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Uscita distensiva... forse anche troppo...
Scritto da guelaz - Pubblicato 28/02/2011 10:24
Una uscita nata per ricaricare le batterie staccando la spina dalla quotidianità si trasforma per correre dietro all'orologio in una disfatta...

Stiamo parlando di qualche anno fa, quando la mia compagna di uscite era una fiammante R1 del 2004 comprata dopo tanti anni di attesa e un quantitativo impressionante di rate. La giornata dei primi di giugno si presenta ideale per una uscita mattiniera con rientro obbligatorio per l'ora di pranzo, quando i miei doveri di marito/padre mi obbligano a rincasare. Abitando nell'entroterra di Genova, i miei pensieri mi fanno apparire la scoglina con il suo salire in crescendo, per poi avere molteplici possibili itinerari una volta giunto in cima... ma si, penso, tanto usciamo poi sarà lei a dire dove andare.

Tuta, paraschiena, guanti , stivali e finalmente diamo voce a lei che, vedendo spalancarsi le porte del garage, mi fa capire che non vedeva l'ora.
In men che non si dica sono sul fondo della Fontanabuona direzione Monleone dove si imbocca il percorso per la risalita, e quasi senza rendermene conto sono già a metà della salita che mi porterà alla sommità del passo. L'aria, gli odori, inviterebbero ad una andatura da vespa o poco più, ma la strada con questa cavalleria sotto, diventa, ad essere poco prudenti, una striscia nera che invita a dare gas. Ci sono, finalmente sono in cima, saluto con un gesto il solito gruppo di motociclisti fermi sull'incrocio e senza neppure poggiare il piede a terra, proseguo in direzione di Santo Stefano D'Aveto, dove come ormai abitudine, faccio un deca di benza. Il benzinaio, un omino basso, fatica a mettere la pompa nel bocchettone del serbatoio, ma è estremamente attento nel non sbrodolare con la benzina.

Ripartenza... direzione Passo del Tomarlo, che da qui è una questione di poche curve digerite in una sorsata... nel breve tratto di strada moto... moto... ed ancora moto. Inutile dire che è un susseguirsi si saluti e lampeggi, che mi fanno rendere conto di essere parte di un mondo profondamente diverso da quello degli automobilisti, troppo intenti da qualche tempo, a gestire il navi... il cell... e quant'altro sia installato sulle proprie vetture.

Arrivo al bivio, e quasi senza pensare imbocco la discesa con l'intento di arrivare a fondovalle ad un ritmo allegro ma senza strafare, promessa che con il passare dei secondi svanisce affogata sotto il salire del livello di divertimento e adrenalina. Che posto, penso via via che scendo, ma il paesaggio inizia a giocare strani brutti scherzi... sei lungo, troppo lungo per riuscire a percorrere il tornante... strizzo i freni, stringo il culo e con un po'di fatica la faccio sta curva.

La discesa prosegue in un groviglio di emozioni che fanno sembrare giustificate sia le rate, sia i lunghi anni di attesa per avere una compagna simile, che di tanto in tanto mi ricorda dove sono i suoi limiti reali... profondamente distanti dai miei.

Il giro di giostra sta per finire, vedo il fondo del passo scorgendo le casette sparse all'inizio della salita... peccato, penso, ma una breve sosta all'ombra serve assolutamente per riprendere contatto con il mondo reale. Mi fermo, e levando il casco butto l'occhio sulla gomma posteriore... tutto ok... niente centimetri della vergogna..... ma neppure riccioli di gomma, certo i piloti sono altra gente!

Uno sguardo al telefonino per verificare che mia moglie non mi abbia cercato e... cacchio è già mezzogiorno! Il giretto mi ha portato fuori tempo, ed ora devo cercare di fare un ritorno da vero professionista senza stronzate e perdite di tempo... reinfilo il casco e girando la chiave penso già al tragitto del ritorno, troppo lungo per rientrare negli orari che mi sono prefisso.

