La Community Ting'Avert
Uno di noi non c'è più
Scritto da pmpaolo - Pubblicato 27/04/2013 22:53
Come la perdita di un amico possa influenzare il modo di vivere la moto

Ciao a tutti,
sono pochi giorni che abbiamo appreso la tragica notizia della scomparsa di Donato, conosciuto qui al Tinga come il "ventoso" BENTOSU. Ho avuto la fortuna e l'onore di conoscerlo agli ultimi due TWT (ci accomunava la passione per il sigaro e per le belle chiacchierate), e credo di poter affermare, senza paura di smentita, che fosse uno dei motociclisti più esperti che abbia mai conosciuto.

A 58 anni non sei più un ragazzino con velleità corsaiole, di strada ne hai fatta, e anche tanta, in tutte le condizioni possibili ed immaginabili, non sei un esaltato che cerca di "chiudere le gomme" ad ogni curva, ma credo che a quell'età la moto la guidi con la testa, consapevole delle insidie e delle condizioni stradali che ti si presentano davanti in ogni momento.

Quando ho appreso la notizia, oltre allo shock, allo sgomento, alle lacrime, subito sono andato a documentarmi sulla dinamica dell'incidente, e, ovviamente, al di là delle cretinate che i giornalisti possono scrivere quando non hanno elementi per raccontare la verità (forte velocità, moto potente, strada bagnata, sorpasso azzardato), e tutt'ora non si riesce a capire come davvero siano andati i fatti.

Ma una domanda rimane ferma nel mio cervello: come è possibile che proprio il motociclista più esperto che conoscevo abbia fatto un frontale così violento da scaraventarlo a 50 metri dall'impatto? E a quel punto iniziano a sorgere i dubbi, le paure, i timori, le domande. Ma se un motociclista così prudente ed esperto ha avuto un così brutto incidente, allora io che sono una mezza calzetta che (alte) probabilità ho di fare la stessa fine? Uso la moto tutti i giorni, ma da quando ho visto le immagini di quel tragico incidente ogni curva, ogni tunnel, ogni pericolo mi riportano alla mente proprio quelle immagini orribili, facendomi venire un brivido al polso destro che immancabilmente chiude il gas e trasmette al cuore una sensazione di tristezza, di inadeguatezza, di incapacità e di consapevolezza di non saper guidare la moto nonostante siano 25 anni che ne ho una sotto il sedere.

Che fare? Pensare alla famiglia, ai bimbi ancora piccoli, a tutto quello che potresti perdere, ai rischi che ogni volta che si sale su una due ruote si corrono (anche se qualcuno potrebbe obiettare che gli stessi pericoli si corrono in auto o passeggiando per una via trafficata di Roma), oppure tentare di cancellare dalla memoria questo episodio (non certo l'amico volato in cielo) e provare a riprendere quella confidenza con la moto che da quel giorno non c'è più?

Di sicuro il motto di questo club (TENGO APERTO) non è più nelle mie corde da quel maledetto giorno, ma di sicuro il Club, che sento e vivo come una bellissima grande famiglia, si fa sempre più forte e presente nel mio cuore, forse anche grazie al "cavaliere ventoso" che ora veglia su di noi, ci guarda e sorride sotto i baffi.

Ciao Donato.

LAMPS!
 

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Commento di: Cesco90 il 28-04-2013 09:36
Ho letto la notizia...mi spiace veramente tanto...

RIP e LAMPS...
Commento di: v1cH_RR il 28-04-2013 14:14
RIP

Anche io cerco spessissimo di capire la dinamica dell'incidente! Troppe volte le notizie vengono offuscate e modificate dai giornali! Resta comunque sempre difficile trovare la verità in queste cose però, stranamente, la colpa viene quasi sempre data alla "pazzia" di noi motociclisti, al tempo o alle cattive condizioni della strada! Non ho mai sentito parlare di un incidente grave o lieve dove un automobilista avesse dichiarato: "Si ca**o non l'ho visto arrivare e gli ho tagliato la strada; non ho messo la freccia e lui stava sorpassando; ero distratto" MAI.

Ad ogni modo qualcuno mi passa il link alla notizia, che non ho avuto il dis-piacere di leggere :(

Lamps..
Commento di: Cesco90 il 28-04-2013 16:40
http://www.tvpitalia.it/VideoPlay.aspx?uid=b0ce170d-e4c0-4306-b191-6bb42af495ad
Commento di: marko60 il 28-04-2013 15:06
Paolo, io ci sono passato. Ho avuto un incidente gravissimo nell'Aprile 2013, sono quasi morto e ci ho messo due e mezzo anni a tornare in sella, ma ci sono tornato!

