Devo, DEVO dire qualcosa...
E' facile fare demagogia, e a questo già ci pensano i social
networks. Ma io, Marco, a Marco Sic, devo dire qualcosa.
Devo dirgli che non lo conosco, così come devo farlo a tutti
voi. E non temo a confidarvi che ho l'impressione che tutte quelle
frasi fatte mi sembrano già lette e rilette per ognuno che ci
lascia.
Già, perché il problema, come dice mia mamma sempre, non
è di chi se ne va... ma di chi resta! Ed io qui ho un groppo in
gola, un nodo che non sale né scende. Fa tanto male vedere un
ragazzo di solo un anno più piccolo di me... finito
così. Continuo a ripetermelo, solo un anno più piccolo. E
la mia mente vola...
Vola a tutte quelle volte in cui ho deciso di non volare, vuoi per
accontentare gli altri, vuoi per pigrizia... nonché a tutte
quelle volte in cui invece ho fatto di testa mia, testardamente. Vivere
e non vivere si alternano nella vita di tutti noi. Respirare la vita,
goderne l'essenza, si contrappone al lasciarsi respirare da essa,
restando da soli ed al vento freddo che tira in quelle narici.
Troppo spesso sogno di poter volare, senza rendermi conto che faccio
troppo poco per permettermi di farlo, un giorno. E mi ritrovo oggi, a
25 anni, con un anno già in più di te, a
guardarmi indietro e leggere criticamente le belle e le brutte pagine
che ho scritto. Brutte tante, a caratteri minuscoli, fitti, senza
interlinee e margini di pagina truffaldini. E belle pagine scritte al
massimo carattere, alcune di esse con addirittura una lettera per
pagina. Decido di trascinare il mio bagaglio di questo librone ed
immondizia varia avanti, per vedere di che odore è la vita che
verrà domattina, la mia... e anche un po' la tua...
Ma ora devo studiare... do un occhio al cellulare per vedere che ore
sono.
Toh, sono le 17.58... che strano... pochi millimetri più
su, guardo la percentuale di batteria restante... 58%... e
allora dovevo scriverti per forza questo articolo. Scusami per la
banalità, come sono certo che mi scuseranno i miei amici del
forum.
Ma diceva il Sommo Attore, Eduardo... "ha da passà 'a
nuttata". Nuttata che per te verrà in ognuno di noi che ha
potuto saggiare la tua innegabile spontaneità.
D'ora in poi un piccolo 58 mi accompagnerà, per ricordarmi di
vivere e non essere vissuto.
Lamps
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