La Community Ting'Avert
Non distruggete mai i sogni di qualcuno
Scritto da axsello1 - Pubblicato 12/05/2014 15:25
Le promesse hanno un valore enorme. E un sogno infranto fa più male di cento ossa rotte.

Salve a tutti ragazzi (e non più tali), scusate lo sfogo ma spero qui ci sia qualcuno che possa comprendermi. In realtà non è puramente uno sfogo. È una sorta di racconto "autobiografico" che spero serva a farvi capire il valore intrinseco di una promessa, gesto forse troppo sottovalutato, ma dal grande significato simbolico.

Sono un ragazzo di diciannove anni, con una grande passione, le moto.
Sin da bambino, quando vedevo passare qualche moto mi si riscaldava il cuore, nella mia testa pensavo: ecco, un giorno sarò anche io su uno splendore del genere. Quando le vedevo parcheggiate ai lati della strada mi fermavo (e mi fermo tutt'ora) a guardarle, sognando un fantomatico giro su questo o quel passo, passo ore a vedere on board di viaggi su youtube, curve su curve con il rumore dello scarico come sottofondo, ammirando fantastici paesaggi. Purtroppo per me ho sempre vissuto in una famiglia in cui mia madre è sempre stata terrorizzata dalle moto, paura stupida e immotivata, che mi ha sempre limitato. Non so come mio padre (grande ammiratore di moto e motori in genere, ma pessimo, anzi, orribile motociclista capace di cappottarsi col ciao a pedali) abbia convinto mia madre circa sei anni fa, a prendere uno scooterino, un Phantom 50, con il quale ho potuto finalmente coronare il mio sogno, ma dopo qualche anno ho avvertito il bisogno di cambiare, di passare a qualcosa di migliore, così, dopo una lotta durata qualche mese, dopo aver fatto calare tra me e mia madre una cortina di ferro, dopo non esserci rivolti la parola per due mesi quasi, con le mie finanze, presi un 125, che ho ancora oggi.

La mia concezione di vivere la moto è sempre stata prettamente turistica. Mi è sempre piaciuto "passeggiare" in moto, e vivere a 360° il paesaggio, immedesimarmi nei profumi, nei colori, nei suoni dei territori, dal mio (personale per carità eh...) punto di vista la moto è questa.

Adesso giungiamo all'epilogo. Ho sempre desiderato studiare medicina, ed entrambi i miei genitori hanno sempre "coltivato" il desiderio di avere un figlio medico. Per realizzare questo mio desiderio e per non deludere nemmeno loro, ho studiato buttando il sangue per tre anni, non mi sono fermato nemmeno in estate, ho divorato libri di chimica, biologia, logica e chi più ne ha più ne metta.

Giugno/2013 (l'inizio (della fine) di un sogno)
Mi si ruppe il casco cadendo dalla scrivania, e andammo con mio padre da un suo amico che ha una concessionaria Honda. Lì vidi una moto che mi colpì immediatamente. Ci salii sopra, sembrava fatta apposta per me. Fantastica! Una honda CB500x bianca... semplicemente stupenda... fu amore a prima vista. Dopo cinque minuti in sella a questa bellezza, fui costretto a scendere poiché dovevo comprare il casco, ma quei cinque minuti rimasero sempre impressi nel mio cuore. Non saprei come chiamarlo, credo sia stato il cosiddetto "COLPO DI FULMINE".

Usciti dal concessionario mio padre disse una cosa che non dimenticherò mai:
"se l'anno prossimo passerai i test di medicina, quella moto sarà tua. Te la regalerò. Dai una grande soddisfazione a me e io ti ricompenserò adeguatamente."
SEMBRAVA TUTTO TROPPO BELLO PER ESSERE VERO! Avrei realizzato i due sogni più grandi della mia vita!!! Avrei potuto studiare medicina ed in più avrei avuto un ulteriore privilegio per questo!! Ero al settimo cielo!!!

Fatto sta che questa frase non la dimenticai mai, anzi, per non gravare troppo sui miei (che per carità hanno un guadagno più che buono e di questi tempi è un lusso) cominciai a lavorare. Ho lavorato tutta l'estate in un bar, e tornato a casa dal lavoro mi sono sempre messo a studiare, evitando persino di uscire alcune sere e trascurando anche la mia ragazza e i miei amici (meno male che ho una santa donna che mi capisce... Inchino) insomma, in una estate sono riuscito a racimolare più di duemila euro che aggiunti ai 1500 che avevo da parte mi hanno fatto davvero sorridere. Vedevo il sogno divenire sempre più concreto.

Quest'inverno è stato davvero un inverno da psicosi. Studio da quinto anno di liceo scientifico con una media alta (8.54) e preparazione dei test universitari. Ogni sera vedevo sempre la lancetta delle ore proseguire oltre il numero 12 Help Help Help poi finalmente il giorno del test!!!

APRILE 2014 (a.k.a. il giorno del giudizio)
Finalmente giunse il giorno dei test. Feci il test e subito dopo essere uscito, mio padre mi chiese come era andato e mi disse: "dai che io sono uno che mantiene le promesse!!!" (se ci ripenso ora... GRRR Piango Mitra) dopo ansie, preoccupazioni, notti insonni, finalmene uscirono i risultati. Mi sono classificato tra i primi mille in italia, su settantamila partecipanti. La gioia era incontenibile Banana vuoi perché ho sudato davvero e raggiunto SOLO CON LE MIE FORZE IN UN MARE DI RACCOMANDATI, vuoi perché cosa sempre desiderata, vuoi percé c'era in ballo anche questo altro "vezzo" (la moto) sembravo impazzito!! Ero al settimo cielo!!

MAGGIO 2014 (L'AMARA VERITÀ)
Iieri, mentre stavo (ahimè Piango) studiando, vedo entrare mio padre con una faccia abbastanza cupa. Mi guarda e mi dice: "guarda, figlio mio, so che te lo ho sempre promesso e te lo ho ribadito più volte... ma purtroppo non è possibile prendere la moto. So che hai anche lavorato, ma te l'avrei regalata interamente io. Il problema è che tua madre non vuole. Mi ha "semi-ricattato" dicendo che io avrei avuto tutta la responsabilità se fosse successo qualcosa, che non me l'avrebbe mai perdonato etc e io non ho potuto oppormi in nessun modo perchè in parte ha ragione. Mi dispiace".

