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Favola in due, su una sella e la magia del lago
Scritto da Giola - Pubblicato 12/09/2011 09:12
La tua morosa non viene in moto con te? Pazienza, ti carichi la sua amica e fai una bella gitarella per laghi =)

13 agosto 2011, compiuto da pochissimi giorni i 22 anni... ore 6.30, mi suona la sveglia del cellulare, la spengo prontamente, ho una giornata particolare che mi aspetta: il mio primo motogiro con passeggero, e più precisamente con la zavorrina.

La ragazza in questione è la amica della mia morosa, Stefania (stefi), la quale ha da sempre una passione morbosa quanto la mia per le moto e i viaggi in sella, mi trovava simpatico. La mia ragazza di fronte a questa proposta non ha protestato molto, ha solo raccomandato me di stare attento e la sua amica di non fare troppo la espansiva. Queste sue precisazioni mi han fatto piacere, mi son sentito importante e prezioso per qualcuno.

Mi sveglio, un pò di allungamenti per la schiena, braccia e gambe, bevo un caffè nero, con una goccia di latte per appena schiarirlo e mescolo il tutto con mezzo cucchiaio di zucchero, per evitare acidità di stomaco. Mentre sale il caffè dalla moka, coccolo un pò il gatto e preparo il suo latte mattiniero sul tavolo; essendo a casa da solo, permetto al mio micio queste piccole prese di libertà.

Finisco la colazione, apro la porta finestra della cucina per buttare un attimo l'occhio fuori: mi si presenta un cielo bellissimo, azzurro, perfettamente uniforme, delizioso, e i raggi del sole che inziano ad apparire son caldi, e mi scaldano il petto, il cuore... che già batte a mille al pensiero di quella giornata.

Il programma consisteva in un itinerario abbastanza carino: partendo da casa mia, prelevavo la zavorrina e si proseguiva in direzione Omegna, costeggiando tutto il lago d' Orta, ci si fermava a fare una pausa proprio ad Omegna, poi con la statale ci si dirigeva verso il lago Maggiore, costeggiandolo completamente partendo da Baveno fino ad Arona. Un itinerario non molto lungo e impegnativo, ma era mia premura provare a farlo, con o senza zavorrina.

Data la bella giornata, decido di mettere il costume da bagno sotto ai jeans e nello zaino porto un telo mare, come già prestabilito con Stefania; entrambi i laghi hanno dei punti dove si può prendere il sole e rinfrescarsi facendo una nuotata. Mi lavo, mi vesto, mi preparo di tutto punto. Scelgo che bandana usare oggi per andare in giro, e scelsi quella verde col marchio della Kawasaki, senza un motivo logico... e pensai "la mia zavorrina deve avere la sua bandana..." così presi la mia prima bandana, una bianca, con disegni classici, da bandana del motociclista, la adoro alla follia... dopo aver salutato il gatto e assicuratami che aveva abbastanza cibo ed acqua fresca per la giornata, mi incammino verso il garage.

Alzo la saracinesca, ed eccola, bellissima, come sempre, la mia moto. La sposto dall'interno del garage, la accendo, la scaldo un attimo, intanto metto bandana, casco e guanti. Metto la prima e parto. Prima di arrivare a casa di Stefi faccio il pieno di benzina, sperando di non fare altri rabbocchi. Mentre mi dirigo a casa sua il mio pensiero fisso è "chissà che mi aspetta oggi" non sò nemmeno io se definirmi preoccupato per le conseguenze o eccitato per la nuova esperienza.

Comunque sia, arrivo da lei, parcheggio la moto davanti al cancello di casa sua, e aspetto... Poco dopo eccola arrivare, tutta gasata, sorrideva... "woooooow, bellissima", dice subito lei, riferendosi alla moto; io prontamente, mentre preparavo le pedane per il passeggero, ribattevo "già!... pronta per oggi?" "Si, prontissima! ecco i panini, l acqua, il telo. Maaa... mmm... ci sta tutto nello zaino" "certamente, ci sta anche una mucca qui dentro" e intanto sfoderai la bandana bianca per lei dicendogli "ogni motociclista o zavorra che sia per me deve avere la bandana" gli si illuminarono gli occhi... la prese come se fosse fatta di fine seta e se la legò attorno al collo, faceva tenerezza...

