Impressioni stupende...

Ieri sera, tra le altre belle cose che mi sono successe, sono rimontato su una moto.
Niente di che, un Kawa 600, mi sembrava una moto da SBK.
Dopo 10 anni… frizione, piede sinistro giù… STAC… (brividi… dalla schiena ai polsi).
Rigido, ero rigidissimo.

La moto non è mai morta, ma sentiva che ero in tensione, percepiva la mia agitazione.
Pioggia, pioggia a volontà, traffico, nuvole scure, qualche tuono… non sentivo nulla, solamente il motore che spingeva sotto di me. Quasi quasi mi mettevo a piangere, ma ho resistito perché avrei dovuto fermarmi e non l’avrei fatto per niente al mondo.

Agitato si, ma deciso, e dopo 15 minuti comincio a riprendere confidenza con i movimenti, e sento che piano piano entro in simbiosi con la moto.
Ricomincio ad usare il corpo per guidare, una sensazione stupenda, che la macchina non mi darà mai.

In quel momento ho capito che fare la patente per la moto è forse una delle cose più sensate che abbia mai fatto nella mia vita.
Che dire, a breve devo ritirare il mio Cagiva Raptor 650, e l’unica cosa a cui penso è se posso portarlo in camera mia, farlo dormire con me.

Mi conosco, so già come andrà a finire:
torno a casa dal lavoro, l’accarezzo, controllo che sia tutto ok… salgo in casa dal garage… mi cambio… casco… paraschiena… giacca… guanti…

Scendo di nuovo da lei… apro il garage… giro la chiave… e via... dove?… non si sa… ma che importa… sarò con lei…