Bello il racconto ma a mio avviso ci sono soprusi da entrambe le parti.
Credo che oltre ad essere motociclisti . . siamo anche automobilisti. Se abbiamo conseguito la patente vuol dire che abbiamo sostenuto un esame e conosciamo, più o meno il codice della strada. Io vedo che solo noi italiani, al semaforo usciamo in sorpasso per metterci davanti a tutti, consideriamo la riga bianca la corsia preferenziale delle moto ma. .. . non è così è per questo che a volte chi ci precede ci fa questi scherzetti
e se va bene insulti ma non a ragione altrimenti ti risvegli al pronto soccorso oppure strizzi l'occhiolino a chi sopraggiunge in senso contrario.
La colpa è solo nostra. dovremmo stare in coda e superare "usando le frecce come dice il codice della strada" e rientrare in corsia.
Da motociclista, con più di un incidente all'attivo, mi arrabbio quando mi capita di essere al volante (ma anche in moto) e vedo comportamenti da far west, senza legge, dentro e fuori come se stessimo correndo una gara di coppa del mondo infischiandoci delle regole . . anche se invado la corsia . . si sposterà. Purtroppo da motociclista disapprovo chi si impossessa della riga di mezzeria, di chi non sta in coda ma passa davanti . . ecc . . In moto ci sono tante occasioni per stare nella correttezza, vivere a lungo godendoci il nostro mezzo e sfuggire alle code. impariamo a rispettare il codice della strada . . almeno quello eccezzion fatta a volte per i limiti di velocità senò che gusto c'è
Commento di: LucianBelmau
Attenzione ma il mio articolo non prende le difese di nessuno, né dell'uno né dell'altro utente della strada, anzi, è volutamente e fortemente ironico (credo si capisca dal testo!), dipinge il singolo utente come una specie di eroe della strada ma parte da un presupposto volutamente sbagliato (ovvero che la strada è sua)
La verità è che almeno a Roma per la strada vige la legge del più forte! La strada diventa il luogo ideale per studi sociologico-psico-antropologici!
Commento di: olegmrt
interessante notare come cambi Stato/citta´ ma non i comportamenti.
Dagli automobilisti che ti stringono ai due ruote che sorpassano anche te che te ne stai in coda tranquillo. Ma la "punizione" qui e´ usata quando meno serve e, a mio parere, in maniera molto ironica: Al semaforo appena scatta il giallo ( per chi non lo sapesse in germania tra rosso e verde scatta il giallo per poco ) quello dietro inizia a "punizionare" il malcapitato davanti che non e´ riuscito a partire velocemente, o quando in colonna e si crea quello spazio di 3 metri dal mezzo davanti e fai attraversare un pedone, invece di attacarti al c**o di quello davanti.
E per le poche volte che torno in "Italia" ( non saprei neanche io definire l´AltoAdige/Südtirol effettivamente ), mi accorgo che li la "punizione" sembra l´unica arma in nostro possesso.