La aiutai a mettere lo zaino, dopodiché salimmo entrambi sulla moto... dal casco gli urlai "puoi tenerti ai maniglioni oppure a me, come preferisci" e lei "ok!!" sempre con i suoi occhi scuri che brillavano... partimmo, e la sensazione che avevo nel petto si diffuse anche nello stomaco, era un miscuglio di emozioni positive che mi elettrizzavano e mi davano la nausea... durante il tragitto ricordo che la mano destra di stefi passò dal maniglione alla mia pancia, e si teneva... mi sentivo emozionato... poi, molto sfrontatamente e in balia di quella sensazione, quando arrivammo su un tratto rettilineo, dissi "se ti trovi meglio stando appesa a me, non farti problemi" e avvicinai la sua mano all'altra sua mano... lei sorrise e disse "va bene..."

Il viaggio proseguì con andatura tranquilla fino a poche centinaia di metri dal lungolago d'Orta, dove la avvisai "preparati a vedere un posto magico" e rallentai per farle vedere il paesaggio... ricordo bene che sentii alle mie spalle un "wooooooow" urlato di cuore mentre due mani mi stringevano fortissimo... che brivido ragazzi, tra il paesaggio bello da morire e una zavorrina così speciale, non capivo più niente... la strada si snodava perfettamente lungo la riva del lago, a pochissimi metri dall'acqua, e in alcuni punti la strada era all'altezza dell'acqua, e tutto questo sommato alle case stupende, al paesaggio che pareva dipinto e al tempo perfetto, dava al tutto un tocco di magia pura...

Procedevo a velocità davvero ridotta, volevo che vedesse ogni centimetro possibile di quel paesaggio perfetto... continuammo curva dopo curva sino a un piccolo e vecchio molo, dove ero solito fermarmi a far riposare le gambe e il collo... ci fermammo, lei scese, io spensi la moto, ci togliemmo i caschi e la guardai: avevo di fronte a me il sorriso più bello della mia vita... semplicemente bello perché partito direttamente dal cuore, sano, genuino, semplice, da panico... "oddio, guarda... cosa... ho fatto..." pensai, tremando dentro... mi disse "Vale,... posso abbracciarti?" io allargai le braccia e lei ci saltò dentro, mi sciolsi, mi rilassai quasi... e dissi ridacchiando "dai, scendi la scalinata quaggiù che c'è uno spazio dove possiamo sdraiarci...".

Lei scese subito e si spogliò di zaino e giubbotto... io invece poggiai il mio giubbotto da moto sulla sella, misi i nostri 2 caschi sulle pedane passeggero, legai la mia bandana allo specchietto sinistro, presi la macchina fotografica... lei era lì, seduta sul muretto di pietra, e fissava l'azzurro dell'orizzonte che si confondeva con quello dell'acqua, tanto era bella quella giornata... scattai una foto, stupidamente... e poi scesi con lei al vecchio molo... guardai il paesaggio che la giornata mi offriva e pensai "Se il paesaggio che vedo è bello quanto sarà bella la giornata in moto di oggi, me la ricorderò fino alla tomba"... la natura quel giorno mi ha donato un paesaggio da favola e il destino mi ha regalato una compagna di viaggio fantastica, non potevo chiedere di meglio...

Dopo la contemplazione del paesaggio, ci spogliammo e ci mettemmo in costume, e appena mi tolsi la maglietta ho sentito uno sguardo focalizzarsi su di me, ma ho evitato di darci peso, essendo fissato col mio corpo e non accettandolo minimamente... lei era davvero carina, col suo costume grigio e rosa a righe, e non ha mai mollato la bandana, nemmeno un attimo. Parlammo per un paio d'ore di tante cose, dalle nostre vecchie esperienze di vita allo sport, alle bighellonate fatte a scuola, ai nostri sogni... una chiacchierata scorrevole, semplice, amabile, dove entrambi ci sentivamo a nostro agio. Lei volle lanciarsi in acqua, ma dopo aver realizzato che solo chi ha tendenze suicide poteva lanciarsi in quelle acque ghiacciate, ha desistito...