La salita mi attizza da bestia, e nella foga di arrivare alla cima sono forse ottimista nel valutare le lunghezze dei rettilinei, che messe anche solo le prime tre marce, diventano stranamente tutti troppo corti... tanto corti che in uno finisco inevitabilmente lungo... tanto lungo da finire nella scarpata sottostante!

Che botta!!!!!!... poi tutto si ferma... sono sdraiato a faccia in su nella vegetazione, e il primo pensiero è: la moto dov'è?....
Poi un bruciore sul collo... mi levo il guanto e toccando mi rendo conto che qualche ramo mi ha graffiato...poca cosa paragonata a quello che mi sarei potuto fare non avendo l'abbigliamento giusto.
Mi alzo e contento di essere ancora tutto intero mi metto alla ricerca della moto... che poco distante, circa 10 metri più in basso, mi attendeva sconsolata. Scendo per valutare i danni che scopro essere non pochi... la carrozza lato destro è andata , il cupolino e relativa strumentazione dove sono? mah... prossimo obiettivo riportarla in strada per verificare meglio.

Ci impiegherò circa un'ora per farla scendere fino al tratto di strada sottostante (da solo) dove una volta giunto vengo notato da una coppia di BMW GS targate germania, con a bordo due vichinghi e relative compagne.

Si fermano, e in inglese mi chiedono se serve aiuto... pochi istanti è la bimba (quello che resta) è sul ciglio della strada. Guardo meglio, e ad onor del vero telaio/motore/ruote/ forcella sembrano integri... ok la carrozza è un ricordo come la pedana destra e relativo freno, ma tento l'impossibile... giro la chiave e... incredibile... funziona!

Ringrazio i vichinghi e come posso percorro il tratto di strada per tornare al punto di decollo situato al tratto soprastante. Mi fermo a cercare i cocci mancanti e nel giro di pochi secondi vengo avvistato da alcune moto di passaggio che si fermano per aiutare.

Permettetemi di dire che questo racconto, scritto come posso (chiedo scusa per errori presenti ed altro) serve per cercare di rintracciare quegli AMICI (è parlo di ragazzi come noi... motociclisti) che si sono adoperati per ritrovare tutti i pezzi della mia moto dopo l'incidente, e che si sono offerti in ogni modo per facilitarmi il rientro a casa. Uno tra i molti che si sono fermati mi ha regalato il classico ragno per ancorare i cocci ritrovati su quel che resta del codone... tanto, mi disse, la giornata tu l'hai già fatta!

Mi farebbe enormemente piacere poterli rivedere per ringraziarli del gesto, della amicizia dimostratami, pur essendo per loro un emerito sconosciuto!

Quindi se nel Tinga è presente anche solo uno dei tanti che si sono fermati, fatevi avanti... vorrei rivedervi per un ulteriore enorme grazie!!!

Orgoglioso di essere motociclista un lampeggio a tutti.

Guelaz.
 

Commenti degli Utenti (totali: 17)
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Commento di: darkman91 il 28-02-2011 13:06
Bella storia, del resto non è una novità. Un motociclista non è una persona normale...è qualcosa di speciale quello in cui la moto ti trasforma...

Credo che la bimba sia nuovamente fiammeggiante ormai, ma a te, dall'alto della mia pochissima esperienza ti consiglio: tante volte non so come ma prima di un fattaccio ci vengono dati tanti piccoli segnali che fanno capire che qualcosa sta per accadere, se ti va bene una volta, per quel giorno può andare bene. Questa almeno è la mia filosofia e un piccolo consiglio =)

