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Kamikaze
Scritto da choke - Pubblicato 06/09/2011 10:40
Ah… cara morte… Grazie di tenermi la mano. Non lasciarmi però, o questa solitudine mi uccide…

Lo stato di ebrezza è una condizione assai diffusa tra i motociclisti. Ed è ben comprensibile, dato che è piacevolissimo guidare in stato di ebrezza. Sublime direi. E poi l’ebrezza da curve, diversamente dall’euforia alcoolica, non lascia strascichi. Nessun mal di testa o nausea o occhiaie al mattino, piuttosto un pacato senso di benessere.

I più fortunati assaporano lo stato di ebrezza dai primi metri dopo la partenza. Sono conosciuti casi rarissimi di persone che provano l’euforia motociclistica al solo sentire il motore della propria moto girare. Altri, come me, devono guidare per circa due o trecento chilometri prima di sentire il proprio cervello perdersi.

Persino il Giacio mi ha confessato che a volte ne cade vittima. E’ buffo Giacio. Un ragazzone bello in carne, un cento chili direi. Testa rasata da skin head, faccia molto espressiva, ma buona, nonostante sul gilet del moto-club abbia cucito una patch con su scritto “C***o guardi?”. Va forte il Giacio, veramente: poca scena ma tanta sostanza. Del resto la sua firma sul forum parla chiaro: “Meno seghe, più pieghe”… Però il Giacio è anche un virtuoso, perché, e mi ha confessato pure questo, è capace di accorgersi quando sta per cadere in stato di ebrezza e di mantenere invece un distacco, fuggendo questa condizione.

E’ tutto così improvviso, quasi inatteso. Incredibilmente appagante. Del resto quando ricapita, nella vita normale, di essere padroni non solo delle proprie azioni ma anche di quelle degli altri? Quando è possibile guidare gli eventi esterni? Avere, ad esempio, non solo la consapevolezza, ma anche la certezza assoluta, che mentre stai sorpassando quel camion carico di tronchi di legno, nessuno comparirà dall’altra direzione, nessun pulmino, moto o ciclista si materializzerà nell’altra corsia, invisibile, nascosta com’è dalla curva. Essere alla guida di una moto, mezzo apparentemente in equilibrio precario (basta pensare che per stare in piedi deve muoversi…) e contemporaneamente guidare la Volvo che stai sorpassando nella quale devi pure impegnarti a tenere a bada due bambini seduti sul sedile posteriore e rispondere alle domande di tua moglie che ti chiede come mai, secondo te, Tommasino stamani non ha voluto magiare; e fosse solo questo! Invece nel frattempo guidi pure la pandina verde poco più avanti chiedendoti quale saranno i risultati delle analisi mediche di Giulio, che da tre mesi ha sempre quella maledetta febbretta.

Peccato, perché se tu non avessi avuto questi pensieri oggi saresti passata al Bar Mario, a svuotare la cassettina che raccoglie le offerte per il Canile di Tirrenia, prima che la rubino di nuovo… E non avresti mai pensato di guidare anche un Ape, tutto contento di aver raccolto più di dieci chili di carciofi, se solo però la schiena non ti facesse tanto male... Pensa poi la soddisfazione di essere nella testa del ragazzotto ventenne che scende a 120 all’ora con la sua 500 Abarth, che non si aspetta certo una moto nella sua corsia, una moto che sta sorpassando una colonna di auto, generata dal solito maledetto apino. Ah, la soddisfazione di essere onniscienti!

Non devi pensare, non devi farti domande, chiederti quali saranno le reazioni di tutte queste persone. La tua vita non è affidata al caso, perché tu sei tutti loro, contemporaneamente. E vedi tutto incredibilmente chiaro. Ma sei anche molto di più, sei il brecciolino sulla curva, la chiazza di gasolio uscita dal serbatoio del camioncino dell’alimentari, il pezzo di guard rail divelto che sporge un po’ nella strada, il ciclista che mentre scende è intento a mettersi la casacchina antivento, del resto come diceva saggiamente nonno Pino: “aria di fessura, aria di sepoltura”, meglio coprirsi quindi, non si sa mai, anche se oggi è caldo...

Non è un caso quindi che tu sfrutti l’unico pertugio a disposizione, tra la Panda e l’Ape. La Panda sarebbe potuta essere a ridosso dell’Ape, ma a te serviva quello spazio, e te lo sei creato. Ma non puoi frenare, vai troppo velocemente, andresti a trovare i carciofi nel pianale dell’Ape, e i carciofi, si sa, hanno le spine, la cosa potrebbe anche non piacerti. Del resto sai che non serve frenare, è tutto così ben congegnato. Gli elementi sono distribuiti perfettamente, le forze in gioco sono quelle giuste. E allora danzi allegramente, scarti, tra la Panda e l’Ape, mentre passa l’Abarth in senso contrario, e, sempre danzando, ti ributti sull’altra corsia, sfiorando il ciclista, ma tanto l’importante è passarci. E poi di nuovo rientri, dopo l’Ape, prima che l’autista della corriera che compare oltre la curva abbia il tempo di togliere le mani dal volante e cercare il claxon. Che importanza ha suonare, poi? Ormai sei passato, non si capisce come e dove tu abbia trovato lo spazio, ma sei oltre. E il tuoi amici che ti seguono a rotta di collo? Ma no, dai! Loro si affidano alla logica, si saranno sicuramente fatti da parte. E poi non c’è tempo per pensare a loro, altre curve stanno arrivando velocemente…

