito a quest'articolo, ma quando in giro leggi che fare una multa ad uno che va a 160km/h in tutta sicurezza (dove per sicurezza si intende strada a due corsie a doppio senso di marcia con traffico) è una caccia all'uomo pretestuosa, lo colpiscono perché è piccolo e nero e bla bla.
Resto dell'idea che chi ha il testosterone irrefrenabile tanto da non riuscire a chiudere il gas DEVE andare in pista e non farlo per strada. Andare allegri è un conto, e sia io, nei miei limiti, che tu, nei tuoi più in alto dei miei, ci andiamo (avendo fatto diversi giri con il gruppetto di Aleks ci siamo incontrati diverse volte); però è un discorso diverso andare allegri dal superare di ben 70km/h il limite vigente...
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Commento di: tikkio
A me hanno insegnato che le cose fatte a metà non servono a nulla... e dire solamente "non correte" o meglio come dice lei "andate più piano" (slow down) che forse da una immagine ancora peggiore (perché sta ad indicare come presupposto che tutti i motociclisti, come suo figlio, corrono) ripeto che secondo me non serve a nulla... ancor meno se detto accompagnando un video in cui la popolazione diciamo che si divide al 50% tra chi da colpe solo al motociclista, e chi come me riconosce la colpa anche dell'automobilista.
Non parlare di questo e degli altri fattori rende l'appello al pari di tanti altri... quindi ripeto secondo me si dovrebbe ragionare sulle immagini e far tesoro dei fotogrammi, per poter imparare qualcosa che può capitare anche a noi.
ps: a me una macchina uscì da uno stop senza guardare, avevo il 125, e andavo a 70kmh dove limite era 50.. la evitai solo grazie ai miei riflessi. Colpa mia o dell'auto che si immette senza guardare/taglia lo stop? so solo che da allora le immagini sono impresse in me e quando vedo un'immisione, incrocio o altro sto molto più attento.. avessi avuto una videocamera sarebbe servito sicuramente ad altri
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Commento di: Elr0ndK
Fai benissimo a stare più attento, perché le distrazioni capitano a tutti, se contiamo che poi le auto in giro sono almeno 10/15 volte più delle moto è ovvio che si incappa più frequentemente in automobilisti distratti.
Però per me sbagli a pensare che "o tutto o niente": andresti a dire a qualcuno che non ha uno tra paraschiena, guanti, giacca o stivali di non indossare nemmeno il casco? Tanto se ti manca qualcosa che lo metti a fare solo quello?
Il tipo non mi pare mancasse di protezioni, punto primo, e punto secondo si può crocifiggere un genitore addolorato per non aver fatto una campagna a tutto tondo sulla sicurezza?
Io rimango dell'opinione che dire a certa gente "rispetta i limiti" sia come dirgli "a regazzi' e mo t'o buco sto pallone" ed è per questo che è una delle raccomandazioni peggio digerite.
Loro hanno solo esternato la conclusione più immediata e corretta: andava troppo.
Anche io ho rischiato di prendere una macchina uscita in retromarcia, ma andavo secondo limite e non ho dovuto nemmeno scomodare i riflessi di ragno per evitare il botto.
Sbagliamo tutti, ma quando l'errore è consapevole e tanto più quando è consapevole anche la propria esposizione è proprio da scemi, secondo me.
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Commento di: cioccato
Tutti vedono il torto del motociclista perchè la camera era sul casco. Mettiamo che la camera fosse stata in automobile, si sarebbe visto un auto che tagliava la strada ad un motociclista senza saperne la velocità. Alzi la mano colui a cui non hanno mai tagliato la strada perchè gli automobilisti non sanno calcolare le distanze. Basti vedere come mantengono la distanza di sicurezza ...
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Commento di: tikkio
Interessante punto di vista... anche se le videocamere hanno una visione in profondità diversa da quella dell'occhio, sicuramente si sarebbe data ancora più la colpa all'automobilista....
tagliato la strada si, per fortuna non dal senso opposto.. ma in rotonda, in svolte improvvise ecc... quante ne ho viste...
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Commento di: Elr0ndK
Gli automobilisti non le mantengono, perché è nei geni di chi guida auto non mantenere le distanze, ma chi va in moto le rispetta? Non facciamo di tutta l'erba un fascio perché non ci sta simpatica qualche categoria di utenti.