In quel preciso istante ho sentito una parte di me svuotarsi, come il lavello dopo aver tirato il tappo via dallo scarico. Tutti i miei sacrifici, tutte le mie emozioni, tutto il mio fantasticare... semplicemente appallottolato e buttato nel water. Ancora oggi mi sento vuoto. È come se fossi un contenitore di materia senza più cervello. Sembro quasi translato in un'altra dimensione. In più mia madre ha anche fatto in modo da non farmi più usare i soldi che ho guadagnato IO, mettendoli sul conto co-intestato, che lei monitora giornalmente poichè impiegata di banca, negandomi di fatto anche la possibilità di comprare un usato.

Ed eccomi qua, a scrivere questo sfogo che probabilmente ha annoiato un poco tutti quanti, ma era necessario al mio povero cuore, che è ormai infranto. Ho lavorato, ho sudato, mi sono consumato sui libri, ho vissuto una esistenza infelice per tre anni, e sono riuscito a coronare soltanto parte del sogno. Il problema è che il bere un caffè amaro dopo aver mangiato cioccolata lo rende ancora più amaro. Non riesco più nemmeno a godere della gioia dell' ingresso a medicina, poichè ho questa ombra che abissa i miei sentimenti. Non sono mai stato il tipo di persona frignona che se non ottiene ciò che vuole mette il broncio, e mai mi sarei sognato di chiedere ai miei una spesa così elevata senza contribuire (seppur pienamente nelle loro possibilità economiche). A ferirmi è stata la promessa infranta. È come se avessi "visto" la moto parcheggiata nel piazzale svanire lentamente senza che io potessi far niente. Sono a pezzi.

Molti di voi sicuramente sono papà. Mi permetto dal basso della mia età a dare un breve consiglio a queste persone, ma più in generale a tutti. NON INFRANGETE MAI I SOGNI DI UNA PERSONA, NE' FATE PROMESSE CHE NON SIETE SICURI DI POTER MANTENERE.
Io ci ho creduto, ci ho sperato, e mi sono scottato.
A volte credo che la vita sia una sorta di legge del contrappasso, una sorta di "inferno dantesco". Mi è sempre piaciuta cardiologia come specializzazione. Forse un domani potrò auto curare il mio cuore infranto.

P.S: se pensate che ciò che ho scritto sia esagerato, vi invito a rileggere meglio e a riflettere su una cosa: per alcune persone alcuni oggetti assumono un valore simbolico. Per me questa moto (comunque da sempre desiderata) aveva assunto un valore particolare e legato ad una promessa e a numerosi sacrifici.

Spero di non avervi annoiato troppo, e spero di essere riuscito a farmi capire. Grazie a tutti Sad
 

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Commento di: Fatto46 il 12-05-2014 16:17
Ti capisco bene... è successa una cosa simile anche a me. Stessa tua situazione, papà è un grande appassionato di motori, mentre mia mamma è sempre stata terrorizzata dalle moto. In 4° superiore ho compiuto 18 anni e il mio desiderio più grande era proprio poter guidare una moto, anche a costo di non avere una macchina... così mio padre mi promise che se avessi finito l'anno con una buona media, e ovviamente senza insufficienze, avrei potuto comprare una Monster.
L'anno finì bene, niente insufficienze, media dell'8, ma l'ostruzionismo totale di mia madre mi impedì di realizzare questo sogno.
Io però non mi diedi per vinto, e da quell'estate cominciai piano piano a mettere da parte dei soldi. Mettevo via qualcosa ogni volta che potevo, e finalmente dopo 4 anni a risparmiare avevo messo via abbastanza da permettermi una moto usata per conto mio. A questo punto ho cercato un annuncio interessante e una volta trovato l'ho comprata! Non ho detto niente a nessuno, nemmeno gli amici lo sapevano. Ho messo la moto in garage e l'ho fatta vedere ai miei genitori... Le reazioni sono state più o meno speculari: mia madre è scoppiata in lacrime e ci è voluto parecchio per farla calmare (ancora adesso dopo più di un anno non ne è contenta), mio padre ha sorriso e si è messo a controllare che non avessi preso una fregatura, controllando lo stato della catena, se ci fossero rumori sospetti provenienti dal motore, ecc...
La mia probabilmente è stata una soluzione un po' drastica, ma alla fine se tornassi indietro lo rifarei, perché non potevo sopportare che la paura di mia madre, per quanto comprensibile e basata sul grande amore che prova per me, mi impedisse di godere di questa passione.
Mi rendo conto di non essermi certo accontentato, ho comprato una Ducati 749, ma sapevo che non avrei potuto cambiarla finché non avessi cominciato a guadagnare qualcosa da solo, e quindi volevo una moto che mi piacesse veramente, anche se c'erano alternative decisamente più a buon mercato, ma che sarebbero state solo di ripiego.
Quello che volevo farti capire raccontandoti tutta questa storia (a proposito, scusa se mi sono dilungato un po' Molto divertente ) è di non demordere, la moto è una cosa troppo bella, e la paura (di qualcun altro) non può costringerti a non godertela Wink
Commento di: TexW_HD il 12-05-2014 17:09
Capisco il tuo sfogo, la tua frustrazione, la tua rabbia, la tua delusione... ci sono passato anch'io.
Nonostante tutto ti dico: non avercela con i tuoi.
Esser genitori è il mestiere più difficile del mondo ed esser figli forse lo è altrettanto.
Tua madre, a modo suo, vuole "proteggerti". Il tuo papà pur comprendendo la tua passione (forse però solo in parte)vuole invece proteggere la "serenità" familiare.
Lo so, facile parlare ....
Piuttosto... perchè ti sei già arreso?
La "conquista" della tua moto non passa solo per i soldi. Parla con tuo padre ma soprattutto parla con tua madre e non stancarti mai di farlo.
Niente ricatti, niente muro contro muro: solo dialogo sincero e rispettoso. Dille delle tue passioni: spiegale cosa significa per te. Dille della tua delusione. Sebbene non sia necessario, sarebbe un ulteriore riprova che hai la maturità necessaria per "meritare" la tanto desiderata moto. Non ti abbattere mai ma cerca sempre la strada migliore da percorrere.
Un grandissimo in bocca al lupo per tutto ! Doppio Lamp Naked
Commento di: Pier_Silverio il 12-05-2014 19:37
Oooh, un collega: sono al 2° anno di medicina! Very Happy
Beh, di certo hai scoperto a tue spese che non è vero che dopo 18 anni puoi fare quello vuoi: è sempre chi ha i soldi che decide, e la facoltà che ti sei scelto presumibilmente ti impedirà di sganciarti dai tuoi genitori ancora per mooolto tempo.