Mangiammo i panini, ottimi (lattuga, pomodoro e mozzarella) e parlammo ancora un pò di argomenti vari... Dopo un'ora scarsa ripartimmo, direzione Omegna, lungolago... Incrociammo sulla corsia opposta un altro biker, lo salutai come faccio sempre, e il fratello rispose prontamente... arrivati a Omegna, ci venne voglia di gelato, così ci fermammo in un piccolo bar per due coppe. Appena parcheggiato, lei scese e mi chiese "vale, lo conoscevi quel tipo in moto? l'hai salutato..." "no mai visto!" e lei " allora perchè saluti?!" e io con voce epocale "perchè tra angeli sulla terra ci si saluta sempre..." sembra una frase da cioccolatino, ma è piuttosto veritiera. Chi è un biker lo sa.

Di fronte al bar era parcheggiata la mia moto, la mia bambina... la guardavo e me ne innamoravo sempre un pochino di più... e intanto parlavo con stefi, quando di punto in bianco le dissi "vuoi provare la sensazione di avere un tachimetro di fronte a te??" lei rimase scioccata, li illuminò ancora, divenne rossa e disse "no dai aspetta, non sono pronta", ridacchiando nervosa... e io "ok, te lo ripropongo tra 5 minuti allora; intanto direi di pagare e fare 2 passi nelle vie qui vicino". Così facemmo, passeggiammo un pò sul lungolago, facendo battute idiote e spassose sui passanti e sui bambini che giocavano al parchetto.

Entrammo poi in una via che portava in una piazzetta ben soleggiata, e nel camminare al suo fianco mi misi a fissarla: era davvero graziosa, non aveva un particolare che spiccasse sugli altri, era nella tua totalità una bella ragazza. Mi vergognai e arrossii nel pensarlo, ma non posso mentire a me stesso, e poi le cose belle son fatte per essere guardate, diavolo. Ci incamminammo verso la moto, passando di fronte al monumento dei caduti in guerra, sulla cui struttura c'era scritto a chiare lettere "e se fosse da rifare, faremmo lo stesso cammino", parole sagge.

Arrivati alla moto, gli tolsi tutto dalle mani quasi con maleducazione e dissi "sali". Lei obbedì timorosa, e quando poggiò le mani sulle manopole, fece un enorme respiro e disse sottovoce "bellissimo...". Presi la chiave e la inserii nel cruscotto... check della centralina, pronta per l'avvio... Le dissi "premi qui, e attenta"... lei seguì le mie istruzioni, e la sua faccia divenne un esplosione di gioia, sembrava una bimba che apre i regali a natale, mi son sentito felice... accellerò un pò, e iniziò a urlare peggio di quando vide il lago come zavorrina, risi di pancia e di cuore... "ok, non esagerare però" la ammonii...

Lei tutta tremolante scese, ci rivestimmo e ripartimmo, lei si aggrappò saldamente a me... Da Omegna, ora direzione Baveno. Passammo una galleria di 3 km, poi un paio di rotonde e giungemmo a Baveno, dove in teoria avremmo dovuto prendere il sole, ma la spiaggia era sporca e piena di rami portati dalle montagne, per cui decisi di trovare un altro punto dove fare le lucertole al sole; tornare a casa non se ne parlava, erano a malapena le 2 del pomeriggio. Di primo impatto, mi venne in mente di arrivare sino ad Arona, dove c'era un bar con tanto di parcheggio moto e auto, e una enorme gradinata dove persino una stanga di 1.90 metri come me poteva sdraiarsi completamente.