Donato, ed altri amici, purtroppo, sono stati meno fortunati di me. Ma sono convinto che, a parti invertite, sarebbe andata allo stesso modo. Quando la passione ci prende così vigorosa, c'è poco da fare. Sappiamo che mettiamo a rischio la nostra vita (e quella della nostra compagna quando, meravigliosamente, condivide questa nostra passione), ma non c'è niente da fare.

Quando morì un mio amico OVER50, i suoi figli mi donarono il suo casco. Quando mia figlia lo vide mi disse "Papà, ti prego, cerca di fare in modo che io non debba mai regalare il tuo casco a qualcuno". Beh, poi ebbi l'incidente e ci andai davvero vicino. Il casco di Alberto è ancora lì, sullo scaffale, vicino al mio, ed ogni volta che esco in moto lo accarezzo per ricordarmi di lui e rendermi conto di quello cui vado incontro.

Ma esco lo stesso, come sono convinto avrebbe voluto lui, come avrebbe voluto Donato e come avrebbero voluto tutti quelli che non ci sono più!
Commento di: Pigghy il 28-04-2013 20:25
bellissima l'idea di regalare il casco...
Commento di: MarcoHomerJ il 28-04-2013 19:51
Rip
Commento di: hanno il 29-04-2013 10:42
Al TWT abbiamo diviso la tavola... una persona davvero notevole...

Sono molto triste...


Arrivederci...
Commento di: Motandre19 il 29-04-2013 18:45
Mi dispiace per ciò che è successo, ma voglio dire che se per ognuno di questi brutti fatti decidessimo di non andare piu con la sicurezza di prima, sarebbe la fine. Bisogna pensare alla nostra passione come qualcosa di fantastico e (purtroppo) pericoloso, ma bisogna capire che le vittime di tale passione, sono molto poche confronto al numero di chi la pratica, l' unica differenza è che una morte, un incidente, rimane impressa perche esce dalla normalità e ciò amplifica l' idea di quanto possa sembrare pericoloso l' andare in moto.
Commento di: mafio91 il 30-04-2013 16:55
Ciao donato RIP

Stiamo sempre attendi sulle strade !
Commento di: -Lucafire- il 01-05-2013 21:25
provare a ricostruire le dinamiche con quello che scrivono i giornali o dicono alla tv... è praticamente impossibile.... troppe manipolazioni della notizia per farla sembrare più interessante, e molto spesso con lievi distorsioni della realtà o con ipotesi fantascientifiche per "creare" ancor più notizia....

io per Donato ho smosso un pò di conoscenze, e visto che di lavoro faccio il Vigile del Fuoco, ho avuto la possibilità di farmi raccontare un pò meglio dalla squadra che è intervenuta.

e posso a malincuore dirvi... "che il fato ha voluto portarcelo via"
Commento di: elekktra il 04-05-2013 05:44
che triste cosa!!!!
Commento di: elekktra il 04-05-2013 05:50
PmPaolo, anche io sto vivendo momenti duri; il 1 maggio un'amica , collega di lavoro perde la vita in un incidente stradale in moto.... non riesco piu' ad avere l'entusiasmo di salire in sella...per ora ho bisogno di riflettere, pensavo addirittura di vendere la moto... si sta' troppo male ragazzi per cio' che capita ai nostri fratelli e sorelle.... troppo dolore pensare che puo' accadere a chiunque!!!

Gia' solo nel leggere la notizia di Bentosu che io non conoscevo, strazia il cuore...dalle sue foto si intravedeva la sua passione per la moto, e ora dolore pure di una persona che vedevo quasi tutti i giorni e che come tutti voleva solo andare al mare in moto!!!
RIP a entrambi!
Commento di: -Lucafire- il 04-05-2013 09:30
Elekktra... avevo già letto in giro di quanto ti è accaduto.... e mi dispiace enormemente per la tua amica.... sicuramente nel tuo animo si è creato un buco... la mancanza di un'abitudine giornaliera per via di una persona che non c'è più, una persona che come hai scritto proprio te "voleva solo andare al mare in moto" .... poi come sempre le parole le porta via il vento... ma se dentro di te c'è la passione per le due ruote, perchè vuoi toglierti una parte della tua vita e allargare ancor di più quel buco che si è creato?
sarebbe come martellarsi un dito subito dopo esserselo rotto...
Ok... la tua idea è diventata.... "la moto è pericolosa, preferisco smettere di andarci in giro" ok... ma io lascerei anche la macchina in garage, se ne leggono tanti anche con quelle d'incidenti... la bici??? no no... anche con quella ne succedono parecchi... a piedi.... cavolo però ogni tanto anche sulle strisce pedonali qualcuno lo stirano.... me ne stò in casa che forse è meglio.... cavolo però.... i terremoti!!!!!!!!