Anch'io ho avuto una situazione analoga alla tua: pensa che non ero neanche riuscito ad avere il motorino. Anche nel mio caso mia madre era contraria, anche se negli ultimi tempi aveva iniziato a cedere. Tra la 5a superiore e il 1° anno di università ho perso entrambe i genitori (tumori per entrambe), quindi io sono diventato realmente indipendente a soli 19 anni. Però ti dico: preferirei avere ancora mia madre e non poter poter prendere la moto a causa della sua opposizione, che poterla prendere perché non c'è più.

Prendi anche atto che sei entrato in nuovo mondo - l'università - che non è proprio all'acqua di rosa: è costoso, e richiede impegno. C'è la forte possibilità che i soldi con cui avresti comprato la moto vengano rapidamente erosi da investimenti che potresti decidere di fare nei 6 anni pre-laurea, e non parlo sono di inevitabili tasse e libri, ma anche eventuali progetti all'estero (e per questi si sganciano cifre a tre zeri ogni volta).

Ricorda anche che gutta cavat lapidem, e che un compromesso è meglio che niente, quindi prova a fare discorsi molto aperti e onesti con i tuoi, e cercate posizione intermedie. Un'idea potrebbe essere che la moto la sceglie tua madre e la intesta a tua padre, e che tutte le volte che vuoi usarla glielo chiedi (a entrambe). Per quanto possa sembrarti opprimente, in realtà sarebbe un compromesso già ottimo - anche perché, ripeto, se affronterai medicina studiando vagamente come sarebbe giusto fare, non ti rimarrà molto tempo (se poi fai già altro, come sport o musica, stai certo che il tempo è già finito ASD ).
NON mostrarti rancoroso (o almeno non troppo), non erigere barricate, mura, trincee. Anche perché, alla fine, è sempra chi ha i soldi ad avere potere decisionale, e in questo caso non sei tu. Ne segue che sarai proprio tu a doverti avvicinare di più alle loro posizioni, e non il contrario.
E non venirmi a dire che te la manterrai da solo: tua madre può sempre dirti che "se vuoi la moto, allora esci di casa" (e ti paghi da solo TUTTO). Non dimenticare quanto il potere contrattuale dei tuoi genitori sia superiore al tuo.
Benvenuto nel club degli studenti che devono diventare ottimi diplomatici per riuscire ad ottenere quello che gli più gli interessa dai genitori (sospetto che sia una delle grandi qualità intrinseche dei bamboccioni italiani ASD ).

In bocca al lupo per tutto (e non smettere MAI di studiare ...eehm volevo dire di sognare ASD ).
Commento di: aleksjboss il 12-05-2014 21:41
Ho letto tutto l'articolo e di rado commento...
...io non sono tanto più grande di te, ho 25 anni domani, e posso solo dirti che tutti i tuoi sforzi non sono stati "vani" e ti ripagheranno in futuro.

Ma torniamo al frangente "sogno-moto".
E' molto triste quanto ti è accaduto, ma la paura che hanno le madri è sempre enorme ed a volte troppo eccessiva e devi mandare giù l'amaro boccone in questo momento.

Io ho potuto coronare il sogno della mia attuale z750 a 23 anni (fino al 250cc nessuno sembrava avere questa "paura", bah! Ma appena hanno udito 750...allora ecco scatenato l'inferno della moto...) però inizialmente senza avere avuto il totale consenso.
La comprai e basta. Doveva andare bene ai miei genitori in un certo senso. Ovviamente lavoro a tempo pieno da quando ho 21 anni...quindi nessun conflitto sul fronte monetario.

Col tempo si sono abituati e convinti dell'idea (anche perché il mio vecchio ne ha avute 2 di moto grosse...) che la mia passione è la Moto.

Perciò tieni duro, porta avanti gli studi e in men che non si dica la Moto l'avrai.

Memento audere semper. Ricodalo!

