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Buon anniversario
Scritto da mus - Pubblicato 23/02/2009 21:38
Il primo anniversario assieme...

Qui dentro ho letto la storia di molte persone che hanno saputo raccontarsi e raccontare del loro rapporto con la moto. Ora vorrei raccontarvi la mia di storia.

Sono arrivato tardi al mondo delle due ruote: 36 anni.
Come penso la gran parte dei frequentatori di questo sito, da ragazzini si girava con motorini più o meno elaborati: solitamente erano Ciao, Garelli oppure Califfone, che facevano una confusione infernale, con improbabili marmitte per guadagnare quei 10km/h in più, ma ti facevano sentire grande.

Sotto sotto però, io non vedevo l’ora che arrivassero i 18anni e la patente, la prima macchina per poter scorazzare con le morosette, smettere di avere freddo d’inverno o magari non dover rinunciare ad uscire con gli amici perché pioveva. Sinceramente alla moto non ci ho più pensato fino ai 30: una Goldwing mi aveva fulminato. che bella! che salotto di lusso! quanto mi piaceva guardare quelle grosse moto sfrecciare; quanto mi sarebbe piaciuto farci un giretto.

Purtroppo potevo solo sognarle visto che le risorse economiche erano quel che erano e la patente mi valeva solo per la macchina: sono uno di quelli che hanno fatto la la patente tra l’88 e l’89, annate di “transizione” per dire di peggio.

Fintanto che è arrivato il 2006, un anno per me di grossi cambiamenti. Avevo deciso; mi ero fatto quattro conti in tasca e sono andato alla scuolaguida, quella del paese, quella non lontano da casa ed ho chiesto “vorrei fare la patente A”. Wow, il primo passo era fatto e nel giro di una settimana avevo fatto tutte le scartoffie.
Visto che erano quasi 20 anni che non guidavo un due route (dimenticavo che io ero uno di quelli del Ciao con improbabile marmitta), l’istruttore mi ha suggerito di fare qualche guida, tanto per capire il mio grado di dimestichezza con il “mezzo”. Per fortuna che l'ho ascoltato!!! La prima guida è stata a dir poco una catastrofe. Sono salito su un Transalp e, per modo di dire, via, partito!

Mi sono sempre ritenuto un buon guidatore, attento e abbastanza rispettoso del codice della strada, ma quella prima sera ho avuto la netta sensazione che la patente l’avrei vista solo con il binocolo. Quante volte mi è "morta" quella moto, fino a chiedermi “ma che diavolo sto facendo? Perché vado a complicarmi la vita così?”. Ma la tenacia non mi manca. Le volte successive sono andate sicuramente meglio, se non altro mi sono sentito meno imbranato. Nel frattempo, con il foglio rosa (che non sapevo nemmeno esistesse ancora) avevo acquistato il mio primo due ruote: uno scooter Honda Forza 250, quanto mi piaceva!!! Basso e grosso, nero e cromato. Così guida dopo guida sono arrivato al fatidico giorno dell’esame.

Era una calda mattina d’estate (nemmeno a farlo apposta). Già agitato di mio perché non proprio padrone del mezzo e poi si se si aggiunge anche il fatto di aver preso 3 o 4 caffè in meno di un'ora! Ad ogni modo sta che si parte, io davanti e la macchina dell’istruttore che segue. “Al semaforo giri a sinistra!” mi dice l’esaminatore. Scatta il verde, vado per svoltare e chi c’è dall’altra parte? La solita vecchietta in bici….SCIAGURA! Neppure nel peggiore degli incubi di Fantozzi! Tutti e due indecisi ci fissiamo negli occhi, ma lei per fortuna capisce la situazione e mi fa cenno di passare nonostante avesse la precedenza. Io vado, titubante, ma vado, quando dallo specchietto noto che la vecchietta è passata e la macchina dell’istruttore invece si ferma per darle precedenza e scatta anche di nuovo il rosso... perle di sudore dalla fronte e tra me e me mi son detto: "la vecchia mi ha ciulato la patente!"

Continuo l’esame rispettando tutti i limiti, i segnali, tenendo la destra e tutte quelle cose che il bravo pilota dovrebbe fare. Per tagliare corto insomma, penso che l’esaminatore abbia valutato che non ero proprio un ragazzino e che ero così agitato da non riuscire neppure a mettere una firma e mosso da vera compassione cristiana, mi ha mollato la patente. Avevo la patente! Come mi fossi liberato da un macigno. Ho passato quell’estate a scorrazzare ovunque, che fosse mare o che fosse montagna non era importante. Quanto era bello sfilare le macchine in coda sotto il sole, oppure partire a razzo al semaforo, sentire il profumo dei pini mentre ti arrampichi sui passi, sentire l'umido che sale dall'asfalto dopo un temporale.

