Ad essere sincero, me lo sono chiesto spesso: Edo, cosa caspita ti spinge a dire ai tuoi amici su msn che devi andare, mettendoti invisibile, e poi passare due ore a non fare praticamente nulla sul Tingavert, e poi spegnere il pc ed andare a letto come se avessi appena vinto un milione di euro? (beh, più o meno, dai).
Il fatto è che uno, più sta sul Tinga, più ci starebbe, è come la moto, sono due droghe, che però sono ben contento di assumere quotidianamente.
Sapete, è un po' che pensavo di scrivere questo articolo, ed ho deciso di farlo oggi per due motivi:
- Oggi sono in crisi mistico-artisitica (è il
3° articolo di oggi, ok non saranno tutti bellissimi ma oggi ho
bisogno di condividere, che volete farci)
- Sono capitato per caso qui, un topic dove una giornalista di Casina analizza il fenomeno Tingavert. Proprio da qui voglio trarre spunto, riportare qualche dichiarazione e raccontarvi, spero senza annoiarvi, la mia storia sul Tinga.
Anzitutto possiamo dire che praticamente tutti sono concordi nell'affermare che il Tinga non ha nulla a che spartire con gli altri forum motoristici. Il perché lo spiegheremo più avanti.
In secondo luogo il nome piuttosto ufficiale e "freddino" Motoclub Ting'Avert, con quell'aria un po' pomposa, si scopre ben presto che racchiude una famiglia, anzi, un gruppo di amici che ogni giorno si allarga.
Molti confessano di esserci incappati grazie all'ottima posizione in Google, altri perché cercavano notizie sulle moto, altri ancora perché cercavano un forum a cui iscriversi.
Consiglio comunque a tutti di leggersi il topic, può risultare una lettura davvero interessante.
Effettivamente il Tinga è un'enciclopedia di pareri scientifici (ma anche no) sul mondo della moto, una cyberteca di pareri, passione (quella con la P gigantesca) ed amore per quello che si fa.
Sarà scontato, ma di Tinga ce n'è uno, come lui non c'è nessuno... XD
Ma ora, passiamo a me. Perché il Tinga?
Voglio citarvi ad esempio un discorso del mio prof. di religione, il quale osserva, giustamente, che quando ci si innamora di una persona, non si sa il perché, non si riesce a dare una motivazione razionale, lo si fa "a pelle". Per me è stato lo stesso con il Ting'Avert.
Ma non è stato un idilliaco colpo di fulmine.
E' stato come la sorella del tuo migliore amico che l'hai sempre vista come "sorella del tuo migliore amico" finché un giorno te ne sei innamorato. O come il secchione del primo banco per anni stimi uno sfigato e che poi finirà con l'essere un tuo amico.
Ecco, proprio così.
Quel giorno, era l'inverno del 2006 mi pare, e c'era un mio amico a casa mia. Erano i primi tempi che avevo l'adsl flat, perciò ne approfittavo e passavamo pomeriggi a navigare.
Eravamo (e siamo) appassionati di tuning (e qui la mia parte tamarra esce in tutto il suo splendore kitch), perciò cercavamo un po' di tutto, e capitammo più volte sul Tinga (c'erano ape truccati all'inverosimile), ma non ci entusiasmò più di tanto.
Ma i 14 anni erano arrivati, e con loro l'attesa del 125, e quindi l'adattamento a bordo di un Piaggio Ciao e il sogno di avere un giorno una moto seria. Poi in altre occasioni il Tinga è venuto fuori ed il nome mi è rimasto impresso.
Poi ho preso lo scooter 125 ed il mio amico lo scooter 50, e quest'estate pensavamo a dove andare a prendere il gelato, così, per scherzare, scrivo su Google una frase tipo "dove andare a prendere il gelato in moto stasera", e non mi esce una pagina del Tinga al primo posto?
Tralasciando che la meta era a 700 km da noi, rimasi impressionato.
Poi, nel giro di poche settimane, non so nemmeno io bene il perché, decisi che, visto che avevo il 125 e che mi sentivo ad ogni buon conto un motociclista, avrei iniziato a salutare tutti i bikers che incontravo sul mio cammino.
Verso la fine di agosto (2009), venendo giù dalla Valsesia, incrocio due Harley che mi salutano ancor prima che io possa salutare loro (fatto mai accaduto prima). Quel giorno, dopo 10 minuti che ero in casa e 200 km sulla schiena, ero ufficialmente un membro del Tinga "foglio rosa". Quel giorno, sono diventato motociclista.
Ora la vocina della mia logica mi sta dicendo "Basta, concludila così, è un buon finale, non sarà perfetto ma è comunque un buon finale", ma non posso, perché devo assolutamente ringraziare TUTTI, e ripeto tutti i Tingavertiani che per me sono anche di più di una famiglia, quando spegnerò il computer sarò felice. Oggi è il mio compleanno, ho ricevuto molti auguri, anche dallo staff, ed è per questo che anche se ora ho la febbre e mi bruciano gli occhi, voglio dire grazie grazie grazie, a chi mi risponde sempre esattamente, al gruppo Piemonte che nonostante io non mi ritrovi con loro a causa dei miei mezzi e della mia età mi trattano come un adulto e come uno di loro, a chi pubblica i miei articoli e a chi li legge e commenta, ma il più grande saluto va a Davide, senza il quale tutto questo non ci sarebbe. Ciao a tutti.
Lamps
Edo