Riguardo il video ipoteticamente fatto dall'auto sai cosa si sarebbe visto? Per un puro fatto tecnico: si sarebbe visto un puntino comparire e avvicinarsi in talmente poco tempo da rendere impossibile una valutazione.
@tikkio: Dimenticavo nel post precedente, non so tu dove abbia letto dell'equa divisione tra pro-auto e pro-moto (abbreviazioni semplicistiche per non allungare il brodo)... Io so che ovunque ho letto almeno il 90% delle persone riconoscono colpe nel motociclista, se non totali quantomeno maggiori.
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Commento di: leo53
Dovremmo forse provare a ragionare in modo un po' diverso. Di base, oltre a essere motociclisti siamo tutti sicuramente pedoni e buona parte di noi anche automobilisti. Io personalmente sono pure ciclista e sono stato parapendista... In tutte queste "categorie" ho trovato gente corretta ma anche gente prepotente, arrogante e maleducata, personaggi che si comportavano in modo assurdo, mettendo in pericolo la propria incolumità e quella degli altri. Il comportamento su di una strada pubblica è diverso da quello che posso avere in pista, nel senso che le regole sono diverse. I rischi che mi assumerei in gara, sia in moto o nei cieli come parapendista, sono poi diversi da quelli che mi assumerei in una passeggiata domenicale, che sia a piedi, in bici, moto o paracadute. E non vorrei che qualcuno aumenti i rischi che ho uscendo di casa solo perchè si crea le sue regole personali circolando per esempio a velocità chiaramente inadatte al posto in cui si trova. Nella fattispecie il motociclista si è assunto dei rischi enormi a causa della velocità tenuta. Bisogna sempre prevedere la possibilità di errore degli altri utenti della strada. Se non si è dei professionisti, il fatto di ritenersi un "buon motociclista" dovrebbe a parer mio venire in secondo piano rispetto al fatto di diventare un "vecchio motociclista"... Dal 01.01.2013 qui da noi in Svizzera superare la velocità di 140 Km orari in una strada al di fuori di un abitato significa essere considerati pirati della strada: sequesto del veicolo, multa e processo. Pene da un minimo di un anno di reclusione fino ad un massimo di 4 anni. Pochissimo margine di apprezzamento da parte del giudice. (Personalmente ritengo pene simili assurde vista la mancanza di possibilità di apprezzamento da parte del giudice, ma per adesso la legge è cosÌ)
Se quel povero ragazzo fosse sopravvissuto, qui sarebbe andato a finire in galera e ogni questione sulla precedenza sarebbe andata a farsi fottere. Avendo provocato un incidente con messa in pericolo della vita altrui sarebbe stato probabilmente accusato di tentativo di omicidio volontario (vi sono già stati processi in questo senso, con esiti contradditori).
Per cui "chapeau" ai genitori che per sensibilizzare altri motociclisti hanno permesso la distribuzione del filmato, e al posto di fare le vittime dovremmo cercare di imparare a guidare con più testa e attenzione. Gli incidenti purtroppo possono succedere anche guidando con prudenza e in modo difensivo, ma almeno non andiamo a cercarcele le rogne.
Piuttosto andiamo in pista a sfogarci, magari persone convinte di essere dei supereroi della velocità su strada e nel traffico si accorgerebbero in pista di essere loro i "fermoni"... Lamps
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Commento di: Ospite
La colpa era di tutti e due, purtroppo certe volte va tutto storto. Ho visto e rivisto il video un paio di volte, dopo mi è venuta la nausea, ed ho tratti i seguenti ragionamenti:
1) Il motociclista accelerava fortemente al inizio del video, cosa che posso capire fino a che non raggiungi il limite di velocità ma non oltre visto che inizi a rischiare di trovare macchine piu lente e una strada non adatta a quelle velocità.
2) Il moto ciclista ringraziava/chiedeva scusa con un gesto della mano alle macchine che sorpassava, come un vero gentleman ma anche forse come uno che sa di andare leggermente oltre le regole.
3) Il motociclista non ha rallentato al incrocio, cosa che mi ha fatto sbiancare gia a 100m dal incrocio stesso e dal impatto stesso.
4) La macchina ha visto(?) la moto in lontananza e credeva di avere il tempo di effettuare la manovra, oppure non la ha vista proprio?
5) La macchina mentre girava (quasi da ferma) avrebbe dovuto dare un ultima occhiata verso il traffico in arrivo, notare il motociclista e frenare prima di attraversare la corsia del motociclista.
