Ha ha, simpatica la tua riflessione,
ed anche in parte vera, anche se solo in parte, perchè in fondo, anche se appartenenti ad una falange ristretta, esistono anche i modesti, o quelli che, intellettualmente onesti, sono soggiogati dalle spacconate altrui per cui, non cercando contesa, si definiscono, necessariamente, inferiori per capacità (magari è invece vero il contrario).
Ora, non credo che importi sapere quanto è nutrito il gruppo dei modesti, basta che ci sia, e questo basta a rendere solo parzialmente vera la tua pur fondata affermazione.
Anche io ho notato atteggiamenti insopportabili, spesso da parte di persone che, avendo visto o vissuto, magari per una volta, un esperienza non usuale nella logica di un normale uso del mezzo motociclistico, credono di essere stati toccati da uno spirito elettivo che li assurge a profeti.
Però, spesso, si assiste anche al contrario: persone di una certa esperienza, che avendo la moto da decenni, sono costrette all'obiettività rivedendo le loro condizioni d'età, e facendo, magari, la somma dei loro acciacchi.
Quest'ultimo è il mio caso, ma ammettere di avere perso qualcosa, per quanto onesti si vuol essere, è pur'tuttavia, duro: lo si dice, spesso, ma non ci si vuol credere fino in fondo.
Credo che una delle ragioni di boria diffusa, sia da ricercarsi proprio nella destinazione del mezzo: utilizzato spesso per divertimento, sovente in campi chiusi o circuiti, e che innalzano oggettivamente il grado di esperienza o audacia del loro proprietario rispetto, per esempio, ad un più tranquillo automobilista.
D'altronde, un razzo sotto al sedere, porta ad amare ed abituarsi alla condizione d'averlo. All'opposto il suo rifiuto, umanizza, riportando ad altri accettabili ritmi le nostre esperienze di spostamento.
In poche parole, chi ha una moto da tanto tempo e ne condivide gli effetti ed ha imparato ad accettarla, capirla, domarla, in fondo in fondo evidenzia una specifica attitudine e si differenzia per capacità, almeno rispetto (come già detto) ad un normale automobilista.
Sbagliato è credere che solo tu, (tu, in senso lato) l'abbia, quella particolare attitudine, cosa se vogliamo vera fino a 50 anni fa, quando, l'esiguo popolo dei possessori di una super-moto, si contavano sulla punta delle dita ed era, effettivamente, particolarmente unita e destinata a differenziarsi, proprio nella comprensione di velocità, forse, controllo delle sbandate ecc. (Popolo di audaci, ora malinconici dinosauri.).
Concludendo, se si ragionasse maggiormente su quello che oggi la motocicletta è, su chi la usa, e su quanti la usano, anche per svago e sport, il ridimensionamento delle proprie capacità diventa proporzionale alla diffusione della motocicletta stessa.
Comunque bell'articolo: bell'idea!