Arrivammo lì verso le 2 e tre quarti, e ci spogliammo nuovamente, ma stavolta lei tolse la bandana, mettendola vicino alla mia, stesso discorso per i caschi... fissavo le 2 bandane, era una immagine molto evocativa per me, ma anche stavolta non volevo darle troppo peso. Ci sdraiammo a terra coi nostri teli e lei si addormentò pancia sotto... io nuovamente la fissavo, dannazione a me... tempo di capire la mia scemenza, mi sdraio pancia sopra e penso un pò ai fatti miei e al fatto che la mia ragazza ha avuto una enorme fiducia in me per farmi uscire una giornata intera con una sua amica... certo che era tutto molto strano: noi 2 sdraiati vicini, i nostri caschi disposti come quando eravamo in sella, stesso discorso per le bandane, non sembrava nemmeno che ci fossimo fermati.

Poco prima che stessi per addormentarmi pure io, lei mi guardò e a distanza di un palmo da naso mi chiese "facciamo il bagno?" Io accettai, si moriva dal caldo, e sentivo la pelle andare a fuoco. Ci avvicinammo all'acqua, era ghiacciata, da congestione immediata... lei si lanciò con una certa scioltezza, io invece che son un pò meno spavaldo, ero un pò più cauto. Ma non potevo certo farmi bagnare il naso da una diciassettenne senza aver almeno provato a buttarmi. Con un pò di pazienza, ci immergemmo entrambi nell'acqua e giocammo... le nostre mani si incrociavano, le sue mani sulle mie spalle, i nostri corpi che in modo innocente entravano in contatto... il tutto sempre contornato da un tempo e un paesaggio epici... mi sentivo ubriacato da tutte quelle belle sensazioni e il mio cuore faceva gli straordinari, pompava a mille... fin quando ci sedemmo sul gradino più basso, che era bagnato dall'acqua, lei di schiena davanti a me, un pò infreddolita... forse per cavalleria, non lo sò ancora a distanza di settimane, la accompagnai con la mano sul mio petto, e lei si fece piccola per poter prendere più calore possibile... pensai semplicemente "wow..." e fissavo il paesaggio, contemplando il momento di intimità che si era creato; qualsiasi cosa potessi dire o fare o pensare, avrebbe rovinato un quadro perfetto.

La corrente trasportava pezzi di legno vari, ne presi un paio da portare a casa come ricordo... Uscimmo ancora dall'acqua e ci sdraiammo nuovamente sui teli, ad asciugare col sole, lei nuovamente pancia sotto, io che cercavo in tutti i modi di non fissarla, e ci son miracolosamente riuscito... stefi russava, di gusto... io intanto scambiavo qualche sms con la mia ragazza, che in quei giorni era in Toscana coi suoi genitori e stava quasi fino a sera in spiaggia, senza portare dietro il cellulare... dopo una dozzina di messaggi, svegliai stefania carezzandole la nuca dicendole "tesoro, caffé??" e lei "shi, pago io..." ("tesoro!??!?" pensavo dentro di me "caro mio tu stai male prendi le distanze subito, non fare caxxate!!!") prendemmo il caffè, io macchiato, lei molto corto e nero, per svegliarsi...

Ancora un paio di battute, qualche risata, e poi lei mi chiese "bhe, ora dove andiamo??" io ero un attimo nel panico, dove andiamo adesso?!?!... Idea: il colosso di S.Carlo!! è qui dietro, e la vista è ottima... tempo zero eravamo in sella, pronti per raggiungere la prossima meta... salimmo fino al colosso con un pochino di difficoltà, la pendenza non era certo nimina, e parecchi ciclisti che partivano convinti spesso a metà mollavano il colpo.

Lì stefi prese in mano la macchina fotografica e scattò un paio di foto al colosso e al battistero adiacente, poi fece una foto a me, ancora con casco, guanti eccetera, e la mia mia bandana che svolazzava... dopo la fotografia, presi a mia volta la macchina fotografica e feci a lei una foto sulla moto... era stupenda, casco nella mano sinistra, la destra su quella del gas, zaino in spalla... lei, poi, in quel contesto, sulla mia piccola... da urlo... riscendemmo poco dopo, e ci incamminammo verso casa... in me cresceva un sentimento di tristezza perchè dovevo portarla a casa di una nostra amica, le ragazze poi sarebbero dovute andare a ballare da qualche parte... ma avevo ancora un pò di tempo! Meno male...

