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Una giornata nera a tratti soleggiata
Scritto da myke - Pubblicato 11/07/2011 11:43
Scrivo questo racconto in quanto ho bisogno di sfogarmi e rendervi partecipi di una giornata un po' nera, a tratti soleggiata.

E' Sabato mattina e io sono in piedi colto da quella irrefrenabile voglia di salire in sella, accendere il motore e partire. Non faccio neanche colazione e sono già intutato come un bravo motociclista.
Il ritrovo per il giro di oggi è in provincia di Parma e io non vedo l'ora di arrivare e salutare i miei nuovi compagni della giornata.

Arrivo a destinazione con un buon venti minuti di anticipo e trovo uno dei partecipanti al giro affetto dalla mia stessa sindrome mattiniera. Ci presentiamo, facciamo due chiacchiere e ci mangiamo qualcosa in attesa che arrivi l'ideatore del giro. Passata circa una mezz'oretta arriva finalmente Luca che però lamenta un problema alla moto: la vite del minimo è saltata via e la moto non sta accesa. Per fortuna è Sabato e, in una ferramenta abbiamo trovato tutto l'occorrente.

Via, partiamo in ritardo ma partiamo. Strade molto belle, paesaggi meravigliosi, passi appenninici che non avevo ancora fatto. Il gruppetto si affiata sempre di più e quelli che prima erano estranei, man mano che scorrono le curve appaiono come vecchi compagni con cui hai girato sin dai primi tempi. D'altronde è questa la magia dell'andare in moto.

Arriviamo sul passo del Fregarolo e, scollinato, ci troviamo davanti una strada molto stretta e sporca di ghiaino... io sono in coda e tolgo le dita dal freno anteriore. "Qui è meglio chiudere la manetta e frenare col posteriore" mi dico... dopo poche curve, l'anteriore della moto che mi precedeva perde aderenza. Il veicolo si sdraia e finisce giù nella scarpata, picchiando il muso su dei sassi. Il pilota spancia per terra in una frazione di secondo e si ritrova sul margine della strada.

Lo soccorriamo, lui chiama l'aci e in breve tempo la moto viene issata (non dico niente a riguardo dell'operazione ma abbiamo rischiato di farci male causa della noncuranza/poca professionalità dell'operatore). Portiamo il compagno all'ospedale e stiamo con lui per diverse ore. Il risultato degli esami parla di 4 costole rotte. Avvertiti i suoi familiari, ci salutiamo, ci abbracciamo e ci diciamo che presto ci rivedremo in moto.

Usciti decido di seguire Luca per la via del ritorno attraverso i passi del Bratello e forse Cisa. Riempiamo i serbatoi e partiamo. Io ho voglia di sfogarmi e spingo un attimino sull'acceleratore... faccio una serie di curve come se nulla fosse successo e mi rilasso. Arrivati in cima al passo mi fermo ed aspetto Luca che dopo poco mi raggiunge e mi passa. L'idea era di fermarsi poco dopo ad una fontana per rinfrescarci...

Proseguiamo a passo lento in discesa e successe un'altra cosa imprevista. Avete presente la canzone "La Locomotiva" di Guccini?? quella parte della canzone in cui la locomotiva viene descritta come un animale che erutta lapilli e lava??
Sono su un tratto di strada dritto in discesa. La prossima cosa da fare è impostare la traiettoria per la curva che mi sta dinnanzi... una curva cieca quasi a radicchio verso sinistra. Imposto la piega e avverto un sordo rumore metallico e in una frazione di secondo, da dietro la curva appare una Guzzi Bellagio sdraiata con la testata destra che sfregava sull'asfalto in un mare di scintille.

Alzo la moto, mi attacco ai freni con tutta la forza che ho, chiudo gli occhi... ma non c'è stato nulla da fare. La guzzi con tutta la sua mole mi arriva proprio contro la gomma anteriore e la scalza. Io ero riuscito quasi a fermarmi per fortuna.
Tutto finisce, i rumori metallici cessano e io mi trovo in piedi, con la mia moto inclinata a 45 gradi appoggiata sulla guzzi esanime. Riprendo coscienza quasi come se mi fossi svegliato da un incubo e mi trovo a sorreggere la Tigre con uno sforzo immenso e con i piedi puntati sulla moto che mi aveva colpito. A breve arrivano a soccorrermi alcuni ragazzi che mi aiutano a raddrizzare la moto.