Un lamps!
Commento di: Serge il 13-05-2014 00:11
Axello, ti capisco molto bene, quando qualcuno a cui tieni infrange una promessa è sempre un brutto colpo. Ci si sente traditi. Non importa che la promessa in gioco riguardasse un bene sicuramente non essenziale, era comunque uno dei tuoi desideri più grandi e sicuramente tuo padre lo sapeva, e "una promessa è una promessa". So benissimo anche qual è l’altro pensiero che ti ronza in testa: che in fondo tra un 125 e un 500 non c'è chissà che differenza, sempre di 2 ruote e un motore si tratta e quindi ti sembra che questa decisione sia ancora più insensata.
Ora però vorrei farti osservare altri due aspetti della medaglia. Il primo è che tuo papà è comunque stato onesto con te, nel senso che ha ammesso il suo errore e ti ha dimostrato di sentirsi in colpa per aver infranto una promessa. Ti assicuro che non è una cosa molto comune. Nella stessa situazione molti altri padri avrebbero scaricato completamente la responsabilità sulla moglie, si sarebbero inventati altre scuse, avrebbero negato di aver mai promesso, avrebbero cercato di farti sentire in colpa per il tuo desiderio. Per quanto tu ti senta tradito da tuo padre, considera che ha rotto una promessa nell’unico modo in cui una persona sincera può farlo, e ti assicuro che non è poco. Per quanto riguarda tua mamma, mi pare di capire che lei non è mai stata d’accordo, e quindi è abbastanza normale che si sia comportata così, è il suo istinto di protezione.
In secondo luogo, questa esperienza ti aiuterà a maturare, a capire che anche i tuoi genitori sono "fallibili". Momenti di crisi come questo permettono di passare a un nuovo rapporto più paritario con i genitori. Anche se ti senti (ed effettivamente sei) ancora dipendente da loro, superare questo evento ti permetterà di dimostrare a loro (e a te stesso) quanto sei maturo.
Quindi che fare ora? Queste crisi si superano solo con la rottura o il dialogo. Tenere rancori non serve a niente, non farà tornare i tuoi sui loro passi e farà stare male sia te che loro. La strada della rottura appare sempre affascinante e promettente di soddisfazioni, ma è molto difficile: dovresti andartene di casa, trovarti un lavoro che ti permetta di mantenere te, i tuoi studi e la tua moto, e poi dire addio alla vita sociale, alle ore di sonno (e anche ai viaggi in moto che non siano casa-università-casa-lavoro), oppure rinunciare al sogno di diventare un medico. Io ti consiglio di optare per il dialogo. Cerca di riappacificarti con i tuoi, parlaci, spiegagli come ti senti, cosa hai provato, come ti ha fatto sentire questa promessa non mantenuta. E poi ascoltali e cerca di capire ed accettare le loro ragioni.
Per il momento metti da parte il sogno della moto e dedicati a quello della medicina. Tra qualche anno, quando sarai veramente indipendente e potrai comprarti la moto che desideri con le tue sole forze, la soddisfazione sarà doppia, e guarderai a questo momento con un sorriso (ci sono passato, provare per credere. Tu non ci crederai, ma ti giuro che sono contento che i miei non mi abbiano mai voluto comprare una due ruote a motore nonostante le mie pressioni).
Una cosa su cui invece mi impunterei è sul fatto che i soldi che ti sei guadagnato siano in un conto su cui non hai pieno controllo. Questa cosa non ha nessuna valenza protettiva o educativa. Non hai 12 anni, te li sei sudati è giusto che te li gestisca senza dover rendere conto. Capisco che tua mamma tema che tu li voglia usare per comprarti una moto usata di nascosto, ma comunque impedirti "fisicamente" di farlo non è il modo con cui si tratta un adulto. Ti consiglio di parlarci anche di questa cosa, di rassicurarla sulle tue intenzioni e di farle capire che il fatto di non avere neanche questo tipo di fiducia da parte sua non ti fa sentire bene.
Bòn, spero che non ti sia addormentato a metà del mio pippone...
Stammi bene!
Commento di: cavillo il 13-05-2014 01:30
Ti capisco benissimo e non è per niente banale quello che scrivi. Dopo la solidarietà di chi ha vissuto esperienze simili alle tue ascolta anche l'opinione di un vecchio baluba come il sottoscritto: COMPRENDI !!.... So che sei un ragazzo in gamba (da come scrivi e dai risultati che hai conseguito) e quindi posso permettermi di parlarti chiaramente.
Comprendi... (diversamente dal capire).. La tua è un'esperienza, una prova che ti indica chiaramente cosa sei chiamato a scegliere di più importante ed essenziale per la tua vita, se il desiderio o la passione.
Nel primo caso ne otterrai solo frustrazioni e conflitto, con te stesso, con i tuoi genitori ed al limite con tutti coloro che ti vogliono bene (si...anche la tua ragazza) perché il mancato conseguimento dell'oggetto del desiderio (la moto che ti ha stregato) ti può avvelenare e non farti vedere le cose come sono veramente, non come appaiono.
Non è la moto che fa il motociclista ma la passione.
I più grandi motociclisti che ho avuto la fortuna di conoscere, spesso avevano moto improponibili che, però, nelle loro mani si trasformavano in oggetti da sogno; oggetti che trasudavano, sprizzavano, gridavano la passione di chi li cavalcava anche se erano tenuti insieme col fil di ferro (e non sto scherzando credimi).
E' la moto che prende vita e forza da te, non tu da lei, sia che abbia 200 cavalli o 25, non fa alcuna differenza; che sia una 1000 racing replica o un vecchio polmone è sempre la tua passione che le dà vita, in assenza di passione è, se va bene, un semplice mezzo di locomozione oppure un ammasso di metallo inerte.
Sta a te la scelta, se riconosci e COMPRENDI la tua passione il desiderio passerà in secondo piano e stai sicuro che prima o poi avrai la tua moto, qualunque modello sia comunque sarà la TUA moto (non una moto), perché tu sei già un motociclista.
Commento di: olegmrt il 13-05-2014 09:15
Guarda..premetto che la mia storia accademica sia moolto lontano dalla tua, ovver sempre uscito con il classico calcio nel sedere e rimandato piu volte. A 16 anni avevo anche io un sogno: fare il brevetto di volo per aliante. Purtroppo mi fu impedito non per motivi economici ma perché, pur avendo piu di un pilota in famiglia mia zia si oppose a tutti gli effetti. A 18 anni volevo fare la patente per la moto e i soldi messi da parte ne avevo per, e anche quella volta furono proprio i miei zii e l´allora compagno di mia madre a proibirmelo ( ironia della sorte proprio quell anno quella persona poco di buono ricevette come regalo di compleanno proprio la patente A dai miei zii.."-.- ). A 19 anni é arrivata la B con la prima macchina regalata dai miei zii ( una panda sisley 4x4 usata che se non perdeva almeno un pezzo al giorno mi preoccupavo! ma mai ho avuto auto migliore! ) e ironia della sorte mia madre qui era contraria :" Se gli si regalano le cose non capisce il valore degli oggetti!". E infatti cosi fu! Quante ne ho fatte passare a quella povera macchina. A 20 anni mi si accende il cervello e mi fa:" Oleg..non puoi startene a casa e continuare con questa vita!" Al che ho preso al volo un occasione che mi si era presentata e son praticamente scappato qui in Germania, senza soldi ne casa ma solo con un contratto da apprendista. Con 100€ risparmiati comprai da un collega uno scooter che stava in piedi per miracolo. Purtroppo dopo neanche 8 mesi lo dovetti buttare (era alla frutta con 80.000 km sul groppone!), al che mia madre mi disse testuali parole:" MI hai e mi rendi fiera di te e mi stai dimostrando che stai crescendo. Ti regalo la moto". La moto che mi regaló fu un umile 50cc della Rieju. Io non le chiesi nulla e lei me lo regaló col cuore. E per quanto questo fosse stato un regalo piansi quando l´ho rivenduta. Un po perché fu la mia prima vera moto un po proprio per il valore sentimentale che aveva. Dopo varie peripezie decisi di fare la patente A2. L´unica in famiglia che lo sapeva era mia madre, come lei fu l´unica a sapere che mi ero comprato la moto ( successe quasi come é successo a te..non ci salii sopra ma era li che mi chiamava da un angolino..). Quando fu il momento di dirlo successe un po come é giá stato descritto nei vari commenti: mia zia che va su tutte le furie e tira giu santi, mio cugino che mi chiede dove metto la birra ( che da quasi bavarese che son ora son obbligato a berla hehe ), mia cugina che mi fa "un austriaca? ma le italiane ti fan schifo?!", mio zio che saltava da un caziatone pauroso a domande tipo "quanti cc ha? cv? km al litro? peso? qaunte valvole?" da vero ex ITI e mia madre che era felice a vedermi felice. E alla domanda di mia zia "ma te glielo permetti pure di fare queste cose?!", la risposta paca di mia madre é stata:" ha 23 anni, vive a 300 km di distanza e si automantiene...che potere ho io per dirgli di si o no?" ( potere ne ha..se non fosse stato per lei mi sarei lanciato su moto al di fuori della mia portata economica..leggasi Multistrada *.* ).
Morale della favola? Penso che ci sia un motivo a tutto in questo mondo. Se non fossi stato fermato dalla polizia quella sera non avrei mai fatto la patente cosi presto ( non ne sentivo il motivo ). Se non fosse stato per mia madre ora avrei quasi 16000€ da pagare invece che la metá. Se non fosse stato per l´occasione che ho ricevuto tempo fa non sarei qui.
E´ vero che spesso noi giovani pensiamo di sapere come va il mondo, ma spesso ci sono cose che noi non vediamo ma che i nostri genitori vedono e sanno per esperienza. Guarda il fatto che i tuoi ti han spinto a fare medicina spingendo anche sul fatto che era un tuo sogno e ti han dato una motivazione. Lo han fatto proprio perché vedono che ormai senza una laurea si va da nessuna parte. E se tuo padre ha deciso di non prendertela vedrai che un motivo superiore ce. Per come la vedo io magari é stato un modo per dirti che quella moto di cui te sei innamorato non é realmente la moto che vuoi, o che ora non é il momento per avere quella moto. É una questione molto filosofica..lo so..ma pensa positivo e vedrai..un giorno capirai il perché Wink E chissá..magari tra 20 anni quando avrai il tuo studio e avrai coronato il tuo sogno di diventare cardiologo ti sveglierai il sabato mattina..scenderai in garage e dirai " oggi quale prendo? la Vyrus o la Panigale e mi butto a fare il giro del Garda o mi prendo la GS e vado a farmi un giro con la mia compagna per i colli toscani a scoprire posti nuovi dove mangiare? Peró potrei anche prendere [inserire nome di qualsiasi moto ti venga in mente] e andare..."
Nessuno lo sa ma se arriverai a quel livello vedrai che penserai "Grazie mamma e papá per avermi spinto a studiare anche se sul percorso ci son stati sogni infranti e anni passati sui libri!"

