Quante volte vi è capitato di prendere un aperitivo (a me fa impazzire l'"Americano" ma vale per tutto) in locali cosiddetti "in" o discoteche in voga, e trovarvi a bere qualcosa che di “Americano” ha solo il vago colore delle strisce rosse della bandiera statunitense, oltre ad un sapore che, escluso il metro cubo di ghiaccio, riporta lontani profumi di Campari e Martini (o surrogati) e tanto seltz...?
Beh a me molto spesso!
Per contro, quante volte vi è capitato di andare magari sotto casa, nel baretto all'angolo, e trovarlo quasi come da manuale, quasi come lo fareste nella vostra cucina, servito con cura e perizia da un vecchio barista che l'americano lo chiama in altro modo da sempre, perché (voce del barista ipotetico)" l'americano esisteva ancora prima che si scoprisse l'America, qui in Italia"...... ?
Senza parlare poi della differenza di prezzo, spesso anche questo.
Il forum però tratta di moto e di tutto ciò che gravita attorno ad esse e il perché di questa introduzione è presto spiegata.
Nella mia lunga (relativamente ad anni ma non a centinaia di migliaia di chilometri) e variegata esperienza motociclistica, ho avuto occasione di entrare a contatto con persone ed esperienze importanti che mi hanno formato in una certa maniera, la maniera che oggi mi vede il motociclista che sono.
Non buona ne' cattiva, solo la mia, diversa da tutti e che proprio perché diversa, potrà portare a qualche paziente lettore alcuni punti di riflessione.
Brevemente:
Sono figlio e nipote (padre e nonno) di meccanici stampisti e quindi avvezzi all'utilizzo delle "manizze", forma gergale delle chiavi dette "inglesi" probabilmente per la loro origine.
Nipote (zio) di meccanico di moto.
Di mestiere, a mia volta meccanico, in officine metalmeccaniche per anni.
Salgo su un mezzo a motore a due ruote al posto di guida già ad 8 anni.
Scorrazzo già a quell'età nelle vacanze estive per le campagne, su un tubone tipo cambridge, su e giù per cavedagne e calanchi, non senza conseguenze per il mio fisico e le tasche di mio padre e di mio zio che è sempre pronto a sistemare il mezzo... ma questa è un'altra storia e forse un giorno la scriverò e serve solo per capire che a parte una pausa di qualche anno, non sono mai sceso da moto da strada o da fuoristrada e sono sempre stato a contatto con la meccanica generale e di moto, rompendo le scatole spessissimo nei pomeriggi dopo la scuola al mio povero zio che era costretto dalla mia insistenza, a portarmi sulle piste da cross dove gareggiava.
Tornando a bomba sull'argomento ed avendo svariati amici d'infanzia che sono cresciuti a pane e motori, alcuni anche molto bravi e che girano in pista con buoni risultati, mi rendo conto di quanta poca professionalità "cada" addosso ad ignari possessori di moto che, circuìti da venditori di fumo, pensano che il tempo sul giro o la prestazione, passino necessariamente da un motore con 3 CV in più (oltre i 150 già in possesso), da una vite in ergal o titanio, da sospensioni preparate da sedicenti fenomeni che, con un tocco di bacchetta magica e due giri di vite (oltre ad una bella ricevutina da migliaia di euro ed a volte nemmeno quella) risolvono problemi di “inserimento in curva” o da altre diavolerie a mio parere importanti solo se sia arriva a livelli molto lontani all'utente comune.
Nel mio caso specifico, avendo una moto di media potenza e di media ciclistica e volendo migliorare l'assetto, sentendo le cifre che gravitano attorno a "ricambi miracolosi" ho perso un po' la fiducia in questo desiderato "upgrade" come lo chiamano quelli che ci capiscono.
Leggendo poi nel forum del Tinga, mi sono imbattuto in una persona che, a suo dire, poteva risolvere alcuni problemi semplicemente, con una spesa ragionevole rispetto a prodotti nuovi e con una consulenza dedicata e una revisione del prodotto montato.
"Sta a vedere che ho trovato il baretto sotto casa" mi sono detto...
Vale la pena di vagliare la cosa, anche se questo non è proprio il periodo migliore e poi per ora la moto non va nemmeno male....
Tempo due uscite e mi "esplode" il precarico del mono. L'ammortizzatore lavora ancora più o meno bene ma le escursioni non sono più accettabili per la guida (oltretutto in 2) che normalmente mi piace tenere.