Vedi.. forse può sembrare cinico e insensibile il mio discorso, ma quando il fato ha deciso che è il momento, non c'è niente da farci.... purtroppo lo sappiamo che la nostra passione è una passione pericolosa e che alle volte può succedere di leggere notizie che ci spezzano l'anima e la voglia di vivere, ma quella passione è anche quella che ci ha fatto rimanere in piedi contro le avversità... questa passione c'ha fatto piangere e sorridere, questa passione c'ha fatto sentire liberi, questa passione c'ha dato tanto... e quel tanto è nella nostra vita....
Non stò qui a farti il solito discorso.... "lei non avrebbe mai voluto che tu scendessi di moto, vai in giro portandola nel cuore" queste manfrine sdolcinate lasciamole alle telenovelas... tu viaggia per la tua strada, non lasciare però quel qualcosa che ti ha sempre fatto sentire viva anche quando le cose si mettevano male.... continua la tua strada.... e sicuramente le persone che ora purtroppo non ci sono più... saranno felici per te... perchè tu stai vivendo e da quello che è successo a loro... forse hai imparato qualcosa... hai imparato quando è il caso di dare, ma anche di levare un pò di gas.... ma quel gas è ciò che ti fà sentire viva!
Commento di: GiuInmoto il 04-05-2013 21:41
Ciao,mi spiace sempre molto quando manca un amico specie in incidenti del genere e credimi vista l'età purtroppo ne ho visti molti . Sarà perchè sono fatalista ma sono convinto che quando succede è perchè era destino ed il destino non si può cambiare.Sinceramente ci sto male ma appena allaccio il casco e mi isolo dal resto , non penso al pericolo ma certamente facendo attenzione viaggio tranquillo .La passione per la moto del resto non è spiegabile ed io fino a quando riuscirò ad alzare la gamba per salire in sella la moto la userò . C'è chi è uscito di casa a piedi ed è morto colpito da un vaso di fiori caduto da un balcone,se devi arrivare fin lì e poi basta c'è nulla da fare...
Commento di: elekktra il 08-05-2013 01:14
Grazie Lucafire!!! Anche a te Giuinmoto!!!
Apprezzo moltissimo le vostre parole e quando(spero al piu' presto) prendero' la moto pensero' a cio' che mi avete scritto voi e anche gli altri nostri amici biker nei vari topic dove ho reso visibile la notizia.
Spero davvero che tutto passi!!!
Commento di: hawk84 il 08-05-2013 21:48
Non lo conoscevo ma provo comunque un grande dispiacere.

E, si, quando leggo di queste notizie mi chiedo anche io se non sia davvero sbagliato quello che facciamo.
Io non sono "fatalista", sono "probabilista": numeri alla mano girando in moto i rischi sono maggiori rispetto al guidare la macchina e rispetto al camminare a piedi.
Il "tuo momento inevitabile" e la gente che "inciampa e muore" sono le storielle che raccontiamo a chi in moto non ci è mai salito e cerca di dissuaderci dal farlo. Bugie buone per tranquillizzare.

E mi chiedo fino a che punto sia giusto rischiare di far soffrire chi mi sta vicino.

Perché alla fine il vero problema è quello, anche mentre stai strisciando per terra tra le macchine in mezzo al traffico, tu sei pronto ad accettare qualunque cosa succeda ma in quel momento l'immagine che ti appare nella mente è quella di chi ti sta vicino, in lacrime.

Alla fine tutto è andato bene e ne ho comprata un'altra e quando giro con lei sono felice e spensierato.
Ma non c'è volta che aprendo il box non provi una strana sensazione. "Colpa" non è la parola esatta, ma è la prima che viene in mente [cit.].
Commento di: pmpaolo il 08-05-2013 22:09
Grandi parlole, hawk! E' proprio quello che sento anche io...
Commento di: BRZLPL il 09-05-2013 12:55
Parole sante. Ma il fatto è che in moto il minimo errore lo paghi salato. E di errori se ne fanno. Almeno da parte mia. Auguri a tutti.
Commento di: DanieleCossu il 11-09-2013 13:37
La penso anch'io così. Il fato e il destino sono una gran bella invenzione dell'uomo, come tante altre di quel tipo, ma la sostanza rimane questa.

Se ci succede qualcosa, per il mio punto di vista non è il destino. E' che eravamo in moto.