Cerco di aiutare anche il signore della guzzi che era scivolato... mamma mia quanti danni che ha riportato la sua moto. Io per fortuna non mi sono fatto niente e, il paramotore che avevo installato il giorno prima, ha evitato danni alla mia moto che se l'è cavata con solo qualche graffio su di un fianchetto....

Sono tornato a casa diretto per la fondovalle e ho pensato alla sfortuna (trovarsi lì in quel momento, come risultato dell'aver perso ore e ore a soccorrere il nostro amico, dopo essere stati con lui in ospedale, dopo esserci fermati a far benzina, dopo essermi fermato ad aspettare Luca e averlo lasciato passare... ) ma anche alla fortuna in quanto non mi sono fatto niente e credetemi, sarebbe potuta andare mooolto peggio. E' un gioco fatto così insomma.

Tornerò in moto il prima possibile perché questa è la mia passione, ma non dimenticherò facilmente l'immagine della paura.

Ringrazio chi ha avuto la pazienza di leggere queste righe. Mi è venuta la pelle d'oca scrivendo ma mi sento già meglio.

Un lampeggio
 

Commenti degli Utenti (totali: 10)
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Commento di: Davide il 11-07-2011 11:46
Azzarola myke, devo dire che la giornata non è stata proprio il massimo...

Mi piace molto lo spirito con cui hai terminato l'articolo: buona moto per il futuro!
Commento di: myke il 11-07-2011 12:15
Spero davvero di essere a posto da qui a molti anni con la sfortuna ....
E in realtà devo ancora ben realizzare quanto io sia stato fortunato.

A presto
Commento di: metallarofolk il 11-07-2011 20:23
Diciamo che in una giornata hai fatto il pieno! Più che sfortuna, secondo me dovresti parlare veramente di fortuna...!
Lamps
Commento di: _UBER_ il 11-07-2011 12:01
Ehy Myke, te la sei vista brutta eh!?!?!?
Dai che alla fine ti è andata benissimo e anche la tua tigrotta sta benone!
Eri solo o con la tua bella???
Un salutone e a presto rivedervi!!!
Commento di: myke il 11-07-2011 12:16
Ciao grandissimo,
per fortuna ero da solo...ci mancava solo che ci fosse anche la zavv e dopo sì che avrei dovuto vendere la moto!! ;)

un salutone
Commento di: jackseba il 11-07-2011 12:38
Soccorrere un amico non ha prezzo...
pensa invece, come procedeva la giornata senza quell'imprevisto?... o senza restare la con lui all'ospedale?
vista la giornata,magari ti aspettava qualcosa di molto peggio... e lo hai evitato "stando fermo" al pronto soccorso...
Vedila così, con positività, che è meglio.
Complimenti per aver soccorso e aspettato l'amico infortunato, complimenti per lo spirito che dimostri... buona strada :-)
Commento di: myke il 11-07-2011 13:05
Hai proprio ragione....
man mano che passa il tempo capisco di essere stato mooolto fortunato.
Ti ringrazio per le belle parole.

un saluto
Commento di: Ariadne il 11-07-2011 14:08
Ho avuto paura solo leggendo, il che è tutto dire.
Per fortuna si è risolto tutto nel migliore dei modi... o in quello meno peggio.

Un abbraccio forte!
Commento di: AlbertoSSP il 18-07-2011 10:24
Per quanto uno è prudente e attento nella guida, sono sfortune che si spera non accadano mai... ma prima o poi accadono.
Bisogna sperare di limitare i danni (sia fisici che "psicologici" che del mezzo) e passare oltre, come hai fatto tu.
Del resto, quando capita, si pensa sempre "se avessi aspettato 2 secondi a partire..."
Ma quante volte quei "2 secondi" ci hanno salvato?
Commento di: myke il 18-07-2011 12:43
Hai ragione Alberto....niente di più vero.

un saluto.