Commento di: Falkenberg
Che splendida storia Kiko! La mia è molto meno intensa come "vissuto" su due ruote, ma anch'essa è stata segnata da due marchi, Guzzi e Harley Davidson. La mia prima moto l'ho avuta all'età di sedici anni, un Guzzi Stornello 125 col manubrio tipo chopper e un serbatoio enorme, metallizzato, presi chissè dove e scarichi rigorosamente aperti. A pensarci ora, una follia, ma a quell'età e a quell'epoca, in pieni anni '70 , per me era tutto il mondo. Un mondo di cui tenevo gelosamente la chiave sotto il cuscino, quello strano spinotto che si infilava sopra il fanale, ti ricordi ?
Troppo poco volò quello Stornello. Il tempo di una lunga estate, nel vento d'Africa del tirreno cosentino dove vivevo all'epoca, poi si sbiellò. Forse qualche tirata di troppo a freddo, forse il motore era già così così, non ricordo. Ma ricordo quanto ho pianto e quanto tempo l'ho sognato. Non ebbi la possibilità di aggiustarlo. Soffrii talmente quella mancanza che non desiderai più di avere una moto.
Poi il tempo passa e tante cose sembrano svanire o comunque non ci pensi più. Sono passati così trentatre anni, ora lavoro a Napoli e vivo in provincia, settanta km al giorno andata e ritorno fatti quasi sempre in auto. L'anno scorso, dopo l'ennesimo ritorno casa dove poi non mi ricordavo assolutamente nulla della guida fatta, dopo l'ennesimo colpo di sonno, al semaforo !!! in attesa del quindicesimo verde, ho deciso che dovevo riequilibrare la mia vita. Ho cominciato a ricordare che una volta avevo una moto, così mi sono ritrovato in sella ad uno Sportster 1200R, ancora non riesco a crederci ! Perchè una HD ? Perchè è un mito ? I miti, lo sappiamo, sono belle favole costruite attorno ad un fondo di verità, ed una verità almeno, per questa moto, è che ha caratterizzato generazioni di persone non sempre conformi, così come avrebbe voluto esserlo la mia generazione. Quindi un simbolo, più che un mito, perché in fondo la mia è stata una ribellione Tutto il resto, prestazioni, marketing, vibrazioni, ecc non ha molta importanza.
Certo mi sono accollato qualche rischio in più, sicuramente più di quelli che si correvano nei '70 pur andando senza casco, in canotta e con gli zoccoli ( vero !) , ma adesso conosco quasi ogni metro delle strade che faccio, conosco ogni avvallamento e ogni rappezzo dell'asfalto , riconosco gli odori e i rumori di ogni tratto , non esiste più semaforo che mi faccia addormentare. Finalmente, sono tornato a sentire la strada come allora, e il vento e il freddo e la pioggia. Sono vivo, questo mi basta per accettare il rischio.
Come hanno preso la cosa in famiglia ? Mia moglie non pensava che l'avrei fatto davvero, ogni volta che mi vede prendere il giubbotto, e lo faccio ogni volta che posso, sento il suo muto rimprovero. La capisco, ma anche lei ha capito me, anche quando sono caduto e me la sono cavata con un nuovo manubrio e la caviglia gonfia, mi è andata bene. Mia figlia ha quattoridici anni, non ha ancora familiarizzato con quello sgraziato mostro di acciao e polvere nera , ma ogni volta che mi vede in sella scorgo un sorriso in fondo ai suoi occhi. Non so se pensa un domani di poterla guidare, io sono fiducioso, perché la vita può farti aspettare degli anni ma poi una risposta te la dà sempre, come è successo con me.
Ora guido la mia Harley, sono felice. Sul mio giubbotto c'è l'aquila di Milwaukee, ma in fondo al cuore c'è un'altra aquila, qualla di Mandello e quando incontro una Guzzi non posso non pensare a quel ragazzo che io fui ed al suo Stornello, che è tornato a volare.
Un saluto affettuoso a te ed a tutta la nostra strana e meravigliosa gente...
Commento di: Mira
bella storia Kiko, e bella anche la tua Falkenberg!
sarei tentato di chiedervi come mai avendo l'aquila di Mandello nel cuore (e al cuor non si comanda(?))
siate andati oltre oceano, ma sono certo di conoscere la risposta: fascino, storia e l'orgoglio di fare parte di una grande famiglia.
Anch'io sono stato folgorato da bambino, c'era un bar sotto casa nostra e il gestore aveva una moto rossa con attaccato in fianco un pezzo dell'affettatrice che avevo visto dal salumiere.
Oggi, dopo un endurino Aprilia e quindici anni in varie scatole su ruote, ho una Moto Guzzi.
Ciao a tutti dal Mira
Commento di: manrico
ciao a tutti.belle storie davvero.noi motociclisti abbiamo tutti quel qualcosa in comune.io ricordo perfettamente quando ,come,dove e per chi e' nata la mia passione per la moto.
estate 1970/1971 (perdonate l'imprecisione ma dopo tanti anni...),passo del Tonale,Guzzi V750 bianca.Mi ricordo che da quel giorno le moto non erano piu' le stesse.Prima erano oggetti nel mondo da quel giorno oggetti di desiderio...un po' come mi capito' piu' avanti con le ragazze...fino ad un certo giorno erano cose che c'erano sempre state e basta.da un certo giorno in poi le guardavi con un occhio diverso...credo che si chiami PASSIONE....