Arrivate tutti praticamente insieme al Passo della Consuma. Seduti al tavolo all’esterno, ciascuno con il suo trancio di schiacciata ripiena di funghi porcini in abbondanza. Qualcuno dice, ripensando alla mezza giornata passata insieme, che hai fatto un bel sorpasso a kamikaze. Si? Rispondi. Senza aggiungere altro, non ce ne è bisogno. Probabilmente a loro è sfuggito che non hai solo sorpassato, ma lo hai fatto mentre guidavi due macchine, un ape, una bici. Forse non si sono resi conto che hai inscenato una quadriglia con tutti questi mezzi, guidandone rigorosamente i passi garantendo che negli scambi delle coppie nessuno si pestasse i piedi, ritrovandosi di nuovo sulla propria strada, senza aver bene consapevolezza dell’accaduto.

Del resto, il potere di una mente in stato di ebrezza è praticamente illimitato, o quasi… resta infatti una piccola macchiolina buia sfuggita al controllo e gestita esclusivamente dal caso: quella corriera sarebbe potuta scendere un po’ più piano…?

Ma si, in fondo chi se ne frega! Senti come son buoni i funghi porcini dello Chalet La Consuma! Ma non mangiarne troppi, perché ti appesantiscono e dopo viene il bello, stamani era solo il prologo, le strade, quelle tutte curve, come piacciono a noi, iniziano qui e io, stai tranquillo, non ti lascio solo, non lascio che ti ritrovi solo nuovamente ora che siamo diventati amici. Noi due possiamo camminare insieme e fare tante belle cose, basta che tu mi venga a cercare. Come ogni volta, ti aspetto…
 

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Commento di: -Lucafire- il 06-09-2011 11:11
descrizione sensazionale delle emozioni che provi veramente guidando due ruote... sentendo la sicurezza che il mondo è tuo... ma la precarietà di quell'equilibrio fatto di forze...

Bravissimo Choke... parole che lasciano il segno...
Commento di: _UBER_ il 06-09-2011 11:17
Francesco, è davvero un piacere leggerti.
Penso tra l'altro che diventi più bravo ad ogni nuovo articolo...
Complimenti sinceri e a presto rivederTi.
Commento di: SparklePlenty il 06-09-2011 12:18
Scrivi davvero bene complimenti, e le cose che hai scritto mi ricordano un sacco di situazioni vissute...quel "momento" in cui fai parte della strada ma anche di tutti quelli che ci stanno guidando come te, e per quanto sembri incredibile, riesci a "vedere" quello che succede o succederà..che sensazione strana, e pericolosa.
Commento di: gsrteo il 06-09-2011 13:16
bellissima poesia... grazie...
Commento di: talla il 06-09-2011 13:16
Complimenti bell'articolo,quando capitano quelle situazioni cosi ben descritte,ripensandoci sai che sarebbe bastato appunto un piccolo particolare per far si che facessi appunto la fine del kamikaze del titolo,si sa andare in moto in un certo modo comporta proprio certi rischi che quelli che amano la guida soft o responsabile non accettano,sono sufficenti già i rischi oggettivi della guida"normale",fino a poco tempo fa facevo parte della vostra categoria,ad ognuno la guida che preferisce,tanti adrenalinici km o no a tutti.
Commento di: francozuin il 07-09-2011 10:44
Bellissima scrittura, capace di comunicare, sino in fondo, l'emozione che descrive... certo che leggendo a me, che non sono certo un manico nella guida, un brividino per la schiena è venuto...
Commento di: sipi il 07-09-2011 11:17
Piacevole lettura anche se è stato scritto ben 6 volte "ebrezza"... ebbrezza si scrive con 2 b
Commento di: evo3 il 07-09-2011 11:31
http://www.sapere.it/sapere/dizionari/dizionari/Italiano/E/EB/ebbrezza.html?q_search=ebbrezza

Commento di: evo3 il 07-09-2011 11:34
, meno com. ebrezza, n.f. [pl. -e] stato euforico o confusionale prodotto da abuso di alcolici o di sostanze eccitanti; ubriachezza | ( fig.) esaltazione, rapimento, trasporto causati da una sensazione molto intensa: provare l’ebbrezza della velocità

