La moto è una grande passione, e come tutte le grandi passioni ti può travolgere e bruciarsi in un attimo oppure ti può rimanere dentro per sempre...

Me lo ricordo bene. Era domenica, una domenica di Dicembre, Anno Domini 1997. Un autobus pieno zeppo percorre lesto la strada che lo separa da Bologna, destinazione Zona Fiere: il Motorshow. Al suo interno cinque ragazzi poco più che maggiorenni si litigano un giornale sulla cui copertina campeggia una moto in piega stratosferica. La vedo. Mi innamoro, perdutamente.

Con un blitz degno dei migliori reparti speciali, mi accaparro la rivista e comincio a leggere avidamente: l'oggetto dei miei desideri si chiama R1, è giapponese, ha quattro cilindri, è leggerissima e molto molto cattiva. In quel momento decido: deve essere mia! Ma si sa... l'uomo propone e Dio dispone, passano gli anni, l'università, la carenza assoluta di mezzi e risorse, l'obiettivo si allontana sempre di più, diventa un ricordo lontano lontano.

Poi un sabato pomeriggio di Luglio, Anno Domini 2011 la rivelazione: mentre noiosamente passeggio tra le proposte dell'usato di un rivenditore (ah! il vile denaro...) vedo lei, una R1 del '99, blu elettrico ed è come se quegli anni non fossero mai passati, il cuore batte all'impazzata e dentro di me una folle idea si fa largo: la prendo! Il viaggio per portarla a casa ha i connotati della grande avventura, mi dico "Devi andare piano! Non sei abituato al mille, vedi che se fai una stupidata la pagherai cara!".

Così i 150 km che mi separano dalla destinazione finale vengono lentamente consumati con un'andatura forse più degna di una Electra Glide ma tant'è... la gioia di cavalcare la mia amata era superiore a qualsiasi ostentazione di onnipotenza! I primi tempi insieme sono stati impegnativi, degni di una storia d'amore appassionante e complessa. Come tutte le primedonne, la R1 mal si concede agli sprovveduti e infatti ripaga il pilota poco smaliziato con scodate, impennate, bruschi scarti, eccetera. Ma con il tempo i dissapori si appianano e anche una stupida scivolata può diventare l'occasione per una rinfrescata al vestito buono.

Nel frattempo, la pratica aumenta e quel motore così indomabile sembra meno cattivo del solito; allora nella mia mente si fa largo un progetto quasi diabolico: "Chissà come deve essere guidare una R1 ancora più cattiva, anzi, voglio che sia la più cattiva di tutte!". Il morbo del tuning mi aveva contagiato e le prime piccole modifiche (kit Dynojet, filtro ecc) non mi soddisfano, la mia testa pensa solo ad una cosa: "Potenza! Più potenza!" e arrivano i Keihin FCR41 dall'Olanda, il kit Diapason per l'aspirazione dinamica, la forca e il mono Ohlins, lo scarico aperto, la trasmissione 520, l'ammo di sterzo e i cerchi in magnesio.

Ma si sa, la strada verso la felicità è piena di insidie e questa volta la mia amata mi tira un brutto scherzo, durante un collaudo il meccanico "sbanca" il motore. In quei momenti ti passano mille pensieri nella testa e mille sensazioni: rabbia, delusione, sconforto, amarezza, voglia di smettere, di vendere tutto... poi piano piano le cose si rimettono a posto, il portafogli si alleggerisce ancor di più e il progetto prende vita... finalmente è pronta! Dopo molto tempo siamo di nuovo insieme, pronti a percorrere insieme infinite strade, con una consapevolezza dentro di me: non ci lasceremo mai...