Forse ho trovato un posto, dove posso raccontare e finalmente condividere la gioia, il dolore, la bellezza, il godimento, la fratellanza, che un gruppo di amici motociclisti hanno provato in questi anni...

Mi chiamo Pippo abito in un piccolo paese a 60 Km dalla città di Palermo, la storia che vi sto raccontando non è solo mia e uso Ting'avert perché sul nostro sito non posso scriverla, perché causerebbe molto dolore ad alcune persone, ma la voglia di ricordo e troppo forte e molti di noi vorrebbero ricordare PINO IL MOTOCICLISTA.

Da molti anni nel mio paese c'è un motoclub che nella zona è molto famoso, da un po di tempo però non si riusciva più a riorganizzarsi, fino a quando non arriva il 2008, anno che è pieno di gioia, feste ma molto dolore. Certe volte non si riesce a capire cos'è che ti spinge ad amare uno sport che è pieno di contraddizioni, cos'è che ti fa ritrovare in garage nelle giornate piovose ad ascoltare il suono della tua amata moto ed arrivi ad accarezzarla, ad amarla, ad ascoltarla per ore, e poi però ti fa balzare in testa ricordi di lacrime, disperazione, confusione, odio, vorresti distruggerla ma non lo fai anzi piangi insieme a lei, già piangi insieme con la tua moto perché lei sola conosce il tuo immenso dolore.

Nel 2008 il 6 giugno 48 motociclisti organizzano una motopasseggiata che li porta in giro lungo tutto il litorale di Cefalù in Sicilia. Paesaggi da mozzafiato, una mattinata bellissima la temperatura ci aiuta, e davvero una bellissima giornata. Poi pranzo, niente alcol proibito, solo un ricco menù con coca cola. E adesso? andiamo a Cerda strada dove si può fare qualche piega, Pino il motociclista così è conosciuto al mio paese è sorridente, il più bravo di tutti, lui parla con la moto, andiamo passeremo una giornata da raccontare ai posteri.

Nei pressi di Cerda ci passa tutti lo vediamo scomparire cento metri più avanti, un forte botto e dopo dieci secondi vedo Pino oltre il ciglio della strada per terra, Pino Alzati non è possibile grida Maurizio, Pino alzati, Pino alzati, non scherzare dai, ci fai morire, ma io lo vedo sono infermire, Pino rantola, respira male e cianotico, e poi cos'è quel pancione che è venuto su, lui che è così magro, chiamiamo il 118 l'eliambulanza i telefonini dei 48 motociclisti chiedono aiuto, e poi si urla aiutateci vi prego!

Passano dieci minuti l'elicottero e sul cielo ma qualcuno gli comunica che Pino non c'è più. Tutti noi abbiamo forte il ricordo, tutti noi ci chiediamo se è Pino quello che abbiamo visto sul ciglio della strada, Pino ha 40 anni due splendidi bambini come facciamo a dirlo a loro, ma Pino mi ha appena passato non è lui! Gli occhi sono stracolmi di lacrime al pensiero che lui è lì buttato per terra non lo puoi più avvicinare perché c'è la stradale che ci allontana, e poi lo raccolgono, e poi il funerale stracolmo di gente tutti con il casco in mano, Pino non c'è più.

Vorresti distruggere la moto, maledetta più ti amo più mi distruggi? Ma poi dopo un po' di tempo ci si rivede il miglior modo per ricordare Pino è continuare, ad amare, a sentire, ad accarezzare, la tua moto.

Ciao PINO sei nei nostri cuori. Tutti in strada in ricordo di Pino, con molta più prudenza e la sera guardate il firmamento noi abbiamo un stella che si chiama Pino. Tutti i ragazzi ringraziano Ting'avert per avergli dato la possibilità di un ricordo, GRAZIE