Un po' di sacrificio ma l'operazione va fatta. La sicurezza prima di tutto.
Ad incentivare la mia decisione un caro "nuovo" amico e compagno di viaggio del Tinga che ha appena fatto fare il lavoro alla sua, lo “Steffo” cococo del gruppo Emilia.
Non senza qualche dubbio per le ragioni spiegate prima ma un po' rassicurato sui risultati e su alcune recensioni lette qui, decido di chiamare al telefono.
Mi trovo di fronte subito una persona che "a pelle" mi piace, mi spiega, mi chiede informazioni su moto, km, guida, peso dei passeggeri e mi dice che promesse non ne' fa e nemmeno miracoli ma garantisce risultati buoni rispetto agli standard anche del nuovo e soprattutto, riesce a operare "su misura".
Non mi serve altro, fisso l'appuntamento e dopo alcuni giorni vado.
Un piccolo garage attrezzato di tutto, compresi strumenti ed attrezzature specifiche che piano piano, durante il lavoro che osservo in silenzio, prendono significato e raccontano di anni di passione e competenza.
Ogni tanto tra una battuta e l'altra, prendiamo confidenza e spesso porgo qualche domanda da "profondo ignorante", domanda alla quale c'è sempre una risposta seria, che arriva dallo stesso piano, non dall’alto, esauriente ed a volte anche un po' difficile da comprendere per alcuni termini che non conosco ma che è pronto a spiegare, come fossi un allievo cresciuto ma ancora alle prime armi, coccolato da un maestro umile e competente.
Le ore (perché di ore si tratta) scorrono veloci in quella officina dedicata alle sospensioni, dove tutto ha un posto preciso, dove per ogni problema c'è già la soluzione e se non c'è, un po' di materiale e qualche strumento di lavoro (anche un piccolo tornio da hobbistica) permettono alla fantasia di realizzarne uno rapidamente.
Purtroppo il precarico del mio mono (già aftermarket per un acquisto fatto dal precedente proprietario) non è, nonostante la marca conosciuta, tra i più comuni e “il mio barman” non ha alcune guarnizioni particolari che non ne permettono al momento la riparazione completa.
Niente paura.
Il mono viene smontato completamente, pulito, svuotato, ricaricato di una miscela fatta ad hoc di olio di qualità e gas ad una pressione più elevata dello standard, per sopperire alle sollecitazioni che sarà chiamato a gestire.
Il precarico viene fatto con la ghiera, l'anello sostitutivo che supporta la molla al posto del sistema originale viene cercato e trovato in uno dei "cassettini magici".
Si rimonta il tutto. Una piccola prova nel cortile a 10 km/h mi permette già di capire che siamo su livelli diversi.
Qualche controllo delle altezze, un paio di giri alla ghiera e “ha terminato di farmi il posteriore"...


Passa all'anteriore.
Sfila le forcelle dagli attacchi e le smonta.
Le svuota completamente e verifica le molle (che sono anche quelle non più le originali ma delle progressive). A memoria ricorda che per quel tipo ci va “tot” olio e con una sorta di sistema simile a quello a depressione che si usa per imbottigliare il vino dalle damigiane, riempie e poi porta a livello gli steli con una miscela da lui fatta, utilizzando due tipi di olio a viscosità differente.
Applica dei riduttori di flusso (mi pare sia questo il nome) alla base delle molle in modo da far lavorare l'olio come il settaggio richiede.
Rimonta il tutto e me le "sfila" leggermente rispetto a prima, rendendo (una delle poche cose che conosco e che mi conferma con le sue parole) la moto un po' più precisa e rapida tra le curve strette anche se a lieve discapito della stabilità alle alte velocità (cose che riscontrerò subito nel viaggio di ritorno fatto tra autostrada ed appennino) ma è questo che gli ho chiesto ed è questo ciò che mi restituisce.
Ultimo consiglio prima di lasciarci è il montare le biellette della versione RR per alzare ancora un po' il retrotreno, dato il mio peso e la mia altezza, entrambe un po' fuori norma anche se "adatte" ad una moto come (ed è già anche un po' tardi per dirvelo) l'Aprilia Caponord MY 2001.
Visto che debbo comunque tornare sto per chiedergli se può procurarmele lui ma vengo anticipato...
"...vado io in Aprilia e appena le ho ti chiamo e ci mettiamo d'accordo per quando torni a finire il lavoro"... spiazzandomi ancora una volta per la cortesia, la simpatia e la propensione a "curare" e coccolare il cliente.