Purtroppo la macchina si è fermata solo una volta che era nella cosria del motociclista e un attimo prima che il motociclista la colpisse. Errori da entrambi le parti hanno causato la morte della parte più vulnerabile delle due, il motociclista.
L'obbiettivo del video, e l'augurio dei genitori del motociclista è che la gente faccia più attenzione sulle strade agli altri veicoli.
Aggiungo che in paesi come l'italia dove la cultura delle due ruote è più forte, si fa piu attenzione ai motociclisti. Detto questo noi siamo i più vulnerabili di tutti eccetto ciclisti e pedoni quindi facciamoci notare per bene e prepariamoci per ogni eventualità se non ci vedono. Avvolte nessuno pensa per noi e ci dobbiamo salvaguardare da soli. Guidiamo con un pò piu di calma e controllo e preghiamo al nostro buon dio che gli altri ci vedono in tempo.
Lamps a tutti
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Commento di: Elr0ndK
Mettiamo il caso che lo avesse visto, come giudicare la velocità della moto che gli andava incontro da almeno 200m (a spanne e rimanendo bassi, credo infatti che fosse ben più lontano) senza vederla di fianco?
La moto occupa uno spazio visivo molto piccolo e rende difficile capire a quanto vada vedendo il frontale da lontano.
Condivido quando dici che bisogna fare più attenzione ma secondo me,ci aggiungi troppe cose... Io quando vengo sverniciato da qualche Stoner de no artri prego IO di vederli, perché se si sfasciano loro non vado al cimitero a piangerli, ma semmai mi facessi male per colpa di uno di loro puoi star tranquillo che dò loro il resto...
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Commento di: Excalibur48
Sono un motociclista ed allo stesso tempo anche automobilista, quindi conosco molto bene i pregi ed i difetti dell'altro.
E' stato detto tutto ed il contrario di tutto, pertanto evito di aggiungere agli altri il mio punto di vista, che per taluni sarebbe sacrosanto, per altri da crocifiggere.
Un unico solo intervento : le auto incolonnate.
Il più delle volte le auto, quando procedono lentamente o sono quasi ferme, avviene in prossimità di incroci e la riga di mezzeria è, necessariamente, continua non tratteggiata, il che sta indicare divieto di sorpasso.
Il divieto di sorpasso vale soltanto per le auto? Non credo, non ho mai visto un cartello stradale che indicasse il divieto di sorpasso a tutti, tranne che per le moto.
Qualcuno dirà che effettua quella manovra, perchè non oltrepassa la riga di mezzeria, bene vero, ma sempre di sorpasso si tratta ed in caso di un incidente di chi sarebbe la colpa?
Non sapendolo, tanto che io sia in auto, che in moto, mi metto in coda agli altri.
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Commento di: Elr0ndK
Excalibur48, hai centrato il punto. Spesso ci convinciamo che determinate manovre siano legittimate dal fatto che: "che la compriamo a fare la moto se non possiamo svicolare nel traffico?", etc.
E' proprio quello il problema: essendo che tutti i veicoli, a quanto pare eccetto le bici, devono sottostare alle medesime regole, compreso il sorpasso con striscia continua possibile solo rimanendo nella stessa corsia. Non c'è nessuna legge, decreto o eccezione per chi di ruote ne mette due su strada.
Per quello, personalmente, penso che sia sbagliato mettersi su un piedistallo dove quando si va in moto si può fare di tutto e gli altri DEVONO rispettarti. Come si sbaglia in auto, si sbaglia in moto; nella consapevolezza di ciò dovremmo comportarci in modo da ridurre i rischi derivanti prima dai propri errori, e poi da quelli degli altri.
Io, per esempio, giocando con la strumentazione della mia moto ho cambiato senza accorgermene da km/h in mph; questo, in concomitanza con la percorrenza di una strada di raccordo tra due comuni dalla carreggiata ampia e dritta (col limite di 50/h), mi ha portato a superare il limite, perché vedevo 38/40 indicato sul contakm ma in realtà andavo di più, ed a beccare un multone. Posso lamentarmi del fatto che su quella strada quel limite sia stato messo apposta per beccare i boccaloni come me, ma chi è che ha superato il limite? Io, per cui ho pagato, mi toglieranno i punti e mi rimarrà solo l'amarezza di aver beccato una multa per una cretinata come questa... Cosa posso fare, invece? Siccome so che quella strada è così, posso tornarci (magari senza giocare col contakm
) e rispettare il limite, oppure andare altrove dove i limiti li mettono con un po' più di testa (=>Svizzera), che tra l'altro sono anche più vicino e le strade sono decisamente migliori.