Alza la testa e guarda il cielo che non c´é cosa piu bella a questo mondo!

V
Commento di: devargas il 13-05-2014 12:06
Cosa dirti, io sono padre ed in genere mantengo le promesse, anche contro le opinioni negative e/o eventuali ricatti di mia moglie. Ma questo semplicemente perchè il rispeto della parola data è uno dei dogmi educativi da me approvati e portati spesso ad esempio con mio figlio.
Oggettivamente tuo padre non ha tutti i torti, lo comprendo. L'entusiasmo di condividere un momento intimo e complice col figlio, una promessa, il classico avere fatto i conti senza l'oste. Ho compreso subito il nocciolo della questione.

Voglio assolvere tuo padre, un po' meno tua madre (se me lo consenti). I sacrifici fatti sono stati tutti tuoi, da persona senziente e maggiorenne. Il frutto del tuo lavoro ha una sua sacralità, doppia, essendo rappresentata non solo da un sacrificio, ma anche da risultati ottenuti: risultati d'eccellenza.

Fossi nei tuoi genitori, che vedono nella moto un rischio, mi porrei la domanda se il rischio più grande, e maggiormente certo, non possa essere quello di demotivarti nel prosieguo dei tuoi sforzi di studente, oltrechè perdere la tua fiducia.
Ma se non si pongono questa preoccupazione è evidentemente perchè ben ti conoscono e sanno che di te ci si può fidare e sei veramente un bravo ragazzo ed un bravo figlio. (Ti ricordo che la fiducia dei tuoi e la loro approvazione deve avere anche per te la sua importanza: ella è cosa preziosissima).

Detto questo però, passiamo ai consigli pratici: sulla base di un moto di stizza personale (e da persona non coinvolta) ti direi: il consenso di tuo padre l'hai formalmente avuto, ora si tratta di scaricarlo da una diretta responsabilità. Per far questo devi operare direttamente l'acquisto, quindi pretendere di disporre dei tuoi sudati guadagni o, quantomeno, richiedere un libretto di assegni. Ti compri la moto e, a cosa fatta aspetta che nuvole, fulmini e saette, si diradino. In fondo tuo padre è formalmente d'accordo e dovrebbe favorire il tuo gioco.

Invece ti dico, più rispettosamente: esci con tuo padre, regalagli un altro momento intimo, vostro, consultati con lui, richiedigli una intercessione con tua madre per consentirti (in rispetto ad età e sacrifici fatti) la gestione del tuo conto e, parzialmente, della tua persona. Specificagli in segreto: "un segreto tra te e lui", le tue intenzioni, che intendi sgravarlo da una diretta responsabilità ma ti aspetti il suo aiuto in rispetto ad una promessa per te sacra. Sacra perchè fatta da lui. Spiegagli gli effetti, anche solo probabili, di questo sogno infranto, una promessa non mantenuta. Raccontagli la tua stanchezza, il tuo avvilimento, la tua demotivazione, il tuo non poterci passare sopra perchè ragioni ed agisci da quella persona d'onore che lui, ti ha insegnato ad essere.

