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Venerdė 17: un tranquillo week-end di paura
Scritto da johnny-storm - Pubblicato 21/02/2011 11:21
Chissà perché mi é venuta voglia adesso di parlare del mio piccolo incidente, e non invece quando ero bloccato a casa...

...forse perché sono passati due mesi e ho finalmente recuperato al 100%, e voglio condividere con voi la mia disavventura e trarne un'insegnamento. Venerdì 17 dicembre aveva nevicato in giornata, io lavoro di notte ed avendo smesso nel tardo pomeriggio e le strade sembrando pulite, decisi di prendere la moto, mio unico mezzo di trasporto. Il tragitto é piuttosto lungo ma procedendo con relativa cautela riuscivo ad andare senza inconvenienti, nonché a rientrare sano e salvo nonostante alle 5 a.m. le strade fossero velate da un insidioso strato di umidità gelata.

Giunto praticamente sotto casa, improvvisamente ricordo che quando sono andato a prendere la moto in box la strada privata di accesso era sporca di neve e mi dico: "a quest'ora sarà certamente ghiacciata per una volta lascio stare e la mollo sotto casa". Detto fatto a velocità prossima allo zero salgo lo scivolo di invito del marciapiede e... un velo invisibile di ghiaccio mi fa partire di culo la moto il tutto in neanche un nanosecondo, ero in sella e l'istante successivo ero a terra col piede sx che, finito sotto il serbatoio, stava girato in una posizione assurda.

Paradossalmente il ghiaccio mi é stato d'aiuto perché ha fatto sì che il piede 'sguasciasse' subito fuori senza rimanere intrappolato sotto il peso della moto. Dolorante mi rialzo in qualche modo e stupidamente cerco di tirare su la moto da solo, impresa assai difficoltosa da sano figuriamoci con il piede dolorante! Ma potevo forse lasciarla così?

Cerco allora di fermare uno dei rari veicoli di passaggio a quell'ora (alcuni taxi e un mezzo nettezza urbana) ma nulla, un taxi anzi per evitare quel pazzo gesticolante in mezzo alla strada sbanda e per poco non finisce nel naviglio. Ci rinuncio e disperato mi accuccio vicino alla mia piccola stesa sul marciapiede a pancia all'aria come un cavallo ferito: mi sento così impotente e depresso che mi metterei a piangere... chissà se qualcuno di voi ha provato questa sensazione e mi comprende! Solo e ferito nel cuore della notte con la moto a terra... ma finalmente giunge un passante, é un piccolo ometto cinese che probabilmente nemmeno capisce cosa dico, ma senza tentennamenti mi aiuta e rivelando molta più forza di quanto sembrasse, riesce ad alzarla quel tanto che mi basta a rimetterla in piedi e finalmente sul cavalletto.

Zoppicando entro in casa ed entrando in ascensore mi rendo conto vedendomi allo specchio di non essermi ancora tolto il casco! Tra me e me trovo la forza di ridacchiare, ecco perché nessuna auto si é fermata ad aiutarmi! A casa applico il ghiaccio mi fascio stretto e vado a letto sperando sia solo una brutt storta. In qualche modo ci dormo sopra. Ma al risveglio mi é chiaro che il problema é serio, la caviglia é gonfia come un'arancia e se poggio il piede il dolore é lancinante. Segue il consueto copione, chiamo un amico per farmi accompagnare al PS, 5 ore di attesa per la lastra, poi finalmente la visita e la diagnosi 'frattura apice malleolare' benda rigida 2 stampelle per un mese ghiaccio a volontà e poi visita controllo.

La prima settimana di riposo totale é un inferno, nel mio masochismo consulto decine di forum medici da cui si evince che mediamente da quel tipo di frattura non si recupera prima di 3/4 mesi. Rischio di cadere in una depressione terribile, allora chiedo ad un amico ortopedico di venirmi a visitare, lui fa: 'perché invece non prendi un taxi vieni a cena da noi?' Accetto con piacere e mi porto dietro lastre e referti.

Andrea compulsa il tutto poi dichiara: 'quella fasciatura non serve a nulla, domani vai in ortopedia ti compri il tutore, la togli e lo indossi - quando vuoi per me puoi tornare al lavoro basta che poi di giorno riposi con la gamba sdraiata'. Non mi sembra vero! La vita torna a sorridermi... e il 24 notte sono già al lavoro. Alla visita di controllo sono andato in moto col tutore alla caviglia, assodato che la frattura era sanata l'ho tolto e ho iniziato riabilitazione.

Adesso sto benissimo e anche la moto, che avevo accidentato brutalmente in pista a ottobre, domani finalmente rimonterà serbatoio e codone riverniciati. Ma avevo parlato di una morale, vi siete chiesti quale sia? Ebbene se quella notte avessi pensato di meno e fossi andato direttamente in box, probabilmente non sarebbe successo nulla!

Un LAMPS a tutti motociclisti invernali.
 

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Commento di: virgilio64 il 21-02-2011 12:54
Ciao, anche io ho subėto quel tipo di frattura, per cause del tutto simili...
a me fu prescritto 30 giorni di gesso senza carico (pių riposo con piede sollevato e tc, inoltre iniezioni sottocutanee dovute, credo all'uso del gesso anzichč del tutore).
Una curiositā: tu non calzavi, al momento del fatto, stivali da moto??? Io si, non chiusi!!!!!:-(((
Commento di: Johnny-Storm il 21-02-2011 16:49
Virgilio, mi spiace sia passato anche tu da questo tipo di dissaventure, la tua domanda č assolutamente lecita forse ho inconsciamente rimosso (per la vergogna) di menzionare che, contrariamente alle mie abitudini, e per non so quale ragione, quella sera sono andato al lavoro con regolari giubbotto e pantaloni con protezioni, ma indossando scarpe da ginnastica, ripeto: contrariamente alle mie abitudini, una cosa che ancora adesso non mi so spiegare.
Salvo che col fattore venerdė 17!
Commento di: virgilio64 il 23-02-2011 07:58
Casomai dovrei vergognarmi molto pių io, :-))) che ce li avevo non chiusi (gli stivali!!!)
ahhh non avevo pensato alla data!!