Prendo e andiamo (sono con la mia inseparabile zavorra più di vita che di moto) :-)
La moto è davvero "diversa" ma la giornata è stata lunga e non ho troppe forze e lucidità per provarla come si deve anche se la differenza è evidente!
La testerò il giorno dopo con quasi 300 km tra passo del Giogo, Calla, Muraglione e altro.
Avere più controllo, andare più sicuro e avere anche l'approvazione della zavorrina non ha prezzo.
Per tutto il resto c'è... chi c'è?
Il tempo della narrazione è finito, salvo omissioni ed imperfezioni od errori è andata proprio così!
L'assassino è il maggiordomo di solito ma questo non è un giallo.
E' la storia della ricerca (per la verità non troppo lunga)della soluzione al mio problema, di qualche amico che ha provato ed è stato contento, di un sito che è quello sul quale state leggendo questa "palla infinita" ma che non poteva essere più corta per chi avesse avuto voglia di capire un po' di più dal mio racconto (che è quello che ho visto ed apprezzato), è la storia di chi entra nel Tingavert per trovare un consiglio, una voce, una soluzione ai problemi o anche solo un paio di ruote ed un cuore in più con le quali condividere qualche chilometro di strada e un panino al passo.
Il protagonista è un simpatico uomo fiorentino con l'arte e la passione della fluidodinamica.
Nella culla delle arti italiane non poteva mancare un artista di questa caratura.
E' ed è diventato anche il "MIO vecchio barista", ne' vecchio e neppure tanto all'angolo di casa, ma ugualmente con un prodotto da offrire di qualità elevata.
Il prodotto è “Passione e competenza” e quello che in Italia a volte sappiamo fare meglio di altri ma che con una bella parola vuota come “customer care” ci estirpano.
Il prezzo? Beh, per quello chiedete a lui.
Ogni problema ha una soluzione ed un suo prezzo ed ogni soluzione possibile vi sarà proposta da....
Da chi?
Beh nemmeno questo vi sarà detto qui.
Basta cercare un po' nel forum dentro il Tingavert e nel sito AOTR (Aprilia on the road) e sicuramente troverete quello che state cercando. (non sono poi così cattivo, in MP vi do il riferimento se proprio non lo trovate)
Perchè?
Perchè la passione va ripagata con la passione e la stessa che il protagonista di questa storia ha messo da anni su tante moto, la sto mettendo io (in una situazione decisamente meno impegnativa) per riportare a chi non conosce questa realtà, l'esistenza di un altro "Barista all'angolo" di un qualche palazzo del mondo, che è pronto a mettere a disposizione altissima qualità e competenza senza il bisogno di passare da mostri sacri e guru pronti solo a proporre pacchetti preconfezionati ed a considerare il tuo problema come SOLA fonte di reddito.
La stessa passione la dovrete mettere Voi se volete conoscere questa realtà, semplicemente cercando nel forum.
Quando acquistate un paio di scarpe le provate? Di solito si anche se il numero già vi indirizza.
Beh. mentre i guru Ve le infilano ai piedi mentre vi offrono un drink (magari scadente come l’”Americano di prima) e vi dicono che, anche se oggi sono un po’ larghe poi andranno bene, il nostro barista (che in questo caso diventa rivenditore di scarpe o, ancora meglio calzolaio) ve le prova, vi fa fare un giro, vi dice se per lui vanno bene, vi parla della qualità del pellame e dei vantaggi e degli svantaggi, e se non siete contenti vi ascolta e vi propone soluzioni diverse.
Termino ringraziandolo ancora e facendovi sapere che Lui, il nostro protagonista, che si è spinto fino a raccontarmi la storia del rapporto con suo figlio e dell’amore che ha messo anche in questo (segno a mio avviso del cuore e della confidenza che si instaura nelle persone che si guardano, si ascoltano e si riconoscono simili, retaggio di una genetica istintiva che stiamo perdendo o sopprimendo in ragione di un pensiero logico e ragionato che aiuta tanto ma non risponde a tutto) ha avuto anche 3 bar per cui ha fatto realmente il Barista e se volete un cocktail “Americano”, se volete qualcosa che assomigli ad un “Americano” o volete semplicemente qualcosa che vi piaccia… parlate con Lui… e se qualcosa che vi potrà piacere esiste… Lui ve lo proporrà, sul bancone atipico del suo garage.
Gommeinfiamme (supporto morale di Mototopola)