Decisi allora di andare verso Tornavento, un paesello dimenticato da Dio dalla cui piazza però si poteva vedere un paesaggio stupendo, e la piazza poi era davvero affascinante... Per tutto il viaggio stefi mi abbracciava stretto, e io ero felice, molto, e ogni tanto cercavo il contatto della sua mano con la mia... ero davvero soddisfatto, perchè son finalmente riuscito a far capire ad un'altra persona le stesse emozioni che io provo ogni singola volta, e vedere sempre quel sorriso magico apparire sul suo viso ogni volta che si toglieva il casco, mi scioglieva ogni volta... senza contare che la nostra intesa pilota-passeggero era quasi perfetta.

Arrivammo anche alla piazzetta di Tornavento, parcheggiai la moto vicino alla gradinata della chiesa, il sole si stava abbassando, ma la calura di agosto non mollava la sua presa... Stefi seduta sui gradini, io appoggiato ad una colonna, fissavo la mia moto... "amore, sei stata perfetta come sempre, anche oggi, magica creatura di ferro e cuore..." Come al mio solito, ho lasciato il giubbotto sulla sella della moto; stefi lo prese e disse "ma quanto diavolo pesa?!??!" io replicai "indossalo e capirai"... Le donava moltissimo, e il fatto che gli stava larghissimo, le dava una immagine di bambina che vuole seguire le orme del papà... tenerezza...

Io mi sentivo stanco, le braccia doloranti, il sedere quadrato, le gambe a pezzi... temporeggiammo ancora una mezzoretta, poi ripartimmo verso casa della nostra amica... ricordo perfettamente che un paio di vie prima, lei si staccò da me e si appese alle maniglie, riprendendo le distanze, la sentii lontana miglia... una volta saliti in casa della nostra amica, parlammo ancora un pò tutti assieme, mi chiesero anche di andare a ballare con loro, ma rifiutai, la stanchezza e i dolorini vari mi facevano pensare solamente al mio bellissimo letto a una piazza e mezza... ma stefi doveva prepararsi, non poteva certo andare in discoteca con un blue jeans, una maglia e il costume da bagno; così mi offrii di riportarla a casa, non mi pesava affatto... dopo che le ragazze finirono di mettersi d'accordo su tutti i dettagli, salimmo nuovamente in sella, e lei si tenne ancora alle maniglie...

Superato lo stop, chiesi subito "perché appena prima di arrivare hai messo le mani sulle maniglie?" "sai, questo giro non è stato ben visto da nessuna delle ragazze, specialmente da parte sua..." "ok, ma ora siamo solamente noi due..." e tac, nuovamente avvinghiata a me... mi piaceva molto quella sensazione.

La strada fu breve, ma piena di un non sò che di malinconico, non volevo mettere fine alla giornata, c'erano ancora un paio d'ore di luce... ma purtroppo così feci... all'arrivo al cancello di casa sua, lei scese dalla moto, mi ridiede lo zaino, si stava per togliere la bandana ma la fermai "tienila, me la ridarai quando sarai una motociclista anche tu..." sorrise ancora, mi abbracciò forte e si incamminò verso la porta di casa... appena chiuse la porta, e fu quindi fuori dalla mia visuale, tirai un respiro lunghissimo e tremai... anche ora, a distanza di tempo, non sò perchè...

Tuttavia son convinto di una cosa: di aver fatto una buona azione. Questa mia convinzione nasce dal sorriso e dalle esclamazioni di felicità della mia zavorrina, dalle sue espressioni genuine piene di sentimento puro e passione per quella esperienza... Mi son sentito anche un po' coccolato, lo ammetto, ma mi vergogno, seppur in minima parte...