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Commento di: Excalibur48
Si parla tanto della Svizzera e dei suoi automobilisti scrupolosi, ligi ed attenti ai loro regolamenti, certo, ma in Svizzera.
Ma li avete mai visti gli Svizzeri sulle nostre autostrade? Ed anche i Tedeschi?
Scatenano tutto il loro istinto represso Alonsiano, sulle nostre autostrade.
Da prenderli a mazzate. e calci in c.....o!
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Commento di: Elr0ndK
Per come la vedo io il problema è sempre italiano: perché lì non si comportano così? Non è che l'uomo svizzero è "naturalmente buono" quando è lì. A casa loro non fanno quello che vogliono perché se li beccano a sgarrare glielo fanno ricordare a vita!
Invece dalle nostre parti già gli stessi tutori della legge sono i primi che se ne infischiano... Senza fare di tutta l'erba un fascio chi di voi non ha mai assistito alla scena: "C'è traffico? Fuori la sirena e slalom".
Oppure, ancora meglio, a chi non sono mai state fatte, da carabinieri, osservazioni del tipo: "Lei che è laureato in Ingegneria lo saprà quanto costa una lampadina no?" (e questo è capitato a me, non riporto per sentito dire).
Il discorso sul rispetto è A TUTTI I LIVELLI: il rispetto mi pare che sono più quelli che lo pretendono che quelli che lo danno...
Poi, personalmente, io in Svizzera ci vado con piacere perché se rispetti le loro regole e leggi, come dovrebbe fare qualsiasi persona che va in un altro stato, per loro non sei altro che una "risorsa", volendola vedere in modo materiale: porti soldi perché fai benzina, mangi e bevi come minimo.
Se invece fai le alzate di testa, dovresti quanto meno abbassare la testa ed ammettere l'errore, invece c'è la credenza diffusa che vi sia la caccia al motociclista italiano... Potete anche non credere a me che in Svizzera ci faccio 5/10 uscite l'anno, ma c'è gente che ci va anche 3/4 volte al mese e nonostante qualche volta sia stato fermato, non ha mai preso multe.
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Commento di: 42
Ma li avete mai visti gli Svizzeri sulle nostre autostrade? Ed anche i Tedeschi?
Scatenano tutto il loro istinto represso Alonsiano, sulle nostre autostrade.
Esattamente come gli italiani che guidano in Svizzera o Germania diventano guidatori modello.
Paese che vai, guida che trovi.
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Commento di: Excalibur48
Giusto!!!!
E' come si suol dire : "L'occasione fa l'uomo ladro", dunque occorrono leggi più restrittive e punitive, ma abbiamo visto che anche in Inghilterra, nonostante questo, alcuni se ne fregano altamente, mi riferisco al non rispetto dei limiti di velocità.
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Commento di: Elr0ndK
Più che la necessità di leggi più restrittive, per me i problemi italiani sono due: un ordinamento legislativo scritto spesso da avvocati per avvocati, che quindi lascia spazio a troppe interpretazioni per cui poi alla fine finisce tutto a tarallucci e vino, e un problema nell'applicare le leggi vigenti.
Pensa che, nella città dove sono nato e cresciuto, ci fu un periodo nel quale carabinieri e polizia si facevano multe/provvedimenti a vicenda per i più disparati motivi; il tutto era partito dal fatto che fecero una multa per divieto di sosta ad un poliziotto di un certo rango e, da lì, è partita la spirale di ritorsioni, ritorsioni di ritorsioni, etc... Andò avanti per un paio di mesi con almeno un episodio a settimana.
Si dice: "il pesce puzza dalla testa" e se già i tutori della legge, sempre senza generalizzare ma purtroppo ce ne sono tanti che corrispondono a questo stereotipo, non accettano di rispettare le leggi, figurarsi se ci tiene o accetta di buon grado le regole chi dell'illegalità ne fa una conditio sine qua non... Per non contare che la nostra è la nazione in cui, a parità di campione del sondaggio il 90% delle persone ammette di non sopportare quando gli altri commettono infrazioni stradali ed il 70% ammette invece di commettere regolarmente. Quanto meno incoerente, no?
Commento di: MotoNoob97
Certo lui ha sbagliaato ad andare a 160 km/h ma il tizio che pilotava la macchina sarebbe da sbattere in galera...
