Esiste una discriminazione sessuale anche nel mondo dei motociclisti?, a mio modo di vedere no...

Una volta in sella ai nostri mezzi, diveniamo un tuttuno con loro, li stringiamo a noi e ci adeguiamo alle sue forme al fine di permetterci di spiccare il volo verso un viaggio mai privo di emozioni fantastiche.

Con questo articolo vorrei tentare un passo avanti oltre l'ormai consolidato termine di centauro/centaura, perché anche qui vi è una distinzione di sesso. L'essere umano che si fonde con la moto genera un individuo neutrale, com'è neutrale la moto stessa, nonostante il termine moto sia femminile.

Ma analizziamo bene il nostro mezzo, la moto, formata da un telaio, mossa da un motore... insomma si tratta di una somma algebrica che alla fine porta sempre ad uno zero, basta solo pensare al nostro motore, un pistone che scorre all'interno di un cilindro, siamo sempre al punto maschio femmina, i quali determinano un risultato di omogeneità.
Questa era solo un' introduzione, ora vorrei porre la questione anche sul lato che, purtroppo ancora molte persone, fanno fatica a concepire o accettare.

Quante, quante volte vengono utilizzate terminologie come "hai una moto da checca", oppure "guidate come dei frocetti" eccetera ed eccetera... come ho già cercato di esprimere nella parte iniziale di questo articolo, non appena ci mettiamo in sella, tutto il resto è nulla, siamo un'altra cosa.

Quante persone faticano a vedere una donna su una moto senza pensare ai soliti luoghi comuni riguardanti la loro abilità?, per tutti voi che la pensate così c'è il mio personale invito a ricercare il gruppo delle "Sliding girls".
Per tutti coloro che invece, vedono solo ed esclusivamente una figura erotica nella donna in sella, bè cercate almeno di fare una distinzione tra oggetto (moto) ed essere umano (donna).

Fortunatamente le nostre care colleghe sono sempre di più, e credo che tali problemi siano ormai più che superati.
Ma nei confronti di un individuo omosessuale motociclista, che facciamo?, non lo possiamo riconoscere al volo, non ci sono dei cartellini o delle tabelle di riconoscimento da applicare, ma badate bene, ci sono anche loro, e come tutti noi meritano lo stesso rispetto ed hanno i nostri stessi diritti!.

Il problema, forse, sta nel semplice motivo che molte persone decidono di non rivelare pubblicamente la loro tendenza sessuale, quindi verrebbe spontaneo dire "motociclisti gay?... io non ne conosco nemmeno uno". Ma allora, che succederebbe se un campione della motogp o del cross o di un'altra disciplina motociclistica si dichiarasse omosessuale?, sparirebbero gli esploit sopracitati inerenti allo stile di guida o all'estetica della moto?, forse si... almeno credo.

E se invece di attendere un evento simile, fossimo noi ad adeguarci per primi assumendo la consapevolezza di vivere in un mondo libero, almeno sotto questi aspetti della vita?

A voi la scelta, anche se a mio parere, il rispetto non è una scelta, bensì un diritto universale!