Tornato a casa, parcheggiai come ogni volta la mia moto, le diedi un bacio, e le dissi "buonanotte..." chiudendo la serranda del garage... Una volta sdraiato a letto dopo aver cenato, presi il mio giubbotto e come abitudine lo preparai per pulirlo dai moscerini e altre schifezze, ma non lo feci: odorava ancora di lei, un delicato sentore di vaniglia che mi solleticava le narici e il cuore... lo riposi al suo posto saltando il rito della pulitura, riservando il trattamento al solo casco.

Mi coricai a letto col pensiero rivolto alla mia bandana, che ora ha quel profumo di vaniglia capace di farmi sussultare e inebriare, e poco dopo mi addormentai.

All'indomani un altra avventura in moto.
 

Commenti degli Utenti (totali: 29)
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Commento di: Matt-Er6n il 12-09-2011 10:42
Bello!
belle emozioni e sicuramente dev'esser stata una giornata grandiosa!

(ma spera che la tua morosa non legga quest'articolo) ;)
Commento di: simo2990 il 12-09-2011 10:49
Quoto in pieno, però W la sincerità!! ^_^
Commento di: burga il 12-09-2011 10:48
Bello il racconto e le tue emozioni che hai provato ma la tua ragazza sa di tutto questo. Se lo legge mi sa che non sarà tanto contenta di tutto ciò.
Auguri.
Commento di: BOFH il 12-09-2011 10:56
Amico mio, credo che tu abbia un bel problema da risolvere.. :D
Forse stai con la ragazza sbagliata.
Commento di: Matt-Er6n il 12-09-2011 11:06
straquoto
Commento di: Diablo_KnoT il 12-09-2011 11:57
E io quoto la doppia quotatura.

Io non so come sia la situazione, se ami davvero tanto la tua ragazza e ti ci trovi bene... ma a me sembra che questa Stefi di sconfinferi non poco ;)
Commento di: Giola il 12-09-2011 12:17
la mia ragazza sa tutto questo e altri dettagli che ho omesso nello scritto, a parte una ramanzina è tutto ok
Commento di: bailystic il 12-09-2011 13:29
io n'aveo belle buscahe :-)
comunque, e te lo dico perchè sono un pò più grande di te...sei giovane, vai dietro alle emozioni. Ora puoi, e devi, farlo.
Commento di: RickTST il 12-09-2011 14:03
"...vai dietro alle emozioni. Ora puoi, e devi, farlo."

Sante parole.
Commento di: gspreca il 12-09-2011 16:15
Ok per il racconto, ma quei particolari che hai omesso nel racconto mi fanno pensare.....
Commento di: AlbertoSSP il 15-09-2011 18:42
Straquoto anche io.

La tua ragazza sa di tutto questo?!?!?
E sa che lo hai scritto qui dove tutti possono leggere?
E ti ha solo "rimproverato" un po'?!?!?
Non so se ti ama troppo o non ti ama per niente... :-)
Di certo non ti farà fare altri giri con altre zavorrine!!
Commento di: kricriboss il 12-09-2011 18:49
"e se fosse da rifare, faremmo lo stesso cammino", ;-) c'è un età in cui seguire la pancia, una in cui seguire il cuore e una in cui seguire la testa....non confonderle se no son guai!SEGUI LA PANCIA ORA CHE PUOI!!!bel racconto e bel giro!
Commento di: Diabloi il 12-09-2011 21:53
STUPENDO come racconto!!!! io poi sono di verbania e mi è sembrato di rivivere un giro stupendo di un giorno in una manciata di minuti!!!
Commento di: Stefano149 il 12-09-2011 23:06
"La tua morosa non viene in moto con te?"
"La mia ragazza di fronte a questa proposta non ha protestato molto, ha solo raccomandato me di stare attento e la sua amica di non fare troppo la espansiva"
Non è venuta perchè non le andava o non gli piace la moto?

A me da molto fastidio quando mi dicono di stare attento perchè è come se fossi un IRRESPONSABILE, infatti quando me lo dicono io gli rispondo di pensare x loro.

Attento Giola a quello che non dice, un domani te lo può far pesare questa uscita.