Commento di: leo53
E' brutto parlare di colpe quando una persona ha perso la vita, ma rendiamoci conto che a 160 km/h si fanno quasi 45 metri al secondo. In quattro secondi sono circa 180 metri. Su di una strada normale, in prossimità di un incrocio è una roulette russa. Magari qualche volta va bene, ma alla lunga non se ne esce senza qualche danno.
Non voglio fare il moralista, a buona parte di noi succede di eccedere con la velocità. La moto l'abbiamo comprata anche per questo! Però dobbiamo saper valutare sempre la situazione e i rischi. La pelle è la nostra, inoltre mettiamo a repentaglio anche quella degli altri. Non possiamo pretendere che tutti gli altri utenti della strada si debbano immaginare che quel puntino visto in lontananza un attimo prima dopo solo tre secondi, mentre stai svoltando si trasforma in un bolide a 30 metri di distanza che sta sopraggiungendo a 160km/h dove non te lo aspetti.
Commento di: MotoNoob97
nel momento in cui svolta la macchina, la moto è a circa 150 metri poi ripeto hanno sbagliato entrambi anche se il motociclista fosse andato a 100 km/h la vedo dura che si sarebbe salvato.....
Commento di: AlbertoD
forse non tutti hanno rapportato il video al fatto che la guida in Inghilterra è a sinistra. Ho visto il video svariate volte e me lo rivedo ancora ogni volta che vado in moto.
Io vedo che un automobilista nello svoltare invade la corsia opposta, sulla quale sopraggiungeva il motociclista, sia pure forse troppo al centro ma ancora dentro la sua corsia ( è come se uno svoltando invece di mettersi a destra allarghi la curva e si metta a sinistra). Inoltre non vedo tachimetro che dice 160 all'ora. Ad occhio sembrerebbe che la velocità sia molto più bassa. In ogni caso uno che ti si piazza di fronte tagliandoti la strada anche a 40 all'ora ti fa secco.
Bisognerebbe sempre avere presente che in moto anche l'incidente più banale può diventare mortale, piuttosto. Ma io colpe del motociclista non ne vedo, tranne quella di non avere tenuto conto di questa banale considerazione
Commento di: 1berto
Tempo fa ho letto un articolo pubblicato da Sport Rider nella sezione Riding Skills Series, intitolato "Concentration", la cui lettura consiglio a tutti (mi tengo sul vago nel timore che sia vietato citare articoli di altri siti).
Riporto alcuni passi essenziali e, a mio parere, particolarmente rilevanti per questa discussione: "Simply put, concentration is the key skill in taking in and processing information faster than your motorcycle is covering ground. It's also the determining factor in how quickly you can ride safely. It doesn't matter how strong your muscles are or how quick your reflexes react but how focused the gray matter between your ears stays on the job at hand. The difficult part of concentration is that it must be seamless for the entire time that the bike is in motion. To keep your concentration up, anticipate what's coming ahead whether it's the next corner on a track, the stretch of road ahead or a shifting pattern of traffic on your visual horizon. In traffic, the safest way to think is playing the what-if game with each oncoming car while still remaining aware of all the potential threats in your peripheral vision, as well. You should think "What if this car in the oncoming left-turn lane doesn't see me and turns left in front of me? What are my escape routes ahead, and do I have any cars to my rear or in my blind spots that are blocking these escapes?" It's not paranoid to think this way, it's the only way to stay safe and on your guard." (Trad. x chi non mastica l'inglese: "Detto in modo semplice, la concentrazione è l'elemento chiave per riuscire a percepire e valutare le informazioni più rapidamente di quanto la tua moto cammini. E' anche il fattore determinante nel definire quanto veloce puoi guidare in sicurezza. Non è importante quanto sviluppata sia la tua forza muscolare o quanto rapidi siano i tuoi riflessi, ma piuttosto quanto la tua materia grigia rimanga concentrata su quanto stai facendo. L'aspetto problematico di questa concentrazione è che deve rimanere ininterrotta per tutto il tempo in cui la moto è in movimento. Per mantenere viva la tua concentrazione devi cercare di anticipare quello che ti si parerà davanti, che si tratti della prossima curva del circuito, del prossimo rettilineo in strada o di un mutamento nel comportamento del traffico davanti a te. Nel traffico, l'approcio più prudente è quello di pensare "Cosa succederebbe se..." per ogni macchina che incontri, rimanendo al contempo attento ad ogni altra potenziale minaccia nel tuo campo visivo periferico. Dovresti pensare "Che succede se questa macchina che arriva in senso opposto ed ha imboccato la corsia per la svolta a sinistra non mi vede e gira proprio di fronte a me? Quali sono le possibili vie di fuga? Ci sono macchine dietro di me o nel mio angolo cieco che potrebbero precludere queste vie di fuga? Non è da paranoici pensare in questo modo, è l'unico sistema per guidare in sicurezza.")