Riporto qui il contenuto
Commento di: choke il 07-09-2011 11:42
Grazie di avermelo fatto notare, provvederò a correggere l'originale (questo ormai è andato così). L'ho scritto sei volte con una B sola perché ero convinto che si scrivesse così e non per una svista. Sono un po' 'gnurant...
Commento di: _UBER_ il 07-09-2011 12:16
Lascia stare i (presunti) dottori... ebbrezza si può scrivere anche ebrezza.
Commento di: il_gattaccio il 07-09-2011 11:34
Bravo Choke. Bell'articolo. Bello e coraggioso, nel senso che non sempre è facile ammettere che "sì, è irrazionale, pericoloso e illecito, ma non riesco a controllare certe pulsioni" .
Io di solito sono molto tranquillo nella guida, ma a volte mi lascio prendere la mano dall' "ebbrezza" che descrivi e faccio delle cose, a sangue freddo, che poi mi chiedo: "ma per quale straccio di motivo ho fatto la tale manovra? Che rischi mi sono preso?". E nel momento preciso in cui lo si fa, è vero, sembra di avere in mano la bacchetta del direttore d'orchestra e di avere tutto sotto controllo...che malattia, la moto ^_^
Commento di: mgv_210 il 07-09-2011 12:01
Bello, bello veramente, mi ha fatto venire i brividi... (echissenefrega come si scrive ebrezza...)

Lamps
Commento di: JO195 il 07-09-2011 18:16
.... quoto al 100% quanto detto dall' amico Gattaccio. E chiedo il permesso di dare un " nocchino" sulla testaccia pelata del Giacio ...
Ciao
Commento di: Nick992 il 07-09-2011 21:16
Senza paroe, bellissimo!
Commento di: Maryj-Raptorina il 07-09-2011 23:22
Complimenti,man mano che leggevo mi son sentita di volta in volta l'uomo in macchina con moglie e prole,il venditore di carciofi,la donna preoccupata per la febbre del figlio ed il ciclista in lotta con la giacca antivento;ma ,sopratutto,m'è parso di ritrovarmi a cavallo del mio bolide intenta a sgattaiolare in mezzo al traffico,quando in realtà sono comodamente seduta sulla mia poltrona di casa...sensazione sublime che solo un bravo scrittore come te è riuscito a trasmettere. ;)
Commento di: Axe991 il 11-09-2011 22:10
Complimenti Francesco, veramente bello l'articolo! A presto!
Commento di: Micky65 il 13-09-2011 20:07
Bravo Choke, mi piace quello che hai scritto. Fa riflettere. Capita spesso di vedere o sentire motociclisti che amano guidare in questo stato... Forse è un po' il desiderare di sentirsi dei semidei, degli invincibili, degli immortali... Guidare in stato di ebbrezza ti fa credere di poter fare cose che da sobrio non riesci... e allora si beve quel bicchierino in più a fine pasto, magari una grappina... o limoncello...
Devo confessare che un paio di volte l'ho fatto anch'io... Che incoscienza... Meno male che l'Angelo Custode si era ricordato di salire con me...e ha guidato lui... :)))
Penso anche che guidare con troppa stanchezza addosso faccia lo stesso effetto...
Bisognerebbe pensarci sempre a queste cose e non doverlo fare per forza quando poi purtroppo "accade l'imprevisto"...
Commento di: RickTST il 13-09-2011 20:19
Ma non si parlava di ebrezza da curve...? Inoltre per "ebrezza" si intedeva forse quella "lucidità" data dall'adrenalina...
Commento di: Fantasy88 il 13-09-2011 21:30
ebrezza o ebbrezza, complimenti per l'articolo...;)
Commento di: Micky65 il 16-09-2011 20:33
Forse hai ragione, ma io l'avevo intesa in questo senso... comunque che questi stati siano dati da ebbrezza da alcolici o ebbrezza della velocità, cambia poco... bisogna sapersi controllare. ;)
Commento di: texastornado il 14-09-2011 01:44
bravo choke, bel racconto che ti prende.....nonostante la mia guida molto tranquilla, quelle situazioni nei 60000 km percorsi a bordo della mia gloriosa cbr, l'ho vissute pure io....e ti confido che qualche volta mi sono fermato un attimo a pensare a mia figlia, prendendo in considerazione di fare della gloriosa, una moto da esposizione, ma mancano ancora 10 anni al raggiungimento dei presupposti di moto d'epoca.
Commento di: snarewire5 il 15-09-2011 17:46
compliment veramente bella!
Commento di: AlbertoSSP il 15-09-2011 19:47
Capita spesso anche a me di fare quei sorpassi che alcuni definirebbero da criminali, presi dall' ebrezza (anche io la scrivo con una B, si può fare) della guida.
Del resto credo che, a dispetto dell' apparenza, sia meno pericolosa una guida del genere che chi guida rispettando i limiti, senza sorpassare, ma guardando in giro, parlando al cel, pensando ad altro o cercando la stazione migliore alla radio...
Il fatto che ti ricordi tutti questi particolari vuol dire che avevi tutto sotto osservazione...