Secondo me la spunti. Ricorda, ma soprattutto ricorda a tuo padre, che il destino di una persona si compie comunque, la fatalità esiste sempre, che la motocicletta non è un mezzo del demonio, non più di quanto non lo sia un automobile e che il tuo futuro di figlio e di persona risentirà molto più per una promessa non mantenuta che di una moto conquistata. Oltretutto, la moto l'avrai comunque, è solo una questione di tempi. Il non averla oggi, farà però per sempre la differenza tra te, loro, il tuo futuro, ed i loro intimi sogni su di te.
Commento di: Samaritan il 13-05-2014 16:46
Ciao axsello1 mi associo anch'io a chi ti dice di non prendertela e di cercare di vedere le cose in prospettiva (io per avere la moto di anni ne ho aspettati 37....sono arrivati prima 2 figli della moto ASD )
Se la passione c'è e la testa anche alla fine la spunterai sicuramente.
Come ti hanno già suggerito parlane a cuore aperto con tuo padre (che poi è il tuo sponsor familiare) e un modo verrà fuori.
Commento di: castoro il 16-05-2014 11:05
Non ti offendere, ma tuo padre è un debole. Nella tua famiglia comandano le ansie isteriche di tua madre. Tuttavia non disperare, hai dei soldi da parte, no? Sei maggiorenne, no? Allora tira fuori i cosiddetti, comprati tu una moto usata e fregatene! Non possono impedirti di farlo, e se ci provano con la forza chiama i carabinieri e un avvocato. Tenteranno, più realisticamente, con i sensi di colpa, ma sii forte, sono loro che sbagliano, non tu.
Quando avevo una quindicina d'anni, i miei mi sequestrarono le chiavi del motorino perchè ero stato fermato con qualche spinello in tasca. Ebbene, visto che non c'era alcuna relazione con i due fatti, staccai il blocchetto del mio phantom e ripresi ad usarlo! Che ridere quando un pomeriggio tornando a casa da scuola, mia madre venne tutta concitata a dirmi '' ti hanno rubato il motorino, in garage non c'è più'', e io dagli a ridere!
Fai quello che ritieni giusto e fallo adesso, non aspettare. Segui i tuoi desideri, questo farà di te un uomo.
Commento di: devargas il 16-05-2014 12:02
Castoro anche se emotivamente si è portati a pensarla in maniera "reattiva" considera un differente contesto famigliare e diverse aspettative per il domani. Un domani costruito con sacrificio e pazienza col contributo di tutta la famiglia. La crescita avviene se impera l'armonia. La debolezza del padre, forse apparente, è un tentativo saggio di preservare quell'armonia. Il motorino o la motocicletta non sono la cosa più importante nella vita di un ragazzo. La cosa più importante è il suo futuro e, "sempre in prospettiva" la sua futura collocazione nel mondo del lavoro un domani. L'oggi di un ragazzo, l'assolutistica conquista del motorino, il sentirsi grande con quest'ultimo sai quanto dura? Al massimo tre o quattro anni. Ma lo sfascio di una unità famigliare fondata sulla concordia, sulla reciproca stima e la fiducia, distrugge ogni futura possibilità, col rischio concreto di impedire la realizzazione di un poi. Quel "poi" dura invece una vita intera e credimi, meglio ti collochi meglio vivi. Perchè fare l'operaio, o al massimo l'impiegato, o peggio emigrare e vivere altrove modestamente, per venti trenta o cinquant'anni, ti faranno rimpiangere amaramente l'impulsiva scelta e l'affrettata e futile conquista.
Commento di: cucca1959 il 16-05-2014 16:27
"Ma lo sfascio di una unità famigliare fondata sulla concordia, sulla reciproca stima e la fiducia" Chiedo scusa, devargas, ma non mi pare proprio questo il caso, la madre monitora e controlla di fatto i soldi che questo ragazzo si è guadagnato lavorando, non mi pare che si possa veramente parlare di concordia, reciproca stima e fiducia. Anzi. E fatto ad un ragazzo che almeno da quello che scrive pare essere d'oro, mi sembra ancora più grave. Se non dai fiducia ad un ragazzo così che fai, gli altri li metti subito in riformatorio, tanto non c'è speranza?
Commento di: castoro il 16-05-2014 16:39
Ehi ma mica gli ho suggerito di lasciare l'università, comparsi un'Harley e unirsi agli Hells Angel nord Europei e gestire traffici di droga e prostituzione! Non sempre accodarsi alle pretese infondate di un membro familiare per quieto vivere, vuol dire fare la scelta giusta. Anzi, che questa sia l'occasione per la mamma ansiosa di tranquillizzarsi, anche perchè suo figlio già la guida una moto! Insomma, una cb 500 non è mica tanto diversa come prestazioni da un 125. Avesse detto '' mamma, comprami una BMW S1000rr che voglio provare il brivido del Tourist Trophy!'', allora potevo capire. Il giovane sembra una ragazzo maturo per la sua età, studioso, responsabile, che si dedica allo studio e alla vita con metodo e abnegazione, che ama il mototurismo! Rovinargli i sogni (non solo quelli motociclisti) è un atto egoista da parte della madre, e questo sì che rovina (e la sta rovinando) l'armonia familiare. Ora, certo i miei esempi sono stati un pò bruschi, venivo da un diverso contesto familiare ed ero sicuramente pure meno meritevole di lui di moto e motorini, ma il succo era quello di cominicare a vivere seguendo le sue di scelte, non quelle di una madre dalla quale prima o poi dovrà distaccarsi. E che la madre capisca che il figlio è grande e che ha diritto di scegliere se andare o no in moto, al massimo si faccia una scorta di confezione di camomilla formato famiglia.
Commento di: devargas il 19-05-2014 09:20
Castoro, scusami tanto ma, se prendi ad esempio te stesso, di quando sei stato fermato con gli spinelli in tasca e, sequestrato il mezzo, hai rotto il blocchetto ed uniti i fili lo hai utilizzato egualmente in barba al veto dei tuoi genitori, che messaggio stai passando: direi abbastanza sovversivo, ti pare?

E se esorti a chiamare Carabinieri ed avvocati se non vengono riconosciuti questi diritti, che, "per inciso trovo sacrosanti", secondo te di concetti quali: serenità, unione, stima, fiducia, gioia. Ma anche: "Apporto per il futuro, motivazione personale ecc. Cosa resta?"

Una famiglia si sfascia, sotto atti estremi e troppo drastici. Io non assolvo la famiglia, ne tantomeno la madre, anzi. Ti inviterei a dare un occhiata al mio primo intervento dove lo consigliavo sul da farsi ed allearsi col padre "contro" la madre (per meglio dire: per scavalcare l'egemonia materna). Anche in quel dire faccio cenno ai diritti, contro: matriarcalismo e ingiustizia.

(leggilo perchè forse non avendolo letto tu e gli altri non avete chiaro il mio pensiero e mi dispiace).

