La disquisizione su questo argomento potrebbe continuare fino all'infinito, la moto a differenza degli altri veicoli è e rimarrà sempre un mistero, non ha caso i primi carri a 2 ruote parallele si fanno risalire ad un epoca di circa 3000 anni a.c., invece il primo veicolo a due ruote in linea risale alla fine del 1700/ inizi 1800.
L'unomo ha impieto tantissimo tempo in più per ideare questo veicolo che pur nella sua semplicità racchiude studi complessi di fisica e cinetica che ogni minimo cambiamento genera comportamenti diversi del veicolo.
Secondo me il fascino della moto è tutto qui, la sfida continua nel dominare e prevedere le reazioni di un "mostro" che a differenza del cavallo e del toro (nei Rodei) si comporta sempre in maniera diversa.
Troppi varianti determinano reazioni diverse ed improvvise, tipo di moto e quindi sespensioni e freni, condizioni del fondo stradale, condizioni e tipologia dei pnumatici, pericolosità e traffico delle strade percorse in relazine agli altri veicoli che percorrono le stesse strade.
Io in 45 anni di guida in moto ne ho viste di tutti i colori ma una cosa non ho mai visto ...il comportamento uniformato dei bikers... ad una condotta razionale e cosciente nella guida della propria moto.
Non mi sento di criminalizzare nessuno, proprio perchè gli stimoli che ognuno di noi riceve nell'andare in moto sono si diversi ma che alla fine quello adrenalinico rimane il più stimolante.
Data la mia età (vicino ai sessanta) mi sento solamente in dovere di stimolare i partecipanti alle uscite di gruppo nel cercare, per quanto possibile, di far apprezzare ai più giovani, le peculiarità nel vivere le aggregazioni tra motociclisti, quale momento di spensieratezza, leggerezza e sano umorismo che contrasdistingue un pò tutto il nostro "popolo".
L'adrenalina ci sta anche, però cercando di usare la testa e non solo il polso, affinchè si possa rimanere insieme più a lungo possibile.
Commento di: devargas
Mentre ti leggevo riflettevo su di una cosa, vera, verissima, letta tra le tue righe, ed ovvia, nella sua semplicità: "ma una cosa non ho mai visto ...il comportamento uniformato dei bikers... ad una condotta razionale e cosciente nella guida della propria moto."
Concetto verissimo che mi ha introdotto un pensiero (leggero: una facezia). Ovvero, quanto spesso ci siam detti: " mamma mia ma come guidano questi, se fossero tutti come me sai come ne gioverebbe il traffico?"
Poi, pensandoci meglio, riflettendo un attimo ed immaginando la società intera uniformata al comportamento, e le esperienze, di un unico individuo, debbo riconoscere che continuerebbero ad esistere differenze, divergenze, opinioni contrastanti, incidenti, magari risse. Insomma, non cambierebbe niente.
Già, perchè non ci sarebbe sincronicità, e, partendo dal presupposto che l'umore è vario, non si possono impedire, pur allo stesso individuo, momenti di esaltazione, tristezza, distrazione etc etc. Riprodotti causalmente i vari umori, se ne converrebbe di ritrovarsi tra tante persone eguali ma con un agire ben differente l'una dall'altra.
Ricollegandomi a quello che hai detto tu, convengo che, introducendo ulteriori causali, quali estrazione sociale, educazione, cultura, esperienze personali, è veramente impensabile ed utopico potere credere di uniformare l'atteggiamento ad un comune stereotipo. Ciononostante, l'esortazione di provare uscite assennate e con gruppi, è una buona maniera per cercare di fare scoprire, a chi lo ignora, un altro modo di vivere il piacere dell'andare in moto.
Commento di: Elr0ndK
"Ciononostante, l'esortazione di provare uscite assennate e con gruppi, è una buona maniera per cercare di fare scoprire, a chi lo ignora, un altro modo di vivere il piacere dell'andare in moto."
Verissimo.
Infatti il problema è proprio quello del comportarsi con senno, più che in maniera "monocomportamentale" o uniformata. Il buon senso salva più vite di quanto non ne salvi un buon manto stradale, delle ottime gomme, dell'elettronica al top e dei freni superbi.