Però mi mancava ancora qualche cosa: il mio sogno era la moto, ma non una moto qualsiasi, ma non una Goldwing, non più, ma una BMW….e prima o poi ci sarei arrivato.

Ho tenuto lo scooter fino al gennaio 2008, quando mosso da insana follia ho deciso che dovevo avere la BMW che avevo sognato, una R1200RT! Ho girato in lungo e in largo per trovare un’occasione alla mia portata, prima in regione e poi in Veneto. Finalmente la trovo a Vicenza. Del 2005 con 20000 km, grigio scuro, stupenda, con i borsoni e il bauletto, computer e sospensioni, le mancava solo la parola. Con la paura di veder sfumare l'occasione, telefono al concessionario, fisso un appuntamento,prendo la macchina, la vedo, la compro e torno. Tutto in 3-4 giorni. Avevo preso la moto! Ma non una moto qualsiasi, una Mukkona. Non che io sia tanto piccoletto (n.d.r. quasi 1e90), ma mi sembrava davvero enorme. Chissà mio papà cosa avrebbe detto, se ci fosse ancora, lui, un appassionato possessore di Guzzi.

Ora il problema era andare a ritirarla per portarla a casa: dovevo fare 250km quando al massimo ne avevo fatto un centinaio con uno scooter. Follia? Incoscienza? Dico la seconda e l’accendiamo! Parto da Vicenza e imbocco l’autostrada direzione casa, con il cuore in gola e le mani gelate, ma non per il freddo…. Per fortuna il coraggio non mi manca! Arrivo a casa per l’una, dopo tre ore, infreddolito e umido visto che c'era anche una leggera pioggerellina ad incutermi ancora un pò più di timore.

Era esattamente un anno fa, quando l’ho portata a casa!
Da quel giorno è stata compagna inseparabile di splendide corse per i monti del Friuli, del Veneto, della vicina Slovenia o dell’Austria, con il sole o la pioggia mi ha condotto ovunque. E pochi giorni fa anche al primo motoraduno per festeggiare il “1° anniversario” assieme…..(se mi sentisse la mia donna!).

In bocca al lupo a tutti e tanti di questi chilometri.
 

Commenti degli Utenti (totali: 5)
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Commento di: flash355 il 24-02-2009 02:04
Beh mi viene da dire solo una cosa...sei un Grande!!!Saluti
Commento di: carlo117 il 24-02-2009 13:51
BE' ANCH'IO DEVO DIRE CHE TRA QUALCHE SETTIMANA FESTEGGIO IL SECONDO ANNIVERSARIO CON LA MIA MUKKONA. ANCH'IO HO DOVUTO GIRARE IN LUNGO E IN LARGO L'ITALIA PRIMA DI TROVARE LA MIA BMW R 1200 RT A CAPUA PRESSO IL CONCESSIONARIO BMW DISTANTE DALLA MIA RESIDENZA CIRCA 300 KM. LA FORTUNA MI HA ACCOMPAGNATO PERCHE' L'HO TROVATA DEL COLORE CHE A ME PIACEVA E POI CILIEGINA SULLA TORTA ANCHE CON RADIO/CD. AUGURO ANCHE A TE TANTI TANTI KM IN SELLA ALLA TUA MUKKONA
Commento di: Wolfgang6012 il 24-02-2009 18:08
Anche io sono arrivato tardi...avevo 30 anni quando ho preso la prima moto (Suzuki 750)..

Ora ne ho 48 e di km ne ho macinati...quasi 300.000...non sono ancora stanco!

Ti auguro di festeggiare ancora tanti e tanti anniversari felici..

Wolf
Commento di: futurducatista il 25-02-2009 20:34
Credevo di essere un nonno ad essermi concesso la prima vera moto a 35 anni,ma vedo che non sono solo! Wow!
Anch'io non avrei dovuto ritirarla il giorno che l'ho ritirate(17 gennaio c.a.),ma se non la avessi ritirata mi sarebbe servita una dose da elefante di tranquillante!
Un lampeggio e finchè il fisico ce lo permetterà,dato che lo spirito sarà sempre votato alla moto oramai,ti auguro di provare sempre queste emozioni!
Commento di: adelio il 07-03-2009 18:44
Macchè nonno e nonno. Io mi sono comperato la moto (una stupenda Bandit 650) a 50 anni. Erano 20 anni che non guidavo più la moto (una vespa 150) e ti assicuro che quando sono andato a prenderla mi sono tanto vergognato a chiedere se le marce erano a destra o sinistra.
Ora non vedo l'ora di fare un giro.
Ciao a tutti