Ciononostante, personalmente, non esorto mai contro la famiglia per alcune fondamentali ed umanissime considerazioni. I genitori sono spesso ingiusti? Verissimo, ma essi cambiano, non reggono il confronto con epoche differenti (eccetto rare eccezioni) ma, sopratutto, poverini, invecchiano e, nella loro fragilità, si estremizzano veri e propri vizi caratteriali quali ad esempio l'eccesso di controllo e protezione.

La mamma, nel suo essere ingiusta, non tenta di danneggiare il figlio, bensì proteggerlo da pericoli immaginari, rischi che vivono in lei nel suo, irrazionale (nella sua visione il mondo è pericoloso e lui è ancora un bambino e tale resterà anche a 50 anni).

Differente, ma ben differente, sarebbe stato il discorso se per esempio mi fosse stato detto: "mia madre i miei soldi li utilizza per andarsi a divertire, comprarsi oggetti, giocare alla tombola". Allora c'era vizio, ed una cattiveria anche socialmente riconosciuta: stavamo nel penale.
Stai certo che avrei esortato alla ribellione con ancor'più forza di quanto abbia fatto tu.

Ultima cosa, un genitore, soprattutto severo, non lo diventa dalla sera alla mattina, a volte questa severità, introdotta nei primi anni di vita del bambino, forgia le basi del suo divenire. Se questo ragazzo è una perla, parte del merito è imputabile anche ai suoi genitori. (nel bene o nei male). Genitori che, voglio ricordare, invecchiano, sclerano, si ammalano, muoiono. Vogliamo perdonarli e salvare l'unità (ed anche il figlio) per il quale hanno lottato, proteggendolo e lavorato, dedicando a lui la loro vita?

