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Basta, ora vado!
Scritto da IlCaliffo94 - Pubblicato 05/11/2012 09:16
Quando la voglia prende il sopravvento e porta oltre i propri confini...

Avrete avuto tutti, almeno una volta nella vostra vita, quella strana voglia di dire “ora vado!” E’ strano, magari nel giro domenicale in solitaria percorrete più o meno le solite strade e dopo un po’ vi accorgete di vedere sempre il solito cartello che indica una città nelle vostre vicinanze ma non sapere neanche bene come arrivarci…

Nel mio caso quella città era Vercelli, una città non distante ma che non avevo mai visitato e mi attirava… Vercelli…
Cavoli, pensi, una città che ha un nome così, che ti riempie la bocca col suo nome che pare così grande, chissà che bellezze possiede… E così ti ritrovi in garage, con lo zaino in spalla e una bella cartina, dopo aver guardato più o meno quanti chilometri sono, due calcoli per vedere se ci puoi arrivare con un pieno e via verso l’avventura… Non c’è un motivo preciso, l’unica voglia è quella di capire cosa c’è nell’erba del tuo vicino che la rende più verde.

Apri il cancello e via, arrivi sulla strada che conosci a memoria, perfino le buche e gli avvallamenti ricordi, dove passare in tranquillità e dove aprire un po’ più gli occhi. Ma sta volta c’è la svolta, e lì, dove non conosci nulla, sei tutt’occhi e tutt’orecchi, non vuoi sbagliare strada e non vuoi rischiare di ruzzolare a terra… Vedi nuovi paesaggi, mentre l’asfalto scivola via sotto le ruote, nuovi paesini, tutti con la loro storia. Bella o brutta non ti interessa tutto sommato, ti interessa solo il macinare chilometri oltre i tuoi confini, al di là di dove sei sempre andato, anzi, al di là di dove sei sempre passato.

Magari non andavi oltre perché non sapevi se osare o no, magari per questioni di tempo o di poca voglia, ma adesso sei sulla strada nuova ed è questo l’importante, stai osando, stai scoprendo l’erba del tuo vicino…

Poi ti guardi attorno e stranamente rallenti, insomma, non troppo stranamente… Alzi bene la visiera e vedi lo splendore delle Alpi in tutta la loro maestosità, quella catena montuosa che pare infinita sia a destra sia a sinistra, con quelle nuvole così bianche e così gonfie che pare vogliano scavalcare, ma le Alpi le tengono a bada… Ti fermi davanti a quello spettacolo, sei nella campagna più aperta, sei tu e il tuo mezzo che borbotta con la sua voce rauca, come un vecchietto che borbotta con un po’ di tosse. Ma non dà fastidio, anzi, sembra tenerti compagnia in quel nulla dall’aria pulita e quasi pungente…

Ti riprendi dalla maestosità di quelle montagne che sembran così ma in realtà son parecchi chilometri più in là.

Risali sul mezzo, manca ancora un po’, ma non ti dispiace il fatto di dover fare ancora qualche chilometro per arrivare a destinazione. Pian piano ti accorgi che le macchine aumentano, e da quella solitudine campagnola ti ritrovi nel bel mezzo del traffico cittadino, sul maledetto porfido che si fa sentire tutto sotto le ruote. Gironzoli un po’ a vuoto vicino al centro, non hai voglia di cercare la cartina fra gli attrezzi che ti sei portato dietro…E così, un po’ andando a naso e un po’ per fortuna ti ritrovi in pieno centro, dove le signore sfoggiano la loro pelliccia e dove le ragazzine si mettono in mostra, tutte dolci e carine…

Piazzi il mezzo sul cavalletto, il sedere è un po’ dolorante ma sei felice, sei arrivato a destinazione senza problemi e seguendo solamente quelle indicazioni stradali che ti hanno portato in tentazione…

E così ti ritrovi sfumacchiante a guardare la chiesa enorme a fianco al parcheggio dove il motore dice:” Io riposo un attimo che così quando vuoi ripartiamo…”
Entri nel centro storico, gironzoli un po’, giusto per guardare anche l’orto del tuo vicino ma subito dopo guardi l’orologio, ora viene presto il buio, quello che volevi vedere tutto sommato l’ha visto e in un momento ti ritrovi al parcheggio…

Lo riaccendi e lui ricomincia a borbottare col suo fare da pensionato che pare volerti dire “Ma sei già tornato!?”
 

