Una vita (30 anni) ad ammirare con invidia,chi faceva parte di "quel magico mondo". Finché un giorno, ti fermi un attimo a riflettere,e ti accorgi, che c'è un bel pezzo di mondo che ogni giorno ti guarda e ti invidia...

Sin da bambino, passeggiando per il paese ti voltavi di scatto, con lo sguardo affascinato, per guardare
quelle persone vestite come degli astronauti, impossibili da riconoscere a cavallo di quei missili variopinti; finché la mano del genitore iniziava a tirare più forte per farti proseguire dove loro avevano deciso.

Crescendo inizi a vedere le moto in tv, mentre duellano dentro ad ogni curva, mentre sfrecciano sui rettilinei e impennano tagliando il traguardo. Lì pensi che Quelli, sono di un altro pianeta, con il cognome che non ha nessuno, residenti in un paese che non è mai il tuo... Chissà che mangiano a colazione?

Diventi adolescente ed inizi a conoscere le varie marche, i modelli più venduti; grazie alle riviste la porta della tua camera è tappezzata di adesivi che ritraggono loghi o nomi dei lubrificanti "vincenti", quelli che mandano la moto più veloce e fanno vincere il mondiale.

Ormai convivi con questo "distacco", la moto è quella cosa che vedi in tv o passare per strada, guidata
da Quella Gente Lì.. i Motociclisti.

Tu sei al mare con gli amici e li vedi arrivare:
Motori rombanti, carene come quelle della Moto GP; le loro ragazze sono sempre le più belle.
Sarà il movimento che fanno mentre liberano i lunghi capelli dal casco, saranno le magliettine che si scoprono una volta aperta la giacca di pelle; ma tutto lo stabilimento si gira a guardare.

Al ritorno poi, li vedi sfrecciare mentre tu, come ogni domenica sei in coda, esausto e annoiato.
I motociclisti non fanno le file; arrivano prima di te anche se a metà strada, si fermano fuori da un bar e accompagnano le chiacchiere con birra e sigaretta.

Pensi che in un'altra vita magari, sarai come loro, ma adesso siete così lontani e senza niente in comune.
OGGI, se sono qui a scrivere è per dirvi una cosa, che sapete già, ma la voglio dire.
"GLI ALTRI", SIAMO NOI!
Quelli che riempono i parcheggi dei bar la domenica mattina, che ti passano per strada e con tutti quei "db" ti fan tremare il finestrino.
Quelli che adesso, hanno le ragazze più ammirate del paese, quelle che appena s'infilano il casco, hanno lo stesso nostro sguardo pieno e fiero.
Gli altri ora siamo noi.

Quelli che "fanno il botto" con la moto, costretti per mesi a girare ingessati e "sgrugnati", con il dolore più grande nel cuore: i danni alle nostre bambine.
Quelli che li incontri sotto la pioggia, Lei con lo zaino, Lui che spinge la moto in cerca del più vicino self-service; quelli che "gli altri" non sapranno mai, che per quei due, è stata è rimane una bella giornata, che valeva la pena di partire, che si può sempre rifare. Col sole, con la pioggia, che differenza c'è??
Quelli che ci hanno perso un'amico, ma anche per lui, domattina faranno il pieno e imboccheranno la statale. Un attimo di commozione, poi giù la visiera e il polso dirà la sua.
Quelli che mentre percorrono una strada in auto, con la mente disegnano traiettorie motociclistiche, e con il pensiero, volano già a domenica.
Quelli che anche stasera, con tanti siti di gossip, aste, politica e shopping, hanno cliccato questo, che "parla" di moto.
ORA, GLI ALTRI SIAMO NOI RAGAZZI

Quindi, per tutti quei bambini, ragazzi e adulti che ci guardano, indipendentemente se con ammirazione, invidia o curiosità, dobbiamo continuare a girare, partire e viaggiare; perché è questo che loro si aspettano da noi, perché è questo che noi, ...ci siamo sempre aspettati prima dagli "Altri".

Il Santo