Troppo spesso ragioniamo su un altro schema culturale. Siamo stati abituati ad aspettarci una sorta di evento-sanzione in base alla gravità del nostro comportamento e, proprio attribuendo IMMENSO valore alla vita umana, non ci pare MAI di essere nelle condizioni di poterla perdere "per così poco"!

Ma, in fondo, lo sappiamo. In moto si va per tante ragioni, ma mai solo per necessità, altrimenti non ci andremmo perché è fra le attività più rischiose che esistano. Bastano poche decine di centimetri quadrati di brecciolino in una curva, o una svolta non segnalata da parte di un automobilista mentre andiamo a 30 all'ora.

Per questo trovo più utili i concetti di RISCHIO il bene che possiamo perdere nel caso in cui determinate condizioni si verifichino) e di PROBABILITA' (la facilità con cui tali condizioni possono verificarsi).

Chi è motociclista lo sa, e più va avanti con i km e più lo capisce, e in vari modi fa in modo di non pensarci affatto, o di chiamare in causa il destino o chi ne fa le veci, oppure di rifletterci per cercare almeno di ridurre la probabilità che si verifichi qualcosa di brutto, nonostante il rischio in sé rimanga sempre altissimo e non muti di una virgola.

Un motociclista espertissimo, infatti, non può cambiare minimamente il rischio connesso all'andare in moto. Corre gli stessi rischi di un neofita alla prima esperienza di guida. Può contare "solo" su una minor probabilità, perché la sua attenzione, la sua esperienza (magari anche quella nello scegliere il proprio abbigliamento tecnico), la sua prudenza, fanno effettivamente la differenza. Quella differenza non la vediamo - perché non siamo in un video-game, in cui ciascuno ha dieci vite a disposizione e possiamo confrontare quanto ci mettiamo a perderle tutte - ma per fortuna è una differenza che c'è.

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Ciao, Donato.
Commento di: cronografo il 09-05-2013 15:18
Guido moto da una vita di tutte le specie e per tutti i gusti, Sono "volato" diverse volte, l'asfalto e' sempre duro. L'incoscienza di andare in moto l'ho persa gia' da un bel po' di tempo, a 51 anni di cose ne hai imparate ed altrettante ne hai viste. Utilizzo la moto, lo scooter, tutti i giorni, vento, pioggia e qualche volta anche neve nn sono un problema, se nn vado in moto mi manca il mio spazio vitale, e' proprio cosi' poi ognuno la pensi a suo modo. Lunedi' 6 maggio un mio grandissimo amico e' inciampato a piedi in una buca sull'asfalto, quelle che fanno male anche a noi, ha battuto la testa ed e' morto sul colpo. Ci rimani male, malissimo. Nn e' destino, la colpa e' sempre nell'atteggiamento o nella male organizzazione delle cose che ci circondano. Nn si e' mai verificato che premeditatamente uno faccia un frontale di proposito, c'e' sempre qualcosa che sfugge in te' che guidi o nell'altro che ti viene addosso. Ma cosa facciamo ammiriamo i nostri giocattoli fermi, andiamo in pista, andiamo sulla moto in determinate ore ecc. Io so' benissimo che tutti i giorni per me e' una lotteria, io faccio la massima attenzione a comportarmi bene, quasi tutti i grilli per la testa oramai nn esistono piu', pero' cosa faccio nn prendo piu' la moto e prendo il bus piuttosto che la macchina e se camminando inciampo e batto la testa come il mio amico e me ne vado.!Morale della favola e' brutto il pensiero che si fa' per chi nn c'e' piu' ma bisogna andare avanti, bisogna continuare a prendere la nostra bimba, se ti fai prendere da queste insicurezze e' molto meglio nn andarci proprio piu' in moto. Fortuna a tutti.
Commento di: ago8 il 10-05-2013 20:24
Anche se non ci conosciamo personalmente, credo tu possieda una sensibilità particolare nel giudicare persone e fatti, una caratteristica questa non comune a tutti ma che in questi casi scava una ferita ancora più profonda nell'animo. Quello che hai scritto, vuoi per la forma, vuoi per il contenuto, fa immancabilmente riflettere chiunque sia dotato di un minimo buonsenso e non può lasciare indifferenti. Personalmente senza entrare in discorsi troppo filosofici, penso che non sia poi così importante vivere 60 oppure 100 anni. L'importante è come li vivrai e cosa farai per essere giudicato da chi ti conosce. Ora, da come descrivi Donato, rimpiango di non essere stato così fortunato come tu che lo hai conosciuto, è questo che fa la differenza. Dinamiche, domande, commenti, dubbi non servono più ormai. L'unica certezza è che non esistono certezze. Viva le persone come Donato.