Da come scrivi, sembri (molto) più giovane di me. Ti stringo la mano, sapere che in giro ci sono ragazzi come te mi rimette in pace con l'universo :-)
Riguardo ciò che provano i tuoi genitori, è difficile esprimere un'opinione che sia realmente utile, soprattutto perché non hanno torto. Ci sono passato anch'io: ho iniziato a sognare una moto fin da bambino, ma per i miei genitori era solo la via più rapida per rimetterci la pelle, quindi tabù, da non discutere nemmeno.
Le uniche due ruote che ho guidato in vita mia sono state le biciclette da bambino, poi più niente, prima per via di una buona dose di rispetto per chi mi pagava pane, studio e divertimenti, poi per via di tutti quegli eventi che nella vita si sovrappongono a rimescolare le carte, le priorità, i progetti. E la moto piano piano è scivolata nel cassetto dei sogni parcheggiati in quella specie di limbo fatto di rimpianto e necessità, in attesa di rinascere o essere dimenticati per sempre.
Un bel giorno, ho avuto un brutto (assai brutto) incidente in auto: un camion mi investì, e mi lanciò in un perfetto frontale contro un'altra autovettura. Uscii dai lunghi mesi della convalescenza che ero letteralmente un'altra persona, diverso nel fisico, cambiato dalle protesi e dagli interventi chirurgici, e che sembrava quello di un altro tanto era difficile utilizzarlo a dovere; e diverso nella mente, che per anni aveva scrupolosamente evitato le tragiche conseguenze del possesso di una moto solo per vedermi finire macellato dentro una giusta, doverosa, sicura automobile.
Quando tutte le tue prospettive si ribaltano, però, riesci a fare cose insospettabili, anche solo per il fatto che parti da presupposti sbilanciati
Un giorno entrai in un concessionario per ripararmi da un acquazzone, e un'ora dopo ne uscii proprietario di una Kawasaki Versys. Non avevo nemmeno la patente!!! Io e la moto siamo rimasti settimane a guardarci e studiarci, davvero come due alieni che si incontrano per la prima volta. Poi un giorno decisi di salire in groppa, mettere in moto, e uscire dal garage: mai sudato tanto per fare così poco :-)
Insomma, non puoi mai sapere cosa ti succederà domani. L'importante è che tu agisca prestando orecchio alla tua coscienza, e anche un po' al tuo cuore, per essere onesto con i tuoi genitori ma anche con te stesso. In medio stat virtus. Credo sia un buon modo per onorare chi si prende cura di te tutti i giorni, agire responsabilmente senza eccedere in nessuna direzione, gli estremismi raramente portano qualcosa di buono e anche l'amore di un figlio, se trasformato in fanatismo, diventa veleno.
Non perdere la rotta, è difficile. A piedi, in moto, è comunque questione di equilibrio