Forse sovrapponi troppe cose, e non trovi la soluzione più corretta al tuo problema.
Soldi. Sono la cosa più difficile, se mancano sono cavoli amari, e di certo si sacrificano anche le passioni per tirare avanti e sopravvivere. Si continua a vivere, ma si vive peggio quando ci si deve privare per forza di qualcosa che piace.
Quindi ti chiedo: ti è mai sucesso di dover rinunciare a qualcosa che non potevi permetterti e di pensare "se non avessi fatto quella pistata, con quel cambio gomme freni ecc avrei i X00,00 euro che mi servono adesso"???
Se questo pensiero ti ha anche solo sfiorato, ovvero se rimpiangi i soldi spesi nella moto... vendila! Diversamente significa che la puoi ancora mantenere senza rinunce troppo pesanti.Quindi ottimizza i costi come stai già facendo e ricordati che quando vendi non è detto che fai un affare.
Tempo. Abbiamo due modi diversi di vivere la moto, io riesco a sfruttarla sempre e soffro se per una sola settimana la devo lasciare ferma. Bastano pochi km per sentirmi appagato, non faccio pistate o grandi giri iperchilometrici, ma in un anno raggiungo comunque i 9-10mila km di soddisfazione. Sicuramente il mio utilizzo è meno oneroso e meglio distribuito, sia per l'usura del mezzo, sia per la distribuzione dei costi (benzina in primis) meno concentrata in singoli eventi. Non ti conosco e non so cosa ti trasmetta l'andare in moto, da ciò che hai scritto emerge soprattutto l'aspetto adrenalinico della guida. Potresti scoprire altri utilizzi che al mento hai scarsamente sperimentato...
Sicurezza e fiducia in se. Come ha giustamente scritto è un questione che risente pesantemente di ciò che ci accade, una caduta come quella che hai descritto, è il minimo che un motociclista debba mettere in conto sulla propria pelle e sulla propria moto. Pochi danni, tutto risolvibile. Ma si scalfisce anche qualcosa di poco tangibile come la percezione della sicurezza di se e del proprio mezzo. Qui solo tu puoi misurare il tuo status, ma hai detto che più volte sei caduto e ti sei sempre "risollevato" anche dentro.
Solo una delle tue ultime frasi mi da veramente da pensare:
"più passa il tempo e meno mi pesa il non andare in moto"
Ma poi mi chiedo, se ti importasse così poco della moto, avresti condiviso tutto questo con noi, con un articolo di milleottocentosessantadue parole? Anche no...
Se veramente non ti dovesse più interessare, non avresti questi dubbi, semplicemente un giorno, dopo non averla assicurata per un anno, te la ritroveresti impolverata tra i piedi ad occupare spazio nel box, ed in questo caso: due foto e un annuncio su un sito risolvono tutto.
Commento di: kayaker
Ciao,
anche se mi spiace sentirti cosi' dibattuto,vorrei dare il mio modesto parere per cercare di sminuire un po'quella brutta sensazione di incertezza
Penso( e mi scuso se non e' cosi) che ti sia dato una etichetta dalla quale sembra faccia fatica a staccarti,quella dell'"appassionato" nel senso di avere una passione.
Ma a conti fatti che problema c'e'?una passione si vive giorno per giorno e solo quando ti gratifica senza se e ma. Non sai se la passione continua o meno? Magari ora e'"piacere"di fare un giro in moto,magari non e' manco piacere.Penso che piu'che darsi una risposta,sia abbastanza piu' semplice vivere il momento cosi' come lo senti senza tristezza o senso di rinuncia,ma come qualcosa di assolutamente normale che fa parte delle tue esperienze,moto inclusa. Io,per tre anni non ho toccato la moto,poi,l'anno scorso,ho provato per caso una NTX
e ho "sentito" che mi piaceva.ho fatto 15.000 km divertendomi,inc..andomi,ridendo o con il muso,ma ci sto bene con lei e francamente non mi sono mai chiesto cosa fosse successo nei tre anni precedenti....magari sono serviti a divertirmi oggi.....Spero davvero che possa vivere sereno questo momento.
Se non sara' una moto,qualcosa d'altro sara'
Ciao
Andrea