Si certo, W l'italia, ma non credo che, nemmeno nel mondo motociclistico, sia valida l'equazione made in italy= prodotto di qualità superiore.
Ci sono prodotti made in italy che sono ottimi, ma ci sono anche ciofeche.
Anche noi, purtroppo, come tutti gli altri siamo in grado di costruire bidoni.
Commento di: Snag
W l'Italia! W l'Italia che amo! Tanti auguri Italia!
M tutti quelli che la odiano con la loro superficialità, disonestà ed approssimazione !
Vado in moto da quando i nomi della moto erano Stornello, Galletto, Checca, Falcone, ed i più temerari erano Liberty e Corsaro... quando dopo ogni uscita spendevo un giorno a serrare viti e dadi allentati... se non a cambiare bielle e molle delle valvole...ma erano tempi in cui ti bastavano una decina di attrezzi comuni per continuare ad andare... erano i tempi in cui De Agostini era abbonato al primo posto del Campionato del Mondo con una quattro cilindri che lasciava solo la polvere alle tanto bramate ed ammirate Bonneville, Norton e BSA...e guarda caso, chi è che sfonda il mercato con una quattro cilindri se non il Giapponese?!! Insomma vado in moto da tempi biblici, da quando ero ragazzo... un periodo duro per certi aspetti, dove i soldi costavano molto più di adesso, le strade erano quello che erano, più libere e quasi senza limiti di velocità reali...e chi ti beccava mai! Ma d'altra parte le potenze erano ridottissime (era ovvio cambiare il dell'Orto , i getti, lucidare i condotti e soprattutto...smarmittare, il che, almeno acusticamente convinceva tutti circa i risultati raggiunti sui risultati del "Trucco", pur costando tutti gli accidenti che gli amanti della quiete ci tiravano appresso. Gli pneumatici, fortemente tassellati (...da nuovi!) erano quello che erano, i freni ...improbabili, e nonostante ciò...o forse proprio per questo il divertimento era assoluto. Dopo un po' ho smesso di contare le strisciate, i voli ed i botti...e si andava senza casco...!
Tempi duri, dicevo, soprattutto per i forti contrasti ideologici tanto che a gridare "W l'Italia" ci si beccava del fascista,... l'internazionalismo era la bandiera. Guai ad esporre una bandiera nelle ricorrenze! Purtroppo il nazionalismo fascista, prima della guerra, aveva puntato molto, per motivi propagandistici, sulle grandi capacità ed inventiva che caratterizzavano già allora molte realizzazioni del nostro Paese...ma, credo, non fosse un contrappasso quell'odio per tutto ciò che appariva nazionalista quand'ero al liceo, bensì qualcosa di indotto dal di fuori del Paese, per convincerci di essere un'Italietta e gentucola ...abitanti non di un Paese ma, come diceva Metternich dell'Italia, di una espressione geografica! Spezzare il sentimento nazionale, irridere, svilire..e demoralizzare. Questo è stato il tentativo contro di noi negli anni cinquanta e sessanta...e molti ci hanno creduto ed ancora ci credono. Per cui, ora, leggendo quanto avete scritto sopra mi si allarga il cuore e sono felice...perché dimostrate che non ci sono riusciti!
W l'Italia! sempre!
Commento di: talla
Ciao,GRAZIE di cuore,Hai qualche anno più di me ma si capisce subito che abbiamo la stessa passione.Invidio la fortuna che hai avuto nell'aver vissuto la passione giovanile negli anni "eroici".
Hai centrato perfettamente le mie intenzioni e intuito la mia "visione"le affinità si intuiscono al volo e l'età accomuna le mentalità generazionali.
Bisogna cercare di vivere con onestà e coraggio le proprie passioni,calpestando qualche interesse e infastidendo qualcuno.
Alla fine non si devono avere ne rimorsi ne rimpianti,meglio andarsene sereni,sapendo di aver fatto il possibile,anche se qualcuno ha subito la cosa,la passione ci autorizza,chi la vive capisce,chi no spero almeno che l'accetti.
Come ho già detto avremmo potuto essere il popolo più fiero del mondo,non ce l'anno permesso, non per questo dobbiamo farci abbattere.Facciamo finta di niente,ignoriamo quello che ci degrada e godiamo di quello che ci esalta e ci fa gioire.GRAZIE ancora e tanti felici km.