In questi ultimi anni si fa sempre un gran clamore attorno ad opere pubbliche di una certa importanza, forse perché vengono ormai realizzate con una frequenza parecchio bassa, forse anche perché più delle opere ci si ricorda del contorno di polemiche che ogni volta si portano dietro.
Fatto sta che anche l’ultimo tratto autostradale inaugurato “fresco fresco” settimana scorsa, la A35, la cosiddetta Bre.Be.Mi, “direttissima Brescia-Bergamo-Milano” non è stata scevra di discussioni.
Al di là delle polemiche, comunque, l’opera mi è subito sembrata interessante, perché appare come un’effettiva alternativa alla storica A4 su uno dei tratti più trafficati d’Italia. Per questo ho deciso di provarla domenica mattina, con la scusa di una gita in moto sul Lago di Garda.
L’imbocco da Milano avviene in realtà a… Melzo, in corrispondenza di un’altra grande opera viabilistica di cui da anni si parla in Lombardia, la TEEM (tangenziale est esterna milanese), che collegherà Agrate con Melegnano e di cui è stata ora completa solo una piccola parte, in funzione proprio dell’A35. La distanza dall’area urbana milanese comincia ad essere rilevante, ma percorrendo la “cassanese”, la radiale che da Lambrate porta fuori città, mi accorgo di come la miriade di cantieri che da qualche anno disturbavano la viabilità locale, hanno dato vita ad un notevole ampliamento che si traduce in due belle corsie per senso di marcia che da Milano portano verso la TEEM quasi senza interruzioni. Salgo sul cavalcavia della tangenziale passando per un nuovissimo casello, imbocco lo svincolo che indica “Brescia” ed eccomi sulla Bre.Be.Mi. Scatta il cronometro, perché finalità di questa mia prova è proprio vedere quanto tempo risparmierò.
Fa effetto percorrere un’autostrada così nuova, soprattutto di domenica mattina. Supero un’auto solitaria e poi il nulla, ci sono solo io. In tutta la tratta incontrerò ben 4 auto… In queste condizioni, con tre corsie tutte per me il pensiero di vedere il fondo scala del tachimetro ammetto che balena , ma è subito sopito dai portali tutor, pare già attivi. L’autostrada è quasi completa, manca qualche cartello distanziometrico (montato, ma privo di scritte), la segnaletica c’è invece tutta, l’asfalto è un biliardo, con nuovi giunti nei sovrappassi, che non si sentono per nulla, ci sono le colonnine di SOS e ci sono le barriere.
Ecco, le barriere…
Un’autostrada nuova nuova, così come qualsiasi opera che abbia un qualche contenuto tecnologico, ci si aspetta che venga realizzata con lo stato dell’arte della tecnologia appunto. Se abbiamo quindi manto stradale drenante, segnaletica ben visibile, led affogati nell’asfalto, eccetera, che tipo di barriere sono state montate, su entrambi i sensi di marcia? Ma ovviamente i cari e vecchi guard-rail di metallo , una bella doppia-fila di lame che corrono lungo i lati della carreggiata, oltretutto ad un’altezza maggiore dal manto stradale, così che per il malcapitato motociclista che dovesse scivolare, il rischio di infilarcisi sotto ed impattare sui paletti diventi una certezza.
Non mi aspettavo certo di trovare le innovative barriere pensate anche per i motociclisti, qui in Europa sempre al palo burocratico quanto ad omologazione e che invece nel resto del mondo stanno via via comparendo lungo le strade (nella foto sotto un esempio di ciò che si trova in Australia...). Ma ancora le lame, quelle no. Sono ormai più di vent'anni che le barriere in cemento, dette "new-jersey" accompagnano le nostre autostrade. Per quale motivo allora non montarle sulla A35? Perché sebbene un muro sia sempre un muro, un impatto a bassa angolazione avrà effetti sempre meno disastrosi che l'incastrarsi di netto fra lame e paletti di metallo...
Infine, ultima osservazione sulle infrastrutture, una cosa che sicuramente manca sono i segnali di ausilio in caso di nebbia, luminosi o dipinti sul manto stradale (come le i "cerchi" dell'A4). Considerando che l'autostrada corre lungo la "bassa" bergamasca e bresciana, zone di cui la nebbia è quasi considerata un vanto, spero che questa mancanza sia solo figlia dei tempi stretti dell'inaugurazione. altrimenti sarebbe a mio parere un'altra importante mancanza.
Tornando al mio viaggio, le uscite scorrono rapide. Leggere il nome di paesi che abitualmente attraverso lungo la statale devo dire che fa effetto . Ad una velocità di circa 120 orari la barriera di esazione di Chiari arriva rapidamente, dopo circa 25 minuti dall'imbocco a Melzo e circa una cinquantina di km percorsi (ho controllato l'ora, ma non i chilometri esatti, chiedo venia ).
Ed eccoci qua, il pedaggio. Inserisco il biglietto, la macchinetta, nuovissima, macina qualche secondo e mostra il conto: 9.10€! Nove euro e dieci centesimi! Proseguo, l'autostrada in realtà continua con qualche altra uscita, fino a ridursi via via di corsie, indirizzando verso i paesi della bassa bresciana, verso l'A4 in direzione Venezia e verso Brescia, dove si arriva alla tangenziale sud dalle parti di Roncadelle. E' passato un altro quarto d'ora dopo il costoso pedaggio, il tempo risparmiato è di circa un quarto d'ora rispetto all'A4, che può aumentare correndo un po' di più, quindi da questo punto di vista le promesse sono mantenute.
Concludendo, ho la sensazione che non la prenderò spesso questa A35, perché a fronte di tutte le giustificazioni che si possono leggere in giro, quest'autostrada è cara, c'è poco da girarci attorno. In un periodo in cui la gente va piano per consumare meno ed accetta di incolonnarsi in scomode "allungatoie" per saltare caselli vari di tangenziali ed autostrade durante i percorsi quotidiani, penso che un'arteria di questo tipo che si pone come alternativa ad una già esistente ad un prezzo (chilometrico) circa doppio, sia stata una scelta poco lungimirante.
Ma resta la curiosità di cosa effettivamente succederà al traffico attorno a Milano quando saranno completate del tutto la TEEM e soprattutto la Pedemontana. Il traffico diverrà davvero un poco più umano? O sarà perché nel frattempo si farà sempre più fatica a fare il pieno di benzina, rispolverando mezzi a locomozione animale (vietati in autostrada)!? Ai posteri...