Anche perchè, anche agli angeli più bravi viene difficile stare dietro la R :P

Tanta buona strada
Commento di: darkman91 il 28-02-2011 13:07
*per quel giorno può anche bastare. ;)
Commento di: talla il 28-02-2011 14:08
Ciao,ho apprezzato anch'io l'R1 03.Praticamente uguale alla tua,mi è durata solo 6 mesi,ho avuto un incontro ravvicinato con un suv andando al lavoro.Distrutta.Avevo appena iniziato ad amarla.Lo so,non dovrei dirlo,ma piuttosto che uscire con i minuti contati la moto non la uso.Viste le conseguenze poi.Va goduta senza alcun patema.Mi sembra anche strano che non riesci a quantificare le ore a seconda dei giri.Sarà stata la fretta e in più ti sei fatto prendere la mano,mix micidiale.L'importante è non esserti fatto male,la lezione anche se evitabile ti tornerà utile.Le ferite dello spirito si rimarginano lentamente ma ti fanno crescere.E' facile arrivare lunghi,quando non si sa o non si ricorda la strada.Povera piccola,si fida ancora di te?Non permettere che perda fiducia nelle tue doti,non spezzare l'idillio.Ultimo appunto,tienti sempre un filo di margine per ogni evenienza.Spero di non averti offeso o sia sembrato presuntuoso.Adesso sei a posto per i prossimi 34 anni,vai tranquillo.Tanti felici km ci si vede on the road.By.
Commento di: guelaz il 28-02-2011 17:21
Ciao, se mi consenti ti dico che le mie uscite (per motivi familiari /professionali) hanno sempre una durata relativa, che difficilmente va oltre la mezza giornata. So bene che non paga a livello di gratificazione avere il fiato sul collo, ma credimi vorrei avere più tempo da dedicare a questa passione, che mi assorbe ad un livello tale da farmi uscire anche solo per un giretto di un'ora!
Poi, non so tu, io il calcolo del tempo lo faccio quotidianamente (mio malgrado) per gestire famiglia/lavoro/2 figli , e nel momento in cui salgo in sella l'orologio si spegne da se...
Relativamente alle offese/presunzione no problem......non sono nè un pilota nè un padreterno, ( guido le 2 ruote da quando avevo 12 anni e questa è la prima "tuona" seria..) e resto ancora convinto del fatto che c'è sempre da imparare da tutti! ciao.
Commento di: guelaz il 28-02-2011 16:55
La bimba è tornata nuova pochi mesi dopo spendendo qualche migliaio di euro tra pezzi e meccanico, ma la lezione è servita soprattutto per far scattare il "salvavita" un tantino prima.
Commento di: GinoPistone il 28-02-2011 13:52
Spero proprio tu possa trovarli, sarebbe una bella emozione e un pensiero in piu' sul fatto che ti e' andata bene e non era scontato.
Poi scusa ma la scena di te che poverino tutto solo trascini la moto giu' dalla scarpata, con gli arbusti che ti escono dalle orecchie tipo WillyCoyote fa abbastanza ridere.. : )
Per finire, SPERO che quando sei andato dritto tu non abbia attraversato la corsia opposta perche' mi sentirei un pelino meno complice, scusa la sincerita'..
Buona fortuna
G
Commento di: guelaz il 28-02-2011 17:47
Ciao, spero fortemente di rintracciarne qualcuno.....
relativamente al botto sono stato di pessimo esempio.... ho attraversato..... ma guardando prima di decollare.....
La tua sincerità è gradita, e mi rendo perfettamente conto che avendo attraversato ho anche messo a rischio la vita altrui.....ma quanti di noi non hanno la possibilità di dire con estrema onestà di non essere mai incappati in una cazzata?
Valuta anche che il Tomarlo percorso un lunedi mattina non è proprio come Milano nelle ore di punta, e la scenetta di me che sposto la moto a valle è maturata dopo una attesa a bordo strada di "credo" una decina di minuti (dico credo perchè il cell si è sfasciato nella caduta)durante la quale non è passato nessuno......poi come succede spesso fatto il più si sono fermati tutti! e li ringrazio ancora tanto!!!!
Ciao. G.L.
Commento di: GinoPistone il 28-02-2011 18:06
