Mi sento in dovere di dedicargli almeno questo alla mia GINA...

Da una settimana aspetto il giorno della partenza... 200 km per arrivare su in montagna Aprica (SO) con la mia moto 50 e una persona speciale, mio papà.

La sera prepariamo insieme le ultime cose sulla moto, le laviamo, controlliamo i freni, le sospensioni e i soliti accorgimenti prima del viaggio.
Finalmente la mattina si parte, mio padre mi da del ridicolo quando metto i miei stivali e la giacca in pelle, schernendomi dicendo: ma se va a 30 all'ora cosa ti metti...

Giù in garage accendiamo le moto ed arriva il momento più bello, si infila il casco e il vecchio raccomanda le solite cose, non impennare, non tirare le marce tanto sei fermo e via cosi... partiamo e dopo la pausa benzina e gonfiaggio gomme (fissa di mio padre) mi trovo già sul lago di Como e ancora più avanti entriamo in Valtellina. Sento già il piccolo monocilindrico 2t faticare , indi ci fermiamo a fare benzina e ripartiamo alla volta della salita finale quando in una discesa immersa in grandi campi sento un rumore di ferraglia e la moto mi si spegne... tiro la frizione e accosto e mio papà pure, dopo le imprecazioni del padre ragioniamo sul da farsi quando una gentile signora si accosta e ci dice in dialetto montanaro che ghera il meccanico in fondo al paese, bene si inizia a spingere per 1 km e finalmente vediamo un grande casolare, arriva il meccanico del paese e mi dice che lui non sa cosa sia un mono 2t e che chiama il suo amico a Sondrio, infine di lasciar lì la moto....

Mi cade il mondo addosso, mi vedo passare tutte le volte che accendevo la mia Gina in garage, che andavo a scuola, che facevo le curve dei Pian del Tivano, che imparavo a lasciare la frizione, i complimenti degli amici e dello ZIO ROBY (R.I.P) che mi insegnava ad avere una frizione per amica, le cadute, le impennate, le prime volte che facevo 3 euro di benzina per terra e 2 nel serbatoio, le imprecazioni del papà, le raccomandazioni della nonna.... morale per farla breve avrei dovuto aspettare una lenta settimana per sapere le sorti della mia GINA...

Ci chiama il meccanico e la moto si presenta sbiellata, sono molti i danni ed il costo per ripararla è più del valore della moto... così a malincuore decido con mio padre di lasciarla lì..... ma davanti al meccanico non riesco a spiccicare una parola do un bacio alla moto qualche foto e basta. A casa scoppio in lacrime e mi sento uno schifo ad averla abbandonata... Mio padre ripete il detto Donne e motori gioie e dolori... così alla sera già mi fa vedere i 125 ma non riesco a dire che un: non voglio più salire su una moto...

Alla sera pero penso a cosa vorrebbe la mia GINA e come si dice, la notte porta consiglio e capisco che nella vita di un motociclista le gioie ripagano tutti i dolori e... presto tornerò a cavalcare un 125 ma la mia GINA rimarrà nel cuore!

Mi dispiace molto se vi ho annoiato ma mi sentivo in debito con la mia BELLA.

Motociclisti, strana, meravigliosa gente.