Ps. ti prego di leggerti il mio precedente commento e vedrai che, forse, concorderai con me!
Commento di: castoro il 19-05-2014 23:25
è vero, nel tuo primo commento (che non avevo letto) lo esorti a rivendicare i propri diritti non in maniera frontale, ma con un lungo percorso psico-tattico che potrei anche condividere (unico inconveniente: con questa strategia l'obbiettivo sarà centrato quando il ragazzo sarà già un primario ospedaliero Smile ). E' una questione di metodo, ognuno ha il suo, lui se deciderà di agire, sceglierà quello a lui più appropriato. Importante è che questa situazione gli sia da scuola per le prossime occasioni di conflitto, non solo con i genitori, ma con altri parenti, colleghi di lavoro, superiori.... e che farsi mettere i piedi in testa non è buona cosa!
Lamps
Commento di: ziowilly il 17-05-2014 15:06
Si sono d'accordo. Tua madre ti controlla e non ti permette di usare i TUOI soldi a 19 anni...ma scherziamo? Io sono poco più piccolo di te e non l'avrei mai permesso.
Commento di: cucca1959 il 16-05-2014 16:03
Certo che la famiglie son proprio strane; io ho 55 anni e pensa che chi mi ha messo in testa la passione della moto è stata mia madre, oggi ottantaduenne, che mi ha sempre fatto una testa dicendomi:" Guarda bella questa!" E all'epoca era una Kawa 500 Mach III se non ricordo male la sigla, "quando sarai grande ne avrai una anche te. Per quei tempi penso fosse unica. Ho quindi sempre lavorato per comprarmi i miei sogni rinunciando ad altro che sogni non erano, e, pensa che fino ai 40 anni non ho mai avuto un'auto, e ancora oggi appena ho due ore inforco la moto e giro con gli stessi occhi sognanti di tanti anni fa. Ho sempre guidato con coscienza, sapendo benissimo che il mio sogno/passione è comunque qualcosa di più pericoloso di una passeggiata in un prato e da usare con la testa sulle spalle, almeno per quanto posso fare io, per gli altri purtroppo non possiamo far niente. Ma se è per questo possono buttarmi sotto un'auto anche quando vado a piedi e, anche se mi chiudo in casa per evitarlo, magari mi casca addosso un armadio. Sinceramente passare la vita avendo paura di morire non mi pare un gran vivere.
Dico questo perché mi fa piacere vedere un ragazzo di 19 anni, che ha ancora voglia di guadagnarsi il suo sogno, moto o università, è lo stesso. Complimenti davvero!
Mi pare comunque strano che tua madre si comporti in questa maniera. Va bene l'ansia, ma qui si esagera. Lancio quindi un appello.
"Signora, guardi, che suo figlio sta già guidando una moto anche se solo 125. I pericoli cui va incontro sono gli stessi di quelli che avrebbe con una 500. Mi sembra inoltre che con la sua testa lei possa dormire tra due guanciali; non mi pare proprio il tipo di buttare via une bella vita con leggerezza. Io, sarei orgoglioso di avere un figlio così; e senza conoscerlo gli darei in mano le chiavi della mia moto senza paura alcuna. E anche il PIN del bancomat. A proposito, non mi pare proprio educativo controllare i soldi che suo figlio si è guadagnato lavorando. Forse è giunto il momento di dargli fiducia e lasciarlo crescere in pace. La basi mi sembrano ottime. Io credo che i figli siano persone da lasciare correre guardandoli da dietro, pronti a dare una pacca amichevole, sempre da dietro, se ci si accorge di un loro sbandamento, ma coscienti che quello che devono guardare è il LORO orizzonte, non il nostro. Chiedo scusa per le critiche, capisco che tutto è dovuto comunque all'amore di una madre per il figlio, ma mi pare proprio che suo figlio si meriti una chance."
Commento di: KingVersus il 16-05-2014 20:50
Ciao, quanto ti capisco anche io ho un sogno ed è la moto, è da quasi un nano che cerco di convincere mia mamma a prenderla con scarsi risultati, passo spesso i pomeriggi a pensare alla motori che sogno la R125...Ti auguro che un giorno anello tu ti possa comprare la moto che sogni.
Commento di: Savi_NERO il 19-05-2014 15:49
Io sono stato figlio e adesso padre. So quanto sia importante mantenere la parola di padre (forse perchè il mio l'ho perso quando avevo 6 anni) e sono stato attento a non promettere nulla ai miei che non potessi mantenere. Per la moto, mia moglie ha sempre detto che ai nostri figli non gliela avremmo mai promessa e che a 18 anni gli avremmo preso la macchina. Io su questo punto sono stato sempre in silenzio, avendo tre o quattro moto ed una grande passione motociclistica. Quando mio figlio ha avuto l'età (e la testa) per il motorino ho cercato di convincere mia moglie, lontano dai miei figli, che dovevamo permettergli di prenderlo (si era già messo i soldi da parte). Dopo un marcamento stretto, ha detto la storica frase: "Basta, è inutile cercare di convincermi, se vuoi comprarglielo prendiglielo, ma non riuscirai mai a farmi cambiarmi idea." Un poco quello che tua madre a detto a tuo padre. Io allora l'ho comprato e mia moglie non ci ha parlato (a me e mio figlio) per una settimana. Poi la cosa è andata nel dimenticatoio e ha accettato che anche la figlia abbia il motorino e mio figlio guidi le mie moto.
Nel tuo caso, l'unico che ha sbagliato (se mi permetti) è tuo padre: una prima volta a non parlarne prima con tua madre (e poi con te) e poi a non assumersi la responsabilità della parola data (io te l'avrei fatta prendere). Tua madre, sempre contraria, è coerente con le proprie scelte (che posso anche non condividere, ma sono le sue idee, non le mie) e cerca di mantenere il controllo delle sue decisioni.
Cosa significa avere ... " tutta la responsabilità se fosse successo qualcosa, che non me l'avrebbe mai perdonato etc e io non ho potuto oppormi in nessun modo perchè in parte ha ragione."
Se succede qualche cosa al figlio il fatto di avere condiviso la scelta di prendergli la moto, dimezza il dolore? Perdonato che cosa? Uno deve avere una colpa, per poter essere perdonato. Ha in parte ragione perchè andare in moto è pericoloso, ma tante cose quotidiane sono pericolose, ma il rischio si attenua se, e questo è il ruolo del genitore, viene data ai figli la giusta cultura per conoscere i pericoli ed evitarli. Io l'ho sempre pensata così e ora i mie due figli guidano le moto, portandosi dietro la madre che era contraria. Comunque dice che si sente sicura solo quando guido io.
Un ultimo consiglio su cosa fare. Senza la complicità di tuo padre, io non esaspererei il rapporto. Tua madre ora non la cambi e pensa che il suo bambino non sia ancora cresciuto, per cui quello che decide è per il suo bene. Tu ti senti già pronto ed hai dato atto della tua maturità, cerchi solo un segno di fiducia, che ora manca. Verrà presto l'occasione che si accorgerà che il controllo sul figlio non può continuare ad essere totale. Dai tempo al tempo, manca poco, te l'assicuro.
Comunque complimenti per il risultato del test.
Un abbraccio e scusa se sono andato troppo sul personale.
Commento di: theforce70 il 21-05-2014 14:05
Ciao, non sai quanto ti capisco... E pensare che, rispetto alla mia situazione, sei davvero fortunato secondo me...
Sono un ragazzo di 16 anni e per me le moto sono una grande passione, ma purtroppo penso che la mia prima moto la avró fra 8 anni... A 14 anni volevo lo scooter (come tutti). Mio padre mi disse "prenditi lo scooter vecchio di tuo fratello e poi a 16 anni ti compro il 125". Io ero felicissimo, cosi mi sono fatto due anni con il vecchio sr di mio fratello. Poco prima del mio compleanno di 16 anni io e mio padre siamo andati a dire a mia madre che io volevo il 125... Ebbene, lei si é arrabbiata in una maniera che nemmeno ti puoi immaginare, e mi ha detto "levati dalla testa la moto, gia é troppo che hai lo scooter"
Ecco perché secondo me sei pure fortunato...
Saluti Smile
Commento di: llanzo il 22-05-2014 16:41
Non ho afferrato la storia del casco che si e' rotto cadendo dalla scrivania, devo essere il solo....
Commento di: mallaka il 22-05-2014 19:54
Bella storia! ... mi ricorda qualcuno...me! Studente modello ma infinitamente triste con bici a pedali, poi 17enne motorizzato con Malaguti Fifty raffreddato a liquido...stupendo, ma mica potevo andare al Politecnico di Milano in scooter, all'università si può andare coi mezzi, perdendo un sacco di tempo....oppure in moto, motivo per cui ho interrotto le relazioni diplomatiche coi miei per un mese, ho investito i guadagni di assurdi lavori per una Yamaha XT , gentilmente ospitata nel box di un amico, e ho iniziato Architettura.
Dopo 24 anni il Politecnico è ancora li, ho cambiato due mogli, lavoro per pagare il mutuo per i prossimi 20 anni e la mamma ogni volta che arrivo col casco sottobraccio si ostina ancora a dire Attento con quella dannata moto, come se fosse la cosa più pericolosa del mondo, però si è rassegnata e si accontenta di tutto il bene che le voglio...
p.s. : l'anno prossimo le ho già preannunciato che arriverà la quarta moto della storia, devo ancora decidere se avrà il fiocco rosa (la Bmw GT800) o magari un altro maschietto (il Bandit nuovo...lo aspetto).... così potrò finalmente dare la tesi senza perdere tempo coi mezzi pubblici.
Ciao!!! Rotfl
Commento di: xNIKx il 26-05-2014 23:55
Ciao! Ti capisco perfettamente perché anch'io sono stato ostacolato....per cui ti dico come ho fatto: messi insieme i giusti risparmi un giorno sono tornato a casa dicendo: "ho comprato una moto!"...ovvio stupore iniziale ma si sono abituati in fretta alla cosa...per cui non desistere! Never surrender! Wink
Commento di: matteoberetta il 09-07-2014 12:18
Ho 27 anni,
9 anni fa fu lo stesso per me.
Non mollare...le cose nella vita non vanno MAI come vorremmo...è una costante.
se ci pensi non è successo un disastro insormontabile, hai solo da posticipare il tuo sogno.
se la moto è quello che vuoi....la moto avrai...te la meriti a quanto ho letto....
finirai medicina, e col tirocinio comincerai a prendere qualche euro stabile....e potrai vivere autonomamente...e nessuno ....NESSUNO potrà dirti niente di niente...è un tuo sogno...
lo realizzerai..
Auguri...tifo per te...
Commento di: prussianblue il 02-01-2015 20:22
Non permettere a nessuno di distruggere i tuoi sogni, la moto l'avrai, io vado in moto da 45 anni, sempre avversato da mio padre, ora ho 64 anni e cinque moto, la vendetta è bella che consumata.