Se la cosa continua... cambia morosa.
Commento di: Giola il 13-09-2011 12:00
già fatto =)
Commento di: kli il 13-09-2011 17:00
Sefi??
Commento di: Giola il 13-09-2011 18:09
no desolato, per ora single
Commento di: kli il 13-09-2011 19:22
fino al prossimo giro con stefi :D
(ma la causa è stata quella gita in moto? giusto per dovere di cronaca :D)
Commento di: Giola il 13-09-2011 20:32
le suppliche di stefi e la curiosità di capire cosa voleva dire avere una zavorrina
Commento di: Stefano149 il 13-09-2011 23:08
Se Stefi ti chiedeva sempre di venire via in moto con te hai fatto bene ad accontentarla, poi le varie situazioni e episodi nel racconto faranno il resto, avere qualcuno abbracciato dietro è una bella senzazione e molto più responsabile di una che ti dice di stare attento sia al comportamento che alla guida.
Se alla tua ex non piaceva la moto forse è meglio che vi siate divisi, rinunciare troppo x qualcuno a qualcosa di bello e piacevole come un giro in moto alla tua età non ne vale la pena, perchè tenere tutto dentro poi arriva un punto che si scoppia quindi meglio cambiare "aria" da subito.
Commento di: Stefano149 il 13-09-2011 22:55
Ci pensavo oggi Giola, se non ha protestato molto per il tuo giro con Stefi, perchè ti ha fatto la romanzina? Se non era daccordo doveva dirtelo subito poi te decidevi, e ancora meglio DOVEVA VENIRE LEI CON TE non Stefi.
Tante belle cose con Stefi e divertitevi al prossimo giro

ciao
Commento di: talla il 14-09-2011 00:15
Ciao,beata gioventù,leggendo il tuo racconto ho fatto un salto indietro nel tempo,perdersi nelle emozioni che avete condiviso è un ubriacatura che si fatica a controllare,si viene letteralmente travolti da emozioni che si sommano e amplificano di continuo creando un climax micidiale.Bellissimo e fatale nello stesso tempo.Approfittane e cerca di non esserne travolto o commettere lo stesso errore che ha fatto la tua ex.Auguri.
Commento di: SparklePlenty il 14-09-2011 15:33
Davvero uno spettacolo questo racconto. Mi fa venire una malinconia, perché a tutt'oggi mai nessuna che sia voluta venire in moto con me, o che abbia mai capito quanto sia importante per me.
Commento di: Stefano149 il 14-09-2011 23:05
consolati....LA MOTO ROSICA CHI NON CE L'HA
sento tante ragazze dire mi piacerebbe tanto fare un giro o avere una moto, beato te che ce l'hai.
poi gli chiedi e dicono NO! ( allora ti vuoi far del male da sola...peggio x te)
Commento di: Riki60 il 15-09-2011 10:36
Io conosco la costa est del Lago Maggiore; Luino, Porto Valtravaglia, Laveno, Angera ... bei posti!!
Commento di: AlbertoSSP il 15-09-2011 18:47
Un dettaglio... non hai mai scritto che moto hai...
So che non è essenziale per le sensazioni, ma per immaginare meglio il racconto sì...
Commento di: Giola il 16-09-2011 10:47
Una modestissima er6n del 2009
Commento di: AlbertoSSP il 30-09-2011 17:52
Nessuna moto è modesta.
Modesto può essere l' uso che se ne fa.

Una GS da 20'000 euro per me è modesta se fa solo 3000 km all' anno...
Commento di: TuttoTuonato il 14-01-2012 01:14
Fratello (quasi) coetaneo, a me è successa una cosa simile se non che la mia ragazza è sempre salita in moto con me...tuttavia il punto non è questo, il punto è che un'altra ragazza in sella alla mia moto con un'accesa passione per le 2ruote e il panorama mozzafiato annesso che contorna il tutto FA LA DIFFERENZA. Sono tante emozioni che si sommano allo stesso tempo e inizi a non capire più niente...azz!!!