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Commento di: EMA97 il 05-11-2012 14:53
primoooo!! bellissimo articilo, complimemti califfo 94, che bella senzazione poi quella di arrivare a destinazione.... e soprattutto quella di andarsi ad accomodare in un pittoresco bar centrale e godersi il caffe in compagnia di altri biker..... ciaooooooooooooo Very Happy
Commento di: IlCaliffo94 il 09-11-2012 20:58
Più che la bella sensazione di arrivare a destinazione trovo che il bello sia il viaggio, sopratutto se si è in solitaria, e se si è in compagnia è comunque bello seguire e scoprire la strada assieme agli amici...
Commento di: devargas il 05-11-2012 16:27
Mi ricordi un poco i velisti. Per un velista la meta rappresenta una giustificazione, il fine ultimo è navigare.

Arrivare per ripartire? Va benissimo, ciò che conta è il viaggio stesso con le sue sensazioni, la sua pace, le ansie, e tutte le emozioni del vivere, del capire e dell'imparare.

Viaggiare è una sospensione della coscienza ed una sublimazione dell'io. Trasformare una fantasia in realtà, un sogno in una cosa concreta, l'immaginazione in fatto vissuto.

Viaggiare, porta la comprensione del presente vissuto, e la certezza di quello che puoi rifare domani, e, momento dopo momento, rendendo possibile l'impossibile sposta più in la i tuoi limiti.

Viaggiare è scoprire nella strada, e nello spazio del viaggio stesso, la compagnia del proprio spirito.
Commento di: IlCaliffo94 il 09-11-2012 21:03
"Viaggiare è una sospensione della coscienza ed una sublimazione dell'io." Frase perfetta!

E' quello che mi ha fatto innamorare del mio pezzo di ferro che più volte mi ha permesso di riflettere su cose a cui solitamente non si pensa, una maniera per pensare e allo stesso tempo passare il tempo anche divertendosi
Doppio Lamp Naked
Commento di: Aldebaran83 il 20-11-2012 17:15
Ho pensato la stessa cosa... io, che per ora guido poco e navigo per niente... sono comunque da sempre velista e viaggiatore, e vedo me stesso nel tuo racconto, nelle tue parole e nelle sensazioni che ricordano.
E' vero, arrivare per ripartire, magari giusto un momento di riposo e poi via, è il vero gusto del muoversi, che le onde e l'asfalto ti possono dare in modo così diverso, ma in fondo davvero simile.
E questo è vero sempre, anche in macchina o in motoscafo, anche se il vento libero di cui ti sembra di essere fatto e la sensazione di appartenere a ciò che hai sotto sono completi e interi solo in sella o sotto raffica.
Mi avete dato un bello spunto, quando ho un attimo ci scrivo due righe. Smile
Lamps!
Commento di: rob69 il 15-11-2012 10:07
ITACA

Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sarà questo il genere di incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,
nè nell’irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l’anima non te li mette contro.

Devi augurarti che la strada sia lunga.
Che i mattini d’estate siano tanti
quando nei porti - finalmente e con che gioia -
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche profumi
penetranti d’ogni sorta; più profumi inebrianti che puoi,
va in molte città egizie
impara una quantità di cose dai dotti.

Sempre devi avere in mente Itaca -
raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull’isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
sulla strada: che cos’altro ti aspetti?

E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.

dedicata a tutti noi.
Commento di: devargas il 19-11-2012 12:53
Bella, approvo, condivido e ringrazio.

Che Itaca resti sempre nel baluginare dell'orizzonte lontano.

Che l'orizzonte lontano avanzi al ritmo del nostro passo, senza farsi mai raggiungere, restando li, lontano ed immutato, col suo miraggio dell'Itaca lontana.

Che la strada ci si offra, che il viaggio continui, che la meta, sulla linea del tramonto, non svanisca nelle tenebre del tempo lasciandoci soli in mezzo al deserto.