Guardando il video la mia impressione è che in questo caso il pilota si sia reso conto con un certo ritardo che la macchina coinvolta nell'incidente si accingeva a svoltare (la macchina imposta la manovra con buon anticipo).
Questo non sposta di una virgola la responsabilità dell'incidente, esclusivamente addossabile al conducente dell'automobile; la velocità della moto, per quanto illegale e per me sicuramente eccessiva, direi che ha poca rilevanza sulla dinamica del sinistro. Probabilmente non altrettanto si può dire per le sue conseguenze letali anche se sappiamo bene che un frontale a velocità da codice è più che sufficiente per mandarti al piano di sopra.
La strada per un centauro è un campo di battaglia e va affrontata con la stessa determinazione a rimanere vivi. Sarà perchè abito - e guido prevalentemente - in citta ma all'approcio "Qua puoi aprire che hai la precedenza" preferiso quello "Vediamo chi cercherà di ucciderti al prossimo incrocio" che mi ha dato e continua a darmi grandi soddisfazioni. Meglio incazzato ma vivo che morto con la precedenza.
Stiamo attenti là fuori!
Commento di: Elr0ndK
La strada per un centauro è un campo di battaglia e va affrontata con la stessa determinazione a rimanere vivi. Sarà perchè abito - e guido prevalentemente - in citta ma all'approcio "Qua puoi aprire che hai la precedenza" preferiso quello "Vediamo chi cercherà di ucciderti al prossimo incrocio" che mi ha dato e continua a darmi grandi soddisfazioni. Meglio incazzato ma vivo che morto con la precedenza.
La strada è un "campo di battaglia" (spero che sia una definizione volutamente esagerata) per tutti: centauri, pedoni, ciclisti etc, proprio perché troppo spesso e troppa gente vi si approccia con in testa un unico concetto "Passo io e stop". Pochissimi danno la precedenza dove dovrebbero, come pochi rispettano gli stop e non tutti rispettano i semafori e non parlo solo di ciclisti.
A Milano, qualche giorno fa, ho visto uno in scooter che in mezzo al traffico è passato sotto un semaforo, lo ha guardato, e come se non esistesse è passato col rosso per infilarsi in mezzo a due macchine.
Così come una volta alla rotonda di fronte la concessionaria Yamaha di Valmadrera (LC), mi è capitato di essere quasi investito da un bus mentre attraversavo la rotonda in auto perché, invece di fermarsi a dare la precedenza indicata sia dalla segnaletica orizzontale che da quella verticale, ha avuto la geniale idea di passare a quasi 70km/h che ho evitato soltanto perché ho schiacciato l'acceleratore come se non ci fosse un domani (era nel punto cieco quando entravo nella rotonda, l'avessi visto mi sarei fermato perché so che lì non la rispetta praticamente NESSUNO quella precedenza). Mi sarei fatto male anche in macchina, figurarsi in moto o a piedi...
Per cui condivido che è meglio incazzarsi ragionando sulle possibilità e magari mettendo da parte l'orgoglio accettando di dare la precedenza anche quando ne avresti diritto che dare per scontato il buon comportamento per poi rimetterci delle ossa o peggio.
Riguardo le responsabilità del fatto in oggetto la vedo diversamente, ma è abbastanza chiaro dagli altri miei commenti.
Lamps.
Commento di: R2D2
Quante volte ho visto, da autista e motociclista, "piloti" rischiare di fare incidenti perchè decisi a voler imitare i piloti della Superbike.
Siamo onesti, a tutti noi purtroppo, il cervello disconette per 2 minuti, andando incontro a rischi inutili ma, pochi, sono quelli che lo fanno raramente e in circostanze non al limite. Io personalmente sono molto deluso dal mondo del "motociclismo". E vero che siamo fratelli, compagni ecc ma in strada molti rider fanno di tutto per mettere in pericolo tutti ! "fratelli" compresi. Andare piano con dei mostri come le nostre amate moto non è un limite, ma un godimento. ( secondo me )