Sei qui a raccontarlo e non si e' fatto male nessuno. questo conta alla fine.
G
Commento di: _UBER_ il 01-03-2011 10:23
Il racconto è molto simpatico, specialmente per il buon fine!
Capita a tutti di scazzare, l'importante è essere qui a riderci sopra e aver tratto insegnamento dall'episodio.
Ti auguro di trovare almeno qualcuno di coloro che ti aiutarono in quella giornata... distensiva!!!! ;-)
Commento di: Titti74 il 01-03-2011 19:58
Tutto è bene quel che finisce bene!!! e menomale che la solidarietà tra bikers in questi frangenti è una cosa tangibile.... hai ricevuto aiuto materiale e anche morale,che è la cosa forse piu importante..... poteva essere una brutta avventura,invece sei tornato dalla tua famigliola addirittura in sella alla tua moto,acciaccata ma funzionante!!!!
oltretutto,caro Guelaz,abiti dalle mie parti... Scoglina ,Santo Stefano ;il Tomarlo son posti che conosco bene.... e oltretutto,sfiga vuole che la mia prima scivolata seria ,sia successa proprio alla Scoglina...girello in solitaria da biker novella e incosciente,mi ha tradito il ghiaino in una curva,ma anche a me è andata bene!!!!
ti auguro di ritrovare ,magari proprio qui sul tinga ,chi ti ha aiutato... è bello vedere che la solidarietà esiste ancora,specie in questo mondo individualista e egoista!!!!
Lampssss!
Commento di: guelaz il 02-03-2011 17:29
Ciao Titty......cosiderato tutto , questa esperienza è servita per rinfrescare in me il fatto che siamo vulnerabili sempre....... cosa che con il trascorrere degli anni a volte si tende a dimenticare.
Comunque visto che siamo non troppo distanti chissà che non ci si vede a spasso sui monti..... se vedi un millone giallo con targa 666 (che dice già tutto) batti un colpo!
A presto Guelaz.
Commento di: robyracing46 il 02-03-2011 17:52
meglio perdere un minuto nella vita che la vita in un minuto.
tua moglie e i tuoi figli saranno piu contenti vedendoti rincasare mezz'ora dopo,piuttosto che in un sacco nero(per giunta in ritardo :) ).
scusa la crudezza,ma pensiamo a noi stessi,ma in primis anche a chi ci ama.
buona strada.
Commento di: talla il 02-03-2011 19:43
Ciao,scusa se torno su un ricordo che ti turba.Mi è sorto un dubbio,non avendo verificato a fondo le reazioni del mezzo,sei sicuro che forzando la frenata in discesa la moto non si sia scomposta o comunque sia diventata ingestibile,se solo si trasferisce troppo il carico sull'anteriore in discesa può diventare davvero difficile governarla.Ancora auguri a presto on the road.
Commento di: guelaz il 03-03-2011 15:46
Tornando all'episodio ti dico che scendendo durante la frenata diciamo "sopra le righe" avevo il retrotreno che sbandierava un tantino, ma il botto con finale aeronautico l'ho fatto salendo.
Commento di: guelaz il 03-03-2011 15:36
Per Robyracing46.........concordo pienamente........e se non ti secca..... mi tocco!
Commento di: Quarantuno il 05-03-2011 13:03
pensa dai che un motociclista che non si è mai sdraiato non puo essere considerato tale, dicono. be importante è sempre portare la pelle a casa e che vada bene come in questo caso. si è su due ruote e un errore si paga, purtroppo. a me è capitato nei pressi del lago di garda di beccare di striscio una panda causa una distrazione del cavolo. tutto bene, poche botte a me e mia moglie e qualche graffio sulla moto senza beccare i paletti del pedonale ma il marciapiede è stato scomodo. ripartiti subito dopo il cid ci siamo fatti 1500 km. alla faccia del boia chi molla. va mo laa. ciao.
Commento di: ale_rx il 05-03-2011 23:45
Si *****!


Sono storie come queste che mi fanno sentire un motociclista, sentirmi parte di questa grandissima famiglia, dove tutti siamo fratelli.

Non sono i tempi, le gomme o le carene che ci fanno motociclisti, ma questo spirito di fratellanza!

Felice di far parte di una grande famiglia come la nostra!

Lamps, e buona strada!